La riproduzione Per scegliere i riproduttori dobbiamo fare attenzione a preferire quelli più robusti e vitali, dai colori migliori Evitiamo incroci che non portano mai a esemplari migliori dei genitori. Prima della deposizione facciamo attenzione alla dieta e se possibile adottiamone una varia e ricca anche di cibo surgelato facilmente reperibile nei negozi specializzati. Detto questo passiamo alla vera e propria riproduzione. Come ho avuto modo di dire gli accoppiamenti avvengono principalmente la mattina. Il maschio invita la femmina in un angolo prescelto ( non ho mai capito se è il maschio che sceglie o la femmina che si fa scegliere), e qui avviene un rapido sfregamento con espulsione simultanea di uova e sperma. Le uova si attaccano al substrato con un filamento. Questo mi fa pensare che in natura questa particolarità da modo di deporre le uova anche in torrenti con acque anche turbolente. Sostanzialmente ci sono due modi di ottenere la deposizione. Il primo è quello di allestire un acquario apposito ed introdurvi i riproduttori. Attendere che questi facciano il loro dovere, poi togliere questi e aspettare che sguscino gli avannotti. Secondo metodo : individuare i punti dell´acquario dove i maschi portano le femmine a deporre e qui inserire vasetti di piante filiformi come i muschi o, ancora più pratico, inserire delle trecce di fibra sintetica.
Questa dopo qualche giorno può essere prelevata e messa in una vasca appositamente preparata con la stessa acqua dell´acquario. I pro e i contro dei due metodi : nel primo gli esemplari adulti sono sicuramente stressati nel passaggio ad un nuovo ambiente e per la deposizione occorre aspettare che si ambientano. Mentre nel secondo caso lo stress è per le uova. Personalmente ho preferito il secondo metodo perché ho riscontrato che le uova sono molto robuste e sopportano molto bene il cambio di vasca. Uso fare una treccia o un batuffolo allungato grande come un pugno di fibra grossolana, sintetica, di colore verde che normalmente si acquista per inserirla nel filtro dell´acquario. Questa viene ancorata su un sasso per non farla galleggiare e dare più superficie per deporre. Una volta prelevate le metto in una piccola vasca dai 20-40 l. Gli avannotti sgusciano dalle uova dopo qualche giorno.
Varia da specie a specie e dalla temperatura. Qui viene il difficile, si perché se abbiamo pochi avannotti il successo è compromesso e non solo per una questione di statistica. Ho notato che se si forma un gruppo di avannotti uniti fra di loro si hanno più probabilità che questi crescano. Altro fattore fondamentale è il cibo i primi due tre giorno hanno bisogno di infusori, ma dobbiamo avere una concentrazione tale da poter stuzzicare il piccolo. Ma la vasca se piccola è più facile avere concentrazioni alte di cibo e situazioni igieniche precarie,viceversa se la vasca è più capiente. Questo perchè gli infusori si ottengono facendo marcire materiale organico come bucce di frutti come per esempio banane, ma il prelievo è quanto mai difficoltoso e può inquinare l´ambiente. Insomma è un difficile equilibrio che solo l´esperienza empirica potrà dare quelle regole ottimali. Certo ci sono sempre i mangimi per avannotti anche liquidi reperibili in commercio, ma anche questi hanno lo stesso problema di inquinamento e per di più sono meno nutrienti.
Dopo i primi giorni gli avannotti accettano le artemie saline appena sgusciate e dal momento che imparano a predare questi minuscoli crostacei il problema dell´alimentazione diventa tutto più semplice. Sarà sufficiente fare cambi parziali d´acqua affinchè il marcire del cibo non consumato non comprometta il nostro lavoro. Col passare dei giorni dobbiamo integrare con altri tipi di cibo per una più sana alimentazione e una rapida crescita. Ho detto rapida crescita impropriamente, infatti i Ranbowfishs sono relativamente lenti nella crescita. In genere occorreranno diversi mesi se tutto va bene per avere esemplari adulti, ma ne vale la pena. |
Alimentazione I rainbowfish sono pesci abituati a variare molto la propria alimentazione in natura, sfruttando qualunque possibiltà capiti. Il normale mangime a fiocchi è sufficiente per ottenere una buona crescita degli individui, ma variare l’alimentazione è consigliabile per favorire la riproduzione e la colorazione. Io somministro cozze congelate e parzialmente spettezzate ai miei pesci, oltre ai gamberetti per tartarughe. Se si può somministrare cibo vivo come larve di zanzara o chironomus i rainbowfish ne traggono giovamento, ma in ogni caso anche i cubetti congelati vengono consumati con avidità, come anche il cuore di bue e le zucchine lesse. L’importante come al solito è non eccedere con le dosi, visto che tutto ciò che si deposita sul fondo non viene ricercato dai rainbowfish che si nutrono solo in superficie e a metà dell’acquario.
L’allevamento dei Rainbowfish è estremamente semplice e particolarmente adatto a chi si avvicina per la prima volta al mondo dell’acquariofilia; difatti questi pesci australiani sono abituati a sopportare nel loro ambiente naturale grandi cambiamenti e sono soliti passare dai periodi di piogge abbondanti, che prevedono quindi abbondanza di cibo e temperatura attorno ai 20 gradi, ai periodi di secca, con la conseguente riduzione dello spazio a piccole pozze, sovrappopolate e surriscaldate. Queste sono caratteristiche comuni a tutti i rainbowfish, anche se, come abbiamo detto, popolano tutti i corsi d’acqua dell’Australia e della Nuova Guinea. Tutte hanno in comune anche il regime alimentare. Le Melanotenie sono pesci opportunisti e onnivori, che si nutrono di tutto quello che cade in acqua. In acquario i rainbowfish accettano volentieri il cibo in scaglie, e un buon prodotto fornisce loro tutte le sostanze nutritive necessarie per una crescita corretta. Ad ogni modo è bene, se possibile, arricchire la loro dieta alimentare con del chironomus o altro mangime congelato.
Io alimento spesso i miei pesci con dei frullati congelati di cuore di bue o con frullati di cozze e vongole…le fettuccine ai funghi porcini ancora non ho provato a dargliele! Le femmine hanno bisogno di assimilare sostanze vegetali per aumentare la produzione di uova e per questo motivo io alimento i miei rainbowfish tre volte la settimana con spinaci e zucchine lesse frullati…..e loro apprezzano! La somministrazione di cibo vivo è garanzia di salute per i nostri pesci che vanno pazzi anche di lombrichi e di dafnie, oltre alle solite larve di zanzare. Io consiglio di somministrare ogni tanto anche i gamberetti secchi che vengono dati alle tartarughe d’acqua: questo alimento ha il vantaggio di rimanere in superficie, ma è molto nutriente, quindi bisogna dosarlo attentamente. Quindi differenziare l’alimentazione dei rainbowfish è estremamente semplice ed economico, ma bisogna fare attenzione a non sovralimentare i nostri pesci, che non hanno freni e istintivamente cercano di fare le scorte per i periodi in cui è più difficile trovare cibo. Un altro aspetto da considerare è che le melanotenie mangiano quasi solo esclusivamente finchè il mangime è in sospensione: quindi se in vasca ci sono solo loro, il cibo che raggiunge il fondo è ‘perso’ e soprattutto può inquinare l’acquario. Quindi non bisogna far a meno di inserire un bel gruppetto di pesci pulitori nell’acquario. Saluto e ringraziamenti Ringrazio Gilberto per aver scritto parte dell’articolo, mi scuso per la qualità non eccelsa delle foto ( i pesci sono scarsamente collaborativi, non fermandosi mai !!) e spero di avere contatti con altri appassionati ( futuri o di vecchia data) in modo tale da scambiare consigli e dritte. In particolare io sto continuando a cercare i pesci che continuano ad essere rarissimi in Italia, come le Multisquamatus e le Wanamensis! Si ringrazia per l’articolo e le foto fornite Danilo Rotori
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Mi chiamo Marco, abito a Roma e sono interessato al mondo delle Melanotaenie.
Ho iniziato ad allevarle e sono arrivato a popolare quattro acquari…
Mi farebbe piacere entrare in contatto con Danilo, l’autore dell’articolo per scambiare un po’ di consigli.