Premessa
Attenzione!!! Questa modifica prevede la rimozione completa dell’impianto luci originale, per installare 4 neon da 30w da 890mm.
In rete si trovano molte guide su come modificare l’illuminazione dell’Askoll Ambiente (nel mio caso un 120 advanced), io con questa guida voglio solo proporre la mia versione, piu’ radicale e definitiva di molte altre.
Credo sia facile fare lo stesso lavoro anche con neon da 970 mm, ma non avendoli trovati come li volevo ho usato quelli da 890, piu’ precisamente partendo da dietro philips 840, 865, 865 e osram 965.
Materiale e utensili:
– Dremel o similare con disco da taglio e da sgrossatura
– Cacciaviti vari, pinze, ecc…
– Trapano e punta da 4 mm
– 1 metro circa di profilato in alluminio largo 2 cm spesso 2/3 mm
– 10 Bulloni, 10 rondelle, 18 dadi (diametro 4 mm)
– 8 ganci per neon T8
– Super Attack o similare
– (tutto l’occorrente per l’impianto elettrico)
Fase.1 – Apertura del coperchio
Osservando il coperchio dall’alto, che al centro per tutta la lunghezza, c’e’ un’apertura. Bene, li sotto ci sono i reattori e i cablaggi, che dobbiamo rimuovere per poter “operare”. Girando il coperchio sotto, si nota che il coperchietto del vano reattori e’ agganciato al telaio in piu’ punti, e per complicare per bene le cose quelli della askoll hanno pensato bene di incollarlo anche! Per cui, ho levato da sotto e sganciato i gancetti, da sopra levato di nuovo e cerca di scollare piano piano il coperchietto. Ho fatto molta attenzione perche’ non e’ difficile romperlo! Con un po’ di pazienza e delicatezza (anche brutalita’ a momenti), il vano reattori sara’ violato! In foto il risultato di questa prima fatica… |
Fase.2 – Svuotamento !
Come ho detto l’impianto originale non mi serviva’ piu’, ho quindi rimosso tutto, reattori starter, porta-neon, passacavi e cablaggi vari. Le uniche cose che sono tornate utili sono state le due plastiche bianche dei riflettori che andranno riutilizzate. In foto il coperchio nudo! |
Fase.3 – Osservazione….
Girando sottosopra il coperchio, vediamo che la lunga protuberanza centrale occupa un sacco di spazio. Bene, seghiamola via ! Qui il consiglio e’ di tagliare da sotto restando un centimetro circa sollevati dal piano del coperchio, si potra’ livellare le sbavature del taglio in un secondo momento. La soluzione ideale e’ forse, come nel mio caso, un dremel con disco da taglio. Fase.4 – Ora abbiamo piu’ spazio… |
Fase.4 – Ora abbiamo piu’ spazio…
Armati come solito di molta pazienza (io ci ho messo circa tre quarti d’ora), questo sara’ il risultato del taglio. Dirai, una schifezza! In effetti per ora si, e’ per questo che e’ arrivato il momento del flessibile! |
Fase.5 – Sgrossamento
Si, hai capito bene, il flessibile… Pensavo fosse un’altra idea malsana di mio padre, ma ha funzionato alla grande. Presente i flessibili piccoli che si usano per tagliare il ferro? Quello! Con molta attenzione (se vi scappa si rischia di uscire dall’altra parte), si leviga la bava del taglio, portandola in piano con l’interno del coperchio. Questa operazione penso possa essere fatta sempre con il dremel, ma richiederebbe senz’altro molto piu’ tempo. I residui che rimangono attaccati vengono via con una lima fine, con cui si passa lungo tutto il perimetro. Bene… la parte pallosa e’ finita, ora inizia il bello. |
Fase.6 – Un primo risultato
Una volta ripulito per bene il tutto, si puo’ rimettere al suo posto il coperchio dell’ex-vano reattori. Ecco qui, molto piu’ spazioso eh !? In alto si vedono le due plastiche riflettenti di cui parlavo prima… |
Fase.7 – L’intelaiatura
Ora vanno preparati due profilati in alluminio (io li ho usati larghi 2cm e spessi 3mm), che forniranno ancoraggio ai neon. In foto una prova di quello che dovra’ essere il risultato. Facendo tutte le misure e le prove del caso (meglio magari posizionare un neon di prova per centrare meglio il tutto), si dovranno poi tagliare della lunghezza giusta (nel mio caso 26cm), forare in quattro punti piu’ o meno equidistanti tra loro (io ho fatto fori da 4mm), e sbavare dove occorra. |
Fase.8 – Viteria
Un po’ di viteria: dadi, rondelle, bulloni, i ganci appositi per i neon T8, e le plastiche riflettenti. Ok, c’e’ tutto, possiamo andare avanti. |
Fase.9 – Foratura
Facendo molta attenzione a rispettare le misura fatte prima, possiamo iniziare a fissare la prima “stecca”, fatto il primo buco sara’ poi semplice fare gli altri nella giusta posizione. Questa operazione va ovviamente fatta su entrambi i lati, in modo identico. |
Fase.10 – Come fisseremo il telaio…
Io i bulloni li ho messi cosi’: partendo da sotto, bullone, rondella, due dadi che fermano e fanno da spessore, profilato in alluminio, gancio T8, altro dado. Questa operazione va ovviamente fatta su entrambi i lati, in modo identico. |
Fase.11 – Fissaggio dei riflettori e del telaio
Ecco che le plastiche tornano in scena. Si prendono le misure, e con una forbice, si bucano in corrispondenza dei quattro bulloni. Quindi si infilano nei bulloni stessi, sopra si inserisce il profilato, poi i ganci per i neon, e infine i dadi che chiudono. Consiglio una goccia di attack sul dado finale, per non rischiare che si allenti. Questa operazione va ovviamente fatta su entrambi i lati, in modo identico. |
Fase.12 – Panoramica generale
Questo e’ il risultato fin qui. I due profilati di alluminio, con i relativi otto ganci per i neon e le due plastiche che faranno da riflettori (e sono 40 e passa euri risparmiati!). Pero’ la “pancia” che le plastiche fanno nel mezzo non va molto bene, non rifletterebbero bene la luce e starebbero a contatto con i neon, cosa che seppur probabilmetne ininfluente ho preferito evitare. Da qui l’operazione successiva. |
Fase.13 –
Con lo stesso metodo usato per gli altri profilati, ne ho utilizzato un terzo, nella posizione che si vede in foto fissato con due soli bulloncini. In questo modo le plastiche stanno giu’ meglio, e formano una bella parabola che riflettera’ senz’altro benone. |
Fase.14 – Foto
Un’ulteriore dettaglio del lavoro. |
Fase.15 – Neon
Ecco i quattro neon in posizione. Come si vede non ho usati tappi a tenuta stagna, costavano troppo, semplicemente ho saldato direttamente i fili di collegamento e isolati poi per bene con un doppio strato di guaina termorestringente. Ho provato un singolo neon, fissato alla meglio in vasca, collegato allo stesso modo di questi per una settimana senza alcun problema di condenza o altro. Una volta esauriti i neon sara’ sufficente tagliare la guaina, dissaldare, e fare delle nuove saldature, dieci minuti di lavoro a dire tanto. |
Lo stesso e’ stato naturalmente fatto dall’altra parte. Per evitare di strappare i fili ho anche effettuato due fori, sul lato posteriore del coperchio, utile per raggruppare e fissare saldamente in gruppo i cavi di collegamento. Risultato finale ! |
Risultato finale!
Ecco il risultato della fatica fatta ! Un pomeriggio di lavoro ma il risultato mi ripaga decisamente! Finalmente un impianto luci decente! |
Reattori, starter, e cablaggio….
Come conseguenza alla modifica fatta, e’ ovvio che starter e reattori dovranno trovare posto altrove. Personalmente ho usato una soluzione ampiamente diffusa, cioe’ una cassetta in plastica da elettricista, di quelle usate per i quadri elettrici, in cui ho potuto alloggiare il tutto. |
Bene… e con questo la modifica e’ conclusa. Se hai letto fin qui e’ gia’ per me una soddisfazione !
Stefano Mocellin
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