Storia della scoperta della Peocilia Reticulata Tutto ebbe inizio il 14/05/1856 quando Julius Gollmer, un farmacista tedesco, vivendo a Caracas (Venezuela), catturò alcuni piccoli pesci colorati nel Rio Guayre (vicino Caracas). La passione di Gollmer era la biologia e quindi, negli anni 1857-58, spedì diversi carichi di animali e piante al museo zoologico di Berlino, allo zoo e al giardino botanico. La prima consegna fu elogiata con una ricompensa economica, ma il Museo tralasciò delle fondamentali notizie sulle spedizioni successive, tra cui dei piccoli pesciolini. I motivi possono essere di varia natura: forse trovarono troppi pochi elementi per dargli risalto, o forse perchè l’istituto, all’epoca, si apprestava a cambiare il Direttore (W.Peters, successe al Sig. Liechtenstein che era morto nel 1857). Fu così che la partita che includeva i 61 piccoli pesci del Venezuela, venne messa in archivio. I contatti con Gollmer terminarono e questi non gradì affatto il modo in cui fu trattato. Egli alla fine morì nel 1861 in Venezuela senza mai potersi immaginare la carriera che avrebbero fatto in futuro i suoi piccoli Poecilidi. Solo nel 1859 Peters esaminò alla fine i pesci e fece la prima descrizione scientifica di questi. Egli chiamò la specie come Poecilia Reticulata, ma in modo sorprendente descrisse solo le femmine. La ragione di questo, sono ancora oscure perchè Gollmer aveva spedito sia maschi che femmine in Germania. Nel 1866, il reverendo John Lechmere Guppy, in missione a Trinidad, spedì alcuni pesci (maschi e femmine) a Londra, dove A. Gunther li chiamò Girardinus guppii (non riconobbe la prima descrizione di Peter come la medesima specie). Questa fu quindi la prima descrizione scientifica di un guppy maschio.
Nelle raccolte del museo di Berlino, solo le femmine di Gollmer discritte da Peters, furono classificate come Poecilia Reticulata, mentre i maschi contenuti nei due vasetti spediti da Gollmeri, furono registrati come Girardinus guppii, i quali ovviamente poterono chiamarsi così solo dopo il 1866. La ragione dell’abbandono dei maschi da parte di Peters è ancora oggi incomprensibile. Possiamo fare delle supposizioni: Gollmer non era certamente un esperto di pesci, ma quando li catturò, doveva aver notato che i maschi colorati tentavano di accoppiarsi con le femmine (e nel caso dei guppy, questo si verifica anche in cattive condizioni). Sebbene egli mise i due sessi nello stesso vasetto, li riteneva comunque della stessa specie. Probabilmente commise l’errore di non separare le femmine dai maschi, ed è forse questo uno degli possibili motivi per i quali Peters non si accorse del dismorfismo che caratterizza i due sessi. Di fatti, la ragione dell’errata classificazione dei due vasetti contenenti entrambe i sessi, fu forse causata dall’insufficiente e difficile comunicazione dell’epoca tra Berlino e il Venezuela. Quello che sembra strano però, è che Peters doveva aver conosciuto il dismorfismo sessuale circa i poecilidi nel 1859, come Heckel ha descritto i due sessi dei Swordtail verdi (xiphophorus Hellery) all’inizio del 1848, anche senza sapere che questi animali erano degli ovovivipari. Questo fatto fu riconosciuto molto dopo, quando i poecilidi furono tenuti in acquario. (Un’altro contributo da parte degli acquariofili amatori alle scienze biologiche!) Nel 1908 ci fu la prima importazione di Guppies vivi (come Girardinus Guppii) in Germania da parte di Siggelkow. Negli anni successivi lo stesso pesce con il banale nome di Guppy ebbe un successo universale e il nome resistette perfino alla revisione di C.T. Regan (che classifico le varie specie rinvenute sotto il nome di Lebistes). A questo punto entrambe le razze presenti a Berlino e a Londra furono riconosciute essere della stessa specie e rinominati Lebistes reticulatus (in questo modo fu paradossalmente riconosciuta valida la prima descrizione di Peters). La revisione di Rosen e Bailey nel 1963 conferma, con il nome definitvo di Poecilia Reticulata, la classificazione di Peters, valida ancora oggi. Quindi perchè non allevare qualche “Gollmer” nella nostra vasca?? 😉 L’articolo è stato realizzato grazie alle fonti bibliografiche messe a disposizione dal German society for livebearer http://www.netsurprise.de/home/guppy/e-index Bibliografia: Paepke, H.-J. (1986): Neues zur Entdeckungsgeschichte von Poecilia reticulata. – Aquarien Terrarien Heft 6/86, 192-194. Günther, A. (1866): Catalogue of the Fishes in the British Museum. -Band 6, London. Marco Rosetti |
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