Vermi col ciuffo, gli spirografi. Uno dei soggetti ai quali dedicai la mia attenzione all’inizio della carriera di fotografo subacqueo fu un comune verme: lo spirografo. Un verme col ciuffo, molto bello. Un ciuffo di setole poste intorno alla bocca con una funzione ben precisa: afferrare al volo tutto ciò che può essere setacciato col passare delle masse d’acqua spostate dalle correnti. Lo spirografo mi colpì subito per la sua eleganza: un delicato pennacchio spiralato, particolarmente sensibile alle vibrazioni, si ritirava istantaneamente all’interno di un tubo chitinoso semirigido, al minimo movimento; ed io ne restavo affascinato. Avendo poi la fortuna di immergermi in luoghi dove esistono veri e propri ‘boschi’ di spirografi, ho dedicato e dedico tuttora la mia attenzione a questi anellidi sedentari.
I vermi col ciuffo sono una classe del phylum anellidi, noti come policheti (in particolare mi riferisco ai policheti tubicoli). Hanno il corpo metamerico e sono forniti di ciuffi di setole chitinose dette chete. I tubi dei policheti tubicoli possono essere mucosi o pergamenacei, incrostati di fango o sabbia, più o meno rigidi secondo la specie. Le specie che ho avuto modo di conoscere, studiare e riprendere in Mediterraneo sono essenzialmente otto. Di seguito il biglietto da visita di ognuna di loro.
Bispira volutacornis vive all’interno di un tubo di consistenza simile a quello dello spirografo, composto da una mucosa che solidifica a contatto con l’acqua inglobando particelle di sedimento; il tubo ha un maggior diametro rispetto allo spirografo e quindi ? abbastanza più tozzo. Il suo ciuffo (lobi branchiali) è formato da due metà identiche, con spire variabili da una a quattro e con una colorazione striata su fondo arancio e giallo talmente bella da essere assimilata alla livrea di un pavone (da qui il nome volgare di verme pavone). La sua altezza può raggiungere i 25 cm e i suoi luoghi preferiti sono gli spazi tra la pietre e i massi, il sedimento sabbioso o fangoso, sempre in prossimità di pietre o detrito, dove comunque riesce a insediarsi in modo relativamente protetto. Sensibilissimo a ogni minima vibrazione, si chiude rapidamente in una frazione di secondo. Solo durante la notte è possibile osservarlo a distanza ravvicinata senza che il ciuffo di setole si ritiri all’istante. Sabella penicillus ha il corpo costituito da numerosi segmenti arrotondati dorsalmente e appiattiti sul lato ventrale. Il tubo è piuttosto molle e incrostato di fango, ma mantiene comunque una posizione eretta. La corona branchiale è formata da due lobi a semicerchio non avvolti a spirale, composti da filamenti piumati uniti tra loro da una membrana nella porzione basale. Molte le varianti di colore che il ciuffo può assumere: dal rossastro al bianco striato con bande scure o macchie, dal vinaccio al bianco candido, con esemplari il cui ciuffo è di due colori, uno per ogni lobo. Vive su fondali sabbiosi, fangosi o detritici, ma lo si trova anche nelle praterie di posidonia. Preferisce profondità comprese tra 10/20 e 50 metri, dove si trova infisso nel sedimento per oltre la metà della lunghezza del suo corpo. Anche in questo caso il ciuffo branchiale è molto sensibile e rapidamente retrattile al minimo accenno di vibrazioni.
Serpula vermicularis vive all’interno di un tubicino calacareo ed è abituato a soggiornare poco sotto la superficie e fino a quasi 2000 metri di profondità. Aderisce a substrati duri di varia natura con quasi l’intera superficie del tubo stesso, sollevata soltanto nella sua porzione terminale. Il ciuffo branchiale è bilobato e i singoli filamenti piumati sono uniti alla base da una sottile membrana. Tra i due lobi del ciuffo è presente una struttura a forma di tronco di cono rovesciato: si tratta di un opercolo che serve a chiudere il tubo quando l’animale vi si rinchiude. Il colore del tubicino può variare dal rosa al bianco, attraverso diverse gradazioni di giallo, mentre il ciuffo branchiale è solitamente rosso o violetto, con striature chiare rosa e bianche, ma può anche essere arancio carico o violetto. La lunghezza del tubo calcareo può raggiungere i 5/7 cm mentre il diametro del ciuffo non supera i due-tre centimetri.
Sabella spallanzani ha invece un tubo molto allungato, cilindrico, eretto e di consistenza quasi gommosa, incrostato di fine sedimento e sovente coperto da alghe epifite. Il pennacchio branchiale, che può descrivere fino a sei spire, ha un colorito molto variabile, con fondo arancio o giallo, e striature brune o viola. Il tubo può arrivare a 30-40 cm di altezza e il diametro del ciuffo può superare i 20 cm. Lo spirografo è il più noto, il più comune e anche il più grande tra tutti i vermi e vive in ogni tipo di ambiente, colonizzando rocce, sabbia, relitti, e qualsiasi altro tipo di substrato, anche in acque portuali. In natura ho avuto modo di osservare gli spirografi in gruppi spesso numerosi, a formare veri e propri ‘bouquet di fiori’ quando, tutti insieme appassionatamente, sfoggiano i loro coloratissimi ciuffi? |