L’acquario per le Melanotenie In acquariofilia se riflettiamo bene nulla è semplice, nel senso che i risultati che ci prefiggiamo non arrivano da soli. E´ evidente che a cappello di tutto il nostro discorso diventa importante l´impostazione dell´allestimento della vasca, con materiali sicuri, un buon filtraggio biologico e dei periodici cambi d´acqua. Dopo questa premessa possiamo dire sicuramente che i nostri pesci sono relativamente semplici da allevare.
Ma allevare non significa solo avere pesci sani. Se vogliamo i nostri Ranbowfishs dai colori splendidi e prolifici dobbiamo fornirgli l´habitat migliore possibile, e una alimentazione varia e sana. Un acquario per Ranbowfishs deve essere capiente in modo tale da poter dar modo ai nostri ampi spazi. Sono pesci vivaci che amano nuotare. Inoltre hanno comportamento di gruppo ; i maschi dominanti invitano le femmine in angoli ricchi di vegetazione per indurle alla deposizione di uova. Quindi una buona vegetazione migliora l´ambiente della vasca. Un PH neutro può essere ottimale per tutti i nostri pesci.
L´importante è che non si abbiano reazioni che portino a sbalzi violenti, e questo si ottiene solo con il raggiungimento di un equilibrio naturale della nostra vasca. Voglio dire che se il nostro acquario tende a stabilizzarsi su valori alcalini o acidi del PH, dobbiamo rispettarlo senza continui interventi che si potrebbero rilevare più dannosi che altro. Stesso discorso vale per la durezza dell´acqua. Riepilogando diciamo che : per quanto riguarda la capacità della vasca non è mai troppo grande ( ma questo vale per tutti i pesci d´acquario) ; una buona vegetazione rende l´ambiente più idoneo al loro stile di vita ed è indispensabile per un equilibrio biologico della vasca. Ma la vegetazione deve lasciare ampi spazi a disposizione per nuotare. Sia la temperatura chi il PH che la durezza sono sufficienti averli su valori medi. E poi basta attenersi alla “regola del pesce sano”, che non consiste nel misurare ossessivamente i valori chimici dell´acqua, aggiungere pasticche concimi e ultimi ritrovati della tecnica, ma semplicemente riuscire a capire con lo sguardo, con la propria sensibilità se i pesci sono vitali o pure pigri, se hanno colori accesi o magari un pò più spenti del giorno precedente, insomma riuscire a percepire le variazioni ambientali in base al comportamento dei nostri campioni.
E quando ciò accade intervenire magari con un semplice cambio d´acqua. Può sembrare sciocco quello che dico, ma ho visto molti acquariofili che più che godere delle bellezze del proprio acquario sembravano dei chimici con il perenne problema di individuare non so bene che cosa in non so quale analisi dell´acqua. In fondo, e questo non dobbiamo dimenticarcelo, la filosofia dell´acquariologia è quella di allestire una vasca che riesca a creare un ciclo biologico quanto più naturale possibile con minori interventi possibili. Concludendo il nostro discorso, quale che sia l´obbiettivo che ci siamo proposti, che sia il godere della vista dei colori dei nostri esemplari o magari delle riproduzioni con allevamento di esemplari sani e robusti, l´importante è affinare la nostra sensibilità al di la di tabelle tecniche e valori chimici che possono essere solo e sempre indicativi e mai possono sostituire noi stessi.
Un discorso a parte è quello relativo alla dimensione dell’acquario in cui ospitarli: le melanotenie sono pesci che possono raggiungere i 20 centimetri di lunghezza ma i tempi e il modo dipende dalla vasca che li accoglie. I melanotenidi sono ottimi nuotatori e pesci molto attivi che soffrono le piccole vasche:ho potuto constatare una diversa crescita fra gli esemplari del mio acquario (250 litri) e quelli di Gilberto, che ha un acquario di 60 litri. Poichè i rainbowfish presentano il top della loro colorazione da adulti, costringerli in vasche ridotte implica un ritardo sulla possibilità di godere a pieno dei loro fantastici colori ! |
Mi chiamo Marco, abito a Roma e sono interessato al mondo delle Melanotaenie.
Ho iniziato ad allevarle e sono arrivato a popolare quattro acquari…
Mi farebbe piacere entrare in contatto con Danilo, l’autore dell’articolo per scambiare un po’ di consigli.