Nell’esigenza di creare un ambiente molto roccioso tipico dell’Habitat degli abitanti del lago Malawi, ricco di gallerie e anfratti, ho scelto di costruire uno sfondo 3d per acquari sintetico da incollare al fondo della vasca, in alternativa alle solite ammucchiate di ciottoli da fiume, pur garantendo ai Ciclidi una moltitudine di buchi e rifugi.
Dopo aver preso spunto da numerosi esperimenti analoghi in rete, mi sono avventurato in questa divertente esperienza fai da te, che ho cercato di fotografare in ogni suo passaggio per renderla chiara a tutto coloro che, come me, volessero.. ..distruggersi la pace famigliare .
La vasca che ospiterà lo sfondo è di dimensioni esterne 150 x 50 x 70h, e dimensioni interne di circa 146 x 60h, entro le quali dovrà essere progettato lo sfondo. Il litraggio totale è di circa 450 litri, destinato a Ciclidi Africani.
Materiale necessario
– Pannelli di polistirolo
– Silicone
– Cementite
– Vernice acrilica a base acqua
– Vernice spray
– Plastivel
– Pennelli vari, Saldatore per Stagno a GAS, Cutter, Mascherine, Guanti in Lattice, Acquaragia o Diluente, Teli di plastica, Consorte paziente (in commercio non si trova!!)
Realizzazione
Sopra una prima tavola di polistirolo di 120 x 50, ho incollato con silicone un’altra tavola tagliata secondo linee casuali cercando di imitare le fenditure rocciose.
Poi ho incollato altri pezzi di polistirolo per creare una dimensione 3D di almeno 20 cm, utilizzando fino a 5 diversi livelli di lastre di polistirolo.
Una parte dello sfondo dovrà contenere una radice. La radice dovrà apparire incastrata tra le rocce, ma dovrà essere asportabile in qualsiasi momento.
Data la presenza di tiranti nella vasca, è impossibile inserirvi uno sfondo intero!!
quindi si rende necessario spezzettarlo in blocchi (in totale 6) sufficientemente piccoli per passare tra i tiranti in vetro, per ricomporsi poi all’interno dell’acquario..
Col saldatore, cutter, accendini, ho cominciato a “scolpire” il polistirolo cercando di ottenere una superficie frastagliata quanto più simile alle rocce da cui ho preso ispirazione.
Tutti i pezzi che compongono lo sfondo devono avere grandi cunicoli nella parte che andrà a contatto col vetro posteriore. Essi saranno indispensabili per la vita dei Ciclidi, ma non solo. Fungeranno anche da canalizzazioni dei flussi d’acqua retrostanti verso i due tubi di aspirazione del sistema di filtraggio.
Il primo blocco lavorato è anche il campione per sperimentare materiali e metodi “on field”, quindi sarà sempre un passo avanti agli altri. L’ultimo invece è il pezzo alla fine della sperimentale lavorazione “a caldo” .
Una volta pronto il disegno di base ho provveduto a spalmare strati di cementite in abbondante quantità, con pennelli di diverse dimensioni. La cementite, una volta essicata, darà molta robustezza alla struttura, e creerà una base ottimale per la verniciatura successiva. E’ abbondantemente consigliato in questa fase l’utilizzo di guanti e mascherina.
L’essicazione completa prevede almeno 24 ore di attesa. Terminata l’essicatura ho dato altre leggere mani di cementite per chiudere tutti i possibili spazi e buchini che inevitabilmente si formano durante la lavorazione del polistirolo.
Quando la cementite è ben essiccata si presenta così:
E’ il momento della verniciatura.
Ho utilizzato vernici acriliche a base d’acqua e pennelli di diverse dimensioni.
La scelta dei colori è pressochè infinita e ci si può sbizzarrire nella composizione di qualsiasi sfumatura.
La mia scelta s’è spostata sul di un grigio platino satinato con l’intento di creare rocce scure tipo “granito”, per risaltare la colorazione viva dei pesci e un substrato chiaro.
Questo è il risultato, una volta essiccata la vernice.
Verniciatura del blocco 3, che ospiterà la radice.
Le caverne non mancano: ogni eccesso di materiale, nel limite della resistenza strutturale,è stato asportato ricavando cunicoli e fratture.
Un esempio nel posteriore del blocco 3:
La similitudine alle rocce campione è soddisfacente..
L’ultimo tocco l’ho dato passando una vernice particolare che simula il “granito” e dona un aspetto decisamente più naturale alla superficie delle rocce.
Nelle foto sottostanti il risultato finale:
Con la stessa vernice spray, verranno poi colorati anche tutti i sassi veri, che andranno a completare l’opera. Qui sono necessarie diverse mani per coprire completamente il colore naturale delle rocce.
Durante la creazione delle varie parti ho deciso di eliminare il blocco centrale,
per lasciare uno spazio aperto e dare il senso di profondità….
Dopo una abbondante spruzzata di Plastivel a tutti i pezzi (2 – 3 leggere passate a distanza di pochi minuti) si crea un’evidente e lucida patina protettiva.. che fa sempre bene..
..ed ora la posa nella vasca, con grande fatica svuotata e pulita, pezzo per pezzo..
Ad ogni lato gli alloggiamenti previsti per nascondere fili, tubi e riscaldatori..
..qualche particolare..
..e per concludere ho previsto l’aggiunta di ulteriore materiale, altri sassi questa volta veri, opportunamente riverniciati e plastivellati, che richiamano il motivo roccioso dello sfondo, per garantirmi in futuro di un cambio almeno parziale del layout. Questo può essere un esempio:
Riempimento
Dopo un mese, a vasca popolata
Considerazioni finali:
Tempo impiegato: in termini di ore è difficilmente quantificabile.
Per un lavoro di questo tipo molti sono i tempi di attesa e di stallo dovuti all’asciugatura delle diversi componenti, alle “prove” su pezzi campione prima di trovare le soluzione ideali, e non ultimo alla risoluzione di tutti quei piccoli inconvenienti non prevedibili che si presentano in corso d’opera.
Ho impiegato oltre un mese prima di vederlo inserito in acquario, senza contare un’altro mese per ripulire di tutto il macello che s’era creato .
Esperienze:
Evitare assolutamente di fare ste robe in casa! Come si sa i pallini di polistirolo sono tremendi. Si spargono come l’universo, ovunque, e non li prendi più. La cementite non viene più via. Insomma, non fate come me, ma dedicate tanto tempo a per “preparare” il terreno di gioco.
Essendo il mio primo sfondo 3D (e probabilmente anche l’ultimo) i piccoli imprevisti erano all’ordine del giorno.. anche solo il manipolare i materiali, la quantità di cementite, di vernice, le colature, le bruciature troppo profonde, i saldatori fulminati, ecc, ecc..
Per la realizzare esattamente quello che si ha in mente di fare diventa fondamentale preparare prima due o tre blocchi di “prova” da usare come cavie su cui testare tutti i piccoli dettagli prima di operare sul pezzo vero e proprio.
ATTENZIONE!
Non si sottovaluti l’imponente forza di galleggiamento del polistirolo.
E’ molto più forte di quello che sembri. A me è capitato, qualche giorno dopo il riempimento della vasca, il distacco di un paio di blocchi con conseguenze disastrose. L’impatto ne ha spezzato uno, e smosso tutti gli altri. Per cui ho dovuto ri-svuotare la vasca, ri-asciugare completamente, ri-aggiustare, ri-verniciare, ri-plastivellare, e attendere i tempi di ri-asciugatura, per tornare a ri-siliconare tutto, stavolta meglio e più abbondantemente. …poi mi sono ri-posato.
Buon lavoro.
Se volete, mi potete contattare a questo indirizzo: rubens.rubensATtin.it