I temi trattati di seguito non sono consigliati ad un pubblico minorenne, invito qualsiasi minore a lasciare la pagina e leggere qualche altro articolo. “È sporco il sesso? Solo se è fatto bene.”
Woody Allen
E così, nella corrente o tra una rapida e uno specchio d’acqua, c’è chi lo sa fare davvero bene.
Ci siamo mai chiesti se i nostri ospiti abbiano una particolare fissazione per qualche pratica sessuale “fuori dell’ordinario”? Forse è un mio serio problema, ma io l’ho fatto e ne è uscito questo articolo davvero strano. Perché diciamoci la verità: la nostra più grande passione non è propriamente l’acquariofilia, ma una cosa che accomuna tutti gli organismi viventi (o quasi, chi si divide per scissione si perde gran parte del divertimento, ma ne parleremo più avanti).
Il sesso, oltre a portare avanti la specie, ci regala emozioni intense ed incredibili che non possono essere riassunte in poche righe. No, beh, c’è chi riesce a farlo, per carità, ma io non sono un poeta maledetto.
Devo dire però che i nostri amici acquatici non se la cavano affatto male in quell’ambito, riuscendo a lasciarci a bocca aperta con le loro perversioni davvero bizzarre. Partiamo dal classico: “Io ce l’ho più lungo!” I cirripedi sono piccoli artropodi marini che passano la loro vita attaccati a rocce, scafi o oggetti alla deriva.
Si possono incontrare abbastanza facilmente nelle nostre vasche marine, come “passeggeri” delle rocce vive. Questi simpatici animaletti passano le loro noiose giornate a filtrare particolato dalla colonna d’acqua, sperando di racimolare qualcosina. Potremmo dire con sicurezza che la loro è una vita davvero monotona e ripetitiva, ma verremmo scandalizzati dalla loro risposta: “parla pure, io ce l’ho lungo otto volte la lunghezza del mio corpo”.
Esatto, i cirripedi si conquistano l’attestato di animale con il pene più lungo del mondo (proporzionalmente al corpo).
Non è un caso, madre natura ha pensato proprio a tutto. I cirripedi, non potendo muoversi a causa dell’ancoraggio al substrato, devono avere un pene molto lungo, per cercare di trovare casualmente attorno ad essi la propria anima gemella! Ma le stranezze di questi piccoli animaletti non finiscono mai, difatti non solo possono auto-fecondarsi, ma in determinati ambienti hanno preso l’abitudine di espellere lo sperma nella colonna d’acqua, per farlo filtrare poi alle femmine convinte di mangiare un bel piatto di plancton! L’attestato di pene più lungo al mondo se lo aggiudica l’animale più grande al mondo: la balenottera azzurra. Il fallo di questi mammiferi marini raggiunge una lunghezza di tre metri, stracciando tutti i record conquistati dagli attori hard. Le gambusie, invece, sono quelle che lo sanno usare con razionalità. Difatti, a seconda del rischio di essere predati, i maschi di questi pesci hanno un gonopodio più lungo o più corto. Se la vita media è bassa, il pesce avrà un gonopodio più sviluppato, consentendogli una vita “breve ed intensa” per ingravidare il numero più alto possibile di pescioline. I nostri amati coralli, invece, amano il sesso di gruppo.
Pensate che una volta all’anno, secondo le fasi lunari e la temperatura dell’acqua, i coralli emettono simultaneamente sperma e uova in acqua. Durante questa notte estremamente infuocata, miliardi di miliardi di miliardi di polipi si uniscono in un evento di dimensioni improponibili: la più grande orgia sulla faccia della terra.
Questo evento attira verso la barriera i grandi predatori di plancton, che banchettano allegramente a spese dei piccoli e timidi polipi che, per una notte, hanno lasciato la timidezza alle spalle. Ma nel regno animale abbondano anche le perversioni, le quali sono all’ordine del giorno. I rospi sono dei veri zozzoni.
Se una femmina si trova nel mezzo di una serie di rospacci eccitati, può rischiare il soffocamento e lo sfinimento.
Il mucchio di rospi, quindi, altro non è che una violenza collettiva a una povera ed innocente rospa, costretta a subire le voglie sessuali di un gruppo di piccoli pervertiti. I tursiopi sono decisamente quelli con più problemi nella testa. Sono stati avvistati delfini che cercavano di fare sesso con tartarughe, squali e anguille.
Non si sa esattamente il motivo di certe voglie, ma per me il delfino segue la regola del “in tempo di carestia, ogni buco è galleria”. Le belle quanto velenose Ranitomeya imitator, invece, sono ranocchie fedeli. I due partner, dopo l’accoppiamento rimangono insieme per altre stagioni dell’amore.
Ma anche in questi animali è difficile trovare l’anima gemella, difatti sono state scoperte oltre 400 specie con spiccati comportamenti gay.
Il sesso omosessuale, in questo caso, serve a favorire l’armonia all’interno del gruppo e a placare lo spirito focoso di qualche individuo durante i possibili squilibri demografici. I pesci pagliaccio, invece, sono tra i casi più particolari. Si potrebbe dire che gli piace travestirsi da donna tra un tentacolo e l’altro della propria anemone.
Difatti, i pesci pagliaccio possono cambiare sesso se il loro partner muore o viene perso. Un maschio può diventare veramente femmina, in grado di riprodursi e portare avanti la specie. Come in ogni caso, ci sono pure gli sfigati.
La riproduzione delle stelle marine è costituita al 90% dal metodo vegetativo: staccano un braccio e da quel braccio nasce un nuovo individuo. Insomma, non solo non hanno il piacere di praticare l’atto sessuale, ma devono pure privarsi di un braccio! Cosa non si fa per portare avanti la propria specie. Siamo giunti alla fine di questo articolo e spero vivamente di avervi strappato qualche sorriso, ma vorrei catturare per un momento la vostra attenzione.
Il regno animale sta passando momenti veramente duri, se non tragici.
La grande barriera corallina australiana (con le sue mega-feste notturne) ha una vita stimata di massimo 35 anni.
Molte rane che risiedono nella foresta peruviana e amazzonica stanno guardando il loro habitat mentre viene raso al suolo, senza nessun tipo di rancore.
L’inquinamento e la spazzatura presente in zone pelagiche miete giornalmente un sacco di vittime innocenti, tra cui delfini e balene.
Per non parlare delle nostre coste, in alcuni punti invase da chiazze di olio e residui di lavorazione chimica. Il sesso, quindi, è un diritto di tutti. Cerchiamo di farlo valere, soprattutto a loro. |