Le caratteristiche chimico-fisiche dell’acqua nella quale vivono tutti gli ospiti della vasca sono fondamentale importanza per la loro salute ed il loro benessere. Sono più di uno gli elementi da tenere bene in considerazione relativamente all’acqua, iniziando dalla sua produzione , continuando col suo mantenimento e finendo con la sua sostituzione. Se pure generalmente meno sensibili ad alcuni valori rispetto ai coralli ed agli invertebrati, i pesci necessitano del mantenimento di alcuni parametri estremamente importanti. Nitriti , nitrati , salinità , temperatura , ossigenazione , ph sono gli elementi da tenere sotto controllo.
Nitriti (NO2) Sono risultato dell’ossidazione dell’ammoniaca contenuta soprattutto nelle deiezioni dei pesci, compiuta da parte dei batteri Nitromonas. I nitriti sono un composto estremamente tossico e il loro valore nell’acqua dovrebbe essere zero assoluto. Concentrazioni anche basse possono portare a problemi di salute e anche alla morte dei pesci, in quanto agiscono in modo da limitare il trasporto di ossigeno nel sangue. La presenza di nitriti nell’acqua è indice di una vasca non matura, nella quale il ciclo dell’azoto non è ancora in grado di compiersi correttamente. L’eventuale presenza accidentale in una vasca matura deve essere contrastata immediatamente procedendo con consistenti e frequenti cambi d’acqua.
Nitrati (NO3) Una ulteriore ossidazione compiuta dai batteri Nitrobacter, trasforma i Nitriti in Nitrati, molto meno pericolosi per la salute dei pesci. Concentrazioni anche elevate (50/100 mg/lt) di nitrati possono essere tollerate dalla maggior parte dei pesci. Ciò nonostante è ragionevole cercare di avere un valore basso di nitrato disciolto in acqua; in genere con valori inferiori a 10/15 mg/lt. si può ritenere a ragione la propria acqua idonea per ospitare tutti i pesci (per i coralli il discorso è diverso) . Elevati valori di nitrati sono spesso associati a immissioni troppo massicce in vasca di sostanze organiche quali cibo per pesci e alimenti per coralli, o anche sintomo del sottodimensionamento dello schiumatoio. Anche il poco substrato (rocce vive in primis) ove i batteri possano vivere e riprodursi o il loro numero ridotto può essere ragione dell’innalzamento di questo valore. A fronte di concentrazioni di nitrato superiori alla norma, si può procedere inserendo ceppi batterici attivi (che si trovano in commercio in forma liquida) ed eventualmente se il problema è critico, intervenendo sull’attrezzatura, rocce e schiumatoio. Salinità Questo valore è l’unità di misura che indica quanti sali sono disciolti nell’acqua ed è espressa in ‰ (permille) o in ppt (parti per tonnellata) ed è il più corretto da utilizzare. Per la misura della salinità si utilizzano rifrattometri ottici che sono di ottima precisione e attualmente anche di costo abbastanza contenuto. C’è un altro valore a cui si fa riferimento per indicare quanti sali sono contenuti nell’acqua ed è il valore della densità. Esso non è altro che rapporto tra la massa del liquido in esame ed il suo volume a una determinata temperatura, la misura del quale si ottiene tramite densimetro a galleggiante. I mari e gli oceani non presentano tutti la medesima salinità ma questa varia a seconda delle zone. Negli acquari di barriera è buona norma tenere una valore di salinità tipico delle zone di provenienza dei pesci e degli invertebrati tropicali, che mediamente è 35‰ e cercare di mantenerlo il più stabile possibile. Variazioni repentine di salinità sono fonte di stress per i pesci e possono causarne disturbi gravi, sono quindi da evitare accuratamente. Nel caso in cui ci si trovi a dovere variare il livello di salinità della propria vasca perché non corretto, bisogna farlo molto lentamente, impiegandoci se necessario, anche alcuni giorni. Temperatura La costanza della temperatura lungo il corso di tutto l’anno è una delle caratteristiche fondamentali dell’ambiente corallino. Questo ambiente tipico che si trova solo tra i 30° Nord e i 30° Sud di latitudine è caratterizzato da temperature superficiali dell’acqua che oscillano tra i 20 °C e i 34 °C . Il maggior numero di specie che vivono nello stesso ecosistema si verifica in zone nelle quali la temperatura media dell’acqua in superficie oscilla in un range ancora più ridotto, tra i 27 °C ed i 29 °C. Ci sono organismi che vivono sulle barriere coralline che sono più adattabili ai cambiamenti di temperatura, specialmente quelli che vino in prossimità della superficie. Altri invece che sono adattati a temperature pressoché costanti tutto l’anno. E’ importante dotare l’acquario di un sistema di termoregolazione il più completo possibile in modo da mantenere la temperatura costante sia di giorno che di notte, sia d’estate che d’inverno. Più che i valori assoluti di temperatura, che comunque non devono mai scendere sotto i 23°C o salire sopra i 30°C , è importate che l’oscillazione della stessa sia contenuta. Affidare la gestione della temperatura solo ad un termoriscaldatore con termostato integrato a rotella è piuttosto limitativo. Un impianto di termoregolazione completo è costituito da un termostato a doppia soglia che si imposterà con 2 valori, uno di minimo (25,5°C per es.) e uno di massimo (27,5°C per es.) , un termoriscaldatore di potenza di almeno 1 watt per litro di capacità della vasca, ed un sistema di raffreddamento (ventole tangenziali o meglio ancora un refrigeratore a ciclo frigorifero). Il termostato comanderà il riscaldamento della vasca qualora scendesse sotto il minimo impostato o il raffreddamento delle stessa se dovesse innalzarsi sopra il massimo per effetto del calore emanato dalle luci o della stagione particolarmente calda.
Ossigenazione L’ossigeno disciolto in acqua è il parametro la cui carenza prima di tutte le altre porta alla morte i pesci per ipossia o anossia, e quindi è fondamentale che esso venga mantenuto in saturazione nell’acqua. Lo schiumatoio, con la sua enorme produzione di bollicine d’aria, oltre all’ esportazione degli organici dall’acqua provvede anche a questo , come pure le pompe di movimento che oltre a distribuirlo, contribuiscono ad aumentare lo scambio gassoso con l’esterno, increspando la superficie dell’acqua. I primo rischio che si deve scongiurare per la salute dei pesci è proprio quello dalla mancanza d’ossigeno disciolto in acqua e ciò si può ottenere con un gruppo di continuità o anche, se pur con minore efficacia, adottando un aeratore a batteria che intervenga in caso di black-out.
Il Ph Il ph è una scala di misura che indica quanto una soluzione acquosa sia acida o alcalina. I valori estremi di questa scala sono 0 , fortemente acido, e 14 , fortemente alcalino. Al valore di 7 si ha ciò che viene chiamata “soluzione neutra” ossia quella tipica dell’acqua pura a 25°C. Il valore corretto di ph da mantenere nelle vasche reef è compreso tra 8 e 8,4 , oscillazione naturale dovuta alle fasi giorno/notte per via dell’effetto di ossidoriduzione operato dall’illuminazione. Luce e movimento Luce e movimento sono 2 parametri essenziali per la salute, lo sviluppo e la crescita dei coralli. Molto meno importanti ma non trascurabili, hanno un compito anche per quanto riguarda la vita dei pesci. Le pompe di movimento, per quanto riguarda i pesci, hanno il compito di ossigenare l’acqua rendendo increspata la superice e favorendo quindi gli scambi gassosi con l’esterno. Il movimento è importante anche per evitare che vi siano zone stagnanti, soprattutto tra quelle non visibili all’interno della rocciata, nella quali si andrebbero ad accumulare detriti e avanzi di cibo. Per non infastidire il nuoto dei pesci è importante che le pompe i movimento siano a flusso ampio e non puntiforme in modo di muovere una grande massa di acqua, a velocità non troppo elevata, consentendo ai pesci di poter raggiungere tutte le zone della vasca. A questo fine è utile anche alternare il flusso delle pompe in modo da avere ciclicamente zone più mosse e zone di relativa tranquillità. Non di rado mi è capitato di vedere vasche anche grandi nelle quali i pesci occupavano col nuoto solo una piccola parte delle stesse per via del movimento non corretto che le pompe imprimevano all’acqua. Per quanto riguarda la luce, i pesci hanno esigenze estremamente limitate. E’ sufficiente che scandiscano correttamente i ritmi giorno/notte e che rendano visibile quanto all’interno della vasca. Importanti sono invece i momenti dell’accensione e dello spegnimento delle luci che dovrebbero avvenire in modo graduale per simulare un effetto alba/tramonto, affinché i pesci non si spaventino troppo passando dal buio totale alla luce piena in un istante o viceversa. Questi repentini sbalzi di luce possono essere cause anche di salti fuori dalla vasca da parte dei pesci più sensibili. Infine è consigliabile una piccola luce notturna, puntiforme come un LED, per simulare una luce lunare che dia una minima illuminazione magari di colore blu. Pare che la presenza della luce lunare sia d’aiuto per evitare che pesci spaventati dal buio assoluto possano fare balzi fuori dall’acquario.
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