Premetto che quanto di seguito esposto è frutto dell’esperienza mia e di altri appassionati di discus, per quanto posso constatare le banali tecniche che sto per illustrare funzionano e danno ottimi risultati anche per coloro che aspirano a cimentarsi nella riproduzione dei nostri beniamini.
La regola di base: Fornire al discus un ambiente più simile possibile a quello per il quale si è evoluto in milioni di anni. Molto spesso, infatti, si sente dire che i discus si adattano a tutto e che ormai quelli di allevamento nascono in acque tipo rete idrica cittadina. Questo sicuramente è vero, però, resta innegabile il fatto che il loro organismo si è evoluto per vivere in fiumi completamente diversi dai nostri e dalle caratteristiche fisico-chimiche differenti. Non ultimo, credo che sia molto più interessante ed avvincente ricreare un sistema sul modello biotipo amazzonico, che un acquario tipo “frittomisto” all’italiana. 1) CAPACITA’: la vasca deve essere almeno da 100 litri netti, ovviamente più grande è meglio è, personalmente ho vasche da 160-200 litri. Aperta o chiusa è solo in relazione alla possibilità e al gusto di ciascuno. 2) ARREDAMENTO: ghiaino di colore scuro, neutro o meglio con capacità tampone a ph acido. (ottimi sono Akadama e similari, io ho utilizzato terra ADA amazzonia e come materiale di base si può utilizzare della pietra pozzolana facilmente reperibile nei negozi che vendono bonsai.). A piacere si possono inserire anche dei legni di torbiera che creano un bell’effetto e partecipano alla tropicalizzazione dell’acqua. Le piante che meglio si adattano al tipo di vasca che stiamo allestendo, sono la gran parte degli echinodorus, le anubias, ninfee, piante galleggianti. 3) ILLUMINAZIONE: in funzione delle piante che abbiamo messo sarà necessario avere una illuminazione medio alta costituita da lampade predisposte ad un’accensione graduale e così pure ad uno spegnimento morbido, con la presenza di una lampada a basso wattaggio atta a creare un effetto luna. Personalmente nelle mie vasche da 160-200 litri ho tre neon che si accendono gradatamente e che illuminano per circa 11 ore e una luna che copre la durata di gran parte della notte (due aquastar, una trocal e un neon da 4watt per la luna). 4) ACQUA: ritengo che qui si giochi la parte centrale del problema. Per prima cosa sarà necessario procurarsi un impianto di Osmosi Inversa (circa 300.000lire) e molto importanti un conduttivimetro e un Piaccametro (circa 100.000lire). Non sono assolutamente indispensabili, ma bisognerà metterli in conto prima o poi, quindi cominciate a risparmiare. L’acqua deve essere mantenuta con le seguenti caratteristiche di Conducibilità: tra 120 e 140 per l’allevamento e tra 80 e 90 microsiemens per la riproduzione. Il pH dovrà essere tenuto sempre almeno tra 5,0 e 5,4. Nitriti a zero e nitrati non oltre 10-15 mg/litro. Tali valori piuttosto estremi si mantengono solo con cambi di acqua settimanali in ragione del 30% del contenuto totale della vasca effettuati con sola acqua di Osmosi aggiunta di poche gocce di biocondizionatore e di un basso dosaggio (metà dose) di fertilizzanti per piante. Fondamentale è il continuo utilizzo nel filtro di abbondanti quantità di torba che risulta essere molto benefica per i discus e perchè svolge un’azione tampone sul pH. La temperatura dovrà essere compresa tra 29° di notte e 30° di giorno a luci accese. E’ necessario indirizzare il getto in uscita della pompa dell’acqua, verso la superficie, in modo da creare un buon movimento superficiale, senza però che si formino veri e propri vortici o cascate di acqua (deleteri per le piante perchè fanno scappare la CO2). Il problema più grosso in questo tipo di acquari è il fatto che si deve ottenere un equilibrio tra organismi vegetali ed animali, cosa che tradotta in termini pseudo tecnici significa potenziale redox ossidante, ma non troppo (qui sarebbe utile anche un bel misuratore di potenziale redox). 5) CONDUZIONE e MANUTENZIONE: Se avrete impostato correttamente i valori suddetti, l’acquario nel giro di un mese si stabilizzerà. Dati i valori di pH, non è necessario sifonare il fondo, eventualmente ogni due mesi effettuare una leggera passata radente nei punti di accumulo maggiori. Cambi d’acqua del 25-30% settimanali. Fertilizzazione a metà dose settimanale. Verifica quotidiana dell’andamento generale del sistema. Verifica settimanale dei valori di ph, conducibilità e nitrati. Somministrazione due-tre volte al giorno di mangimi secchi e due volte a settimana di artemie o chironomus congelati. 6) POPOLAZIONE: dimenticavo di dire che queste vasche vanno bene per una coppia di adulti oppure per tre quattro discus medi in attesa di ottenerne una coppia. Se si desidera allevare molti discus in una vasca sola, sarà bene pensare a una capacità a partire dai 300 litri netti. Non ci sono vantaggi o svantaggi dovuti allo scegliere di iniziare con adulti o con piccoli, se non quelli, relativi al caso fortuito. In linea di massima se optiamo per soggetti ancora piccoli, si ha il vantaggio di allevarli con abitudini alimentari più ‘comode’, invece spesso gli adulti non si adattano a differenze nella dieta dovute al passaggio dall’allevamento a casa nostra. Come coinquilini sicuramente vanno bene corydoras e otocynclus.
7) DENITRATORE: Molto spesso si è parlato di denitratore, vera panacea per l’acquario, specialmente per le situazioni con pesante carico biologico come gli acquari con discus. Personalmente utilizzo un denitratore in ogni vasca arredata, questo però solo per mantenere i nitrati a zero anche nei momenti in cui non è possibile intervenire con cambi di acqua (covate in giro per l’acquario oppure deposizioni). La realizzazione di tale attrezzatura è abbastanza semplice e non sto qui a parlarne, diversa invece è la gestione della stessa. Solo chi ha una buona esperienza può cimentarsi in questo tentativo. Ricordo però che avere un denitratore, non significa dimenticare i cambi d’acqua, infatti, i nitrati sono solo una delle cause della degradazione dell’acqua. La gestione di acquari di questo tipo ha un costo sicuramente inferiore rispetto ad altri, infatti, una volta avviati non sarà più necessario inserire batteri e additivi mentre biocondizionatori e fertilizzanti dovranno essere usati molto al di sotto dei dosaggi consigliati sulle confezioni (meno di metà). Non possiamo poi, tralasciare l’assoluto inutilizzo di medicinali e simili. Seguendo queste impostazioni i miei discus non si ammalano da due anni, si riproducono, crescono e mi danno grosse soddisfazioni. Spero che quanto sopra, possa essere d’aiuto anche ad altri appassionati come me. Naturalmente, chiunque abbia esperienze diverse da confrontare è invitato a farlo. Christian Bariggi |
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