Proseguiamo la nostra carrellata sulle strategie alimentari dei pesci, con gli erbivori, i vegetariani tra i nostri amici pinnuti.
In mare si può essere erbivori rivolgendosi verso una di queste risorse alimentari.
- Alghe filamentose, feltro algale, incrostanti e microalghe associate con la matrice del reef (corallo morto)
- Macroalghe e fanerogame viventi sui sedimenti.
- Film di alghe filamentose, diatomee e batteri sul o nel sedimento.
- Plancton
- Microalghe simbionti di invertebrati sessili, sono parte importante della dieta di quei pesci che si nutrono dei polipi dei coralli, per esempio.
- Detrito (materiale in decomposizione, principalmente di origine vegetale).
Nessuna per dire il vero è di per sé molto nutriente, è possibile che una parte importante della dieta di questi pesci sia costituita dai batteri che spesso accompagnano il film algale, che hanno tra i loro costituenti una buona percentuale di proteine nobili.
Molti pesci erbivori si accrescono velocemente nella prima fase della loro vita, e raggiungono velocemente una taglia massima che manterranno per anni senza grosse variazioni (è il caso dei pesci chirurgo, per esempio). Questo accrescimento così rapido è poco compatibile con una dieta esclusivamente vegetariana, è probabile che almeno nella prima fase della loro vita la dieta sia integrata con abbondante detrito, ricco di batteri che lo arricchiscono di proteine.
Pesci erbivori: appartengono alle famiglie
- Acanthuridae (pesci chirurgo): detritivori (gen. Ctenochaetus), brucatori del feltro algale (gen. Zebrasoma, Acanthurus).
Ctenochaetus striatus
- Scaridae (pesci pappagallo): brucatori del feltro algale (anche fanerogame e coralli vivi). In realtà pochissimi pesci pappagallo si nutrono di corallo vivo, la maggior parte di loro bruca il feltro algale che cresce sul corallo morto, e lo fa frantumando il materiale calcareo con il robusto becco.
- Siganidae (pesci coniglio): feltro algale e macroalghe.
- Pomacentridae (damigelle): ci sono erbivori territoriali nei generi Plectroglyphododon, Stegastes, Dischistodus, Hemiglyphidodon. Questi pesci, eliminando le alghe sgradite e facendo spazio a quelle che preferiscono, coltivano letteralmente il loro piccolo territorio, che ovviamente difendono in modo energico.
- Ephippidae (pesci pipistrello). È stato chiarito recentemente, osservando filmati ripresi con telecamere fisse, cha i pesci pipistrello sono brucatori, attivi solo di notte.
- Blennidae (blennidi o bavose). I piccoli blennidi appartenenti alla sottofamiglia Salariinae hanno una dieta prevalentemente erbivora.
Sui reef dell’Indo-Pacifico i pesci sono gli erbivori dominanti. Ai Caraibi sono dominanti pesci e echinoidi. Passando alle alte latitudini diventano dominanti gli invertebrati.
I feltri algali dell’Indo-Pacifico sono tra i sistemi vegetali più produttivi al mondo. Gli erbivori, pascolandovi continuamente, li mantengono nello stato pioniero, in cui la produzione è massima.
Interessantissima la relazione tra Acanthurus lineatus e Ctenochaetus striatus, entrambi acanturidi, erbivoro territoriale il primo, detritivoro il secondo. A. lineatus è territoriale e aggressivo, caccia tutti gli altri acanturidi eccetto C. striatus. Entrambi cercano il cibo sullo stesso substrato (rocce e coralli morti ricoperti di feltro algale.
A. lineatus si dedica alle alghe, C. striatus al detrito. Non è stato dimostrato, ma se C. striatus eliminando il sedimento dal feltro favorisce la crescita algale, come è probabile, sarebbe un magnifico esempio di simbiosi, dove il primo provvede alla difesa del territorio e accetta la presenza del secondo che ne favorisce la dieta.
Un’ultima annotazione riguarda la dieta in acquario.
Molti pesci erbivori in acquario si adattano velocemente a una dieta più onnivora, e sostanzialmente mangiano qualsiasi cosa. Ciò nondimeno, se avete tra i vostri ospiti pesci chirurgo o coniglio o pappagallo, gratificateli ogni tanto con qualche vegetale. Ci guadagneranno in salute.
Testo e foto di Massimo Boyer