L’Acanthophtalnus myersi, chiamato oggi Pangio myersi, è un pesce della famiglia Cobitidae, originario del bacino del fiume Mekong, nei territori della Thailandia, della Cambogia, del Laos e del Vietnam. Qualcuno lo chiama simpaticamente “Pesce serpentello”, perché è ciò che sembra quando nuota sul fondo.
È un pesce popolare in acquari domestici per il suo aspetto interessante per il suo comportamento vivace.
- 1 Ambiente naturale del Pangio myersi
- 2 Aspetto e colorazione
- 3 Dimorfismo sessuale del Pangio myersi
- 4 Aspettativa di vita del Pangio
- 5 Alimentazione del serpente d’acquario
- 6 Arredo dell’acquario
- 7 Acqua e parametri ideali dell’acqua
- 8 Rapporti sociali del Pangio myersi
- 9 Riproduzione
- 10 Conclusioni
Ambiente naturale del Pangio myersi
Il suo ambiente in libertà è quello delle acque basse e tranquille, con la corrente lenta delle paludi e delle torbiere, dove si muove sul fondo fra le piante a caccia di larve di insetti e di piccoli crostacei che riesce a scovare sul fondo di detriti, prendendone grandi boccate e filtrandolo attraverso le branchie.
Aspetto e colorazione
Il corpo è sottile, serpentino, leggermente appiattito sui fianchi, lungo fino a 10 o 12 centimetri, con una colorazione luminosa che va dal rosso salmone all’arancio, che si rischiara andando verso il ventre. Il corpo è caratterizzato da fasce trasversali nere o marrone scuro, che possono essere da 8 a 20, di cui alcune coprono tutto il corpo, altre si interrompono in corrispondenza della pancia.
Le pinne sono piccole, senza raggi duri. La pinna caudale o è interamente nera oppure di nero ha solo una grande macchia; le pinne pettorali sono molto piccole, mentre quella pinna dorsale è molto spostata verso la coda e quella anale ancora di più. Tre paia di barbigli incoronano la piccola bocca come dei baffetti: due sono sulla mascella e uno sulla mandibola. Il corpo è coperto da scaglie molto piccole, mentre il capo ne è privo.
Come tutti i Cobidi, anche il Pangio ha delle spine infraaorbitali non fisse e ben appuntite, normalmente celate dietro una piegatura della pelle; qualora ci sia qualcosa che turbi il pesce, magari se catturato con il retino per certe operazioni di pulizia, queste vengono estro flesse ed è necessario fare attenzione per non ferirsi.
Dimorfismo sessuale del Pangio myersi
I sessi di questi pesci non sono molto ben distinguibili, però qualche particolare può essere d’aiuto: di solito i maschi sono leggermente più piccoli delle femmine, hanno le pinne pettorali un po’ più grandi, mentre queste mostrano un ventre più rotondetto, con evidenti in trasparenza le ovaie leggermente verdastre.
Aspettativa di vita del Pangio
Se l’ambiente corrisponde a quanto la famiglia aveva in libertà, la vita del Pangio può raggiungere i 15 o i 20 anni ed, eccezionalmente, addirittura, i 25.
Alimentazione del serpente d’acquario
Partendo dal presupposto che la razza di pesci pulitori non esiste e che, pertanto, non si deve ritenere che quelli così definiti possano vivere con gli scarti degli altri, è opportuno ricordare che tutti devono essere alimentati con cibi adatti a loro. Detto questo, essendo il Pangio un normale onnivoro si può somministrargli tutto quanto è disponibile come cibo vivo e surgelato. Pertanto, sono graditi tubifex, artemia salina, larve di zanzara, dafnia pulex, chironomus, micro vermi. Bisogna essere sicuri che una parte del cibo raggiunga il fondo della vasca e che, perciò, i pesci che normalmente lì stazionano siano alimentati a sufficienza, altrimenti c’è il rischio della morte per denutrizione.
Arredo dell’acquario
Il Pangio non richiede che l’acquario sia molto grande. Di giorno preferisce stare sul fondo, mentre di notte si muove liberamente in tutto lo spazio libero. Anzi, è bene ricordare che durante queste passeggiate potrebbe venirgli il ghiribizzo di saltare e, se l’acquario non ha coperchio, si corre il rischio di trovarlo stecchito sul pavimento il mattino successivo. Per quanto attiene all’arredo, l’importante è che il fondo sia formato da sabbia fine e ghiaia di granulometria ridotta, il tutto non tagliente, con in giro cespugli di piante, radici e rocce, magari mezzi gusci di noci di cocco, a formare grotte e anfratti in cui il nostro possa ripararsi; è gradito un po’ di lettiera di foglie secche di faggio o similari; però, attenzione, perché le si devono togliere prima che marciscano. Ama scavare per trovare il cibo e per nascondersi alla vista per diverso tempo.
Acqua e parametri ideali dell’acqua
Per questo pesce, è necessario che l’acqua sia sempre pulita, ben ossigenata, garantendole un piccolo, ma costante movimento, e non inquinata. Perciò risulta necessario cambiarne almeno un terzo ogni settimana che passa e, approfittando del suo ricambio, procedere a un attento sifonamento del fondo per eliminare tutti i resti di cibo e di rifiuti che lo costellano e che possono diventare pericolosi; e inoltre conviene fare una pulizia delle pareti della vasca.
I dati relativi alle caratteristiche dell’acqua sono quelli riscontrati nei suoi paesi d’origine. Pertanto, questa dovrebbe rispondere ai seguenti dati: temperarura nell’intervallo fra 25,5 e 28°C, il pH da 6,5 a 7,3 e la durezza fra 6 e 14 dGH.
Partendo dalla constatazione che il Pangio Myersi è un pesce tranquillo, sicuramente è adatto a un acquario dove anche altri coinquilini sono presenti. Vivendo quasi sempre sul fondo, nell’acquario possono essere anche altri pesci tranquilli, che nuotano nei livelli medi e superiori. Però, bisogna stare attenti se ci sono uova e avannotti in giro, perché sono varianti gradite della sua dieta . Come detto più sopra, di giorno tende a nascondersi nei vari nascondigli offerti dall’arredo, mentre di notte diventa vivace e attivo. Pare che soffra di solitudine, per cui, se l’acquario è di buona grandezza, si possono ospitare più di otto esemplari.
Riproduzione
Onestamente, i deve riconoscere che ben poco si sa delle sue abitudini riproduttive, anche se qualcuno è riuscito nell’intento di far riprodurre questi pesci. Si sa solamente che le non tante uova fecondate vengono attaccate sulle pagine inferiori delle piante galleggianti, sugli steli e sulle radici scoperte; la schiusa avviene dopo un giorno e gli avannotti vanno nutriti con infusori.
Conclusioni
L’Acanthophtalnus myersi è un pesce tranquillo, che non disturba, il cui compito preferito è quello di andare a scombussolare il fondo della vasca per trovare gli animaletti che vivono liberamente negli ambienti naturali e che sono aggiunti, come vittime sacrificali, nell’acquario.