Una pianta acquatica che suscita un grande interesse negli acquariofili è la Vallisneria spiralis, appartenente a un genere della famiglia delle Idrocaritacee. Era già nota nei secoli scorsi, come lo dimostra la descrizione fatta dallo svedese Carl von Linné (Linneo) nel 1753 come la prima fra le varie specie del genere Vallisneria. L’attributo specifico spiralis è riferito allo stelo del fiore che, alla fine della fioritura, si avvolge a spirale, ritirandosi. Si tratta di una pianta erbacea perenne, sommersa, che è apprezzata per la resistenza, l’adattabilità a ogni ambiente e la mancanza di esigenze particolari.
Origini della Vallisneria Spiralis
È una pianta diffusa in tutta l’Africa, nel Medio Oriente, in Indocina e pure nelle acque europee più calde; in Italia, la sua diffusione è abbondante nella Pianura Padana e nel Veneto. Il suo ambiente è rappresentato dalle acque limpide poco profonde con scarso moto e rigorosamente non inquinate.
Descrizione
La pianta è radicata sul fondo, e dal suo rizoma, cioè dal ramo laterale che cresce dal colletto della pianta (lo stolone), fuoriescono da 5 a 20 grandi foglie nastriformi, lunghe dai 20 ai 90 centimetri e più e della larghezza dai 5 ai 12 millimetri. Il colore delle foglie può essere variabile da un verde chiaro a un verde bandiera; verso il rizoma, però, cioè verso la loro base, le foglie assumono un colore rossastro tendente al marrone e al blu. Le foglie hanno da 5 a 9 nervature longitudinali che seguono l’andamento delle stesse. Se l’acqua non è ferma, le foglie, che raggiungono la superficie, si dispongono secondo il senso della corrente in fasci ben allineati e in continuo movimento.
Riproduzione della pianta
La Vallisneria si può riprodurre in modo asessuato, attraverso lo stolone dal quale crescono le piantine, che si possono prelevare e piantare in altro luogo. Però, può farlo pure per via sessuale. Invero, la pianta è da fiore ed è dioica, cioè può essere maschile o femminile e, pertanto, la riproduzione avviene attraverso i loro fiori, né belli né significativi. La pianta femminile produce uno stelo filiforme a forma spirale, lungo anche un metro, che raggiunge la superficie dell’acqua dove galleggia; alla sua estremità è un contenitore che alloggia il fiore femminile e, quando si apre, sono emessi gli stigmi. Intanto, dalla base del cespuglio si stacca un contenitore con i fiori maschili che, giunto alla superficie, si apre lasciandoli liberi; questi, aprono gli stami e se, a causa del moto dell’acqua o del vento, vanno a scontrarsi con i fiori femminili trattenuti dal loro stelo, li impollinano. A quel punto, il fiore fecondato produce il frutto, che viene trascinato verso il fondo dal filamento che si avvolge a spirale, e qui si schiude e libera i piccoli semi. Meno difficile e complicata la riproduzione asessuata, che è ampiamente preferita. La fioritura avviene fra novembre e maggio.
La Vallisneria Spiralis in acquario
La pianta in acquario, per vivere bene e riprodursi senza difficoltà, necessita di un fondo di sabbia arricchita da argilla e terriccio e acqua non troppo calda con temperatura fra i 18 e i 20°C (pertanto si trova al meglio in un ambiente non riscaldato, ma si ambienta anche a temperature maggiori, per cui può essere usata in acquari per pesci esotici), con pH neutro e durezza su un valore medio; molto importante una buona illuminazione.
Conclusione
La Vallisneria spiralis è adattissima alla decorazione vegetale della parte posteriore degli acquari e, per di più, le sue foglie possono servire da supporto per le uova dei pesci ovipari, alternativo alle pietre piatte e ai vetri.