Lo strano pesciolino delle nostre immagini si chiama Macropinna microstoma, ed è un pesce marino appartenente alla famiglia Opisthoproctidae. È una specie batipelagica, vale a dire che vive a profondità intermedie nella colonna d’acqua. Si può incontrare tra 500 e 4000 m di profondità nelle zone temperate e fredde dell’oceano Pacifico settentrionale.
Possiede occhi tubolari rivolti in alto, che possono essere ruotati in avanti in caso di necessità. Gli occhi tubolari, frequenti nelle specie abissali, hanno lo scopo di sfruttare al meglio la poca luce presente.
Una capsula semisferica incolore copre e protegge gli occhi e dà l’impressione che la testa sia trasparente. In realtà quello che si vede all’interno della capsula trasparente, le due cupolette verdi, non sono il cervello del pesce, ma il cristallino degli occhi tubolari che, protetti da una cupola trasparente, possono ruotare in avanti o nella direzione preferita. Le fossette che si notano sulla cupola in posizione anteriore sono organi di olfatto.
Lungo al massimo 15 cm, si nutre di organismi pelagici, come meduse, sifonofori e crostacei. È stato filmato nel 2001 da un’equipe di scienziati usando un ROV.
In realtà la trasparenza nei pesci è un fenomeno noto agli acquariofili. Pesci come il Kryptopterus vitreolus, pesce coltello di vetro, o il Chanda ranga o Parambassis ranga, pesce di vetro indiano, brillano per la trasparenza dei loro tessuti.
Tra le altre cose anni fa si stava diffondendo la moda dei Chanda ranga con strisce colorate in improbabili tinte fluo, ottenute con iniezioni di colorante molto dolorose per il pesce e che ne riducono in modo significativo la speranza di vita.
La trasparenza altro non è che una livrea mimetica, che consente al pesce di essere difficilmente individuabile dai predatori. È molto comune tra le larve di pesce, più raro nelle forme adulte.