La nuova linea di pompe di ricircolo Koralia è progettata e prodotta interamente in Italia.
Le pompe di movimento elettroniche, collegate al sistema di controllo Koralia WaveMaker, garantiscono effetti di onde e maree all’interno del proprio acquario marino.
Tra i possibili abbinamenti, le pompe che ho deciso di utilizzare collegate al Wavemaker 4 sono una coppia di Koralia 5 12v e una coppia di Koralia 7 12v. L’ultima generazione di pompe Koralia monta i nuovi rotori senza la presenza dell’alberino, in questo modo sono facilitate le operazioni di assemblaggio e di manutenzione.
Si presentano con una grande griglia che occupa per circa l’80% della circonferenza della pompa e sono corredate da potenti magneti/ventose che permettono il fissaggio su vetri da uno spessore di 12mm fino a uno spessore di 20mm, attenzione dunque alle dita!
La casa produttrice Hydor fornisce i seguenti dati per i modelli da me testati:
Pompe di Movimento Koralia 5 12v – Consumano da 2 a 8 watt con un flusso minimo di 2400l/h fino a un massimo di 7500l/h.
Pompe di movimento Koralia 7 12v – Consumano da 5 a 19 watt con un flusso minimo di 3600l/h fino a un massimo di 12500l/h.
Le nuove Hydor Koralia 12v hanno consumi che definirei imbattibili, altro fattore per me determinante nella scelta di questo prodotto.
Il computer Elettronico wavemaker 4 è stato studiato e realizzato per gestire con grande flessibilità le pompe di movimento Koralia 12v, fino a 4 unità. Nella mia installazione monterò tutte e 4 le pompe, di modelli diversi, con la possibilità di farle lavorare in maniera del tutto indipendente tra loro.
Il Wavemaker 4 offre un’ampia gamma di programmi Predefiniti con la possibilità di crearne di nuovi manualmente potendo regolare tempi e potenze delle singole pompe installate; avremo così onde e maree in vasca secondo le nostre esigenze! Approfondiremo però l’argomento in seguito.
All’interno della confezione ho trovato, oltre al Wavemaker 4, anche il cavo di collegamento alla rete, il magnete antidisturbo, i piedini antiscivolo da installare sotto il Wavemaker4 e infine il dettagliato libretto di istruzioni ( molto ben fatto e chiaro ). L’unità di controllo, frontalmente, presenta uno schermo LCD da 2,5 pollici retroilluminato. E’ possibile impostare lo schermo in base alle proprie esigenze definendo la luminosità diurna e notturna.
Lateralmente, sulla sinistra dello schermo, troviamo i 4 connettori dove verranno installate le pompe di movimento elettroniche Koralia. I connettori sono contrassegnati dalle sigle P1, P2, P3, P4, questo per avere un chiaro riferimento sullo schermo LCD dove saranno presenti, una volta in funzione, gli indicatori di potenza delle singole pompe anch’essi contrassegnati da queste sigle.
Restando in tema di connettori, sempre sul frontale, troviamo quelli per il fotosensore e per il collegamento ad un PC, entrambi opzionali. Tutto verrà comandato tramite pochi tasti, 6 in totale, con i quali saremo in grado di gestire e impostare tutti i parametri possibili.
Dal frontale passiamo ora alla descrizione del Pannello posteriore.
La prima cosa che si nota è la ventola di raffreddamento posta centralmente, che si occuperà di mantenere l’elettronica interna sempre alla giusta temperatura.
Troviamo poi il classico connettore di alimentazione e il pulsante di accensione.
Ora veniamo al cuore del sistema
Il menù Principale del Wavemaker 4 si presenta con sole 4 voci: Programmi (Sottomenù: Programmi Predefiniti, Nuovo Programma, Visualizza/Modifica, Cancella Programma, Fish-Food, Cancella Programma), Impostazioni (Sottomenù: Data/Ora, Display, Fotosensore, Lingua, Password), Arresto Pompe, Informazioni.
Già di default il Wavemaker 4 presenta diversi programmi predefiniti, il che rende comodo l’utilizzo anche a chi non avesse voglia di “smanettare” con tutte le funzioni personalizzabili.
La voce Programmi è senza dubbio la più interessante, il vero punto di forza.
All’interno di questo menù è possibile scegliere se usare i Programmi Predefiniti o divertirsi creandone di nuovi.
I Programmi Predefiniti
• Utilizzando il Programma Sequenziale, le pompe aumentano la velocità di rotazione dal minimo al massimo, una di seguito all’altra.
• Nel Programma Sincronizzato, le pompe di movimento aumentano e diminuiscono la loro potenza in maniera simultanea.
• Nel Programma Alternato, le pompe vengono comandate a coppie di due, ad esempio P1+P2 e P3+P4 ( sigle che come detto prima contrassegnano le pompe).
• Nel Programma Sommato, le pompe aumentano la loro potenza fino al raggiungimento del massimo, nella maniera inversa tornano al minimo.
• Infine troviamo il Programma Fisso, che ci permette di far funzionare le pompe con una velocità di rotazione imposta.
Tutti questi Programmi possono essere utilizzati con dei cicli ( per ciclo si intende il tempo impiegato da ciascuna pompa per passare dal minimo al massimo della potenza) in versione lenta (15 sec.) o veloce (2 sec.).
Otre al ciclo, è possibile scegliere se effettuare i programmi in modalità Istantanea o Graduale. Nella modalità Istantanea le pompe passano dalla velocità di rotazione minima alla massima in pochissimo tempo. Al contrario, nella modalità Graduale le pompe non rimangono MAI fisse ad una determinata potenza ma l’aumento e l’incremento è continuo.
Direi che grazie anche solo a questi Programmi e i diversi posizionamenti delle pompe, le variabili che si possono creare in acquario sono già tantissime. Con l’uso di quelli manuali è impossibile non trovare una soluzione Ad Hoc per le proprie esigenze!!!
…e quelli Manuali
Per chi invece volesse spingersi oltre, è possibile creare dei programmi nuovi dalla A alla Z. In questo, il nuovo sistema creato da Hydor è davvero notevole, in quanto ogni parametro è impostabile.
Per creare un Programma ex-novo bisogna però sapere che i parametri che lo definiscono sono:
• Il tipo di programma, quindi, sequenziale, alternato, fisso, sommato, sincronizzato
• Il tipo di incremento, quindi, graduale o istantaneo
• Il tipo di ciclo, quindi, lento o veloce
• L’orario durante il quale mantenere attivo il programma
• Il numero di pompe utilizzate
• Il tempo di Ciclo
• La potenza minima e massima delle pompe, definendo quindi un Range di lavoro
Una volta deciso quale programma usare, possiamo impostare anche tutti gli altri parametri. Possiamo ovviamente memorizzare più programmi manuali e modificarli più volte fino a trovare la nostra giusta combinazione.
In ultimo, ma non meno importante, la funzione Fish-Food che permette di portare tutte le pompe al minimo per poter alimentare i pesci e i nostri ospiti senza dover spegnere completamente il sistema. Possiamo attivarla manualmente o programmare degli orari prestabiliti ( funzione che trovo molto comoda in abbinamento ad una mangiatoia automatica).
INSTALLAZIONE E PROVE D’USO
Dopo aver descritto nella maniera più chiara possibile le pompe Koralia e le capacità del Wavemaker4, passiamo al montaggio. Aprendo le confezioni delle pompe si ha immediatamente un senso di solidità dei materiali, le pompe sono medio-grandi e hanno l’apertura del getto davvero ampia.
Questa sensazione di grandezza delle pompe è dovuta più al diametro che alla lunghezza. Di scatola la pompa è completamente montata, l’unica cosa da fare è applicare il magnetoventosa ( progettato da Hydor ). Ho avuto modo di provare i magneti su vetri da 8mm, 10mm, 12 mm e su un vetro da 20mm.
In tutte le prove la tenuta è stata adeguata, decisamente ottima nella prova del vetro da 12mm.
Ruolo fondamentale è proprio l’uso combinato del magnete con la ventosa, quest’ultima è in grado di reggere quasi completamente il peso della pompa rendendo così l’uso del magnete un’ulteriore sicurezza per la stabilità. Sui vetri da 8mm invece diventa quasi difficile staccare i magneti tra loro.
Prima di posizionarle in vasca ho aperto le pompe, operazione molto semplice ruotando la calotta superiore. All’interno ho notato subito la mancanza dell’alberino classico. Il nuovo rotore sviluppato da Hydor ne è infatti mancante.
Dopo questa “ispezione” preliminare ho installato le pompe in vasca.
Come prima configurazione ho deciso di mettere le due koralia 7 sul vetro posteriore con direzione vetro anteriore centrale e le due koralia 5 nei due vetri laterali, in basso, che puntano dietro la rocciata. Per non annullare i flussi delle koralia 7, nel caso optassi per un programma sincronizzato, sommato o fisso, ho leggermente inclinato una pompa con direzione fondo e una con direzione pelo d’acqua.
La disposizione e l’angolazione delle pompe è risultata molto semplice grazie allo snodo che permette una rotazione e inclinazione di 360° del corpo pompa.
In acqua, per come ho eseguito l’installazione, ho in vista solo le koralia 7 poiché le koralia 5 rimangono ben nascoste dalla rocciata.
Veniamo al cervello del sistema…
Di primo impatto la centralina, come avete modo di vedere in foto, è davvero molto bella e di design permettendo così anche l’installazione a vista esterna al mobile dell’acquario facendo però attenzione a metterla al riparo da acqua ed eventuali schizzi. Nel mio caso l’ho addirittura valorizzata ponendola esternamente su una mensola di vetro accanto all’acquario. L’unica nota dolente nell’estetica sono i connettori in vista nel pannello frontale, ma la comodità di averli davanti è notevole.
Come da manuale, ho applicato l’accessorio per i disturbi elettromagnetici sui cavi delle pompe e ho messo i piedini antiscivolo sotto il Wavemaker 4.
Ho collegato le pompe ai connettori presenti sul frontale assegnando alle pompe di sinistra di le sigle P1 e P2, di conseguenza P3 e P4 a quelle di destra. In questa fase ho usato anche due cavi prolunga ( uno per pompa ) per una più comoda installazione del Wavemaker4.
All’accensione, il Wavemaker 4 mi ha chiesto di impostare la lingua, l’ora e la data corrente.
Dopo pochi istanti è partita la procedura di riconoscimento delle pompe: in modo alternato le pompe vengono messe in funzione alla massima potenza. Mi voglio fermare un attimo su questo punto. Vi consiglio vivamente di fissare tutti i coralli, pena un ribaltamento generale dovuto alla potenza delle koralia 7.
Potete anche immaginare cosa sia venuto fuori alla partenza delle koralia 5 poste dietro la rocciata. Avevo precedentemente provveduto a filtrare la caduta con lana di perlon cambiata ogni 24 ore circa, ed è stata comunque la prova che il movimento precedente era motivo di un notevole ristagno.
Su una vasca 120x50x50 devo far lavorare le koralia 7 ad un massimo di 75-80% della loro potenza e le koralia 5 ad un 70%. Questo dopo aver provato diverse inclinazioni delle pompe e notato che in situazioni di turbolenza non potevo andare oltre il 50% della potenza. Il flusso è molto ampio e delicato, ma la potenza e la quantità di acqua smossa è notevole. Provati tutti i programmi predefiniti e capito ancor meglio il menù, ho deciso che era giunta l’ora di farmi un programma personalizzato.
Dopo innumerevoli variazioni, ho deciso per un Programma Alternato (le pompe vengono comandate a coppie di due, ad esempio P1+P2 e P3+P4 ), con un ciclo di soli 7 secondi in modalità Graduale, consentendomi quindi di avere un incremento rapido e costante. Questo programma è in funzione da un’ora prima dell’inizio del fotoperiodo a un’ora dopo la fine, al termine le pompe entrano in modalità notturna e lavorano per il restante delle ore al 30% della loro potenza in modalità fissa.
La scelta di un ciclo di soli 7 secondi è ovviamente nata in funzione degli animali ospitati in vasca, precisamente una grande catalaphyllia di 30cm che nel momento di massima apertura presenta dei polipi estroflessi fin quasi al pelo dell’acqua. Ho quindi l’esigenza di gestirla grazie ai flussi delle pompe cercando di mantenere costantemente i polipi in posizione verticale ed evitando il più possibile il contatto con altri animali.
Dopo pochi giorni di utilizzo ho agito sulle potenze delle koralia 7 diminuendo al 70% la potenza massima della pompe posta a sinistra e alzando a 80% quella di destra, sempre in base alle reazioni viste in vasca.
Appena montate le pompe non erano silenziosissime, o meglio, dal 60% della potenza si sentivano i giri del motore. Passati un paio di giorni questo leggero ronzio di fondo è andato attenuandosi per poi scomparire del tutto dopo circa una settimana. Impressionante sin da subito il rumore all’accensione: inesistente.
Quando arresto le pompe agendo sul Wavemaker4 per nutrire i pesci, credetemi, controllo in vasca che siano spente realmente perchè non sento alcun tipo di interruzione, caratteristica tipica delle pompe elettroniche.
A distanza di poco tempo ho potuto notare una notevole diminuzione di sedimento sul fondo e una maggiore pulizia delle rocce. In un angolo della vasca erano presenti alcuni centimetri di cianobatteri anch’essi scomparsi con il cambio di movimento.
Posso confermare di aver notato anche una maggior estroflessione dei polipi di alcuni coralli Sps dovuta probabilmente all’alternanza costante delle correnti in vasca che ha creato un ambiente più naturale. Per gli Lps discorso a parte, un paio di loro erano infastiditi e ho così dovuto intervenire sulla loro posizione.
In conclusione non posso che ritenermi soddisfatto, il Wavemaker 4 si è dimostrato un vero e proprio computer con il quale poter provare le più svariate soluzioni. Le koralia elettroniche non mi hanno dato nessun tipo di problema; consiglio solo di curare l’allineamento dei magneti al momento dell’installazione in vasca in modo da evitare le possibili vibrazioni iniziali.
La lode va all’assistenza Hydor, li ho contattati da subito per chiedere spiegazioni circa il ronzio iniziale delle pompe e mi hanno risposto in giornata rendendosi disponibili a 360gradi.
Andrea Aurora