Si stima che ogni anno circa settecento milioni di persone visitino gli acquari pubblici. Considerando inoltre gli acquari presenti nelle case, nei luoghi di cura e di lavoro, è evidente quanto gli ambienti acquatici siano diffusi e ricercati dalle persone.
Al di là degli aspetti culturali, estetici e di intrattenimento collegati agli acquari, vi sono altri aspetti trasversali: le esperienze di benessere e di calma e le emozioni positive provate da chi osserva l’ambiente acquatico.
Tali sono infatti i benefici psicologici che accomunano le persone che guardano un acquario.
Non a caso, gli acquari sono presenze consuete (e confortanti) nelle sale d’attesa di molti dentisti. Sebbene i benefici psicologici offerti dalla contemplazione degli ambienti naturali siano e siano state realizzate varie ricerche in proposito, queste si sono prevalentemente focalizzate sugli ambienti naturali “terrestri”.
E’ stato osservato tuttavia che anche la vista quotidiana di ambienti naturali contenenti acqua favorisce le emozioni positive.
Più varietà di animali e piante sono presenti e maggiore è il beneficio psicologico.
Considerando le migliaia di subacquei che si immergono nelle acque di tutto il globo, i milioni di visitatori degli acquari pubblici e coloro che possiedono un acquario in casa, sono stati condotti studi specifici per valutare il rapporto tra la contemplazione dell’ambiente acquatico e il benessere psicologico.
Sebbene l’acquario non sia, in senso stretto, un ambiente naturale, tuttavia “contiene la natura” e la sua osservazione favorisce comunque le emozioni positive e il ristoro psicofisico, in modo simile a quanto accade negli ambienti naturali veri e propri.
La maggioranza delle persone che ha un acquario ne riferisce l’effetto calmante e di ristoro.
Oltre a tali esperienze soggettive, alcuni studi hanno dimostrato che guardare un acquario porta benefici psicologici e fisiologici.
La ricerca sui benefici psicofisici
Il ripopolamento di ampie aree del United Kingdom’s National Marine Aquarium ha infatti permesso di condurre una ricerca che ha studiato il rapporto tra la varietà di biotipi presenti nelle vasche e i benefici psicofisici dei visitatori. In particolare sono stati considerati gli aspetti psicologici tra cui: le emozioni positive, il senso di calma, il livello di
interesse e di coinvolgimento per lo scenario acquatico.
Parallelamente sono stai misurati alcuni parametri fisiologici (pressione arteriosa e frequenza cardiaca) e la quantità di tempo spontaneamente trascorso dai visitatori davanti alle vasche, popolate da un numero via via crescente di specie di pesci e di altri organismi acquatici.
In particolare è stato analizzato il rapporto tra il livello di benessere percepito e il numero di varietà di specie viventi nell’ambiente (animali e piante), trovando che all’aumento del numero di biotipi corrisponde un maggiore benessere psicofisico e una sensazione soggettiva di maggiore felicità e calma.
Infatti se la vista dell’ambiente acquatico favorisce sensazioni di rilassamento e di ristoro, la presenza di molti biotipi diversi accresce l’interesse e il coinvolgimento per l’acquario. E’ stato comunque osservato un effetto positivo anche per acquari incompleti, con poche specie di pesci e con piante artificiali, dimostrando in generale che l’acquario ha un effetto positivo a livello psicofisico.
La contemplazione di un’ampia biodiversità accrescerebbe ulteriormente i benefici dati dall’osservazione di un ambiente acquatico.
Si è osservato che, già nei primi cinque minuti di contemplazione di uno scenario acquatico, la pressione sanguigna si riduce e la frequenza cardiaca si regolarizza.
Sostando più a lungo le persone hanno più emozioni positive e si sentono più calme mentre all’aumentare dei biotipi aumentano anche le emozioni positive e il livello di interesse delle persone.
La contemplazione dello scenario acquatico porta a una riduzione dell’ansia, dello stress e della tristezza. Non meno degli adulti, anche bambini e ragazzi, beneficiano della vicinanza di un ambiente naturale o della contemplazione di uno scenario acquatico.
Gli effetti positivi della vicinanza degli ambienti naturali (compresi quelli acquatici) su bambini e adolescenti riguardano in particolare: maggiori comportamenti adeguati, buona qualità dell’umore, presenza di emozioni positive e migliori capacità attentive.
A questo si aggiunge il ruolo educativo rappresentato dal prendersi cura dell’acquario domestico da parte di un giovane in crescita. L’accudimento degli animali e delle piante presenti, infatti, può rappresentare una delle prime occasioni per assumersi responsabilità e sviluppare abilità di problem solving.
Altri studi hanno inoltre evidenziato che la vista dell’acquario esercita un effetto calmante e rasserenante per le persone agitate e, al contrario, può essere di stimolo per le persone meno attive. Si è osservato inoltre che, dopo un impegno o un compito stressante, la vista di un acquario favorisce la riduzione dell’attivazione psicofisiologica.
Ulteriori studi hanno suggerito che la vicinanza degli ambienti naturali migliora l’umore e un miglior tono dell’umore riduce l’impulsività nel prendere decisioni, fattore che sembra influire sul livello di benessere.
Inoltre coloro che contemplano quotidianamente uno scenario acquatico hanno maggiori emozioni positive rispetto a chi è immerso esclusivamente in un contesto urbano. Un ulteriore elemento interessante è che il beneficio psicologico si sperimenta osservando l’acquario anche per pochi minuti.
Poiché il ristoro psicologico non si verifica soltanto guardando gli ambienti naturali ma anche gli ambienti “artificiali” in cui la natura è contenuta, come gli acquari, sia pubblici sia domestici, i ricercatori suggeriscono di collocare gli acquari non soltanto nei luoghi di cura, come le sale d’attesa dei dentisti, dove è inserito da tempo per infondere calma e tranquillità, ma anche nei luoghi di lavoro e in altri ambienti carichi di stress.
Dato che i benefici aumentano all’aumentare della varietà presenti in acquario, al quesito iniziale: “sano con un pesce?” si può rispondere che un pesce aiuta a stare bene mentre più pesci fanno stare meglio.
Bibliografia
- Cracknell, D., White, M. P., Pahl, S., Nichols, W. J., & Depledge, M. H. (2016). Marine Biota and Psychological Well-Being: A Preliminary Examination of Dose–Response Effects in an Aquarium Setting. Environment and Behavior, 48(10), 1242–1269.
- Repke, M. A., Berry, M. S., Conway, L. G., Metcalf, A., Hensen, R. M., & Phelan, C. (2018). How does nature exposure make people healthier?: Evidence for the role of impulsivity and expanded space perception.