POECILIDILa famiglia dei poecilidi è probabilmente quella più famosa in ambito acquariofilo in quanto ad essa appartengono molte specie facilmente reperibili nei negozi e che possono dare tante soddisfazioni anche al principiante che si avvicina a questo hobby. Premesso questo però ,se si pensa a questa famiglia è bene non soffermarsi a considerare di essa solo le specie più comunemente diffuse quali Guppy, Molly o Platy perché assieme a questi pesci troviamo tante altre specie che ci offrono una serie incredibile di nuove situazioni sia dal punto di vista estetico che dei comportamenti e delle vie riproduttive. E’ suddivisa in circa una ventina di generi , suscettibile questo dato a causa delle revisione sistematiche della famiglia. Recentemente ad esempio si è avuto l’inserimento delle specie ovipare Aplocheilichtys e Procatopus (già conosciute da coloro che si fossero documentati sui killifish) e le specie ovovivipari sono state spostate in una sotto-famiglia (Poecilinae). I generi più rappresentativi possono comunque essere considerati i seguenti : Gambusia, Heterandria, Limia, Poecilia e Xiphophorus. I Poecilidi sono concentrati principalmente nel Nuovo Continente dal Nord-America agli stati più settentrionali del Sud-America ( anche se l’introduzione di Procatopus e Aplocheilichtys ci porta a considerare, a rigor di logica, anche l’Africa). Una cartina esplicativa può aiutarci a farci un’idea della distribuzione dei generi più conosciuti ( e concentrati come noto ai più nell’area caraibica ). Negli Stati del Nord-America , soprattutto la East Coast , si ritrovano altre specie molto conosciute quali Heterandria Formosa e Gambusia affinis holbrooki e Poecilia latipinna (originaria del Messico ma introdotta tempo addietro anche in Florida e Texas tanto da formare nuove popolazioni ora accettate). Mappa gentilmente concessa dal sito dell’AFV (Associazione francese vivipari). Andiamo ora a vedere più in dettaglio i vari generi che compongono la famiglia : I GENERI DELLA FAMIGLIA POECILIIDAEDevo subito fare una correzione al mio titolo, in quanto, più precisamente, qui vi sarà offerta una visione dei generi della sottofamiglia Poecilinae che esclude come avrete letto sopra alcuni generi come Procatopus e Aplocheilichtys che, molti appassionati ancora fanno fatica a riconoscere assieme ai poecilidi ovovivipari. Dopo questo doveroso appunto ,possiamo incominciare a conoscere meglio i generi, di cui alcuni vi saranno familiari ed altri del tutto estranei (seguiremo un ordine alfabetico) : Alfaro (MEEK,1912)
Il genere è distribuito nel Centro America e comprende 2 specie ( A.cultratus e A.huberi ). Sono pesci molto belli ,con una forma del corpo molto particolare (in inglese il loro nome comune è Knife-edged livebearers = Pesci ovovivipari a lama di coltello) , che però richiedono particolari attenzioni nell’allevamento.
A.cultratus è molto diffuso nell’hobby (tanto che lo si ritrova anche su canali commerciali), ma per un corretto allevamento deve essere mantenuto in branchi altrimenti assume disturbi comportamentali e diventa aggressivo nei confronti dei compagni di vasca ( questo accade anche con alcune specie di caracidi assai più conosciuti all’acquariofilo). Alloheterandria (HUBBS,1924) Fino a tempi recenti le 2 specie che appartengono al genere ,erano assegnate a Priapichtys . Le due specie raggiungono dimensioni molto contenute (attorno ai 3 cm) e si presentano nella loro bellezza in piccole vasche specifiche. Purtroppo la perpetrazione delle specie per varie generazioni non ha mai registrato particolari successi (a parte per A.nigroventralis ) quindi si spera di ottenere informazioni più dettagliati nel prossimo futuro. Belonesox (KNER,1860)
Questo genere contiene una sola specie che rappresenta il ?predatore? degli ovovivipari. Sono presenti secondo alcuni studi due sottospecie (diffuse entrambe in America Centrale) : B. belizanus belizanus , B. belizanus maxillosus. Richiede un’alimentazione a base di pesci vivi, ma nonostante questo problema lo si ritrova comunque nella vasche di tanti appassionati che rimangono affascinati dalle caratteristiche predatorie di questo pesce. E’ molto diffuso il cannibalismo intraspecifico , non solo tra i piccoli ma anche tra i giovani adulti. I pesci catturati in natura (e anche per alcune generazioni in acquario) presentano una banda orizzontale scura che sembra inibire il cannibalismo e che è tipica degli avannotti e dei pesci più in basso nella scala gerarchica (vedi maschi sottomessi). Brachyraphis (REGAN,1913)
Appartengono al genere 9 specie descritte. Sono endemiche dell’America Centrale e sono pesci veramente bellissimi (non nascondo un certo debole personale per questi pesci). L’unico problema che presentano riguarda la pericolosità degli adulti per gli avannotti appena nati che vengono decimati se non si presta attenzione a separare le femmine al momento del parto. Carlhubbsia (WHITLEY,1951) Le 2 specie appartenenti a questo genere sono presenti in Mexico e Guatemala. La forma del corpo rassomiglia a quella dei pesci dei generi Phallichtys e Quintana. Non sono pesci molto colorati ma graziosi e pacifici. Allevarli e riprodurli non presenta particolari difficoltà anche per diverse generazioni se si seguono i riproduttori con attenzione. Cnesterodon (GARMAN,1895) Le specie di questo genere abitano l’area sud-orientale dell’America Meridionale.Non sono pesci colorati, e le 4 specie che appartengono a questo genere sono spesso confuse tra loro. Le dimensioni medie sono attorno ai 3 cm e come tutti i pesci di piccola taglia è consigliabile l’allevamento in piccole vasche monospecifiche che ci consentano un’osservazione attenta degli esemplari. Diphyacanta (HENN,1916) Così come in Alloheterandria , le due specie ascritte a questo genere appartenevano al genere Priapichtys . L’allevamento è simile ai generi affini, in piccole vasche specifiche con acqua non troppo dura e leggermente acida. Flexipenis (TURNER,1940) Questo genere monotipico (l’unica specie è Flexipenis vittata ) viene da alcuni autori considerato all’interno del più ampio genere Gambusia . In effetti le affinità tra F.vittata e le specie di Gambusia sono parecchie ma per esempio è impossibile ottenere ibridi con specie di Gambusia anche molto simili (vedi G.atrora ). A differenza delle aggressive Gambusie , Flexipenis è un pesce che non presenta problemi ed è adatto anche al principiante. Gambusia (POEY,1854) Questo genere contiene oltre 30 specie descritte e molte altre attendono una descrizione. In particolare in questo genere, è diffusa la nascita di nuove specie in conseguenza a isolamenti geografici periodici. Allo stesso tempo però i pesci del genere Gambusia sono anche tra le specie più maltrattate e molte sono già pervenute all’estinzione in natura. Alcune specie ( G.affinis e G.holbrooki ) sono state introdotte come ‘mosquitofish’ un po’ in tutto il mondo ,per controllare le epidemie malariche trasmissibili attraverso le zanzare che veicolano sangue infetto.
Purtroppo sebbene i problemi legati alle epidemie si siano risolti favorevolmente , il notevole range di adattamento e la grande prolificità di queste specie hanno estinto o decimato faune indigene in vari paesi (si ricordi per esempio Aphanius fasciatus qui in Italia che in molte aree soffre la presenza di questa competizione). Per quanto riguarda l’allevamento, non hanno problemi riguardo le caratteristiche dell’acqua, ma sono molto aggressivi verso i compagni di vasche, si consiglia perciò di mantenerli in vasche di specie. Girardinus (POEY,1854)
Tutte le 8 specie di questo genere sono endemiche di Cuba. G.metallicus è molto diffuso nell’hobby, anche perché sono pesci facili da allevare, pacifici e vitali consigliati a chi vuole iniziare l’avventura dell’allevamento di ovovivipari selvatici. Heterandria (AGASSIZ,1853) La sola specie di questo genere ( H.formosa ) abita le regioni della Florida e le aree vicine. Le piccole dimensioni richiedono cibo adeguato e compagni di vasca che non lo disturbino.
Il cibo deve essere vario in quanto la madre deve fornire i nutrienti ai piccoli in gravidanza, e si deve ricordare che in questa specie gli embrioni si sviluppano in periodi successivi, il che comporta che da 2 a 5 avannotti nascano nell’arco di qualche giorno nel periodo riproduttivo prima che gli altri embrioni possano terminare lo sviluppo. La media di nascite per gravidanza è di circa 15-20 unità. Heterophallus (REAGAN,1914) Il genere contiene 3 specie : H.echeagary, H.milleri, H.rachowi . Provengono dal Mexico e la loro natura delicata, costringe l’allevatore a mantenerli in vasche dedicate prestando attenzione al cibo da somministrare (consigliato vivo) Limia (POEY,1854) Questo genere contiene circa 20 specie che spesso dagli appassionati vengono considerati sotto le Poecilia . Questi pesci si ritrovano nell’area Caraibica (Hispaniola, Cuba, Cayman ).
Nel genere sono comprese specie che ora o in passato sono passate nelle vasche di tanti acquariofili : L.melanogaster , L.nigrofasciata , L.perugiae
Per un corretto allevamento è consigliabile mantenere una temperatura medio-alta all’interno della vasca (sopra i 20°C) e offrire una componente vegetale all’interno della dieta. Micropoecilia (HUBBS,1926) Apparentemente le specie di questo gruppo appaiono (seppure in dimensioni minori) molto simili al guppy. Il fatto interessante è che in realtà non sono suoi parenti molto stretti, infatti il genere Poecilia (di cui le specie trattate ora facevano parte) contiene una vastità di gruppi polifiletici di pesci che solo una attenta revisione del genere potrebbe ordinare.
Sono pesciolini bellissimi , ma solo due specie M.picta e M.parae sono state riprodotte con successo in cattività per diverse generazioni. Sembra che per la riproduzione occorra prestare particolare attenzione alla dieta della madre. Alcuni pensano che i problemi della riproduzione possano venire da una sovralimentazione dei riproduttori, che in natura difficilmente riescono a saziarsi completamente nella loro continua ricerca di cibo tra le alghe. Neoheteradria (HENN,1916)
Le specie in questo genere sono 2 o 3 e questi piccoli pesci (2-2,5) provengono dalla Colombia e N.elegans è abbastanza facile da allevare e riprodurre. N.tridentiger è consigliata ad acquariofili più esperti. Phallichtys (HUBBS,1924)
Due delle 5 specie che compongono questo genere sono abbastanza comuni nell’hobby e di allevamento non molto problematico : P.amates e P.pittieri. Le altre 3 specie sono consigliate ad allevatori esperti in quanto sono molto sensibili ad attacchi batterici e contraggono malattie se non le si cura con le dovute attenzioni. Phalloceros (EIGENMANN,1907)
Al momento questo genere pare sia monotipico contenendo la sola specie P.caudimaculatus di cui ora si possono ritrovare anche forme selezionate come l’auratus. Non si rivela problematico nell’allevamento, l’unica cosa che può renderlo debole e non reattivo è il mantenimento di una temperatura costante nel corso dell’anno. Si deve quindi mimare la variazione stagionale che si ritrova nei suoi habitat naturali (Sud – Est del Brasile, Paraguay e Uruguay) . Phalloptychus (EIGENMANN,1907) Il genere contiene du specie molto simili P.januarius e P.eigenmanni di cui solo la prima è stata riprodotta con successo per più generazioni in cattività. Phallotorynus (HENN,1916) Questo genere è considerato uno dei più ancestrali della famiglia e contiene 3 specie. I pesci non tollerano bene le alte temperature e sono di dimensioni contenute come i Phalloptychus . Poecilia (BLOCH e SCHNEIDER , 1801)
E’ il più grande e confuso genere della famiglia in quanto contiene diversi gruppi di pesci dalla diversa filogenia, ricordiamo solamente Lebistes, Mollinesia, Pamphoricthys
La zona di provenienza è il Centro e Sud America con conseguente differenziazione degli habitat , così che è impossibile generalizzare. La maggior parte delle specie è probabilmente onnivora con parte della dieta costituita da larve e insetti e alghe nella parte vegetale. E’ impossibile determinare con certezza le specie finora descritte, ma vanno da pesci molto resistenti e prolifici ad altri più delicati. Poeciliopsis (REGAN,1913)
E’ un genere molto ampio contenendo più di 20 specie descritte. Non sono pesci particolarmente appariscenti e sono pochi gli articoli a loro riguardo. Le specie più colorati sono anche le più problematiche, per le altre non ci sono particolari accorgimenti per l’allevamento e la riproduzione. Priapella (REGAN,1913)
Quattro specie sono assegnate a questo genere . P.intermedia è una specie selvatica ben diffusa nell’hobby. In natura si nutrono di insetti a pelo d’acqua e tendono a saltare facilmente, nell’habitat le acque sono sia stagnanti che correnti e tenere ma non acide. In vasca non danno problemi se si predispone un coperchio e acqua pulita. Priapichtys (REGAN,1913)
Dopo le ultime revisioni, il genere contiene solo 2 specie: P.annectens e P.puetzi . Sono considerati pesci delicati, ma questo deriva dal fatto che in natura sono presenti diverse popolazioni con richieste diverse per quanto concerne le caratteristiche chimiche dell’acqua. Sta all’allevatore informarsi sulla popolazione che riesce a procurarsi. Pseudopoecilia (REGAN,1913) Le 2 specie erano precedentemente inserite in Priapichtys . Sono pesci di piccole dimensioni che richiedono acqua dura e sono abbastanza facile nel loro allevamento ,dando qualche problema solo nell’accrescimento degli avannotti. Quintana (HUBBS,1934) E’ un genere monotipico , endemico di Cuba. La specie Q.atrizona si presta bene all’allevamento in acquario. Scolichtys (ROSEN,1967) Due specie provenienti dal Guatemala sono assegnate a questo genere. La specie di dimensioni più contenute ( S.iota ) non è stata ritrovata in esemplari vivi dopo la descrizione , mentre S.greenwayi si adatta bene alla vita in acquario a temperatura ambiente. Tomereus (EIGENMANN,1909) La sola specie T.gracilis è contenuta nel genere. Non è un pesce particolarmente bello ma è molto interessante : la forma del corpo è particolare e la sua via di riproduzione è molto particolare. La fecondazione è interna, ma terminata la gestazione la femmina rilascia uova (non avannotti) già completamente sviluppate tra le piante, che si schiuderanno dopo poco tempo. Xenodenia (HUBBS,1950) L’unica specie X.ctenolepis è considerata una delle più ancestrali della famiglia . Non sono disponibili informazioni sull’allevamento. Xenophallus (HUBBS,1924) Anche questo genere è monotipico ( X.umbriatilis ). E’ un pesce che non ha problemi consigliato anche al principiante. Per godersi il pesce nei suoi colori più accessi la illuminazione deve essere tenue. Xiphophorus (HECKEL,1848)
Oltre 30 le specie descritte, molto belle anche se raramente viste nei negozi che preferiscono di gran lunga le varietà selezionate di specie quali X.helleri , X.variatus , X.maculatus. Le lunghe spade e le pinne dei maschi sono strumenti di corteggiamento verso le femmine. La provenienza è dal Centro America (Messico e Guatemala,Belize) e molte specie sono ormai rare o estinte in natura.
L’allevamento delle forme selvatiche non è sempre privo di ostacoli e occorre pazienza e attenzione.
L’argomento dell’allevamento dei poecilidi, riserva una varietà di situazioni così numerosa da non poter essere trattato in modo generico. Si consideri infatti che possiamo ritrovarci di fronte a specie prettamente carnivore (vedi Belonesox belizanus), completamente erbivore oppure che si nutrono sia di sostanza animale che vegetale. Inoltre i biotopi sono quanto di più eterogeneo si possa immaginare dalle acque dure e alcaline di alcuni laghi messicani , alle torbide e acide acque dei Tropici fino ai mangrovieti con acqua salmastra ed ancora si può variare dalle fredde acque dei ruscelli della East Coast degli States alle calde acque del Venezuela e delle isole caraibiche. Rimando quindi delle note sull’allevamento di ogni singola specie alle schede specifiche sul sito AFAE così da non incorrere in generalizzazioni. Per quanto riguarda le vie riproduttive (se si escludono le specie ovipare recentemente introdotte) quella adottata è quella ovovivipara. Avvicinandosi all’acquariofilia penso che questo tema sia uno dei primi e più interessanti spunti che ci possano fare avvicinare dall’hobby ad una certa voglia di approfondimento scientifico nel campo della biologia. Molti avranno già bene in mente quello che sto per trattare e quindi non vado a dilungarmi e mi attengo solo a un veloce appunto. Nella maggioranza dei poecilidi (i casi particolari saranno trattati separatamente) il maschio presenta un organo copulatore , più o meno evidente a seconda delle specie, detto gonopodio. Il gonopodio è erettile ed è il condotto sfruttato per mandare il seme maschile dai tubuli seminiferi a gli organili femminili preposti ad accoglierlo durante la copula. L’accoppiamento può avvenire previa parata del maschio ( o della femmina in alcune specie) atta ad attirare il partner (es.Poecilia reticulata , Xiphophorus) oppure in modo più rude e irruente con una vera e propria ‘toccata e fuga’ (es. Gambusia affinis, Girardinus metallicus). L’embrione si sviluppa nell’arco di qualche settimana (3-4 nella maggioranza dei casi) all’interno del ventre della madre ma contenuto all’interno di un uovo che ne assicura il nutrimento attraverso il vitellino. Questo permette di preservare la covata dai predatori e , una volta espulso ,l’uovo si schiude all’istante rivelando degli avanotti capaci (ben formati in termini etologici), già alla nascita (a differenza delle larve dei ciclidi ad esempio) che possono immediatamente nascondersi e sfuggire ai loro predatori. Per concludere questa visione generale dei poecilidi inserisco qualche tabella promemoria sulle specie dei tre generi più conosciuti della famiglia : Limia ,Poecilia e Xiphophorus ,giusto per avere un’idea dei nomi scientifici e qualche veloce appunto sul pesce.
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