Con Pesce Foglia, nome semplicissimo da pronunciare, si intende parlare di un pesciolino lungo mediamente sugli otto centimetri i maschi e i 7 le femmine, che gli ittiologi, per chiarire due delle sue precipue caratteristiche, hanno concentrato in due termini chiarificatori, quali il nome Monochirrus, e l’attributo Poliacanthus: Infatti, questi stanno rispettivamente per dire che, contrariamente a quanto si trova di solito in natura, il nostro ha un solo barbiglio invece di due, quando ci sono, mentre il corpo è ricoperto da un’infinità di spine. Dunque, il nome è piuttosto impegnativo, tanto che nei suoi paesi d’origine dell’America meridionale, dove vive nei fiumi, nei laghi e nei torrenti del bacino amazzonico (soprattutto quelli di Venezuela, Colombia, Perù e Brasile), i raccoglitori e gli esportatori lo chiamano “Leaf Fish”, “Pesce Foglia”, appunto.
- 1 Foglia morta, il camuffamento del pesce foglia
- 2 Aspetto
- 3 Movimento pressoché irriconoscibile
- 4 Ambiente naturale
- 5 Bocca come un forno, come si nutre il pesce foglia
- 6 Alimentazione, le abitudini alimentari del pesce foglia
- 7 Ambiente artificiale, la preparazione dell’acquario
- 8 Riproduzione, come si riproduce il pesce foglia
- 9 Il pesce foglia è adatto ad acquariofili adatto a esperti
Foglia morta, il camuffamento del pesce foglia
Del resto, il nome Pesce Foglia è perfettamente azzeccato e lo sarebbe ancora di più se si aggiungesse “Morta”, giacché al vederlo sembra proprio una foglia caduta da un albero, che lentamente segue la corrente, alla deriva, senza scossoni. Un vero e proprio camuffamento completato dal colore che è quello di una foglia che abbia compiuto il suo compito e che si stacchi dal ramo in autunno, portando con sé le tossine accumulate nella stagione vegetativa.
Aspetto
La colorazione può variare da un grigio chiaro a una tonalità tendenzialmente giallastra, ma non mancano esemplari marrone o quasi neri; c’è da dire che il colore può essere influenzato dall’ambiente e dalla volontà del pesce.
Ciò che è ben evidente, tuttavia, è la moltitudine di macchioline, che contribuiscono alla mascherata e che non si discostano di molto dall’aspetto delle muffe che in natura crescono sulle foglie in decomposizione. A completare l’opera contribuiscono le pinne seghettate, simili all’orlo delle foglie di certe specie vegetali, e il corpo compresso, sottile come una foglia, appunto. Insomma, non c’è che dire: mimetizzazione al massimo livello.
E un tocco da maestro, che la natura ha voluto dare al nostro, è da ritenere quell’unico barbiglio tronco che i maschi e, secondo alcuni, anche le femmine, si trovano a prolungarne il muso; chissà perché ricorda la barba finta sul mento che i faraoni egizi (così come anche le donne che ricoprivano quella carica) si legavamo con lacci alle orecchie per dimostrare la loro regalità. Comunque, ciò che si intendeva dire è che quel barbiglio, a un osservatore distratto (fra cui le potenziali prede) può essere ritenuto il peduncolo della foglia. A noi acquariofili può sfuggire senza danno, ma a una potenziale preda può risultare fatale.
Movimento pressoché irriconoscibile
A rendere interessante il pesciolino è il racconto fatto da un amatore che lo vide per la prima volta. Infatti, il Dott. W.R.Allen nel 1921 ebbe a raccontare sul Biological Bullettin, una rivista internazionale interdisciplinare su tutti gli argomenti della biologia, che trovandosi in oriente sulle sponde di un ruscello, notava tante foglie sul fondo o a mezz’acqua; però, stranamente, mentre quasi tutte restavano immote, ce n’erano alcune che si spostavano piano piano, come se fossero spinte da una corrente che in effetti non c’era. Incuriosito, egli concentrò la sua attenzione su queste foglie particolari e si rese conto che non erano residui vegetali in decomposizione, bensì pesciolini belli e vegeti; a conferma di questo fatto, vide occhietti neri che si confondevano con le macchioline. Certo che il camuffamento era da ritenersi perfetto. Anche le pinne, dorsale e ventrale, potevano trarre in inganno, dentellate come l’orlo delle foglie di certe varietà di vegetali, e quel barbiglio tronco…
Il lento movimento del pesciolino è dovuto alle trasparenti pinne ventrali e alla anale, mentre quella dorsale vi partecipa solamente con la parte posteriore. Tale movimento ridotto ai minimi termini ha la duplice funzione di rappresentare un forma di difesa, in quanto la quasi totale immobilità non attira l’attenzione di un qualche predatore, e di attivare una pericolosa insidia per una potenziale, ignara preda, alla quale il Monochirrus Poliacanthus si avvicina senza dare sospetti, per scattare improvvisamente, quando la distanza si è ridotta a pochi centimetri, alla maniera della Rana Pescatrice, e ingoiarla in un istante.
Ambiente naturale
I bacini d’acqua in cui vivono questi pesci sono quasi ovunque nel Sudamerica. Amano la pace delle acque tranquille con flusso lento o assente e, perché no?, stagnanti, dove si imboscano fra le foglie morte e le radici delle piante acquatiche e vi trovano nascondigli in cui si sentono al sicuro. In riposo, si tengono con la testa bassa, a formare un angolo sui 45° sull’orizzontale. E in quella posizione, immoti attendono che il pasto passi davanti alla loro bocca . Se qualche pesciolino disattento passa loro davanti, il suo destino è segnato, qualora invece l’attesa diventi lunga e inconcludente, il Pesce Foglia inizia a spostarsi alla sua maniera e, una volta individuato il cibo adatto alla sua dieta quotidiana, si avvicina piano piano e più vicino è alla preda più lento diventa il suo moto.
Bocca come un forno, come si nutre il pesce foglia
A pochi centimetri dall’incauto pesce, il Monochirrus Poliacanthus scatta come una molla e dopo un attimo dove questi prima era rimane il vuoto, essendo sparito nell’enorme bocca. Sì, perché il nostro è stato dotato dalla natura di una bocca particolare: vale a dire che essa è protrattile, costituita da tante pieghe assimilabili a quelle di una fisarmonica; infatti, in stato di riposo, la bocca presenta tutta la sua normalità, ma quando il pesce sbadiglia, il che accade abbastanza spesso, oppure quando mangia, la bocca è spinta in avanti a formare una specie di “trombone”; e nel caso di un pesciolino, la bocca attua una specie di risucchio che lo attira, senza concedergli la possibilità di fuggire, trasformandolo in cibo. Da notare il fatto che la conformazione della sua bocca gli consente di ingoiare prede delle dimensioni di poco inferiori alle sue.
Alimentazione, le abitudini alimentari del pesce foglia
Gli esemplari reperibili sul mercato quasi sempre sono stati catturati nel loro ambiente, per cui hanno le loro abitudini alimentari dalle quali non ci si può discostare, se non si desidera vederli deperire e poi morire; del resto, quando si catturano non si può conoscere la loro età, che può raggiungere anche gli 8 o 10 anni.
Per quelli nati in cattività, quando sono ancora avannotti, tutto quanto di vivo e di piccole dimensioni è ben accetto, andando, per esempio, dalle pulci d’acqua alle larve di zanzara o di Chironomus, ma quando diventano adulti, non c’è altra soluzione se non quella di fornire loro avannotti di altri pesci; quelli preferiti sono i Guppy, il che significa sacrificare una parte importante dell’allevamento casalingo. E sì, perché la somministrazione di avannotti giorno dopo giorno, voraci come sono i Pesci Foglia, significa il sacrificio di migliaia individui l’anno. Si deve tenere presente che in un giorno i nostri piscivori (brutta parola per dire che vivono solamente nutrendosi di pesci), ne mangiano una quantità di peso quasi come quello del loro corpo. Se si dubita di essere in grado di fornire il giusto nutrimento ai Pesci Foglia, è bene rivolgersi a qualche altra specie meno esigente. Per di più, già che si sta parlando di cibo, è opportuno stare attenti giacché sono molto delicati, per cui si deve fare in modo che il cibo sia assolutamente sano: insomma, cibo costoso e di qualità!
Si è provato a mettere davanti al loro muso pezzettini di carne fresca, o cibo secco o anche congelato, ma pare che il risultato sia stato scoraggiante. Sembravano dire: “Questo te li mangi tu”!
Ambiente artificiale, la preparazione dell’acquario
L’acquario destinato ad abitazione dei Monochirrus Poliacanthus non è necessario che sia grande, poiché, come si è detto, il suo spostamento è lento e non corre il rischio di sbattere contro i vetri; pertanto, una lunghezza di 80 centimetri e una capacità di un centinaio di litri d’acqua può ritenersi congeniale. L’importante è che le caratteristiche dell’acqua siano abbastanza costanti: pH leggermente acido (6-8), temperatura media sui 25°C, durezza 1-10 dH. L’arredamento deve presentare nascondigli dovuti a legni, radici e abbondanza di piante della specie Echinocorus. Non sarebbe male tenere questi pesci da soli, ma se si decide di dare loro dei compagni, si deve fare attenzione a non scegliere pesci pericolosi, bensì pesci tranquilli la cui dieta non preveda esclusivamente il ricorso ad altri pesci.
Riproduzione, come si riproduce il pesce foglia
Per un acquariofilo scafato, non ci sono problemi di sorta nel tentare la riproduzione dei Pesci Foglia. Il difficile, però, è individuare la coppia: solitamente, da un gruppetto di 5 o 6 esemplari, si riesce a individuarla, tenendo presente che la femmina è leggermente più lunga e con il ventre rigonfiato solitamente da circa tre centinaia di uova. La coppia, messa da sola in una vasca poco illuminata, con la superficie coperta da piante galleggianti, inizia le manovre per arrivare alla deposizione. I due stanno tranquilli fianco a fianco, finché il maschio, che ha assunto un colore più intenso, si allontana, mentre la compagna, sul cui ventre si riesce a intravvedere l’ovopositore, scende a deporre le uova sulla faccia inferiore di una foglia; il maschio si avvicina e le feconda. A deposizione avvenuta, si deve allontanare la femmina, affinché non distragga il compagno, che con il movimento delle pinne cambia continuamente l’acqua attorno alle uova. Queste si aprono dopo quattro o cinque giorni e, per evitare che gli avannotti entrino a far parte della sua dieta, il maschio è allontanato.
I piccoli, non appena il sacco vitellino è assorbito, iniziano a nutrirsi di cibo vivo, come si accennato più sopra. Poiché la crescita dei nati può essere varia, è opportuno separare le taglie che via via si evidenziano, se si desidera evitare che i fratelli più grandi trasformino in cibo quelli rimasti indietro nella crescita.
Il pesce foglia è adatto ad acquariofili adatto a esperti
Per concludere, si deve ritenere che i Monochirrus Poliacanthus non siano difficili da ospitare nel proprio acquario per chi sa come muoversi, mentre lo diventano per chi è abbastanza digiuno di acquariologia, per cui conviene rimandare questa esperienza a quando sarà diventato esperto nel settore.