Le scogliere coralline rappresentano oggigiorno uno dei patrimoni naturalistici più importanti dell’ umanità, non solo per la spiccata biodiversità che le caratterizza, ma anche perché fonte di sostentamento per le popolazioni locali. Il forte impatto antropico, negli ultimi decenni, ha indebolito questi complessi ecosistemi causandone un forte declino. Le cause principali vanno ricercate nell’overfishing, nell’inquinamento organico dovuto a scarichi fognari e industriali e nel turismo di massa. Studi recenti hanno messo in evidenza che il crescente interesse per l’acquariofilia (Aquarium trade), sta provocando l’intensificarsi di metodi di pesca indiscriminati e poco selettivi specialmente in alcune regioni del Sud-Est asiatico. Va infatti ricordato che, a differenza delle specie di acqua dolce impiegate in acquariofilia, la maggior parte delle specie marine è ancora direttamente pescata in mare nelle aree di origine, stabulata per periodi più o meno lunghi in specifiche serre e successivamente spedita verso i paesi dove verranno commercializzate. Durante ciascuno di questi passaggi sono molti gli organismi che si ammalano a causa dello stress da cattura e da trasporto. Si stima che circa il 60-70% degli organismi pescati muoia durante i passaggi di questa filiera. Tali dati ovviamente devono far riflettere non solo gli appassionati acquariofili ma anche il mondo scientifico che si occupa di problematiche ambientali. Per questa ragione negli ultimi anni diversi Biologi hanno intrapreso la complessa strada dello studio della riproduzione e dell’allevamento in cattività di alcune delle specie ornamentali di maggiore interesse commerciale. Questo al fine di proporre un prodotto alternativo rispetto a quello pescato e quindi, non solo meno stressato da cattura e trasporto, ma anche abituato alla vita in cattività e in definitiva più facile da mantenere negli acquari. Negli Stati Uniti, già da diversi anni, vengono riprodotte ed allevate in cattività diverse specie di pesci ed invertebrati marini tropicali. In Europa, alcune realtà sono già presenti in Francia, Inghilterra, Olanda, Spagna e Germania, mentre l’ Italia si sta attualmente limitando ad importare i prodotti dai paesi del terzo mondo o da questi paesi europei. In seguito ai risultati ottenuti durante il corso di dottorato dal Dott. Ike Olivotto, che ha focalizzato la sua attenzione sulle strategie riproduttive di teleostei marini tropicali è nato, presso il Dipartimento di Scienze del Mare dell’Università Politecnica delle Marche, uno spin-off tra la stessa Università e la cooperativa Oce.AN. Oce.AN. è stata costituita dal gruppo di ricerca del laboratorio di Biologia dello Sviluppo e della Riproduzione dell’Università Politecnica delle Marche diretto dalla Prof.ssa Carnevali, con lo scopo di riprodurre ed allevare alcune delle più diffuse specie ornamentali.
La serra della cooperativa, diretta dal Dott. Olivotto con la preziosa collaborazione dei soci (Dott. Avella, Dott.ssa Migliarini, Dott. Sulpizio, Dott.ssa Rollo, Dott.ssa Gioacchini, Dott,ssa Maradonna, Dott.ssa Cionna, Dott. Coletta), conta su un moderno sistema di vasche di circa 5000 L per il mantenimento dei riproduttori, l’allevamento larvale e l’ingrasso dei giovanili situato all’interno delle strutture dell’ Università Politecnica delle Marche. Oce.AN. commercializza attualmente con successo: Amphiprion ocellaris, A. melanopus, A. clarkii, Pseudochromis fridmani, Gobiosoma evelynae (Olivotto et al. 2005), Chrysiptera parasema (Olivotto et al. 2003), Lysmata wurdemanni. Inoltre, grazie alla collaborazione intrapresa con “The marine sciences institute, Port Aransas Tx USA” diretto dalla Prof.ssa G. J. Holt, sono in corso delle sperimentazioni che stanno conducendo all’allevamento in cattività del genere Centropyge (Olivotto et al. 2004). Vista l’ingente richiesta del mercato dei pesci allevati in cattività, l’impianto di Oce.AN. è in continua espansione. La produzione di giovanili è garantita costantemente tutto l’anno grazie all’ottimizzazione delle condizioni chimico-fisiche dell’acqua, alla formulazione di un cibo congelato di alta qualità e alle capacità tecnico-scientifiche dello staff. Tutte le specie allevate vengono inizialmente nutrite con Rotiferi Brachionus plicatilis (Ceppo Large) o Brachionus rotundiformis (Ceppo Small) a seconda delle dimensioni delle larve, per un periodo di tempo variabile tra gli 8 e i 20 giorni a seconda delle specie. Andando infatti ad analizzare un ipotetico ciclo vitale di pesci di barriera ci si rende conto che alla schiusa, le larve sono estremamente piccole e incapaci di nutrirsi sia di cibo secco che di nauplii di Artemia salina. Fase embrionale dopo 72 ore Incubazione dopo 96 ore: post fecondazione Gobiosoma evelynae e post chiusa Centropyge Flassisumus Esemplari in età giovanile: Amphiprion clarky e Amphiprion Melano Per il mantenimento e la salute dei rotiferi, si rende necessario anche l’allevamento di microalghe come Isochrysis galbana e Nannochloropsis oculata che vengono mantenute in specifici mezzi di coltura. Per una corretta crescita larvale, si rende poi necessario il fatto che lo zooplancton somministrato presenti un elevato contenuto dei HUFAs (Highly Unsaturated Fatty Acids) e in particolare di DHA ed EPA, che stanno alla base di un corretto funzionamento del sistema nervoso centrale e degli occhi, organi implicati nella percezione e nella predazione delle prede. Per questa ragione vengono sempre impiegati specifici arricchitori per migliorare il profilo lipidico dei rotiferi. Una volta che le larve hanno raggiunto una taglia di circa 6 mm, vengono gradualmente introdotti in vasca nauplii di A. salina e, solo dopo la metamorfosi, si passa allo svezzamento con cibo secco. Le specie allevate da Oce.AN. raggiungono generalmente una taglia commerciale dopo 3-4 mesi dalla schiusa. Il prodotto che deriva da questa catena alimentare è un prodotto ecocompatibile e di qualità superiore in quanto libero da qualunque patogeno e già abituato alla vita in cattività. Attualmente sono in corso studi su altre specie che non sono ancora disponibili per la vendita come Calloplesiops altivelis, Pseudochromis flavivertex e Gobiodon citrinus.
Gli ottimi rapporti che si sono instaurati con il Laboratorio della Prof.ssa Holt hanno spinto la cooperativa Oce.AN. verso l’allevamento di nuove specie zooplanctoniche che sembrano essere un buon cibo vivo anche per pesci estremamente difficili da allevare come Centropyge bicolor. In fine, oltre ad organizzare corsi di acquariofilia per raffinare le tecniche degli appassionati Oce.AN. è sempre disponibile per consulenze scientifiche di alto livello. Vi suggeriamo quindi di visitare il nostro sito o di scriverci a ocean@univpm.it. Bibliografia1.Olivotto, I., Cardinali, M., Barbaresi, L., Maradonna, F. and Carnevali, O., 2003. Coral reef fish breeding: the secrets of each species. Aquacult., 224, 69-78 |
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