Malattie dovute a vermi
I vermi sono una presenza comune in tutti i pesci soprattutto nei pesci di mare. In genere i vermi possono anche essere dei parassiti, ma i danni che riescono a produrre in un pesce in genere sono pochi perché le malattie che producono hanno un decorso molto lento e spesso il decesso del pesce non è da imputare alla presenza dei vermi, ma ad altri fattori.
Comunque se il pesce non soffre di altre patologie non soffrirà più di tanto per i vermi, al contrario la loro presenza diventa molto pericolosa se il pesce si ammala di qualcos’altro o aumentano troppo di numero.
Turbellari (Oodinium nero)
Note
Si presentano come dei vermetti ovali con una ricopertura molto sottile dotata di ciglia, molti di questi vermi infestano normalmente i pesci provenienti dalle Hawaii (ad esempio gli Zebrasoma flavescens). Un fondo melmoso aumenta la possibilità di riproduzione incontrollata
I vermi ricoprono l’intero corpo e si possono trovare anche nelle branchie e meno nelle pinne. Non risulta difficile una sua identificazione al microscopio.
Parassita visto al microscopio |
Sintomi
Si riconoscono perché il pesce risulta coperto di puntini neri. Di un colore diverso da quello che dovrebbe essere in genere è più chiaro, gli occhi si ricoprono di una mucosa sottile e presenta problemi respiratori; in seguito si possono rilevare anche delle emorragie. Almeno all’inizio il pesce si agita un po’ più del solito, comunque dopo diventa per lo meno svogliato.
Come conseguenza di questo stato il pesce rischia di prendere delle infezioni batteriche. Il decorso è molto lento.
Dorso di Zebrasoma colpito da Turbellari |
Cure
Si può procedere in diversi modi: bagno in acqua dolce allo stesso pH di quella dell’acquario per 5-10 minuti o poco più, il bagno deve essere giornaliero e ripetuto per almeno 5 giorni.
Oppure nella vasca di quarantena 2 grammi per 100 litri di acqua di picric acido per almeno un ora o 1 parte per milione di trichlorfon ripetuto per tre giorni consecutivi.
Per ultimo si può procedere all’uso diflubendazolo: si usa Flubenol al 5% 100 milligrammi in 100 cibo somministrato per 5 volte a giorni alterni; il cibo deve essere preparato in questo modo: due terzi di cuore di bue o comunque carne di manzo magra e un terzo di spinaci, questo preparato viene congelato in attesa di un suo utilizzo, sarebbe meglio suddividere il preparato in porzioni da 100 grammi l’una per un utilizzo migliore e più pratico.
Quando viene il momento della somministrazione del cibo e medicinale si scongela 100 grammi, ecco il motivo della divisione in porzioni; a parte si scalda in un padella 100 ml di acqua con un po’ di brodo concentrato, quanto basta per insaporire un piatto di minestra, e si aggiunge un po’ di cibo che si somministra di solito ai pesci per dare più sapore al preparato finale.
Questa pappetta viene portata a 80°C e si mescola la parte scongelata con la soluzione un po’ pastosa acqua-brodo-cibo per pesci in modo tale che la temperatura non scenda molto, si lascia raffreddare lentamente e poi alla temperatura indicata, 30°C, si aggiunge il medicinale; in seguito si lascia raffreddare il tutto.
Il preparato si può conservare in frigorifero per un massimo di 5 giorni e deve avere una consistenza tale da poter essere ingerito senza problemi, quindi sminuzzare molto la carne e gli spinaci usando anche il trita carne o il mini pinner, al posto del cibo per pesci si può utilizzare agar-agar in quantità di 1 grammo disciolto nei 50 ml di acqua.
Si può anche usare in questo modo:
Dose: 200mg di soluzione base in 100 litri di acqua
Soluzione base: deve essere preparata in un contenitore non di vetro, per ogni 200 mg di Flubenol si mette 5-10 ml di dimetilsulfossido.
Durata: 6 giorni.
Note particolari: il dimetilsulfossido può dare dai problemi di avvelenamento ai pesci reagendo ad esempio con il biocondizionatore o le sostanze chimiche presenti in acquario, è però necessario per sciogliere il Flubenol. L’acqua trattata in questo modo rischia di essere aggressiva per le plastiche che si corrodo con conseguente avvelenamento dei pesci; per risolvere questo problema usare resine e lane sintetiche nel filtro. L’acqua per il periodo della cura emana un odore fastidioso si consiglia di aerare l’acqua.
Alcuni hanno riscontrato buoni risultati introducendo nella vasca gamberetti pulitori Lysmata
Tremotodi
Note
Sono in genere Cleiodisus, Benedennia e Dactylogyrus e per giungere allo sviluppo totale richiedo almeno il passaggio in due ospiti. Questo verme si manifesta in molti tipi di pesci, ma principalmente in: Holancanthus, Centropyge, Pomachantus, Heinochus , Chelmon, Chaetodon e Forcipiger. Se sai tratta di un singolo verme non crea danni al pesce invece se è una invasioni di vermi si hanno molti problemi.
Parassita visto al microscopio |
Sintomi
Un singolo verme non crea danni, molti vermi insieme con il loro uncino riescono a danneggiare le branchie che sono quindi sottoposte al seguente attacco dei batteri. Le conseguenze di questo attacco sono la branchie ingrossate , difficoltà nella respirazione e problemi di comportamento: il pesce nuota sulla superficie boccheggiando.
Cure
Il triclorfon contenuto in Masoten, Dylox e Neguvun è il medicinale che offre più garanzie per una pronta guarigione, il pesce trattato deve essere tenuto sotto costante osservazione alfine di notare qualsiasi cambiamento e rilevare la possibile intossicazione.
Se si preferisce evitare questa cura si può usare la formaldeide però questo tipo di verme lo si combatte facendo fare al pesce dei brevi bagni che gli causano del forte stress: la situazione potrebbe peggiorare invece che migliorare. Un trattamento simile lo si può fare usando anche della semplice acqua dolce.
Importante è poi combattere anche le infezioni batteriche che ne seguono a causa delle ferite e lacerazioni che il verme procura nelle branchie.
Trichlofom
Dose: 100 mg per 100 litri di acqua.
Durata: da due a tre giorni.
Vermi interni
Note
Nematodi e Trematodi possono stazionare nell’intestino del pesce, quasi tutti i pesci provenienti da Indonesia, Hawaii, Caraibi, Mar Rosso, Australi, Sri Lanka Filippine ne sono colpiti.
La loro presenza nell’intestino dei pesci è un fatto normale che non crea dei particolari problemi al pesce soprattutto negli esemplari sani e forti.
Il ciclo di vita dei trematodi è piuttosto complesso: richiedono per completare lo sviluppo più o meno due ospiti, quindi il pesce può anche essere l’ospite transitorio.
Se il pesce è l’ospite definitivo i vermi sono nell’intestino attaccati con delle ventose alle pareti che possono esserne danneggiate e inoltre rubano nutrimento al pesce ospite.
Le uova vengono espulse con le feci e adesso sono nello stato intermedio e cercano un ospite di passaggio possono trovarsi sia all’interno del pesce che all’esterno
Nematodi visto al microscopio |
Trasmissione
Avviene perché i pesci si nutrono di paguri, lumache, crostacei plankton o altro; questi ultimi ne risultano portatori.
Sintomi
Se il pesce è debole il verme può prendere il sopravvento, essendo nell’intestino i primi sintomi sono la perdita di appetito e il dimagrimento che ne consegue, diventano fiacchi e stazionano sul fondo dell’acquario, in fase avanzata la malattia prende il sopravvento e indebolisce così tanto il pesce da renderlo vulnerabile agli attacchi di altre infezioni in genere batteriche.
Chaetodon colpito da vermi e da una secondaria infezione batterica. |
Cure
Per prima cosa bisogna controllare i valori dell’acqua e le condizioni di vita del pesce, se il pesce accetta ancora del cibo si può tentare la cura in caso contrario la malattia ha preso il sopravvento. Si può usare
Piperazine
Dose: 250 g per 100 grammi di cibo.
Durata: da 7 a 10 giorni sia di mattina e che di sera .
Levamisole
Dose: 250 g per 100 grammi di cibo.
Durata: da 7 a 10 giorni.
Praziquantal
Dose: 250 g per 100 grammi di cibo.
Durata: da 7 a 10 giorni.
Thiabendazole
Dose: 250 g per 100 grammi di cibo.
Durata: da 7 a 10 giorni.
Il cibo deve essere preparato in questo modo: due terzi di cuore di bue o comunque carne di manzo magra e un terzo di spinaci, questo preparato viene congelato in attesa di un suo utilizzo, sarebbe meglio suddividere il preparato in porzioni da 50 grammi l’una per un utilizzo migliore e più pratico.
Quando viene il momento della somministrazione del cibo e medicinale si scongela 50 grammi, ecco il motivo della divisione in porzioni da 50 grammi; a parte si scalda in un padella 50 ml di acqua con un po’ di brodo concentrato, quanto basta per insaporire un piatto di minestra, e si aggiunge un po’ di cibo che si somministra di solito ai pesci per dare più sapore al preparato finale.
Questa pappetta viene portata a 80°C e si mescola la parte scongelata con la soluzione un po’ pastosa acqua-brodo-cibo per pesci in modo tale che la temperatura non scenda molto, si lascia raffreddare lentamente e poi alla temperatura indicata, 40°C, si aggiunge il medicinale; in seguito si lascia raffreddare il tutto.
Il preparato si può conservare in frigorifero per un massimo di 5 giorni e deve avere una consistenza tale da poter essere ingerito senza problemi, quindi sminuzzare molto la carne e gli spinaci usando anche il trita carne o il mini pinner, al posto del cibo per pesci si può utilizzare agar-agar in quantità di 1 grammo disciolto nei 50 ml di acqua.
Medicinale farmaceutico
Droncit va bene come prodotto, in quanto contiene sia piperazina che praziquantal.
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Ciao, ho il mio pesciolino rosso in quarantena da circa 5 gg lo avevo trovato con pancia gonfia, ora improvvisamente dov’è l’addome gonfio presenta sangue interno, penso ad un’emorragia. Ho notato che non ha defecato, mi avevano consigliato digiuno e pisellini cotti, che gli ho dato. Posso fare ancora qualcosa?? Help me, mi dispiace molto vederlo male, sta con me da 7 anni
Ciao, ti consiglio di aprire un nuovo post nell’area dedicata sul forum che trovi qui http://www.acquariofilia.biz/forumdisplay.php?f=8
Lì troverai qualcuno in grado da darti un consiglio!