Abbiamo trattato nell’articolo “Le richieste nutrizionali dei pesci ornamentali” l’importanza di una corretta dieta per soddisfare al meglio le esigenze nutrizionali dei pesci, in particolare quelli di acqua dolce.
Che siano erbivori, carnivori od onnivori, generalmente i pesci richiedono un elevato apporto proteico, pochi carboidrati, una giusta dose di lipidi (acidi grassi), vitamine, minerali e carotenoidi. Andiamo ad analizzare tra i diversi cibi utilizzati in acquariofilia come poter soddisfare al meglio tali esigenze.
Il giusto mangime per i pesci d’acquario
Come orientare la nostra scelta tra gli innumerevoli mangimi per pesci reperibili in commercio? Imparare a leggere le etichette è l’unico vero elemento che può darci qualche indicazione sulla qualità di un prodotto.
Nella lista degli ingredienti troveremo il più abbondante in prima posizione, seguito in ordine decrescente di quantità da tutti gli altri ingredienti.
Come ingrediente principale è da preferire la carne di pesce o le farine da esso derivate, rispetto ai cereali, che sono un’alternativa più economica per il produttore ma meno nutriente come apporto proteico. Il resto degli ingredienti dovrebbe soddisfare le esigenze di lipidi, carotenoidi e vitamine (in tal senso la presenza di spirulina, clorella e/o crostacei indica ingredienti di ottimo valore nutritivo).
Le componenti analitiche del mangime danno invece utili informazioni sulle percentuali di proteine, grassi, fibre. Un’alta percentuale proteica, anche superiore al 40%, è preferibile, specialmente per i giovani pesci ed è spesso sinonimo di cibo di maggiore qualità. Gli acidi grassi (omega 3 e 6) dovrebbero essere almeno il 10%.
Occorre inoltre prestare attenzione anche alla modalità di conservazione, seguendo le istruzioni della ditta produttrice. Infatti, in molti casi conservare il cibo secco in ambienti umidi e caldi può causare deperimento di nutrienti come i lipidi e le vitamine e favorire lo sviluppo di muffe e tossine.
Consideriamo anche che il cibo che rimane in acqua per diverso tempo, oltre che inquinare l’acqua stessa, perde nutrienti come le vitamine solubili in acqua.
Certi processi come la microincapsulazione o la produzione di pellet consentono una stabilità maggiore del cibo.
Cibo vivo per pesci d’acquario
Esistono numerosi cibi micro e macroscopici utilizzati come fonte proteica di cibo vivo per l’alimentazione dei pesci ornamentali. Tra questi i Rotiferi, l’Artemia, Tubifex, Dafnie, Moina, larve di zanzara. Alcuni di questi sono reperibili anche come cibo liofilizzato o congelato. In particolare tali alimenti, essendo molto ricchi di proteine, sono ottimi per l’alimentazione dei pesci nelle prime fasi di sviluppo, quando ancora la bocca è molto piccola.
I Rotiferi hanno una dimensione molto ridotta e una lenta velocità di nuoto e sono quindi ideali per alimentare i pesci appena nati. Sopravvivono in acqua dolce soltanto poche ore. Rispetto all’utilizzo di prodotti inerti, come il tuorlo d’uovo o la polvere di latte, sembrano aumentare la crescita e la sopravvivenza delle larve di pesci come i Gurami nei primi giorni di vita, fino al dodicesimo, mentre dal tredicesimo al trentaduesimo risulta migliore l’Artemia, che è di dimensioni superiori, attorno a 0,5 mm, circa la metà di Moina. Rotiferi e Artemia risultano molto efficaci anche per crescere i piccoli di Discus in assenza dei genitori.
Produzione e mantenimento di cibo vivo per pesci d’acquario
Il problema legato all’utilizzo di cibo vivo è legato alla produzione e al mantenimento di tali organismi, che richiedono spazi e tempo dedicati, oltre al fatto che tali alimenti possono risultare anche inquinanti per l’acqua, soprattutto se dati in eccesso. Numerosi studi hanno dimostrato come le cisti decapsulate di Artemia, reperibili come cibo secco, rappresentino un’alternativa comparabile e spesso migliore, oltre che più igienica e di minor costo, rispetto ad Artemia viva e Moina, per esempio nell’alimentazione di avannotti di Guppy, Neon, Platy, Molly e Portaspada.
Da evitare invece l’utilizzo di cibo vivo prelevato in natura, che potrebbe portare organismi patogeni nell’acquario, così come particolare attenzione andrebbe posta per il cibo congelato e le sue corrette modalità di conservazione in quanto, come accade anche per i cibi surgelati per l’uomo, un’errata conservazione può portare allo sviluppo di organismi patogeni e tossine. Se avvertite odore di cibo avariato, è meglio buttare tutto.
In conclusione il cibo vivo è in grado di soddisfare molte esigenze nutrizionali dei pesci, specialmente se supplementato, di tanto in tanto, con verdure o microalghe, come la spirulina.
Cibo per pesci fai da te
Molti acquariofili amano preparare da sé il cibo per i propri pesci. É anch’essa una valida soluzione se rispettiamo le esigenze nutrizionali dei nostri ospiti. É possibile in tal senso preparare un cibo che possa soddisfare molte specie di pesci in un acquario di comunità, siano essi classificati come erbivori, onnivori o carnivori, perché in realtà le esigenze nutrizionali sono molto simili. Non esistono ricette magiche ma possiamo trovarne diverse valide in circolazione.
Quali ingredienti per il cibo fai da te?
In generale la composizione principale dovrebbe essere data da carne cruda sgocciolata o carne cotta. Ottimo il salmone in scatola, ma anche qualsiasi filetto di pesce, gamberetti, tonno in scatola in acqua (sgocciolato), pollo, cuore di manzo, fegatini. È possibile anche aggiungere farina di pesce o di krill. Specialmente per i pesci giovani, se non si utilizza il salmone, è consigliato aggiungere olio di fegato di merluzzo o farina di ossa.
Utilizziamo anche spirulina o clorella in polvere (circa il 10%) come prima scelta, in alternativa o insieme a vegetali come zucchine, piselli, fagioli. Questo eviterà di dover aggiungere vitamine o carotenoidi al preparato. Per finire, per dare consistenza al tutto, possiamo utilizzare la gelatina o agar.
Si scalda a bollitura la gelatina con acqua e si aggiunge al resto del cibo frullato, fino a ottenere un materiale di consistenza simile allo stucco bagnato, che andrà poi frazionato in stampini o come più comodo, in modo da poterlo poi congelare e facilmente scongelare all’occorrenza.
Se non abbiamo tempo o voglia di dedicarci alla cucina, è possibile semplicemente nutrire i pesci con filetti di pesce o gamberetti (tritati o spezzettati per la loro bocca), dando saltuariamente delle zucchine appena sbollentate.
– I dati riportati nell’articolo provengono da pubblicazioni scientifiche pubblicate su riviste internazionali. Contattatemi se siete interessati alle fonti bibliografiche. –
Ivan Colaluca ha pubblicato un manuale per la preparazione e gestione di un acquario:
Canale YouTube di Ivan: Biologia in Acquario