Questo è un importante parametro che ogni buon acquariofilo regolarmente dovrebbe monitorare e tenere sotto controllo per la salute del proprio reef e per il benessere generale degli ospiti in vasca. Generalmente si hanno idee un poco confuse di cosa sia la salinità o la densità e quali siano i migliori metodi per testarli. Cercherò di chiarire in breve per quanto mi è possibile l’argomento.
Vediamo subito quale sia la differenza fra i due termini.
La salinità si può definire come la concentrazione totale di solidi disciolti in un liquido, generalmente intendiamo per solidi i sali ( in questo caso il NaCl che risulta l’elemento predominante ).
La salinità dell’acqua di mare naturale ha una salinità di circa 35 ppt o parti per mille ( 35 parti per mille significa 35 grammi di sale ogni 1000 grammi di soluzione ). Si può anche usare la sigla PSU o practical salinity units che non prende in considerazione i solidi disciolti ma la conduttività.
Una misura accurata della salinità non è semplice ma lo si può effettuare utilizzando un rifrattometro. Oramai se ne trovano di molti tipi e di vario prezzo anche su internet. Quelli più versatili hanno la compensazione automatica della temperatura e possono essere calibrati. Consiglio vivamente l’acquisto di un buon rifrattometro.
Il Peso Specifico è il rapporto tra la Densità di un liquido e la densità dell’acqua pura a 4°C. La Densità dovrebbe essere mantenuta entro un range che si aggiri intorno ai 1.025-1.026, anche se il valore negli oceani varia a seconda di dove ci si trovi ( Mar Rosso, Mar Mediterraneo, Oceano Indiano..etc etc ).
Negli acquari di barriera dove il nostro obbiettivo è l’allevamento e la riproduzione dei coralli valori bassi non sono naturali per la maggior parte dei coralli tropicali , rendendo l’acqua più diluita per l’assimilazione dei nutrienti e per la buona salute quindi dei coralli.
E’ stato anche dimostrato che valori bassi riducono il successo riproduttivo e la riduzione repentina di questo importante valore ( o l’aggiunta improvvisa e diretta di acqua “dolce” ) può nuocere gravemente a molte specie di invertebrati.
Questo accade se volessimo diminuire il valore della salinità gettando direttamente in vasca una certa quantità di acqua di osmosi. Molti organismi come per esempio le Tridacne soffrono molto questi sbalzi rapidi o anche altri come le Xenie o i Sarcophyton.
Le tridacne vengono stressate molto in questo caso fino a morire se sono esposte ad un improvviso flusso di acqua “dolce” dato che sono organismi filtratori. Allo stesso tempo dobbiamo dire che i coralli hanno anche capacità adattative nei riguardi di variazioni di salinità.
Basti pensare ai coralli che vivono molto vicino alla superficie o in zone costiere come le lagune dove dopo una pioggia abbondante questi valori possono cambiare rapidamente; sicuramente però la densità ( o salinità ) tornerà altrettanto rapidamente ai valori normali con le maree, il moto ondoso e lo scambio fra l’interno della laguna e l’oceano.
Si consiglia di effettuare cambiamenti di salinità molto gradualmente e i valori che sono consigliati per un acquario dominato da coralli si aggirano su valori alti cioè 1.025-1.027
Si possono anche utilizzare i densimetri ( meglio quelli in vetro facilmente lavabili dalle eventali incrostazioni che appesantiscono e starano il densimetro ) che sfruttano il Principio di Archimede. Si valuta la calibrazione di questi densimetri in vetro immergendoli in acqua di osmosi o in un liquido di riferimento con una salinità prefissata e si controlla il livello dell’acqua che arrivi al punto segnato sull’asta.
Dopo la calibrazione immergendo il densimetro in acqua marina possiamo dire che più alta è la concentrazione di sali più alta sarà la densità della soluzione e quindi più in alto galleggerà il densimetro. Va però presa in considerazione la temperatura della soluzione che vogliamo misurare.
Questo fattore è variabile e influenza la misurazione. Infatti l’acqua espande il suo volume con l’aumentare della temperatura. E’ buona norma tenere in cosiderazione la temperatura che si prende a 25°C come valore standard di calibrazione per i nostri usi acquariologici. Come vedete il densimetro in vetro non è molto versatile ed è molto più preciso e consigliabile l’uso del Rifrattometro.
Come accennato precedentemente la salinità dovrebbe essere mantenuta più stabile possibile nei nostri acquari dato che alcuni invertebrati sono piuttosto sensibili a questi cambiamenti provenendo da zone dove questi valori sono molto stabili.
Altri che provengono da zone costiere o lagunari sono più adattate. Dato che non è facile capire da dove provengono i nostri coralli è bene mantenere stabile la salinità. Da non sottovalutare anche l’effetto che può avere un cambio di salinità rapido sulla vitalità dei batteri in acquario.
La foto è stata da me realizzata in Indonesia durante una sosta lungo la costa. In questo ambiente quando la bassa marea è al suo massimo le pozze che si formano grandi o piccole che siano presentano un aumento di salainità anche notevole, dovuto all’evaporazione (soprattutto se il sole è alto).
Gli organismi che vi restano intrappolati si adattano, chi ha la possibilità di muoversi si sposta, altri soccombono. Con l’alta marea tutto torna come prima. L’adattamento in ambienti simili è l’arma vincente per la sopravvivenza.
Un metodo molto vantaggioso e comodo è l’utilizzo di un osmoregolatore che automaticamente aggiunge acqua osmotica ( o Kalkwasser – acqua calcarea- ), in seguito alla evaporazione o alla variazione di livello dell’acqua riportando così la densità ai valori precedenti senza causare variazioni sensibili di salinità.
Questo è possibile grazie ai sensori ottici molto precisi che gli osmoregolatori in commercio possiedono( es.Tunze ). Ovviamente è consigliabile usare acqua di osmosi per questo tipo di operazione.
Alcuni utilizzano anche acqua del rubinetto per il rabbocco automatico, e non ci trovo niente di male purchè vengano fatte delle analisi molto accurate soprattutto per quanto riguarda i metalli e il contenuto di nitrati e fosfati.
In tabella, la Salinità e i corrispondenti valori della Densità a 25°C
SALINITA’ ( PSU ) | DENSITA’ a 25°C |
0 | 997.05 |
29 | 1018.8 |
30 | 1019.6 |
31 | 1020.3 |
32 | 1021.1 |
33 | 1021.8 |
34 | 1022.6 |
35 | 1023.3 |
36 | 1024.1 |
37 | 1024.9 |
38 | 1025.6 |
39 | 1026.4 |
In neretto i valori generalmente riscontrati negli oceani.