Ecco un aggiornamento della vasca già presentata circa tre anni fa.
Acquario artigianale aperto con le seguenti dimensioni in cm: 225 x 75 x 70h
Tutto in cristallo 15mm con tiranti sui perimetri superiori ed inferiori di 3 cm, con vetro frontale extra chiaro, pozzetto laterale con tracimatore e vani per pompe.
Clicca qui per vedere la foto della vasca a 1700 pxl
Come supporto è stato utilizzato un comune traliccio in alluminio debitamente rivestito con una pannellatura in legno.
2 taleari delle seguenti dimensioni in cm : 85 x 27 x 22h in cristallo normale spessore 6 mm.
Sump delle seguenti dimensioni in cm : 110 x 43 x 35h
Volume complessivo di circa 1300 litri
Il sistema è in funzione dal 2001. Il sistema di filtraggio è il classico “berlinese” con schiumatoio Acquamedic modello turboflotor shortly 5000 con 2 pompe , alloggiato in sump e sempre in funzione, e circa 230 kg di rocce vive di varia provenienza.
Le rocce vive hanno garantito e tuttora garantiscono il buon ciclo di riduzione dei composti azotati (nutrienti).
Utilizzo per periodi di circa 4/5 mesi ozono in dosaggi di circa 40 mg 2 volte al giorno durante le ore diurne per circa 3 ore con l’ausilio di una piccola colonna di contatto Sander con relativo ozonizzatore e areatore.
Utilizzo saltuariamente un sacchetto da 1 litro di carbone attivo per circa 15 gg.
La sump
Il reattore di Kw artigianale
Per illuminare la vasca principale utilizzo 1 plafoniera Acquamedic modello aquaspacelight con 3 lampade HQI da 250W reattori ferromagnetici e 4 lampade blu da 24W cadauna + 1 plafoniera Bresslein con 2 lampadine HQI da 400W con reattori elettronici Icecap.
Le lampadine sono sostituite ogni 8 mesi circa così come anche la gradazione Kelvin varia da 10.000° a 14.000°.
In queste foto le lampadine sono: 3x250W Reefline 11.000°K fc2 + 2 x400W acquaconnect 14.000°K
Tutte le plafoniere sono installate a circa 20 cm dal pelo dell’acqua ed il fotoperiodo è di 10 ore per le blu e 8 ore per tutte le HQI con accensione e spegnimento in sequenza di circa 15 minuti per ogni lampadina.
Il reattore di calcio e lo schiumatoio Turboflotor shortly 5000 Il movimento interno è poco , anche per la massa di coralli presenti e per la presenza di un corallo che non lo gradisce molto , Catalaphyllia jardinei.
Uso 2 pompe turbelle tunze da 4.000 lt/h + 1 stream tunze da 20.000 lt/h tutte comandate da controller e un timer che aziona in modo random ( saltuario) la sola stream. E’ presente anche una fotocellula per diminuire l’intensità durante le ore notturne.
Un piccolo aiuto al movimento è dato anche dalle 2 pompe di risalita per un totale di 6.000 lt/h. Sotto la vasca principale è presenta un sump da circa 170 litri che contiene parte dell’attrezzatura tecnica.
Oltre allo skimmer , ho un reattore di calcio artigianale caricato con corallina grossa tipo jumbo e post reattore caricato con ARM e granuli di magnesio. Questo mi consente di avere un buon apporto di calcio/carbonato , miscela di elementi necessari alla calcificazione dei coralli costruttori.
Il consumo di materiale nel reattore è di circa 2 kg al mese.
In aiuto è presenta anche un reattore di Kalkwasser con agitatore magnetico che funziona con la pompa di rabbocco dell’acqua evaporata solo nelle ore notturne così da compensare parzialmente il calo del Ph. | Acropora hoeksemai |
| Acropora microphtalma |
Come accessori ci sono anche 2 termoriscaldatori da 300W , 2 pompe di risalita , sonde varie per temperatura e ph, ozonizzatore e un impianto di osmosi della Sireg che carica una vasca di circa 70 litri per il rabbocco.
Nei mesi estivi funziona un refrigeratore della Acquamedic modello Titan 1500 posizionato sul balcone con tubazioni necessarie fino al sump. | Acropora millepora |
| Acropora nana |
| Acropora tenuis |
Cambio e integratori:
Cambio mediamente circa 90 litri ogni 15 gg utilizzando sempre sali diversi. Una volta finito il quantitativo di una marca ne uso un’altra, evitando così mancanze o accumuli di elementi che possono influenzare negativamente la qualità dell’acqua marina.
Come integratori utilizzo i seguenti:
Kent essential element 15 ml 2 volte a settimana
Kent coral-vite 15 ml 2 volte a settimana
KZ kaliumjodid fluor 6 gocce ogni 2 gg
KZ Zeospur2 9 ml ogni 20/30 giorni
Soluzione ioduro di potassio al 1% 5 ml 2 volte a settimana
Soluzione cloruro di stronzio al 10% 5 ml tutti i giorni
Integratore di potassio ( soluzione di bromuro e cloruro di potassio ) 10 ml tutti i giorni
Integratore di boro ( soluzione di acido borico ) 10 ml tutti i giorni
I dosaggi e le frequenze non sono rigorose, alle volte mi dimentico qualche prodotto. | Pocillopore damicornis |
| Porites |
Pesci presenti 3 Zebrasoma flavescens
1 Ctenochaetus hawaiiensis
1 Acanthurus leucosternon
1 Calloplesiops altivelis
2 Chrysiptera hemicyanea
1 Cirrhilabrus lubbocki
4 Pseudocheilinus hexataenia
2 Halichoeres chrysus
2 Synchiropus splendidus maschi
2 Pseudochromis fridmani
2 Amphiprion ocellaris di allevamento ( in una vasca talee ) | Porites rus |
| Seriatopora hystrix |
| Stylophora subseriata |
Alimentazione pesci Tutti i giorni cibo secco in scaglie e granuli
Una volta a settimana alghe nori
Due volte a settimana cibo congelato, gamberetti, plancton, molluschi, artemie etc. arricchito con vitamine Kent Zoe marine e succo d’aglio Kent Garlic Xtreme. | Talea Acropora aculeus |
Invertebrati presenti 1 coppia di Stenopus hispidus
2 coppie di Lysmata amboinensis
2 coppie di Lysmata debelius
1 Riccio Diadema setosum
1 Catalaphyllia jardinei
1 Euphyllia ancora
1 Trachyphyllia geoffroyi
1 Fungia
2 Galaxea fascicularis
6 Tridanca crocea
Numerosi actinodiscus e xenia pumping
circa 70 colonie di Acropore, Montipore, Seriatopore, Pocillopore, Stylophore e Porites | Acropora vaghuan |
| Montipora capitata |
Alimentazione invertebrati Come alimentazione ai coralli, sarebbe meglio dire al sistema acquario, utilizzo parecchi prodotti ed anche in quantità, di norma sempre nelle ore notturne dopo lo spegnimento delle luci ed anche alla mattina. | Acropora aculeus |
| Acropora awi |
Questi sono i principali H&S marine deluxe 40 cc tutti i giorni
DT’s Phytoplancton vivo premium reef blend 80 cc ogni 2 giorni
Pappone fatto in casa con ostriche, cozze, vongole, gamberi, alghe nori, spirulina, mangime in scaglie, Sera micron,
Elos svc e vitamine idroplurivit, senza zucchero 1 cubetto 2 volte a settimana
Golden Pearls mezzo cucchiaino da caffè ogni 4 giorni
Cyclop-eeze una punta di cucchiaino 3 volte a settimana
Kent Micro-Vert 10 cc 1 volta a settimana
Kent Phytomax 3 gocce 2 volte a settimana
Kent Chromamax 3 gocce 2 volte a settimana
Kent Zoomax 6 gocce 2 volte a settimana
Sera micron una punta di cucchiaino 1 volta a settimana
Fauna Marin Ultramin F mezzo cucchiano una volta a settimana ( indicato per le tridacne )
ReefStar Coral Energy 4 gocce tutti i giorni
Amminoacidi 3 gocce 2 volte a settimana
Anche questi dosaggi e frequenze non sono rigorosamente rispettati. | Acropora gomezi |
| Acropora granulosa con montipore |
Inoltre metto a macerare una testa di sarda per circa 4/5 giorni poi viene tolto quello che rimane.
La utilizzo ogni 20 giorni e la metto in una provetta grande forata ( di quelle che si usano per i test da 100cc ) in uno scomparto laterale al buio nelle immediate vicinanze di una pompa turbelle di movimento.
Lasciando macerare la testa della sarda si forma il cosiddetto batterioplancton che lentamente viene distribuito in vasca e viene assorbito da numerosi organismi presenti, compreso i coralli.
Utilizzo in preferenza la testa perché è ricca di sangue e facilita la formazione di batteri.
Non è un alimento utilizzabile in tutte le vasche di invertebrati, in quanto è necessario avere una popolazione di organismi adeguata che possa assorbire l’eccesso di nutrimento che si genera. Vasche per le talee Da circa 1 anno ho installato 2 vaschette per l’allevamento delle talee che regolarmente produco dalle colonie della vasca principale.
Dimensioni 85x27x22h circa 45 litri netti
Le due vasche per le talee
Sono disposte una sopra l’altra in modo che l’acqua proveniente con una pompa dalla vasca principale , entrando nella vaschetta superiore, per caduta entra in quella inferiore e per caduta scende in sump.
La pompa alimenta circa 1000 litri/ora e sono provviste ognuna di una pompa di movimento Turbelle nanostream 6025, le quali mi hanno recentemente risolto uno dei problemi principali che era il movimento inadeguato che avevo con le pompe che utilizzavo.
L’illuminazione è garantita da 2 plafoniere ATI con cadauna 4 tubi T5 da 24W di cui 1 a luce blu e 3 bianchi da 10.000°K . Il fotoperiodo è leggermente inferiore alla vasca principale in modo da avere l’effetto alba tramonto con l’illuminazione HQI della vasca grande. Nella prima vascetta superiore allevo principalmente Montipore e Seriatopore, è senza fondo e sono presenti 2 Amphiprion ocellaris nati in cattività ed 1 Stenopus zanzibaricus.
Nella seconda vaschetta inferiore ci sono solo Acropore, è presente un fondo di circa 2 cm di sabbia fine e sono presenti 1 coppia di Lysmata amboinensis che regolarmente rilascia larve , e 1 Stenopus tenuirostris. Manutenzione Effettuo un cambio parziale di circa 90 lt ogni 15 giorni alternando varia marche di sale tra quelle maggiormente usate e disponibili in commercio.
Pulizia vetri quasi quotidiana e pulizia bicchiere schiumatoio settimanale. | Acropora cardus |
| Acropora tricolor |
Parametri fisici e chimici Il mantenimento di valori stabili senza forti oscillazioni è uno dei presupposti fondamentali per mantenere in salute una vasca di barriera.
Questi sono i principali che tengo costantemente sotto controllo: Salinità | 36/1000 rifrattometro e conduttivimetro | Temperatura | 26°/29°C 6 termometri in varie posizioni | Ph mattina/sera | 7,6/8,2 phmetro digitale elettronico Zac | Nitriti | 0 ppm Salifert | Nitrati | 2 ppm Mackerey-Nagel | Fosfati | 0,01 ppm Fotometro Hanna | Calcio | 400 ppm Salifert | KH | 6,3 Salifert | Magnesio | 1230 ppm Salifert | Iodio | 0,06 ppm Salifert | Boro | 4,0 ppm Salifert | Potassio | 300 ppm KZ | Stronzio | 8 ppm Salifert |
| Montipora digitata |
| Acropora humilis |
Esperienza con Catalaphyllia jardinei Un breve cenno sull’allevamento di questo splendido corallo.
Ormai Cathy ha raggiunto 5 anni di permanenza in acquario e con periodi altalenanti oggi si presenta ancora in buone condizioni.
Cathy la Catalaphyllia jardinei
Stabilita la sua posizione, è importante non cambiarla in quanto si adatta al tipo di luce ricevuta e al movimento.
Gradisce movimento blando soprattutto durante il giorno nella fase di completa apertura dei polipi.
Necessita di un costante apporto di calcio/carbonato che sintetizza con difficoltà per cui la crescita è abbastanza lenta.
Da controllare sempre sono i bordi dello scheletro calcareo che devono essere sempre ricoperti di tessuto per minimo 2 cm, operazione facilmente eseguibile di notte quando i polipi sono ritirati. L’alimentazione è costituita prevalentemente da DOM e POM ( sostanze disciolte e particolato in sospensione ) ma gradisce spesso pezzetti di gamberetto, polpa di mollusco che fornisco 2 volte a settimana direttamente ai polipi in modo che i pesci presenti non riescono a sottrarli. Anche mangime in granuli è ben accettato.
Ho notato che è fondamentale la presenza di oligoelementi in traccia , soprattutto sembra gradire il cobalto. Purtroppo in due occasioni si è ammalata e senza un intervento repentino , sarebbe sicuramente deperita.
La prima volta fu nel 2004 in occasione di un black-out di circa 11 ore , l’animale contrasse l’infezione denominata “Brown Jelly”, una specie di alga che crea una mucillaggine e porta ad una rapida necrosi dei tessuti vivi ed è estremamente contagiosa.
Cathy affetta dall’alga Brown Jelly
Primo piano dello scheletro e della decomposizione
La seconda volta fu nel 2006 in occasione di un brusco innalzamento della temperatura e in concomitanza uso di una partita di sale non buono. L’animale cominciò una lenta e costante espulsione dei polipi denominata “polyp bail-out”
Cathy affetta polyp bail-ou. Dalle foto si vede molto bene lo stato evidente di necrosi generate.
In entrambi i casi il trattamento fu il medesimo e precisamente consistette in bagni in acqua dolce di rubinetto alle stessa temperatura e ph della vasca per circa 1 minuto con leggeri scuotimenti dell’animale, ed anche pulizia dei polipi in necrosi con pinzette e spazzolatura anche abbastanza energica. Oggi invece, dopo 3 tentativi senza successo, forse riesco ad allevare un antocaulo di Cathy.
Nei 3 tentativi ho lasciato che l’antocaulo si formasse e si staccasse in modo autonomo, ma è passato troppo tempo per cui una volta staccato, il piccolo era già morto. | L’antocaulo |
Questa ultima volta sono stato io a indurre la formazione dell’antocaulo rompendo forzatamente un pezzetto di scheletro. Dopo circa 15 gg il polipo ha cominciato a dividersi ed a staccare la parte di corallo duro lasciandola penzolare.
Dopo altri 15 gg ho reciso metà del polipo in divisione e ho trasferito il pezzettino di scheletro con la parte di polipo recisa in una vaschetta per le talee, vedi foto attuale.
Sarà difficile che l’antocaulo si possa formare completamente, ma forse è un tentativo più riuscito dei precedenti. Problemi e considerazioni finali Come consiglio generale dovuto alla mia breve esperienza, direi che il mantenimento in acquario di invertebrati costruttori di barriera è oggi relativamente semplice, si richiede un minimo di cognizioni scientifiche ed anche un minimo di tempo per dedicarsi alla vasca.
Reputo fondamentale cercare di mantenere, così come lo sono in natura , stabili le condizioni dell’acqua sia come parametri fisici che chimici, visto che anche minimi cambiamenti possono indurre e generare nel tempo stati di malessere negli animali.
Posso dire che di inconvenienti ne sono capitati in 5 anni di conduzione della vasca di barriera, ma affrontati e risolti sempre con successo grazie anche ai consigli e l’intervento di amici.
In ordine cronologico ho attraversato momenti non felici durante black-out elettrici dovuti una volta a problemi elettrici interni ed una seconda volta alla neve che causò la caduta dei tralicci dell’alta tensione lasciandomi per ben 36 ore senza corrente elettrica in periodo di freddo intenso. Ho avuto infestazioni di turbellarie e di nudibranchi, questi ultimi sono veramente una piaga difficile da eliminare.
Per ultimo oltre ad un guasto del sistema di riscaldamento e ai relativi sensori della temperatura, anche l’uso di una partita di sale con caratteristiche chimiche diverse dalle solite che si usano.
Tutti questi interventi se affrontati con cognizione, decisione e soprattutto tempestività possono essere superati con perdite minime , ma alle volta manca proprio la cognizione della causa e il relativo intervento risulta inefficace con conseguente demoralizzazione.
Determinante in questi casi è proprio il supporto che possono dare gli amici e gli altri acquariofili grazie anche allo scambio di informazioni che internet oggi consente. Ringrazio in modo particolare gli autori delle foto: Giancarlo (alias Geronte) e Pietro (alias Pieme74). |