La domenica di Pasqua io e Ricca abbiamo approfittato del week end lungo per fare una gita a Montecarlo con l’intento di visitare il museo oceanografico; lui c’era già stato e visti i suoi racconti le mie aspettative erano molto alte. Effettivamente trovandomi tra le vasche non volevo più uscire!!!Secondo me la prima cosa che colpisce è la sua posizione a picco sul mare, pensata appositamente per lo studio dell’oceanografia. Si tratta infatti di un palazzo storico che trasuda amore per il mare, progettato e dedicato interamente ad esso, studiato per contenere tutto ciò che i primi esploratori riportavano dalle loro missioni di ricerca e poi espanso per ospitare le vasche. Quindi entrando nell’istituto si respira la voglia di scoperta che avevano i primi pionieri della biologia marina che partivano sapendo di tornare con specie sconosciute o con fossili risalenti ai tempi remoti. Tutto ciò è a dir poco entusiasmante per un appassionato di acquari o per un biologo marino ma, rispetto all’acquario di Genova, è meno appariscente e scenografico, quindi meno adatto ai bambini: qui non si vedono né pinguini, né delfini o vasche piene di squali. Ma ora veniamo al dunque: l’acquario! Nella visita si possono identificare tre parti, una mediterranea, una tropicale e la zona del museo. La parte mediterranea è volta principalmente a far conoscere le specie che abitano il nostro mare, spesso poco conosciute e apprezzate. Sono quindi visibili sia le specie che comunemente si trovano anche sulle nostre tavole che quelle a rischio di estinzione. In ogni vasca sono esposti anche coralli e invertebrati a dimostrazione che il colore non appartiene solo ai mari tropicali, anzi!!!
Purtroppo non sono una buona conoscitrice delle specie ittiche mediterranee e purtroppo vicino alle vasche c’erano poche indicazioni, quindi non so dire molto su questi animali. Qualche scatto dei coralli non zooxantellati del mar Mediterraneo:
Campioni di mimetismo! Per quello che ho potuto intuire la gestione delle vasche mediterranee è basata sul continuo passaggio di acqua marina; la stessa tecnica è usata anche per le vasche tropicali, ma in questo caso l’acqua viene prima trattata (non chiedetemi come…). Passiamo dunque a parlare della parte più interessante, le vasche tropicali: bellissime, curatissime e sicuramente molto dispendiose, ma sicuramente non è un problema per il principato! Basti pensare però che ogni vasca tropicale ha almeno 5 tunze per ogni angolo, non oso immaginare quelle più grandi! La varietà di coralli e pesci è davvero invidiabile, ma le foto parlano da sole.. Vasca dei branchi Questa bellissima vasca ospita uno tra i miei pesci preferiti, l’achilles! La vasca del Mar Rosso
Vasca di molli e sps: Qualche chicca!! Panoramiche: Come si può notare tutti i pesci godono di ottima salute e sono veramente dei grassoni! Ultimamente si stanno anche cimentando nella riproduzione del Nautilus; finora è stata ottenuta in pochissimi centri in tutto il mondo e per ora a Montecarlo non sono ancora riusciti a ottenere buoni risultati. Giunti alla fine del percorso tra le vasche si arriva al museo, dove si può vedere tutto ciò che è stato raccolto in secoli di ricerca. Sicuramente fino a inizio secolo la catalogazione delle specie consisteva nel catturare un esemplare, studiarlo e classificarlo, quindi sono esposti molti scheletri. Il più maestoso di tutti è uno scheletro nella balena che, non fotografabile con una sola ripresa, ci fa sentire piccoli piccoli… Io sono lunga più o meno come mezza mandibola… Le mandibole degli squali esposti sono poi inquitanti, in particolare quelle dello squalo bianco, ma spostandosi di qualche vetrina l’antenato di questo fantastico predatore supera ogni aspettativa: del megalodon si sono trovati solo i denti, ma bastano per valutare le sue dimensioni. Un suo dente è grande come una mia mano, o forse anche di più, posso solo immaginare tutto il resto…
Tanti sono i reperti che si vedono nelle vetrine tra fossili, coralli e pesci in formalina; ricordarseli tutti è impossibile ma notare quanto è vario l’ambiente marino e quante cose nasconde è veramente disarmante. Vi lascio quindi con questa foto della vasca delle meduse e grazie per l’attenzione dedicatami!!! |