Dopo aver parlato nell’articolo del mese scorso dei due reattori di calcio Korallin C-1501 e C-3001 questa volta mi accingo a recensire un altro reattore di calcio, l’Elos REA 120 Plus. Con questo reattore ho sostituito il più grosso dei precedenti Korallin e l’ho utilizzato sulla mia vasca da 400 litri lordi, impostata sui coralli duri, ed ho provato il reattore sia con corallina a granulometria normale che con ARM a grana grossa.
La foto mostra l’Elos REA 120 Plus appena sballato dalla solita confezione Elos, mostrata sulla destra. Come al solito per tradizione Elos l’imballaggio è perfettamente curato. Il reattore di calcio ha dimensioni importanti ed è bellissimo da vedere grazie alla costruzione in plexiglass ed ai molti pezzi torniti dal pieno, anche se è ovvio che i materiali di costruzione e la cura impiegata interessano spesso solo marginalmente chi ha intenzione di acquistare un reattore di calcio.
Tecnicamente il reattore funziona con una sola pompa, una generosa Eheim 1260, che si occupa sia di prendere acqua dall’acquario sia di farla ricircolare al suo interno, grazie ai generosi valori di portata e prevalenza (2.400 litri/ora, 3,7 metri).
All’interno della confezione troviamo il reattore di calcio, la pompa di mandata/ricircolo, un piccolo manualetto d’uso, un contabolle in vetro, una particolare valvola di non ritorno in plastica completamente smontabile, e tutti i collegamenti in silicone necessari al buon funzionamento del reattore.
Caratteristiche tecniche Elos REA 120 Plus:
Elos REA 120 Plus | |
Altezza del reattore | 620 mm |
Diametro tubo reattore esterno | 125 mm |
Diametro tubo reattore interno | 90 mm |
Pompa | Eheim 1260 |
Altezza utile di riempimento | ~ 42 cm |
Capacità | 2,7 litri |
Prezzo indicativo | 865 euro |
Il reattore è stato usato, analogamente al Korallin C-3001, per la mia vasca di cui riporto una fotografia ed è riuscito a mantenere un livello di calcio stabile fra 400 e 450 ppm per diversi mesi.
Costruttivamente l’Elos REA 120 Plus presenta un porta sonda nella sua sommità per poter essere comandato con una elettrovalvola, e la calotta superiore si svita facilmente per permetterci di gestire il materiale di riempimento del reattore.
Al suo interno sono presenti delle spugne che evitano che il materiale di riempimento vada a contatto con la pompa.
La struttura del reattore è diversa da quanto siamo soliti vedere, questo perché la camera esterna funge da circuito di RImescolamento dell’acqua carica di CO2 al fine di aumentarne la resa finale.
Principio di funzionamento dell’Elos REA 120 Plus
Il reattore può lavorare in due diverse modalità che dipendono da come si sceglie di collegare i due tubi presenti, grazie alla doppia camera interna di cui è dotato. Il materiale di riempimento viene inserito nella camera interna e se si sceglie la modalità “In Pressione”, la CO2 viene immessa nella camera esterna dove viene a contatto con l’acqua e con essa miscelata tramite la potente Eheim 1260. Nella camera interna il materiale di riempimento si troverà quindi ad essere a contatto con acqua molto acida, e sciogliendosi lentamente rilascerà calcio nell’acqua.
Grazie alla doppia camera la CO2 che non è stata totalmente mescolata, viene ripresa dalla pompa ed iniettata nuovamente all’interno della camera esterna del reattore, lavorando come un efficacissimo sistema di ricircolo della CO2. In questo modo la resa del reattore è massima e si ottiene il massimo dalla CO2 consumata. L’importanza dell’alta pressione nella camera esterna porta ad una miscelazione perfetta fra CO2 ed acqua, evitando il contatto della CO2 libera con l’acqua dell’acquario, in questo modo tutta la CO2 viene impiegata per lo scioglimento del materiale calcareo.
Diversamente è possibile collegare il reattore in maniera opposta, inserendo acqua e CO2 nella camera interna come un normale reattore gravitazionale, in questo modo però la resa diminuisce ma il reattore rimane più facilmente regolabile nel caso di acquari non particolarmente carichi di coralli duri e quindi che non necessitino di una alta resa.
Montaggio
Il reattore è abbastanza semplice da montare, anche se la possibilità di collegamento in due modi diversi, in pressione e gravitazionale, può confondere un acquariofilo poco smaliziato. Ci sono delle spugne da inserire sul fondo e sulla sommità del reattore per evitare che il materiale di riempimento entri a contatto con la pompa, fra le quali si deve ovviamente inserire il materiale scelto. Poi è necessario collegare la pompa tramite i due tubi in silicone in dotazione. In testa alla pompa è presente un raccordo a T che serve per aspirare acqua sia dall’acquario che dall’interno del reattore, mentre il tubo di silicone collegato direttamente al corpo superiore della pompa andrà a spingere in pressione l’acqua all’interno del reattore.
Come abbiamo visto prima è possibile collegare i due tubi in un verso (pompa che spinge nella camera interna – metodo gravitazionale) o nell’altro (pompa che spinge nella camera esterna – metodo in pressione), poi è necessario collegare i vari sfiati superiori con i tubicini in silicone forniti seguendo le istruzioni di montaggio. Un tubicino funzionerà come by-pass fra camera interna ed esterna, un tubicino direttamente sulla calotta servirà per inserire la CO2 mentre l’ultimo tubicino andrà collegato ad uno spezzone di tubo nero che pesca qualche cm sotto le spugne, e servirà per l’uscita dell’acqua carica di calcio dal reattore senza rischiare di pescare CO2 libera.
La qualità del plexiglass e degli incollaggi è ovviamente esaltante, è un peccato dover inserire un tale oggetto nella sump, solo considerando i materiali impiegati e la cura costruttiva impiegata.
Come si vede nelle foto tutti i tubi sono a pressione, non ci sono parti da avvitare se si esclude la calotta centrale ed il porta sonda, utile anche per effettuare una degasazione dell’interno del reattore nel caso in cui se ne presenti la necessità.
Il reattore potrebbe anche essere montato all’esterno della sump, ma per esperienza personale tenderei in questo caso ad aggiungere una pompa in sump che spinga l’acqua dentro al reattore, oppure userei una deviazione dalla risalita, altrimenti la grossa Eheim tenderà soprattutto a mantenere il ricircolo nel reattore e farà fatica a risucchiare acqua dalla sump.
La calotta superiore si avvita al corpo principale dal quale viene sigillato tramite un O-ring di ampie dimensioni, rendendo quindi molto agevoli le manovre di riempimento e rabbocco, per lo svuotamento è ovviamente necessario comunque estrarre il reattore dalla sump e capovolgerlo altrove. Non è presente nessun tipo di metallo e quindi il reattore è assolutamente sicuro nel suo posizionamento all’interno della sump.
La taratura manuale
La regolazione del reattore deve essere fatta regolando manualmente il numero di bolle di CO2 in ingresso, tramite il riduttore di pressione presente sulla bombola di CO2, bilanciandole con le gocce in uscita dal reattore, tramite una pinza stringitubo fornita in dotazione. La Elos spiega la scelta dello stringitubo rispetto ad un piccolo rubinetto come migliore perché sfavorisce il formarsi di incrostazioni calcaree, anche se onestamente non ho trovato un miglioramento eclatante rispetto all’adozione di un semplice rubinetto. Consiglio in ogni caso a chiunque di provare uno stringitubo invece di un piccolo rubinetto, potrebbe comunque essere una valida alternativa.
Con questo reattore, letteralmente ingordo di CO2, consiglio di cominciare in genere con due bolle di CO2 ogni secondo di funzionamento ed uno sgocciolamento di una goccia al secondo in uscita. La gestione della CO2 regolerà il pH interno mentre la gestione delle gocce ne regolerà il bilanciamento totale. Al fine di una corretta taratura del reattore si procederà al controllo dei valori di Ca, kH e Mg prima dell’inserimento del reattore stesso, poi si procederà al montaggio ed alla taratura come richiamata sopra, o in qualsiasi altro modo, e poi si dovrebbe attendere almeno una giornata prima di fare le seconde misurazioni, una in vasca ed una in uscita dal reattore, per vedere se il contenuto di Ca e di Kh sia sufficiente.
A questo punto si confronteranno i valori in uscita dal reattore a confronto con quelli in vasca. Per avere una ottima efficienza il reattore dovrebbe avere un Kh maggiore di 30 in uscita, quindi se alla seconda misurazione il Kh è inferiore si procederà ad aumentare le bolle di CO2 in ingresso, senza regolare le gocce in uscita. Si attenderà un giorno e si rifarà la misurazione. Una volta che la CO2 sarà maggiore di 30 (ma anche 35 o 40 va bene), si andrà a confrontare il valore di Ca in vasca prima del montaggio del reattore e dopo il montaggio dello stesso. Se il valore è calato si dovrà incrementare l’uscita, se il valore è identico va bene così, se il valore è aumentato troppo si potrà abbassare lievemente il numero di gocce in uscita. A questo punto si presenta un piccolo problema, in quanto variando il flusso in uscita varia anche la percentuale di CO2 sciolta nell’acqua del reattore, in quanto con la stessa quantità di CO2 ci sarà maggiore o minore quantità d’acqua. Bisogna quindi variare leggermente le bolle di CO2 in accordo con l’aumento o la diminuzione del flusso. Non abbiate paura di incrementare la CO2, con questo reattore è assolutamente normale.
E’ necessario considerare che con il tempo i nostri coralli cresceranno ed avranno bisogno di sempre più calcio e quindi bisognerà ogni tanto ritarare il reattore, inoltre man mano che il nostro materiale di riempimento diminuirà all’interno della colonna di contatto diminuirà anche l’efficienza del nostro reattore, quindi consiglio di tenere il reattore pieno almeno per 3/4 e di rabboccarlo spesso, visto che comunque il rabbocco si presenta molto agevole.
Per semplificare la gestione del reattore di calcio è possibile utilizzare una sonda pH collegata ad una elettrovalvola in modo da gestire la quantità di CO2 all’interno del reattore tramite un pHmetro od un computer per acquari. In questo modo la gestione sembra apparentemente più semplice, ma nasconde delle insidie. Prima di tutto è necessario tarare la sonda pH molto spesso (circa 1 volta al mese per risultati ottimali e prevederne la sua sostituzione ogni 2 anni) perché tende a stararsi, inoltre è necessario inserire nella propria gestione una elettrovalvola ed un controller di pH che hanno un costo sia di acquisto, sia di gestione che di tempo. Io ho sempre usato il reattore manualmente anche se ogni tanto inserisco la sonda pH nel porta sonda per la curiosità di leggere il valore pH interno al reattore e sapermi così gestire al meglio, soprattutto nel capire se il reattore stia funzionando in modo ottimale senza per questo dover misurare calcio e kh in vasca.
Devo sottolineare però che la quantità di CO2 che questo reattore consuma è assolutamente molto alta, probabilmente per il fatto di lavorare in pressione, e che quindi la CO2 tende ad esaurirsi abbastanza velocemente se comparata con altri reattori.
La pompa Eheim 1260 in dotazione è caratterizzata, come abbiamo anticipato, da una prevalenza di 3,7 metri, una portata di 2.400 litri ora ed un consumo nominale di 65 watt. Il che si traduce in un consumo stimato annuo pari a 569 kwh, ed un costo di 142 euro all’anno (calcolando 0,25 euro a kwh). Un consumo in ogni caso non indifferente.
Il reattore però è stato costruito pensando all’utilizzo del Ca-Pur, materiale di riempimento Elos, che necessita di un fortissimo mescolamento, essendo carbonato di calcio purissimo con una altissima propensione al compattamento se non mantenuto adeguatamente in movimento. Per questo motivo ho provato ad utilizzare una pompa più piccola della 1260 in dotazione. La scelta ovviamente è caduta su una Eheim 1250 caratterizzata da una prevalenza di 2 metri, una portata di 1.200 litri ora ed un consumo nominale di 28 watt. Il che si traduce in un consumo stimato annuo pari a 245 kwh, ed un costo di 61 euro all’anno (calcolando 0,25 euro a kwh). Un consumo in questo caso molto più accessibile. In verità avrei anche la voglia di provarlo con una pompa ancora più piccola, ma fino ad oggi non ne ho avuto la possibilità.
Questo reattore non ha un materiale di riempimento preferito, in quanto grazie alla pompa in dotazione può lavorare con ogni tipologia di materiale, con la possibilità tra l’altro di utilizzare una pompa più piccola nel caso di utilizzo di corallina o di Arm, materiali che non necessitano di eccessiva fluidità del materiale, come sto facendo io.
L’utilizzo di questo reattore non ha evidenziato nessun problema di sorta, non si è mai intasato, se si eccettua la possibilità di un blocco dell’uscita dovuto al deposito di carbonato di calcio, probabilmente amplificato dal fatto di non utilizzare una pompa che mantenga l’ingresso del reattore sotto pressione, in questo caso è necessario aprire lo stringitubo e far defluire l’acqua ricca di calcio in eccesso.
L’unico problema di questo reattore in effetti è il consumo di CO2 che è veramente alto almeno in una vasca piena di coralli come la mia.
Conclusioni
Ritengo il l’Elos REA 120 Plus un ottimo reattore all-around. Completo di ogni dotazione possibile, capace di funzionare in due modalità diverse che si adattano a qualsiasi impiego, pronto ad accogliere una sonda pH e costruito in maniera eccellente.
Però c’è una sua caratteristica che non può lasciare indifferenti, il prezzo è alto, non ci sono modi per girarci intorno, è possibile acquistare un reattore dalle prestazioni analoghe spendendo anche meno della metà di quanto richiesto dalla Elos, caratteristica che quindi pone una barriera spesso invalicabile per il suo acquisto. Se vogliamo parlare di rapporto qualità prezzo purtroppo non ci siamo, il reattore costa troppo. Quindi perché comprarlo? Perché è fatto bene, perché è oggettivamente bellissimo e perché funziona bene, e non ultimo perché è un prodotto esclusivo, e come tale può rappresentare il desiderio di qualcuno.
Per mia esperienza personale ritengo il REA120 Plus adatto a vasche piene di coralli duri fino a 500 litri lordi mentre in caso di utilizzo in vasche miste od in vasche di soli coralli molli può gestire vasche di capacità doppia senza grossi problemi, anzi adattandosi benissimo alla richiesta potendo variare fra gestione in pressione o gravitazione come abbiamo visto.