Prima o poi capita a tutti di dover cambiare casa e, con l’occasione, di cambiare vasca (magari per una più grande!). Anch’io ho inseguito questo sogno, il problema è che il mio cubo non l’ha voluto nessuno e due vasche non me le posso proprio permettere!!
Nella sua vecchia collocazione, il suddetto cubo poggiava sopra un supporto in muratura fatto costruire su misura proprio per quella vasca. Non potendo costruire muri nella casa dove vivo ora, si è subito posto il problema: compro un supporto o me lo auto-costruisco? Problema risolto: la mia vasca (Aquatlantis Elite Colonne da 70 cm.) è fuori produzione e perciò non esistono più supporti in circolazione! Ergo: dovevo mettermi al lavoro!La scintilla me l’ha data Simone (il mitico Majimbu, che in più di un’occasione mi è venuto in aiuto!)… la parolina magica è stata “TRAVE DI LEGNO”… La prima cosa che ho fatto è stata quella di iniziare a disegnare qualcosa che prevedesse, appunto, l’utilizzo di travi di legno come elementi portanti. Il concept finale è stato questo: dovevo realizzare un mobile bello da vedere ma di grande resistenza e solidità all’interno.
La colonna portante doveva avere le stesse misure della vasca. Le gambe dovevano essere 5 (una centrale) e i reggitrave dovevano lasciare libero all’esterno uno spessore perimetrale necessario alla collocazione delle traverse di rinforzo e dei pannelli del rivestimento “estetico”. La struttura doveva avere anche un po’ di spazio interno per i collegamenti elettrici, scatolette di mangime e amenicoli vari… Quindi dovevo prevedere anche uno sportello. La vasca infine avrebbe dovuto poggiare su un top di spessore importante. Stesso concetto per la base. Con quelle premesse, ho iniziato facendo qualche scarabocchio: Prima di descrivere i passi operativi, vi elenco il materiale necessario. Tutto è reperibile presso un qualunque centro brico, con un costo totale che oscilla tra i 250/300 euro totali:
4 travi legno a sezione quadrata (7 cm lato) di altezza 50 cm. - 10 reggitrave da 7 cm
- 4 tavole in legno (di spessore 3 cm.) delle le stesse dimensioni della base della vasca (che andranno poi accoppiate per farle sembrare 2 tavole di spessore 6 cm. –semplicemente perché non ho trovato nulla di spessore 6cm. già pronto!)
- 3 traverse legno (tagliate a misura dopo il fissaggio delle travi)
- 4 tavole legno (finitura a proprio gusto, rovere grigio nel mio caso) tagliate a misura per i rivestimenti laterali. Una delle tre (quella per lo sportello) deve essere, su ogni lato, un paio di millimetri più corta delle altre altrimenti lo sportello si incastra e non scorre liberamente
- Staffe angolari di collegamento in metallo fatte ad “L”
- nastro preincollato melaminico (nel mio caso color wengé)
- bacchetta alluminio satinato da 2 mt. (sezione quadrata da 2 cm.) per la rifinitura degli spigoli
- 2 cerniere per anta “a filo” e una fresa per trapano (della stessa misura)
- viti autofilettanti di varie lunghezze e diametro (non c’è bisogno di fare fori – le viti entrano nel legno semplicemente avvitandole!)
- colla “millechiodi”
- cartavetrata (per “addolcire” un po’ i tagli delle tavole e togliere eventuali schegge)
- seghetto (per tagliare la bacchetta d’alluminio)
- 4 grandi feltri
- Maniglia di alluminio
- Livella
Dunque si parte! Il procedimento di per sé è molto semplice: una volta che si ha a disposizione tutto il materiale, si tratta solo di assemblarlo con precisione. La fatica è tutta qui: essere precisi e non frettolosi! FASE 1: fissaggio dei primi 5 supporti reggitrave alla tavola di base. Io li ho assicurati sia con le viti che con un po’ di millechiodi. Nei disegni a mano libera avevo inizialmente deciso di fissarli “a filo” della tavola. Poi invece ho optato per lasciare uno spazio di 2 cm. (bisogna infatti calcolare lo spessore delle traverse e lasciare altri 2 cm. di spazio ulteriore per il rivestimento esterno!). FASE 2: capovolgere la struttura, inserire le 5 travi e fissare gli altri 5 supporti reggitrave alla seconda tavola, quella di appoggio. Fissare le travi ai reggitravi con le viti. Controllare poi con la livella che lo scheletro del supporto sia perfettamente “a bolla”! Se necessario, stringere maggiormente le viti per equilibrare e livellare perfettamente la struttura. Inutile dire che per essere perfettamente “a bolla”, le 5 travi devono avere tutte esattamente la stessa altezza (50 cm. nel mio caso) e la tavola non deve essere storta. Massima cura quindi nella scelta e nel taglio del materiale! FASE 3: fissaggio delle traverse su 3 lati del supporto (lasciando libero il lato dove andrà lo sportello). Le traverse danno una solidità extra alla struttura. Calcolare con molta attenzione lo spessore delle traverse perché queste devono lasciare poi lo spazio necessario al fissaggio dei pannelli esterni (2 cm.) che, altrimenti, non verrebbero “a filo”.
FASE 4: fissaggio dei tre pannelli di rivestimento esterno utilizzando le staffe a “L” (con le solite viti!). Le tavole di rivestimento non hanno la stessa lunghezza delle tavole di base e di appoggio in quanto devono lasciare sui 4 angoli uno spazio quadrato di 2 cm. dove poi saranno alloggiati gli angolari in alluminio.
FASE 5: foratura del pannello per l’alloggiamento delle cerniere (io l’ho fatto usando il trapano a mano e una fresa). I due fori devono esser fatti a 5mm di distanza dal lato di fissaggio. Dopodiché si fissano le cerniere, si appoggia lo sportello al pannello laterale (coricando il supporto sul fianco viene meglio!), e infine si fissa lo sportello al pannello laterale (avvitando l’altra estremità delle cerniere).
FASE 6: taglio a misura della bacchetta di alluminio (per ricavarne i 4 angolari alti 50cm.) e fissaggio sui 4 lati con colla millechiodi.
I incollaggio con colla millechiodi, sia sopra che sotto, delle altre 2 tavole di spessore 3 cm. Così facendo si ottiene una tavola unica da 6 cm. sia per la base che per l’appoggio. Per farla sembrare davvero una tavola unica, ho applicato lateralmente, lungo tutto lo spessore, un nastro preincollato melaminico color wengé (aderisce perfettamente con il ferro da stiro – le eccedenze si tagliano poi col taglierino!).
Regolazione dello sportello (con le apposite viti delle cerniere).
Fissaggio della maniglia e collocazione dei feltri sotto la tavola di base (a contatto col pavimento).
CONSIGLIO IMPORTANTE: i tagli a misura delle traverse di rinforzo e delle tavole di rivestimento conviene farli quando la struttura è già montata. Così viene tutto più preciso! E…. acquario finalmente al suo posto! Esempio di tavola da NON USARE per appoggio e base. Come vedete in sezione, all’interno c’è solo carta!!!! NOTA BENE: le cerniere non sono tutte uguali! Esistono quelle cosiddette “a toppa”, a “mezzatoppa” e “a filo” a seconda di come chiudono. Ho usato l’ultimo tipo perché, ad anta chiusa, nel mio caso deve vedersi l’angolare di alluminio (che, tra l’altro, non deve impedire all’anta di aprirsi/chiudersi)
ULTIMO CONSIGLIO: per le due tavole di appoggio e di base NON usare assolutamente materiale scadente. Il peso complessivo dell’acquario le sfonderebbe subito! Ve lo dico dopo aver visto come sono fatte all’interno certe tavole… Per essere chiari, nel progetto iniziale c’era pure la tentazione di mettere sia sopra che sotto una bella tavola Ikea di spessore 6 cm. Ma dopo averla comprata e tagliata ho immediatamente fatto un passo indietro (vedi foto sotto!). Ho buttato 50 euro ma ho imparato la lezione! Per i pannelli laterali, che sono invece meramente estetici, il discorso ovviamente cambia.
L’altezza finale del supporto è di circa 62 cm. Il colore chiaro della tavola di appoggio non si vedrà perché coperta interamente dalla vasca. Tempo totale di lavoro: in una settimana si fa tutto e, credetemi, in commercio supporti di questa robustezza proprio non li trovate!! La fatica più grande? Infilarsi dentro al supporto per avvitare tutte le viti!!!! Se non avete un avvitatore elettrico… acquistatelo!
Per altri consigli o info non esitate a contattarmi: effe_esse1970@libero.itUn ringraziamento particolare va a Simone per l’idea e alla mia dolce compagna che mi ha sopportato e supportato! Ciao a tutti, Fausto (Effe_Esse)
ATTENZIONE!Negli articoli dedicati al fai da te vengono descritte esperienze di appassionati italiani che vogliono, unicamente a titolo dimostrativo, mostrarci e renderci partecipi dei loro risultati nella costruzione artigianale di accessori di acquariofilia.
Ricordiamo che molti progetti avendo a che fare con impianti elettrici e l’utilizzo di macchinari e strumenti di lavoro possono essere pericolosi, e che le modifiche apportate ad accessori già esistenti, rendono l’accessorio non più a norme CE e pertanto con la garanzia non più valida.
Nel caso qualcuno volesse ugualmente cimentarsi nella realizzazione di questi progetti, sia Acquaportal sia gli autori del progetto stesso non si assumono in alcun modo responsabilità in caso di incidenti o guasti di qualsiasi tipo essi siano. Nel caso di realizzazione ricordiamo infine che alcune lavorazioni necessitano di strumenti di protezione.
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