Innanzitutto tengo a ringraziare tutto lo staff di Acquaportal.it, che mi ha aiutato non poco a migliorare e ad apprendere molte nozioni su questo meraviglioso hobby che e’ l’acquariofilia. Detto questo vorrei esporre le mie esperienze nell’allevamento degli Apistogramma Cacatuoides, che a mio modesto avviso sono sicuramente una delle specie di ciclidi nani piu’ affascinati e relativamente facili da allevare, anche da acquariofili con una esperienza non decennale come me… Io ho acquistato una coppia di cacatuoides a ottobre 2004, il criterio nella scelta degli esemplari e’ stato questo: Stato di salute: capacità natatorie ed appetito (ho appositamente chiesto al negoziante di somministrare loro del cibo per osservarne la voracità, con sommo disappunto del negoziante..) Livrea: con tonalita’ di un bel giallo, arancio e azzurrognolo molto accesi nel mascho, e di un giallo piu’ tenue nella femmina. Il dimorfismo sessuale e’ abbastanza marcato: il maschio è piu’ grande 6 – 8 cm (8 nel mio esemplare), pinna dorsale e caudale sono molto sviluppate e dai colori molto forti, ed i primi due raggi della dorsale sono piu’ alti rispetto agli altri. La femmina invece è piu’ piccola, le pinne dorsali e caudali non sono molto sviluppate, nè tantomeno colorate, e la livrea nel suo complesso e’ un po’ piu’ sbiadita. Ad acquisto avvenuto, la neo coppia e’ stata sottoposta comunque ad un periodo di quarantena (la prudenza non e’ mai troppa!) nella mia vasca (un 80 litri), per un periodo di una settimana. Al termine della quarantena, non avendo notato nulla di strano, ho provveduto a trasferirli nella loro nuova “casa” con tutte le attenzioni del caso. La nuova “casa” e’ una vasca di comunita’ da 110 litri coperta, abitata da 6 Hyphessobrycon Serpae, 2 piccoli Corydoras Punctatus, 10 Rasbora Heteomorpha, 8 Prionobrama Filigera, e 2 Epalzeorhyncos Kalopterus che nel complesso ho ritenuto essere inquilini sufficientemente tranquilli, nonchè un buon fattore per stimolare le cure parentali. La vasca e’ abbondantemente piantumata; cito alcune specie presenti: Heterantera Zosterifolia, Echinodorus Bleheri, Cabomba caroliniana, Anubias species nana e var. barteri, e Cryptocoryne Wendtii verde.
Il fondo e’ composto dal basso verso l’alto da argilla espansa, ricoperta da circa 3 cm di ghiaia di granulometria 2-3 mm color ambra scuro. L’arredamento e’ composto da 2 legni di torbiera di cui uno molto grande, e diverse piccole rocce sparse qua e là. Durante la prima settimana di acclimatazione non ho notato nei due esemplari nessun comportamento particolare, se non quello di andare a zonzo in coppia per la vasca, senza pero’ dare troppi segni di reciproco interesse, anzi, ogni tanto saltava fuori pure qualche battibecco. All’ inizio della seconda settimana qualcosa e’ cambiato, il maschio ha inziato a ronzare intorno alla femmina, ed ogni occasione era buona per sfoggiare in tutta la grandezza la splendida pinna dorsale completamente eretta; con uno strano movimento andava ad accarezzare con la pinna caudale il ventre della femmina. Quest’ultima ha sembrato subito gradire le attenzioni del maschio, infatti, nei giorni successivi, (forse per carenza di luoghi idonei per la deposizione), li ho trovati entrambi a scavare meticolosamente con la bocca sotto la parte inferiore del filtro interno, creando una vera e propria galleria. Cosi’, una mattina della terza settimana, mentre controllavo la situazione, mi sono accorto che sotto la parte inferiore del filtro si trovavano appiccicate l’una all’ altra una sessantina di piccole uova bianche, con la femmina a pancia in su che quasi maniacalmente continuava a spostarle con la bocca, alternando questo comportamento con quello di creare una sorta di corrente con le pinne laterali. Nel frattempo il maschio se ne stava all’uscita della tana scacciando direi “furiosamente” chiunque si avvicinasse, ed ho notato che l’accanimento era maggiore con i Corydoras, fino al punto di morderli ripetutamente. Nei quattro giorni successivi la situazione e’ rimasta invariata: il maschio si allontanava dalla tana solo al momento dei pasti, al contrario della femmina che invece rimaneva digiuna per tutto il periodo antecedente la schiusa. Il quinto giorno finalmente sono riuscito a vedere la prole: un piccolo sciame di avannotti della lunghezza di circa 2 mm costantemente sorvegliati dalla femmina divenuta ora di un giallo intenso, che non lasciava avvicinare neanche il maschio. Molto interessante il metodo di spostare i piccoli per via orale per poi risputarli con estrema delicatezza in un’altra zona ritenuta piu’ sicura. Purtroppo presi la decisione di lasciar fare le cose secondo natura, e quindi, tra errata o carente alimentazione e attacchi a ripetizione da parte soprattutto degli Hyphessobrycon Serpae, nel giro di 4 giorni erano rimasti al massimo 10 avannotti, che avevano comunque raggiunto il mezzo centimetro di lunghezza; ma anche questi ultimi purtroppo, nonostante la strenua difesa della madre, sono stati predati. Da allora la mia coppia di Apistogramma cacatuoides depone regolarmente ogni due settimane sempre nello stesso posto, ma sempre con il medesimo epilogo. Al momento sto allestendo una mini vasca nursery pronta a ricevere madre e nidiata in modo da poter provare anche l’esperienza dello svezzamento in maniera più accurata. Infine elenco i valori dell’acqua della vasca nel caso possano essere utili a chiunque volesse tentare l’esperienza della riproduzione dei Cacatuoides, visto che nel mio caso non e’ sorto problema alcuno a parte il post-schiusa: pH = 6,8 Ringrazio ancora una volta lo staff di Acquaportal e spero che la mia esperienza possa essere utile a qualcuno. |
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