ANATOMIAGli zoanthus e i polipi incrostanti in genere stanno ritrovando ultimamente un nuovo periodo di popolarità. Forse grazie ai loro colori brillanti esaltati dalla luce blu uniti alla facilità di mantenimento e alla diffusione di innumerevoli varietà, il loro successo è momentaneamente sulla cresta dell’onda e coinvolge ogni giorno nuovi appassionati. Non c’è motivo migliore per cercare di conoscerli e riconoscerli!
La forma del polipo dei polipi incrostanti è paragonabile a quella di un polipo di sps senza lo scheletro calcareo attorno. L’assenza dello scheletro calcareo aumenta decisamente l’importanza della pressione idrostatica interna, visto che è ciò che permette al polipo di sostenersi. Ciò comporta che, mentre un polipo di sps possa assumere forme variabili in base al tipo di scheletro che si costruisce attorno, il polipo incrostante tenda ad essere sempre un disco boccale circolare e mai allungato perchè segue le regole dell’idraulica. Il corpo di un polipo incrostante può quindi essere definito come un involucro ripieno di acqua che presenta un’apertura attorniata dal disco buccale circolare. Quando l’apertura della bocca è chiusa e il polipo crea una pressione interna leggermente maggiore a quella esterna viene mantenuta una forma stabile. Tramite il movimento di alcuni gruppi muscolari il polipo rimane contemporaneamente eretto e effettua movimenti semplici, quali ripiegare il bordo del disco o muovere i tentacoli. Oltre alle leggi dell’idraulica la forma del polipo è influenzata anche da sostegni interni al suo tessuto che formano delle specie di pareti divisorie. Queste strutture vengono chiamate mesenteri e si estendono dall’esofago, situato poco sotto l’apertura buccale, a tutta la cavità gastrica, dall’interno delle cavità corporee fino alla superficie esterna. L’apparato digerente è molto semplice e consiste di un’apertura buccale, a cui segue l’esofago e la cavità gastro-vascolare, nella quale avviene la digestione. Questo procedimento avviene grazie ai filamenti mesenteriali, che sono delle strutture a fascia che producono delle secrezioni digestive. I filamenti mesenteriali si trovano nella parte più interna dei mesenteri, i setti che dividono la parete del corallo. Nella parete interna dei polipi si collocano poi le gonadi, dove vengono prodotti cellule uovo e spermatozoi. NON SOLO ZOANTHUS.. I polipi incrostanti non sono solo gli zoanthus, ma ci sono molte specie diverse e tutte interessanti dal punto di vista acquariofilo. La famiglia ZoanthidaeA questa famiglia appartiene il genere Zoanthus, il più importato per l’acquariofilia. Questo corallimorfaro vive in tutti i reef del mondo nelle zone di luce intensa e addirittura nella zona di marea. Formano gruppi di polipi che ricoprono completamente il substrato roccioso anche per molti metri. Si conoscono 22 specie che però sono difficili da distinguere per l’acquariofilo perché la classificazione non si basa sul colore, ma sul confronto del DNA. La specie più frequente è Z. Sociatus, che si caratterizza per la formazione di uno strato basale sul substrato, da dove poi originano i polipi. I polipi sono formati da un corpo e da un disco boccale contornato da tentacoli e spesso vivacemente colorato. Altro genere appartenente a questa famiglia è l’Acrozoanthus, a cui appartiene solo la specie A. australianensis. La caratteristica di questa specie è la presenza di polipi simili a piccoli anemoni e con tentacoli allungati, solitamente incrostanti il tubo calcareo degli spirografi. Si trovano in commercio solo raramente e spesso patiscono il trasporto. La famiglia SphenopidaeQuesta famiglia comprende due generi amati dagli acquariofili: Palythoa e Protopalythoa. Il genere Protopalythoa è molto diffuso nei nostri acquari, ma per ora comprende un sacco di tipi di polipi incrostanti di origine diversa e non ancora ben classificati; in futuro l’esame del DNA ne permetterà una classificazione più corretta e una divisione del genere in diverse unità.
Tutti i polipi incrostanti di questo genere vivono in zone molto illuminate, sono robusti e si sviluppano in piccoli gruppi. Si distinguono dagli zoanthus perché hanno un disco boccale più ampio e con tentacoli a punta e dai Palythoa perché i polipi sono collegati solo da leggeri filamenti, mentre quest’ultima presenta una massa abbondante in comune. Per ora solo poche specie sono state riconosciute e le più famose sono Protopalythoa grandis, che ha un disco boccale che raggiunge i 6 cm, e Protopalythoa heliodiscus, buona produttrice di palitossina che cresce in zone con meno luce nutrendosi di plancton.
Anche il genere Palythoa è un’insieme di specie che hanno origine diversa ma di cui ancora non si conosce la classificazione. Hanno caratteristiche simili ai parenti Protopalythoa, da cui si distinguono solo per l’abbondante massa carnosa da cui originano i polipi. Anche questi polipi incrostanti sono produttori della famigerata palitossina.
Sotto ordine macrocneminaA questo sottordine appartengono specie meno frequentemente commercializzate.
Famiglia ParazoanthidaeI polipi incrostanti di questa famiglia vivono tutti come commensali su altri invertebrati, in particolare sulle spugne, con un rapporto mutualistico. Il genere più rappresentato è sicuramente il Parazoanthus; i polipi vivono sulle spugne e sono non zooxantellati, quindi difficili da mantenere in acquario. In più le spugne ospiti soffrono molto il viaggio e spesso vengono importate quando sono già morenti.
Famiglia EpizoanthidaeA questa famiglia appartengono polipi incrostanti che vivono come commensali sui tubi degli spirografi. Vengono importanti solo per sbaglio assieme agli spirografi ma non si riescono a mantenere in acquario.
Famiglia HydrozoanthidaeFamiglia poco significativa per l’acquariofilia, ad essa apparterrà in futuro il cosiddetto polipo giallo incrostante, ancora non identificato scientificamente. Si tratta di un organismo spontaneo delle rocce vive, non importato intenzionalmente nel mercato acquariofilo, e che tende a formare gruppi fitti di polipi molto retrattili.
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