I valori dell’acqua
Vediamo di sfatare un mito: non è vero che i pesci rossi siano facili da tenere in acquario, siano più resistenti ed adattabili dei pesci tropicali.
L’unica verità è che nel 90% dei casi l’acqua che esce dal nostro rubinetto ha i valori corretti per far star bene i nostri amici (cosa che non avviene per i tropicali).
Ma visto che noi vogliamo bene ai nostri pesciotti andremo a controllare settimanalmente che i valori dell’acqua siano negli intervalli ottimali per loro.
I valori dovranno essere:
pH | 7,5 |
kH | 8-12 |
gH | 10-16 |
Vitrati | < 20 |
Nitriti | assenti |
Temperatura | 22°-24° |
Con questi valori state pur certi che le bestiole staranno bene e ve ne saranno grate.
PS. Ovviamente trattare l’acqua col biocondizionatore prima di immetterla in vasca è sempre cosa buona e giusta, visto che dal rubinetto escono anche metalli disciolti in acqua che ai nostri pesciotti non fanno assolutamente bene!
Alimentazione, cura e riproduzione
Come già detto nella sezione malattie il pesce rosso è onnivoro e pertanto mangia di tutto (proprio di tutto!!). E’ buona norma pertanto dare ai nostri pesciotti non solo il solito cibo secco (scaglie, fiocchi e granuli) ma anche del cibo fresco.
Oltre a beneficiarne la digestione (è noto che il cibo secco tenda a gonfiare lo stomaco) ne godrà anche la salute.
Per nostra esperienza sono molto gradite le zucchine bollite, i piselli sbollentati, gli spinaci bolliti, i chironomus, le artemie e le dafnie. Le carote non sono la passione dei nostri piccoli (si fa per dire…) ma le accettano di buon grado.
Questo è il regime alimentare che seguono i nostri pesciotti. Molto importante è anche somministrare con regolarità le vitamine, che servono a mantenere i pesci sani e robusti e poco attaccabili da parassiti e batteri causa di molte spiacevoli malattie in acquario.
Diretta conseguenza di un’alimentazione così varia è la cura che le nostre bestiole richiedono. Mi spiego: la somministrazione di tanto cibo “umido” fa aumentare la carica organica dell’acqua più del cibo secco. Senza contare che i pesci se stanno bene e mangiano bene faranno tanta, tanta “cacca”!!
Detto questo bisogna quindi prevedere cambi parziali abbastanza frequenti (se la vasca è piccola tutte le settimane, altrimenti ogni 2) stando attenti a sifonare bene il fondo in modo da eliminare tutta la sporcizia depositata….
I cambi d’acqua dovranno essere in misura di un 10%/20% in funzione della frequenza degli stessi (minor quantità se più frequenti), dell’affollamento della vasca e dei valori che vengono misurati in vasca.
Si può tranquillamente usare l’acqua del rubinetto (sempre che non vengano giù porcherie strane dal rubinetto…). Personalmente noi usiamo metà acqua di rubinetto e metà acqua osmotica, stando attenti che la durezza non scenda troppo.
L’acqua dovrebbe essere preparata il giorno prima con del biocondizionatore e dovrà avere la stessa temperatura di quella in vasca, in modo da non far subire ai piccoli 😉 pericolosi sbalzi termici.
Il pesce rosso, una volta ben ambientato nella sua casa, non è affatto pauroso, anzi, è molto curioso e durante il cambio d’acqua lo vedrete gironzolare intorno al sifone prima e sotto il getto dell’acqua poi… sarà divertente giocarci!!
Andando avanti col discorso, pesci sani e robusti non faranno fatica a riprodursi. Dopo circa 2 anni di vita il pesce rosso è sessualmente maturo. L’unico modo per riconoscere con sicurezza il sesso dei nostri amici è aspettare che al maschio vengano i tubercoli nuziali.
Sono dei piccoli puntini bianchi (a volte scambiati per ictio, la malattia dei puntini) che compaiono solo sulle branchie ed, a volte, sulle pinne pettorali.
Una volta in fregola (di solito ai primi caldi) il maschio inizierà ad inseguire la femmina dandole delle botte anche abbastanza violente sotto il ventre. Questo comportamento stimolerà la femmina a deporre le uova, che verranno prontamente fecondate dal seme del maschio.
Appena deposto (di solito la femmina sceglie delle belle foglie su cui deporre) ed appena fecondate inizieranno a mangiarsele… sti ingordi. Quindi, se si vuole salvare il maggior numero di avannotti, è indispensabile spostare le uova staccando possibilmente il supporto su cui sono state deposte onde evitare di toccarle.
Nel giro di 4/5 giorni dovrebbero schiudersi. Gli avannotti si nutriranno del loro sacco vitellino per i seguenti 3/4 giorni dopo i quali bisognerà provvedere ad un’alimentazione adeguata (naupli d’artemia, cibo secco specifico ecc.ecc.)
Malattie
In questa sezione parleremo di malattie. Ma prima di tutto bisogna chiarire un concetto: i pesci rossi, e specialmente quelli ornamentali, cioè quelli con pinne a velo, corpi corti e tozzi, occhi telescopici ecc., non sono “resistenti” come sono soliti dire i negozianti.
Anzi sono piuttosto delicati per una serie di ragioni che andremo ad analizzare in questa sezione, e per questo vanno curati con molta attenzione e molto amore!
Iniziamo a spiegare cosa fa soffrire maggiormente i nostri amici. Innanzitutto i carassi, come tutti pesci, soffrono terribilmente la presenza di nitriti e nitrati nell’acqua. In poche parole i nitriti si comportano con i pesci come il monossido di carbonio si comporta con noi: intossicazione e, se non presa tempestivamente, morte!
Queste sostanze sono la naturale conseguenza della decomposizione degli escrementi dispersi nella vasca, le prime (i nitriti) si eliminano facendo maturare bene la vasca prima di inserire i pesci, le seconde (nitrati) sono il prodotto finale della decomposizione cui accennavamo e visto che i nostri amici sono dei campioni in materia di escrementi è facile capire come in poco tempo la concentrazione di queste sostanze possa aumentare considerevolmente.
Da questo fatto, e non solo, deriva la necessità di prevedere vasche sufficientemente grandi per ospitare i nostri amici, in modo che la quantità d’acqua per singolo pesce sia sufficiente a smaltire la carica organica che esso produce.
I pesci rossi, poi, soffrono molto a livello intestinale. Primo perchè sono dei famelici, ingordi ghiottoni che mangerebbero (se assecondati…) ben oltre le loro necessità e capacità digestive; secondo perchè, specialmente quelli ornamentali, hanno una forma del corpo che tende a comprimere tutti gli organi interni favorendo sovente occlusioni intestinali ed infiammazioni della vescica natatoria.
Prima regola fondamentale quindi è dar loro 2 o 3 volte al giorno quel poco di cibo che riescono a finire in meno di un minuto. La dieta poi è importantissima: i pesci rossi sono onnivori e pertanto i cibi secchi (fiocchi o granuli) non sono sufficienti. I nostri, ad esempio, seguono questa dieta.
Come dicevamo, spesso legato all’alimentazione compare il problema del galleggiamento o instabilità del pesce. Le cause sono molteplici: dall’ingestione di aria insieme al cibo, fermentazione del cibo secco nello stomaco, infiammazione della vescica natatoria.
La cura migliore, a parte una buona prevenzione con una dieta appropriata, è quella dei piselli come dettagliatamente descritta nel sito di “blue”.
Difficilmente si potranno trovare prodotti curativi per questo tipo di malattia. L’unico degno di segnalazione, a nostro avviso, è un prodotto della Interpet e si chiama “Swimbladder Treatment n. 13”, questo può servire se il problema è da attribuire ad un attacco batterico alla vescica natatoria ed è da usare solo se tutti gli altri tentativi non sono andati a buon fine.
Continuando, i pesci rossi non gradiscono gli sbalzi di temperatura. Questi sono fonte di notevole stress e possono causare diverse malattie. La regola fondamentale è assicurarsi che durante i cambi d’acqua non si immetta nella vasca acqua ad una temperatura troppo diversa da quella della vasca stessa.
Sulla temperatura alla quale tenere i nostri amici ci sono diverse correnti di pensiero. Noi, ai nostri oranda, manteniamo una temperatura di 23° costante, salvo poi salire fino ai 28° nel periodo estivo.
Altra malattia molto comune è quella dei puntini bianchi (chi non l’ha mai avuta almeno una volta!?). Questa si può curare con relativa facilità, se presa tempestivamente, con i vari prodotti specifici che si trovano in commercio.
Fondamentale, però, è capire le cause. Lo stress è una delle cause maggiori che rendono i pesci vulnerabili ai puntini bianchi. E lo stress può essere causato da condizioni ambientali non favorevoli (qualità dell’acqua, temperatura, dimensioni vasca, compagnia ecc. ecc.)
E ricordate sempre che osservare con attenzione i nostri pesciotti almeno 5 minuti al giorno è il miglior modo per evitare che piccoli problemini possano diventare grossi malanni!!
Pesce canarino