Malattie dovute a batteri
I batteri sono microrganismi unicellulari, a metà tra il regno vegetale e quello animale. Hanno dimensioni dell’ordine dei micron, e possono avere forma sferica o allungata a bastoncino. I primi, di forma tondeggiante , sono di solito immobili, al contrario dei secondi, di forma allungata, che possono spostarsi grazie al movimento di ciglia o di flagelli, disposti alla periferia della cellula.
I batteri possono essere aerobi, cioè organismi che, per vivere, hanno bisogno di assumere ossigeno libero dall’ambiente esterno, o anaerobi, che, al contrario, possono (o devono) vivere in assenza di ossigeno libero. I batteri sono caratterizzati dalla possibilità di moltiplicarsi rapidamente per mezzo di una semplice divisione cellulare.
I batteri sono pressoché ubiqui: li troviamo infatti nell’aria, nell’acqua, nel suolo, all’interno e sulle superfici di altri esseri viventi come animali e piante. La grande maggioranza dei batteri è saprofita, cioè si nutre di sostanze organiche in putrefazione: altri invece sono parassiti ed inducono malattie a carico di piante o animali.
Una piccola percentuale è invece autotrofica, cioè in grado di sopravvivere in presenza di acqua e sostanze inorganiche. Alcuni batteri sono in grado di trasformarsi in spore se esposti a condizioni microclimatiche avverse: in questo modo possono resistere impunemente a temperature molto alte ed alla mancanza di acqua, anche per centinaia di anni.
Un esempio di batterio sporigeno è il Clostridium tetani, agente infettivo del tetano. Le spore batteriche sono forme di sopravvivenza, da non confondere con le spore dei funghi, che sono forme riproduttive. E’ fondamentale capire quali sono i batteri che causano la malattia nel pesce e questo lo si può fare o osservando i sintomi oppure procedendo ad una analisi in laboratorio.
Nel secondo caso una cura risulta più facile in quanto in laboratorio è fattibile trovare gli antibiotici idonei alla distruzione dei batteri oppure si può individuare una cura chimica efficace.
In genere se un pesce manifesta sintomi da malattia da batteri è già quasi troppo tardi per intervenire, quindi a volte la soluzione migliore è cercare cure che combattano e sconfiggano la varietà più grande possibile di batteri; in genere la cura non deve essere mai prolungata per più di tre o quattro giorni per garantire che rimanga efficace e che i batteri che si sono adattati agli antibiotici non prendano il sopravvento. T
ra le malattie batteriche che colpiscono i pesci d’acquario ricordiamo: Malattia colonnare, Vibriosi, Marcescenza delle pinne o corrosione della pelle.
Marcescenza delle pinne o corrosione della pelle.
Note
In genere questi sono i sintomi di una infezione batterica, che può essere causata da una moltitudine di batteri: Edwardsiella, Pseudomonas e Aeromonas.
Può capitare che le pinne consumate o rovinate siano una infezione causata da un parassita, quindi per prima cosa bisogna eliminare il parassita. Non attacca per fortune gli organi interni. Se la malattia non è bloccata in tempo intere pinne si possono consumare e dopo non si hanno alternative che la soppressione del pesce. I pesci più colpiti sono quelli più giovani.
Aeromonas visto al microscopio |
Pseudomonas visto al microscopio |
Sintomi
Come primo segnale si ha uno scolorirsi degli orli delle pinne che diventano bianchi oppure opachi; la base della pinna si arrossa.
Le pinne dei pesci risultano come mangiate o meglio consumate e non ricrescono, in genere colpisce la parte più sottile delle pinne e solo dopo le parti più dure: può arrivare a consumare tutta la pinna con ogni conseguenza del caso. Se presa in tempo le pinne consumate possono ricrescere.
In questo caso la pinna è quasi scomparsa e sono rimasti solo alcuni raggi. |
Ulcere causate da infezione batterica |
Forcipiger con pinna completamente corrosa. |
Cure
Trasferire il pesce in una vasca separata per il trattamento.
Come prima cosa bisogna individuare il parassita che ha causato l’infezione di batteri, combattendo e sconfiggendo il parassita si è già fatto un passo avanti, ma bisogna provvedere a trattare anche i batteri.
Per combattere i batteri bisogna usare cloromfenicolo, erythromycin, neomicina o altri antibatterici, a volte risulta conveniente usare una combinazione di questi : neomicina-nifurpirinol. Ecco un elenco completo:
Cloramfenicolo
Dose: 40 mg per litro di acqua.
Durata: 10-20 ore, durante il trattamento filtrare con resina o lana pulita, appena l’acqua si intorbidita trasferire i pesci in altra soluzione precedentemente apportata.
Erythromycin
Dose: 1g per 100 litri di acqua.
Durata: tre giorni.
Neomycin
Dose: 4-6g per 100 litri di acqua.
Durata: tre giorni.
Neomicina solfato
Dose: 2 g in 100 litri di acqua:
Durata: 3 giorni, attenzione che alcuni pesci possono essere molto sensibili e avvelenarsi, poi trasferire il pesce in acqua pulita, durante il trattamento filtrare con resina o lana pulita.
Acriflavina
Dose: per prevenire 1 ml di soluzione base in 1 litro di acqua, per infezioni allo stadio iniziale 3 ml in un litro, 5 ml per litro per infezioni avanzate.
Soluzione base 1 g per 11 di acqua.
Verde brillante basico
Dose: la soluzione base è sempre 1 g in 11 di acqua e va conservata in contenitori scuri, 1 ml di soluzione base in 12.5 litri di acqua.
Durata: 24 ore.
Medicinale farmaceutico
Linco-Spectin,Oxytetracycline – 75 mg per il peso 1 kg del pesce somministrato nel cibo, Oxolinic acid – 10-30mg per il peso 1 kg del pesce somministrato nel cibo, Potentiated sulphonamides – sulfadiazine and trimethoprim 30mg per il peso 1 kg del pesce somministrato nel cibo.
Il cibo deve essere preparato in questo modo: due terzi di cuore di bue o comunque carne di manzo magra e un terzo di spinaci, questo preparato viene congelato in attesa di un suo utilizzo, sarebbe meglio suddividere il preparato in porzioni da 50 grammi l’una per un utilizzo migliore e più pratico.
Quando viene il momento della somministrazione del cibo e medicinale si scongela 50 grammi, ecco il motivo della divisione in porzioni da 50 grammi; a parte si scalda in un padella 50 ml di acqua con un po’ di brodo concentrato, quanto basta per insaporire un piatto di minestra, e si aggiunge un po’ di cibo che si somministra di solito ai pesci per dare più sapore al preparato finale.
Questa pappetta viene portata a 80°C e si mescola la parte scongelata con la soluzione un po’ pastosa acqua-brodo-cibo per pesci in modo tale che la temperatura non scenda molto, si lascia raffreddare lentamente e poi alla temperatura indicata, 40°C, si aggiunge il medicinale; in seguito si lascia raffreddare il tutto.
Il preparato si può conservare in frigorifero per un massimo di 5 giorni e deve avere una consistenza tale da poter essere ingerito senza problemi, quindi sminuzzare molto la carne e gli spinaci usando anche il trita carne o il mini pinner, al posto del cibo per pesci si può utilizzare agar-agar in quantità di 1 grammo disciolto nei 50 ml di acqua.
Vibriosi
Note
Nella maggior parte dei casi può essere attribuita a batteri ma anche a delle infezioni parassitarie come Brooklynella e Uronema che producono dei sintomi simili. Se il pesce nuota sulla superficie dell’acqua o sul fondo osservare attentante perché potrebbe presentare i primi sintomi della malattia.
Può colpire anche i gamberetti, nei pesci di acqua di mare in genere si presenta solo in forma latente e raramente procede nel suo sviluppo. Il batterio che causa questa malattia è il Gramnegativo che ha un’ottima capacità di movimento essendo dotato di flagello. Fattori che aiutano l’insorgere della malattia sono: stress, troppe sostanze nocive, sovraffollamento, temperature elevate e cattiva qualità dell’acqua.
Parassita visto al microscopio |
Sintomi
Appaiono come dei piccoli puntini arrossati che poi possono crescere di dimensione e diventare delle ulcere, alcuni pesci hanno anche l’ano arrossato con emorragie nella parte addominale e nella pelle, si può avere ingrossamento della milza e del rene.
Ulcere causate da infezione batterica |
Chaetodon colpito da Vibrio |
Cure
Preparati antibiotici sono utili per combattere questa malattia; si prenda in considerazione tra gli altri kanamycin, streptomycin, nifurpirinol, sulfonamide etc. Prima di procedere a qualsiasi cura antibatterica bisogna provvedere a verificare se non vi sono altri parassiti che sono in realtà la causa principale del malessere del pesce. Ecco un elenco completo:
Kanamycin
Dose: 2-3 mg per 100 litri di acqua.
Durata: due giorni.
Streptomycin
Dose: 2-4 mg per 100 litri di acqua.
Durata: da due a tre giorni.
Nifurpirinol
Dose: 20-30 mg per 100 litri di acqua.
Durata: da uno a tre giorni.
Sulfonamide
Dose: 10-20 mg per 100 litri di acqua.
Durata: tre giorni.
Cloramfenicolo
Dose: 40 mg per litro di acqua.
Durata: 10-20 ore, durante il trattamento filtrare con resina o lana pulita, appena l’acqua si intorbita trasferire i pesci in altra soluzione precedentemente preparata.
Tetraciclina cloridrato
Dose:1 g su 100 l di acqua
Durata: 4 giorni.
Clortetraciclina
Dose:100mg su 20 l di acqua
Durata: 2-3 giorni.
Medicinale farmaceutico
La Clortetraciclina è contenuta in Terramicina e Aureomicina, la prima va somministrata con il cibo.
Il cibo deve essere preparato in questo modo: due terzi di cuore di bue o comunque carne di manzo magra e un terzo di spinaci, questo preparato viene congelato in attesa di un suo utilizzo, sarebbe meglio suddividere il preparato in porzioni da 50 grammi l’una per un utilizzo migliore e più pratico.
Quando viene il momento della somministrazione del cibo e medicinale si scongela 50 grammi, ecco il motivo della divisione in porzioni da 50 grammi; a parte si scalda in un padella 50 ml di acqua con un po’ di brodo concentrato, quanto basta per insaporire un piatto di minestra, e si aggiunge un po’ di cibo che si somministra di solito ai pesci per dare più sapore al preparato finale.
Questa pappetta viene portata a 80°C e si mescola la parte scongelata con la soluzione un po’ pastosa acqua-brodo-cibo per pesci in modo tale che la temperatura non scenda molto, si lascia raffreddare lentamente e poi alla temperatura indicata, 40°C, si aggiunge il medicinale; in seguito si lascia raffreddare il tutto.
Il preparato si può conservare in frigorifero per un massimo di 5 giorni e deve avere una consistenza tale da poter essere ingerito senza problemi, quindi sminuzzare molto la carne e gli spinaci usando anche il trita carne o il mini pinner, al posto del cibo per pesci si può utilizzare agar-agar in quantità di 1 grammo disciolto nei 50 ml di acqua.
Idropisia
Note
La malattia è causata dai batteri Pseudomonas e Corynebacterium, i primi casi studiati sono stati fatti sulle carpe, non tutte le informazioni ricavate vanno bene anche per i pesci di acquario marino, ma vi sono delle forti correlazione nella malattia nei due tipi di pesci.
Al contrario che nelle carpe sembra che l’infezione negli acquari marini sia più causata da batteri che da virus. Il batterio vive anche senza ospite nel fondo dell’acquario e nell’acqua e rimane pronto ad attaccare qualsiasi tipo di pesce.
In genere i pesci sono i grado di resistere ai loro continui attacchi solo un forte stato di depressione o di debolezza fisica li rende vulnerabili a questi batteri. Attenzione che pesci che sono guariti se hanno subito danni irreparabili ai reni sono destinati a morire dopo poco tempo.
Parassita visto al microscopio |
Trasmissione
Una volta che il pesce viene colpito diventa portatore della malattia e espelle un forte quantità di batteri che sono pronti ad attaccare gli altri pesci che probabilmente sono deboli per le stesse cause che hanno indebolito il primo pesce colpito: denutrizione, freddo, trasporto errato, alimentazione sbagliata oppure le scarse condizioni igieniche della vasca.
Sintomi
Il pesce presenta prima delle squame sollevate su tutto il corpo e rapidamente gli si sollevano quasi tutte, possono apparire anche delle cisti oppure dei puntini contenenti sangue. Si gonfia la pancia come se stesse per esplodere e a volte gli si gonfiano gli occhi.
Non è raro osservare che il pesce staziona o sul fondo o molto vicino alla superficie, verso lo stadio finali si consumano anche le pinne e le branchie perdono colore a causa di una anemia.
I sintomi sopra descritti possono apparire tutti insieme o solo alcuni per volta, quindi bisogna porre particolare attenzione nell’osservazione dei pesci per individuare subito i primi segni in quanto questa malattia se trascurata non lascia scampo.
Pesce colpito da Idropisia con le squame sollevate. |
Cure
Fondamentale è portare subito il pesce in isolamento in una vasca di quarantena. Si può curare con trattamenti profilatttici: nifurpirinol, erythromycin e sarebbe meglio tetracycline. Altre sostanze adatte alla cura del pesce:
Nifurpirinol
Dose: 20-30mg per 100 litri di acqua.
Durata: da uno a tre giorni.
Erythromycin
Dose: 1g per 100 litri di acqua.
Durata: tre giorni.
Cloramfenicolo
Dose: 40 mg per litro di acqua.
Durata: 10-20 ore, durante il trattamento filtrare con resina o lana pulita, appena l’acqua si è intorbidita trasferire i pesci in altra soluzione precedentemente apportata.
Clortetraciclina
Dose:100mg su 20 l di acqua
Durata: 2-3 giorni.
Tetraciclina cloridrato
Dose:1 g su 100 l di acqua
Durata: 4 giorni.
Sulfamidici
Dose: va somministrato insieme al cibo per 3 giorni, 100 g di mangime vengono mischiati a 300 mg di sulfatiazolo alla temperatura di 60° .Il cibo deve essere preparato in questo modo: due terzi di cuore di bue o comunque carne di manzo magra e un terzo di spinaci, questo preparato viene congelato in attesa di un suo utilizzo, sarebbe meglio suddividere il preparato in porzioni da 50 grammi l’una per un utilizzo migliore e più pratico.
Quando viene il momento della somministrazione del cibo e medicinale si scongela 50 grammi, ecco il motivo della divisione in porzioni da 50 grammi; a parte si scalda in un padella 50 ml di acqua con un po’ di brodo concentrato, quanto basta per insaporire un piatto di minestra, e si aggiunge un po’ di cibo che si somministra di solito ai pesci per dare più sapore al preparato finale.
Questa pappetta viene portata a 80°C e si mescola la parte scongelata con la soluzione un po’ pastosa acqua-brodo-cibo per pesci in modo tale che la temperatura non scenda molto, si lascia raffreddare lentamente e poi alla temperatura indicata, 60°C, si aggiunge il medicinale; in seguito si lascia raffreddare il tutto.
Il preparato si può conservare in frigorifero per un massimo di 5 giorni e deve avere una consistenza tale da poter essere ingerito senza problemi, quindi sminuzzare molto la carne e gli spinaci usando anche il trita carne o il mini pinner, al posto del cibo per pesci si può utilizzare agar-agar in quantità di 1 grammo disciolto nei 50 ml di acqua.
E’ sconsigliabile usarlo disciolto in acqua perché non è molto solubile comunque si può procedere così:
Dose da disciogliere in acqua:1 g per 10 litri preparare la soluzione in un recipiente a parte e poi versarlo nella vasca di quarantena.
Durata: 3-5 giorni (quasi come per il cibo).
Cure per il solo stato iniziale:
Furazolidone
Dose: va somministrato insieme al cibo per 6 giorni, 100 g di mangime vengono mischiati a 300 mg di sfurazolidone alla temperatura di 50°-55° .Il cibo deve essere preparato in questo modo: due terzi di cuore di bue o comunque carne di manzo magra e un terzo di spinaci, questo preparato viene congelato in attesa di un suo utilizzo, sarebbe meglio suddividere il preparato in porzioni da 50 grammi l’una per un utilizzo migliore e più pratico.
Quando viene il momento della somministrazione del cibo e medicinale si scongela 50 grammi, ecco il motivo della divisione in porzioni da 50 grammi; a parte si scalda in un padella 50 ml di acqua con un po’ di brodo concentrato, quanto basta per insaporire un piatto di minestra, e si aggiunge un po’ di cibo che si somministra di solito ai pesci per dare più sapore al preparato finale.
Questa pappetta viene portata a 80°C e si mescola la parte scongelata con la soluzione un po’ pastosa acqua-brodo-cibo per pesci in modo tale che la temperatura non scenda molto, si lascia raffreddare lentamente e poi alla temperatura indicata, 50°-55°C, si aggiunge il medicinale; in seguito si lascia raffreddare il tutto.
Il preparato si può conservare in frigorifero per un massimo di 5 giorni e deve avere una consistenza tale da poter essere ingerito senza problemi, quindi sminuzzare molto la carne e gli spinaci usando anche il trita carne o il mini pinner, al posto del cibo per pesci si può utilizzare agar-agar in quantità di 1 grammo disciolto nei 50 ml di acqua.
E’ sconsigliabile usarlo disciolto in acqua perché non è molto solubile.
Durata: 24 ore.
Medicinale farmaceutico
Furoxone della Formenti.
Infiammazione della vescica natatoria
Note
Attenzione è perché potrebbe essere un sintomo della tubercolosi.
Parassita visto al microscopio |
Sintomi
I pesci non sono in grado di nuotare con un asseto normale, anzi cercano sempre di raggiungere la posizione corretta, ma non ne sono più capaci e nuotano in genere a pancia all’aria.
Cure
Aumentare la temperatura, far rispettare un periodo di digiuno e somministrare tetracycline.
Tetraciclina cloridrato
Dose:1 g su 100 l di acqua
Durata: 4 giorni.
Malattia colonnare
Note
L’agente patogeno risulta essere i batteri Flexibacter e Myxobacterium. Attenzione che i sintomi sulla pelle possono anche essere dovuti a un pH troppo basso. Vi sono due tipi di malattia una che ha un decorso di alcuni giorni, l’altra che ha un decorso di poche ore, si capisce subito l’importanza di un pronto intervento. Attenzione alla temperatura troppo elevata che accelera il decorso.
Parassita visto al microscopio |
Trasmissione
La malattia si trasmette attraverso ferite o a causa di carenza di vitamine.
Sintomi
Il pesce presenta dei puntini più o meno grandi di colore bianco dai quali esce della mucosa, il pesce presenta delle difficoltà respiratorie nuota o in superficie o lungo i lati dell’acquario. In genere vengono colpiti la bocca, le pinne che incominciano a decomporsi fino a mostrare i raggi, le squame che possono staccarsi e ammuffire, attenzione perché a volte vengono attaccate anche le branchie. La testa e gli occhi possono essere infettati e questo può causare dei problemi nei movimenti del pesce.
Un pesce chirurgo colpito da Malattia colonnare in fase avanzate. Una zona del corpo risulta completamente desquamata e priva della pelle. |
Cure
Bisogna individuare l’agente patogeno che poi può essere combattuto con antibiotici quali: nifurpirinol, neomycin e altri; inoltre si possono usare anche loro combinazioni come neomycin-nifurpirinol. Ecco un elenco completo:
Neomycin
Dose: 4-6g per 100 litri di acqua.
Durata: tre giorni.
Nifurpirinol
Dose: 20-30mg per 100 litri di acqua.
Durata: da uno a tre giorni.
Cloramfenicolo
Dose: 40 mg per litro di acqua.
Durata: 10-20 ore, durante il trattamento filtrare con resina o lana pulita, appena l’acqua si intorbidita trasferire i pesci in altra soluzione precedentemente apportata.
Acriflavina
Dose: 5 ml per litro per infezioni avanzate.
Cloramfenicolo-acriflavina
Dose: 40 mg di soluzione base per litro di acqua.
Soluzione base:4 ml di soluzione di acriflavina (vedi sopra) e 40 mg di cloramfenicolo per ogni litro di acqua
Durata: 12ore.
Infiammazione degli occhi
Note
Può succedere che l’infezione venga presa durante il trasporto oppure per l’acqua sporca. Non sottovalutare anche che l’infezione sia dovuta a ferite riportate i combattimenti o aggressione da parte di altri pesci.
Parassita visto al microscopio |
Sintomi
Occhi ricoperti da una specie di membrana o formazioni di muco.
Una cernia colpita |
Cure
Per prima cosa bisogna eliminare la causa di tale infezione soprattutto se è dovuta a ferite riportate in scontri con altri pesci, la cura con farmaci può risultare insufficiente o addirittura inutile, comunque qualche risultato si ha con:
Sulfamidici
Dose: va somministrato insieme al cibo per 3 giorni, 100 g di mangime vengono mischiati a 300 mg di sulfatiazolo alla temperatura di 60° .Il cibo deve essere preparato in questo modo: due terzi di cuore di bue o comunque carne di manzo magra e un terzo di spinaci, questo preparato viene congelato in attesa di un suo utilizzo, sarebbe meglio suddividere il preparato in porzioni da 50 grammi l’una per un utilizzo migliore e più pratico.
Quando viene il momento della somministrazione del cibo e medicinale si scongela 50 grammi, ecco il motivo della divisione in porzioni da 50 grammi; a parte si scalda in un padella 50 ml di acqua con un po’ di brodo concentrato, quanto basta per insaporire un piatto di minestra, e si aggiunge un po’ di cibo che si somministra di solito ai pesci per dare più sapore al preparato finale.
Questa pappetta viene portata a 80°C e si mescola la parte scongelata con la soluzione un po’ pastosa acqua-brodo-cibo per pesci in modo tale che la temperatura non scenda molto, si lascia raffreddare lentamente e poi alla temperatura indicata, 60°C, si aggiunge il medicinale; in seguito si lascia raffreddare il tutto.
Il preparato si può conservare in frigorifero per un massimo di 5 giorni e deve avere una consistenza tale da poter essere ingerito senza problemi, quindi sminuzzare molto la carne e gli spinaci usando anche il trita carne o il mini pinner, al posto del cibo per pesci si può utilizzare agar-agar in quantità di 1 grammo disciolto nei 50 ml di acqua.
E’ sconsigliabile usarlo disciolto in acqua perché non è molto solubile comunque dose da disciogliere in acqua:1 g per 10 litri preparare la soluzione in un recipiente a parte e poi versarlo nella vasca di quarantena.
Durata: 3-5 giorni (quasi come per il cibo).
Nifurpirinol
Dose: 20-30mg per 100 litri di acqua.
Durata: da uno a tre giorni.
Neomycin
Dose: 4-6g per 100 litri di acqua.
Durata: tre giorni.
Tubercolosi
Note
Causata dal batterio Mycobacterium, batteri che trovano le condizioni ottimali nelle zone prive di ossigeno come nella melma o nel fondo. E’ più comune in quei pesci che hanno un maggior numero di anni e che hanno stazionato in acquario per molto tempo, infatti i batteri prendono il sopravvento solo in particolari stati di debolezza.
Attenzione agli acquari con troppi pesci dentro. Il decorso può essere molto lento e colpire pochi pesci per volta altre volte il decorso è velocissimo e comportarsi come una vera e propria epidemia colpendo tutti i pesci dell’acquario.
Parassita visto al microscopio |
Sintomi
I sintomi sono vari e diversi tra di loro, si può andare dalla perdita di peso o di squame o di colore alla marcescenza delle pinne o ulcere sulla pelle o all’ingrossamento degli occhi, altre volte si presentano rigonfiamenti all’addome, strusciamenti sul fondo, accumulo di liquidi nel ventre e riflessi e movimenti rallentati.
In genere un altro sintomo è la perdita di appetito e può capitare anche delle deformazioni dello scheletro.
Pomacantus colpito da Tubercolosi |
Cure
In genere i peci sono prelevati dall’acquario e uccisi il più rapidamente possibile comunque provvedere per una vasca di quarantena. Trattare con kanamycin, streptonycin, rifampin e isoniazid raramente danno risultati soddisfacenti. Invece l’uso di lampada ad UV sterilizza l’acqua e aiuta a tenere sotto controllo la crescita del batterio.
Kanamycin
Dose: 2-3 mg per 100 litri di acqua.
Durata: due giorni.
Streptomycin
Dose: 2-4 mg per 100 litri di acqua.
Durata: da due a tre giorni.
Rifampin
Dose: 50 mg per 250 g di cibo.
Durata: dieci giorni e oltre.
Isoniaziad
Dose: 1g per 100 litri di acqua.
Durata: da tre a quattro giorni.
Introduzione | Diagnosi/Trattamento | Vasca di cura | Malattie | Medicinali
Virus | Batteri | Funghi | Protozoi | Vermi | Artropodi | Carenze vitaminiche
Ciao, ho il mio pesciolino rosso in quarantena da circa 5 gg lo avevo trovato con pancia gonfia, ora improvvisamente dov’è l’addome gonfio presenta sangue interno, penso ad un’emorragia. Ho notato che non ha defecato, mi avevano consigliato digiuno e pisellini cotti, che gli ho dato. Posso fare ancora qualcosa?? Help me, mi dispiace molto vederlo male, sta con me da 7 anni
Ciao, ti consiglio di aprire un nuovo post nell’area dedicata sul forum che trovi qui http://www.acquariofilia.biz/forumdisplay.php?f=8
Lì troverai qualcuno in grado da darti un consiglio!