Lo squalo bianco è senza dubbio uno dei più affascinanti e misteriosi predatori del mare.. Quando una pinna dorsale fuoriesce dalla superficie dell’acqua, il pensiero va subito a questo maestoso animale e sentimenti contrastanti di attrazione e terrore nascono nella mente umana. ‘Il grande squalo bianco’ infatti ha sempre catalizzato l’attenzione dell’uomo, rappresentando uno dei più grandi predatori di cui ancora oggi la Scienza ignora molti aspetti e comportamenti. Non si conoscono ad esempio i suoi movimenti e migrazioni, la complessità dei rapporti sociali con esemplari della stessa specie, le capacità di apprendimento e adattamento da esperienze passate.. Non sono stati mai filmati o fotografati esemplari in fase di accoppiamento e nulla di certo si conosce riguardo al periodo ed alle aree preferite per la riproduzione. Rimangono inoltre quasi completamente avvolti dal mistero i primi anni di vita di uno squalo bianco, i suoi spostamenti, le strategie di difesa da altri predatori più grandi, i ritmi di crescita.. L’enorme interesse verso questo animale ha fatto però moltiplicare, soprattutto negli ultimi 15 anni, le campagne di studio e di ricerca, ed alcuni aspetti della biologia di questo squalo sono stati chiariti e portati alla luce della comunità scientifica con risultati sicuramente sorprendenti:
Il comportamento di un essere vivente è spesso l’unico indicatore che la scienza ha per comprenderne le capacità intellettive.
In base a queste affermazioni lo squalo bianco (Carcharodon carcharias) può essere definito un animale intelligente, che possiede la capacità di esplorare, ricordare, difendere, tutti comportamenti mirati ad una sopravvivenza ottimale e di conseguenza ad un successo riproduttivo, indispensabile per il proseguimento della specie. Strategie predatorie e rapporti con l’uomo: quando una potenziale preda viene identificata dallo squalo bianco inizia l’avvicinamento e l’investigazione. In questa fase il predatore si rende conto di cosa si trova davanti diminuendo sempre più la distanza tra lui e l’oggetto fino ad arrivare a contatti brevi, piccoli colpi sferrati con il muso e solo talvolta morsi immediati, per valutare la commestibilità della possibile preda. Se i ‘risultati’ della sua investigazione sono positivi avviene l’attacco, quasi sempre dal basso verso l’alto.. In questo modo lo squalo bianco si rende quasi invisibile, fino all’ultimo istante, in quanto la colorazione bluastra del suo dorso si mimetizza con il colore del mare. La preda trova bloccata la direzione opposta a quella dell’attacco, cioè la superficie, e quasi inevitabilmente viene travolta e morsa, senza via di scampo.. Molto spesso la velocità dell’attacco e l’energia sprigionata sono tali da far fuoriuscire parte del corpo dello squalo fuori dall’acqua. Subito dopo il morso la preda viene momentaneamente abbandonata, per evitare danni da una possibile lotta con un animale morente, e lo squalo bianco rimane ad una certa distanza, aspettando che la morte arrivi per dissanguamento.. Dopo un breve periodo di tempo il predatore ritorna sul luogo dell’attacco e divora la sua preda ormai senza vita o senza più forze per opporre resistenza.. Per quanto riguarda i rapporti con l’uomo lo squalo bianco risulta sicuramente essere molto pericoloso anche se l’uomo non rientra tra le sue prede abituali. L’80% degli attacchi non provocati all’uomo (NOTA 4 – attacchi provocati e non) si sono conclusi dopo il primo morso, quando probabilmente il predatore si rendeva conto che la preda non era di suo gradimento.. Un unico morso dello squalo bianco può però provocare danni di grave entità, a causa della forza e delle dimensioni di questo animale, e portare ugualmente alla morte, soprattutto in assenza di soccorsi immediati.. Squalo bianco in cattività: l’uomo non è mai riuscito a mantenere e quindi studiare meglio uno squalo bianco in cattività, almeno fino all’anno 2003.. Prima di tutto è importante comprendere che lo studio in cattività di un animale, la cui presenza nelle acque del mondo è drasticamente diminuita, può servire per acquisire maggiore consapevolezza sulla necessità di protezione da parte dell’uomo. Esaminando i suoi comportamenti in cattività infatti si può tentare di colmare quelle lacune biologiche ed ecologiche che ancora riguardano questo squalo e nello stesso tempo anche l’esposizione al pubblico può contribuire a cancellare tanti luoghi comuni sul cosiddetto ‘mangiatore di uomini’.. Nel Giugno 2003 per la prima volta il Monterey Bay Aquarium in Monterey, California, è riuscito a mantenere in cattività uno squalo bianco per 10 giorni, dopo i quali purtroppo l’esemplare è morto. Nel Settembre 2004 una femmina, catturata per sbaglio da pescatori professionisti, viene donata all’acquario e per 198 giorni questo esemplare si adatta perfettamente alla vita in cattività e viene esposta al pubblico con grande successo. Nel Marzo 2005 questo squalo bianco, per non prolungare eccessivamente la sua permanenza in cattività e proteggerlo da eccessivo stress, viene rilasciato in mare aperto e monitorato per 30 giorni, potendo così acquisire una mole importantissima di dati ed informazioni biologiche. Dal 31 Agosto 2006 il Monterey Bay Aquarium tiene in cattività un altro esemplare, il quale dimostra di essersi adattato bene alla nuova situazione, alimentandosi normalmente ed aumentando di peso e lunghezza.
Scheda biologica dello squalo bianco:SQUALO BIANCO Dimensioni medie: 350-460 cm. Dimensioni massime: supera i 700 cm. Il più grande esemplare catturato dall’uomo era una femmina di 7,14 metri. Distribuzione: in tutti i mari temperati e sub-tropicali del mondo, presente nel mare Mediterraneo. Si ipotizza l’esistenza di un’area riproduttiva fra la Sicilia e la Tunisia. Colorazione: dorso grigio-bluastro con passaggio netto al bianco del ventre. Punte scure nella parte ventrale delle pinne pettorali. Riproduzione: probabilmente ovovivipara (vivipara aplacentata), periodo di gestazione sconosciuto. Valore commerciale: oggetto di pesca sportiva e commerciale per il fegato, la pelle, le pinne, la carcassa, i denti e le mascelle. Denti: triangolari, dritti, fortemente seghettati ai margini. I denti delle mandibole superiore (da 23 a 28) ed inferiore (da 21 a 25) sono molto simili. Il nome scientifico può essere tradotto in ‘squalo pericoloso per l’uomo dai denti ruvidi’. I piccoli alla nascita hanno denti con cuspidi laterali e quelli della mandibola inferiore sono lisci. Dieta: squali e razze, pesci ossei (tonni e pesci-spada), molluschi, crostacei, cefalopodi, tartarughe marine, mammiferi marini e carcasse di balene o squali balena. NOTENOTA 1: Le Ampolle di Lorenzini sono degli organi che prendono contatto con l’esterno attraverso piccoli e numerosi forellini, presenti soprattutto nella regione del capo, pieni di una sostanza gelatinosa conduttrice, in comunicazione con terminazioni nervose. In questo modo lo squalo ha la capacità di percepire i campi elettrici generati dagli animali (quindi individuare anche prede sotto la sabbia) e probabilmente riconoscere la propria posizione rispetto al campo magnetico terrestre. NOTA 2: La rete mirabile è un insieme di capillari che hanno la funzione di scambiatori di calore, essi sono collegati a fasce muscolari molto sviluppate, vicino alla colonna vertebrale. Attraverso gli scambi di calore della rete mirabile la muscolatura interna dello squalo bianco ed il cervello rimangono a temperature sempre più calde di quelle dell’acqua circostante. NOTA 3: I denti dello squalo bianco sono inconfondibili per le sue caratteristiche uniche. Sono grandi, triangolari, dritti, fortemente seghettati ai margini. I denti delle mandibole superiore ed inferiore sono molto simili. NOTA 4: Un attacco all’uomo da parte di uno squalo si definisce non provocato quando l’animale si trova nel suo ambiente naturale e non ha subito nessuno stimolo o provocazione diretta da parte dell’uomo. Marco Angelozzi – http://www.prionace.it/ |