Nella mia storia di acquariofilo ho avuto la possibilità di provare due reattori di calcio Korallin, il C-1501 ed il C-3001. Entrambi su due vasche dal litraggio differente. Il C-1501 su una vasca da 300 litri lordi ed il C-3001 su una vasca da 400 litri lordi. Entrambe le vasche piene di coralli duri. Li ho provati usando sia la corallina che l’arm, sia fine che grossa. E devo dire di essere stato ampiamente soddisfatto dal loro funzionamento.
La foto mostra il Korallin C-3001 appena smontato e pulito dal mio acquario. Quindi il plexiglass è sicuramente più opacizzato di quando lo si compra nuovo, ma direi che non sia un grosso problema! I due modelli sono praticamente identici, stessa pompa e stessi diametri, quello che li differenza è solo l’altezza del tubo di riempimento, tanto che il C-1501 sembra un modello tascabile, altezza che però ha un enorme impatto sulla resa come vedremo dopo.
Caratteristiche tecniche:
Korallin C-1501 | Korallin C-3001 | |
Altezza del reattore | 400 mm | 710 mm |
Diametro tubo reattore | 110 mm | 110 mm |
Diametro base | 160 mm | 160 mm |
Pompa | Eheim 1048 | Eheim 1048 |
Altezza utile di riempimento | 240 mm | 550 mm |
Capacità | 2 litri | 4,7 litri |
Prezzo indicativo | 302 euro | 365 euro |
La differenza nell’altezza della colonna di contatto porta ad una resa particolarmente diversa in quanto il tempo di contatto fra la CO2 ed il materiale calcareo è infinitamente maggiore. Nella mia esperienza infatti con il 1501 ho fatto molta fatica a mantenere un livello di calcio attorno a 380 ppm nella mia precedente vasca (300 litri) che riporto qua sotto:
Mentre il C-3001 l’ho usato nella nuova vasca, più grande (400 litri) dove sono arrivato ad oltre 450 ppm senza alcuno sforzo.
Ovviamente la differenza fra i due reattori appare semplicemente guardando la differenza in altezza della colonna di contatto utile, e non l’altezza dei due reattori. La differenza in capacità del 3001 è maggiore del 130% rispetto al 1501. Più del doppio.
Nonostante tutto il 1501 si è dimostrato molto efficiente in una vasca completamente piena.
Ora a confronto una foto delle parti delle due sump… giusto per vedere la differenza relativa quando confrontati uno a fianco dell’altro…
Korallin C-1501 | Korallin C-3001 |
Montaggio
Il reattore in se è semplicissimo da montare. C’è una spugna da mettere sul fondo per evitare che il materiale di riempimento entri dentro i tubi di ricircolo interno, poi è necessario fissare la pompa sopra di esso, e collegare i due tubi nell’ingresso e nell’uscita, che sono facilmente marchiati con “inlet” ed “outlet”. Inoltre bisogna collegare il tubicino della CO2 al contabolle ed alla valvola di non ritorno (non fornita con il reattore).
La qualità del PVC e soprattutto degli incollaggi non è esaltante, ma sicuramente commisurato al prezzo richiesto per l’acquisto. Il manuale di installazione non è altro che un foglio fotocopiato e questo sicuramente non è un bel vedere per chi si appresta per la prima volta a montare il reattore di calcio nella propria vasca senza avere nessuna esperienza. Certo il montaggio di questo reattore è estremamente semplice, ma un migliore manuale avrebbe giovato.
Come si vede nella foto tutti i tubi sono a collegamento rapido, è sufficiente svitare la vite in plastica, infilarci il tubicino fornito e riavvitare. In alcuni casi ho preferito sigillare internamente il filetto delle viti con il teflon per evitare gocciolature.
Le due parti in plastica, una collegata al tubo in pvc ed una ai tubi ed alla pompa superiore, sono distanziate fra loro con una guarnizione e sono collegate tramite una serie di viti. Le viti purtroppo sono soggette ad arrugginirsi, la qual cosa è sicuramente brutta da vedere ma non ne inficia il funzionamento nè può creare problemi di contaminazione da ferro dell’acqua, visto che le viti non saranno mai a contatto dell’acquario.
Questo sistema di chiusura però è non semplicissimo da utilizzare in caso di rabbocco, in quanto è necessario svitare e sfilare tutte le viti, ruotare o togliere la calotta superficiale, anche se io preferisco farla ruotare sul tubo in plastica che porta l’acqua ricca di CO2 in fondo al reattore, e poi rabboccare con materiale idoneo. Infine è necessario far tornare la calotta nella stessa posizione e provvedere alla pulizia della guarnizione per evitare perdite indesiderate. Poi riavvitare il tutto. L’operazione non è sicuramente semplice ed è la cosa peggiore di questo reattore di calcio.
Un reattore di questo tipo per funzionare ha bisogno di una pompa supplementare, non fornita, oppure di una deviazione di flusso da attuarsi sulla risalita e comandabile tramite rubinetto. Il risultato è identico, mentre il consumo di energia dovrebbe essere inferiore nel caso di gestione tramite deviazione. Io l’ho usato indistintamente in entrambi i modi, e non ha avuto problemi, anche se come detto preferisco una deviazione dalla risalita.
Taratura manuale
La regolazione del reattore deve essere fatta regolando manualmente il numero di bolle di CO2 in ingresso, tramite il riduttore di pressione presente sulla bombola di CO2, bilanciandole con le gocce in uscita dal reattore, tramite un rubinetto fornito in dotazione.
Io consiglio di cominciare in genere con una bolla di CO2 ogni 2 secondi ed uno sgocciolamento di una goccia al secondo in uscita. La gestione della CO2 regolerà il pH interno mentre la gestione delle gocce ne regolerà il bilanciamento totale. Al fine di una corretta taratura del reattore si procederà al controllo dei valori di Ca, kH e Mg prima dell’inserimento del reattore stesso, poi si procederà al montaggio ed alla taratura come richiamata sopra, o in qualsiasi altro modo, e poi si dovrebbe attendere almeno una giornata prima di fare le seconde misurazioni, una in vasca ed una in uscita dal reattore, per vedere se il contenuto di Ca e di Kh sia sufficiente.
A questo punto si confronteranno i valori in uscita dal reattore a confronto con quelli in vasca. Per avere una ottima efficienza il reattore dovrebbe avere un Kh maggiore di 30 in uscita, quindi se alla seconda misurazione il Kh è inferiore si procederà ad aumentare le bolle di CO2 in ingresso, senza regolare le gocce in uscita. Si attenderà un giorno e si rifarà la misurazione. Una volta che la CO2 sarà maggiore di 30 (ma anche 35 o 40 va bene), si andrà a confrontare il valore di Ca in vasca prima del montaggio del reattore e dopo il montaggio dello stesso. Se il valore è calato si dovrà incrementare l’uscita, se il valore è identico va bene così, se il valore è aumentato troppo si potrà abbassare lievemente il numero di gocce in uscita. A questo punto si presenta un piccolo problema, in quanto variando il flusso in uscita varia anche la percentuale di CO2 sciolta nell’acqua del reattore, in quanto con la stessa quantità di CO2 ci sarà maggiore o minore quantità d’acqua. Bisogna quindi variare leggermente le bolle di CO2 in accordo con l’aumento o la diminuzione del flusso. E’ necessario considerare che con il tempo i nostri coralli cresceranno ed avranno bisogno di sempre più calcio e quindi bisognerà ogni tanto ritarare il reattore, inoltre man mano che il nostro materiale di riempimento diminuirà all’interno della colonna di contatto diminuirà anche l’efficienza del nostro reattore, quindi consiglio di tenere il reattore pieno almeno per 3/4 e di rabboccarlo spesso.
Per semplificare la gestione del reattore di calcio è possibile comperare una calotta che comprenda un porta sonda, per poterci collegare una sonda pH, in modo da gestire la quantità di CO2 all’interno del reattore tramite una elettrovalvola comandata da un pHmetro. In questo modo la gestione sembra apparentemente più semplice, ma nasconde delle insidie. Prima di tutto è necessario tarare la sonda pH molto spesso (circa 1 volta al mese per risultati ottimali e la sua sostituzione ogni 2 anni) perché tende a stararsi, inoltre è necessario inserire nella propria gestione una elettrovalvola ed un controller di pH che hanno un costo sia di acquisto, sia di gestione che di tempo. Io comunque ho sempre usato i due reattori manualmente per oltre due anni senza alcun problema.
Devo inoltre sottolineare che l’efficienza di entrambi i reattori è molto alta, in quanto la quantità di CO2 utilizzata è sempre stata abbastanza bassa in comparazione ad altri reattori presenti sul mercato.
La pompa Eheim 1048 è caratterizzata da una prevalenza di 1,5 metri, una portata di 600 litri ora ed un consumo di 10 watt. Il che si traduce in un consumo stimato annuo pari a 87 kwh che raddoppiati per tenere in considerazione anche il costo dell’energia di una pompa esterna, è pari a circa 180 kwh, ed un costo di 45 euro all’anno (calcolando 0,25 euro a kwh). Tutto sommato un consumo più che accettabile.
Il materiale di riempimento preferito per questa classe di reattori, che non sono a letto fluido, e che non hanno una forte circolazione interna, è sicuramente la corallina classica, materiale che per altro viene fornito già all’acquisto del reattore, semplificandone non di poco la gestione al momento dell’acquisto. Io ho utilizzato anche ARM a grana fina ed ARM a grana media, e devo dire che con tutti e tre i media i risultati sono ottimali, ma con l’ARM a grana fina quando il tubo di riempimento comincia a svuotarsi si nota un pacchettamento del materiale con blocco totale del reattore e formazione di CO2 in colonna., come si può vedere nella foto seguente dove l’ARM a grana fine si era compattata e non era possibile far funzionare il reattore senza intervenire.
Il reattore non ha il recupero della CO2 e quindi è possibile che si formi una bolla di CO2 interna che si posizionerà sotto la calotta, e che potrebbe aumentare di volume fino ad arrivare al tubo di pescaggio. In questo caso il reattore si ferma perché la CO2 entrerà nella pompa che andrà in cavitazione, girando a vuoto. E’ sufficiente aprire il piccolo rubinetto centrale posto superiormente per far sfogare all’esterno la CO2 in eccesso e ritornare al corretto funzionamento. Il passo successivo ovviamente sarà la diminuzione delle bolle di CO2 in ingresso (troppe bolle in relazione all’acqua ed al materiale trattati), oppure un lieve aumento dell’acqua in uscita dal reattore.
A parte il problema del riempimento della colonna di contatto con CO2, che però per il sistema adottato non verrà mai dispersa in vasca e che potrebbe amplificarsi nel caso di mancanza di corrente in quanto la CO2 continuerebbe ad entrare nel reattore che avrebbe invece le pompe ferme, il reattore non soffre le brevi interruzioni di corrente ed è sempre pronto all’uso. Ovviamente in caso di lunga interruzione di corrente e gestione manuale senza elettrovalvola potrebbe succedere che la CO2 rilasciata all’interno del reattore sia tale da creare una bolla che arrivi al tubo di pescaggio, non permettendo il successivo adescamento del reattore.
Conclusioni
Ritengo i due reattori di calcio visti in questa prova ottimi come rapporto qualità prezzo. Il costo del reattore è basso, così come è basso il costo di gestione sia dell’energia elettrica sia della CO2 utilizzata. La regolazione è abbastanza semplice, anche se è necessario controllare spesso l’ugello di fuoriuscita dell’acqua in quanto tende ad intasarsi, problema per altro comune a tutti i reattori di calcio. Unica accortezza per diminuire il problema di bloccaggio è quello di aumentare il flusso in uscita, o di utilizzare una pompa peristaltica come alimentazione, situazione che sconsiglio a causa dei potenziali problemi in caso di ostruzione del sistema.
Purtroppo è necessario far notare che il reattore non ha il recupero della CO2 e quindi anche se dotato di alta efficienza, nel caso di una taratura sbagliata si avrebbe dispersione di CO2 in aria, inoltre non avendo il portasonda non è possibile la sua gestione tramite elettrovalvola se non acquistando una calotta venduta come optional, nè è possibile utilizzarlo in manuale ma con una sonda di controllo inserita, utile per controllarne il corretto funzionamento senza automatizzarne l’uso.
La parte più negativa è però il sistema di riempimento, che è quanto di più scomodo ci possa essere.
Ritengo il Korallin C-1501 adatto a vasche piene di coralli duri fino a 250 litri lordi, ed il C-3001 adatto a vasche fino a 500 litri lordi. In caso di utilizzo in vasche miste od in vasche di soli coralli molli possono invece gestire vasche di capacità doppia senza grossi problemi.
Danilo Ronchi