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Le tossicità in acquario dipendenti da trattamenti chimici
- 1.1 Parte seconda. Le tossicità in acquario
- 1.2 Tossicità da rame in acquario domestico
- 1.3 Tossicità da metalli pesanti
- 1.4 Tossicità da formalina
- 1.5 Tossicità da permanganato di potassio in acquario
- 1.6 Tossicità da verde malachite
- 1.7 Tossicità da blu di metilene
- 1.8 Tossicità da antibiotici
- 1.9 Tossicità da alghicidi
- 1.10 Tossicità per danni accidentali domestici
- 1.11 La prima parte dell’articolo dedicato alla tossicità negli acquari domestici
Le tossicità in acquario dipendenti da trattamenti chimici
Parte seconda. Le tossicità in acquario
Abbiamo esaminato nella prima parte le possibili tossicità riscontrabili in acquario dovute al naturale ciclo che si viene a instaurare nel microsistema di un acquario.
Esistono tuttavia altre possibili cause di tossicità dovute a trattamenti chimici amministrati in modo improprio, poiché spesso le dosi utilizzate sono basate su informazioni empiriche e aneddotiche. In molti casi mancano anche dati basati su un’appropriata conoscenza scientifica, considerando che sono molte le variabili legate alla suscettibilità di un pesce a un certo trattamento, come la specie, la qualità dell’acqua, il tipo di sostanza utilizzata.
Diversi trattamenti possono inoltre danneggiare il filtro biologico e altri organismi che abitano l’acquario, provocando ulteriori danni indiretti (non esistono sostanze battericide mirate solo ai patogeni che risparmiano i batteri ‘buoni’ del filtro). Andiamo a esaminare le tossicità legate ai trattamenti maggiormente utilizzati in acquariofilia.
Tossicità da rame in acquario domestico
Il solfato di rame è utilizzato nel trattamento di vari ectoparassiti in acquario. Un suo accurato dosaggio è critico per evitare un effetto tossico. Le concentrazioni non dovrebbero superare gli 0,01-0,1 mg/litro, a seconda della specie e delle proprietà chimico-fisiche dell’acqua (la tossicità aumenta a basso KH). In generale, in acquari di acqua dolce, è sconsigliato il suo utilizzo.
E’, infatti, estremamente tossico per gli invertebrati e nei pesci può causare danni alle branchie, a organi interni e una riduzione della risposta immunitaria. E’ bene porre grande attenzione a oggetti messi in acqua che potrebbero contenere rame. In caso di avvelenamento bisogna cambiare prontamente l’acqua e ossigenare il più possibile.
Tossicità da metalli pesanti
Metalli pesanti in acquario (ferro, rame, zinco, piombo, mercurio, cadmio, alluminio) possono derivare da elementi o oggetti inseriti impropriamente o da alcuni trattamenti e possono provocare severi danni ai pesci già a concentrazioni molto basse, in particolare in acque scarsamente ossigenate e con basso pH e KH, che sono condizioni che favoriscono, ad esempio, la presenza di ferro solubile in acqua.
Esso può legarsi alle branchie dei pesci e inibirne la respirazione, oltre a favorire lo sviluppo di batteri che depositano il ferro stesso, riconoscibile dalla colorazione marrone conferita a livello delle branchie. In generale i metalli pesanti causano difficoltà respiratorie e disturbi di osmoregolazione.
Tossicità da formalina
La formalina viene in alcuni casi utilizzata per trattare ectoparassiti a una concentrazione di 25 mg/litro. La formalina riduce l’ossigeno dissolto in acqua e può irritare le branchie, per tale motivo durante il trattamento l’acqua deve essere ben ossigenata. Questa sostanza è più tossica in acque tenere e acide e con alte temperature.
La sua tossicità si manifesta tipicamente con problemi respiratori, perdita di equilibrio e colore, nuoto scoordinato, eccessiva produzione di muco, fino alla morte. Per intervenire in caso di tossicità occorre cambiare l’acqua, rimuovere la sostanza con carbone attivo e areare al meglio l’acqua. La formalina non dovrebbe essere utilizzata se la preparazione appare torbida o con precipitati bianchi e va maneggiata con cura, essendo un cancerogeno.
Tossicità da permanganato di potassio in acquario
L’utilizzo in acquari di acqua dolce del potassio è rivolto al trattamento di ectoparassiti e infezioni batteriche della pelle e branchie. Per un’azione efficace servono circa 2 mg/litro e il trattamento conferisce all’acqua una colorazione rosa-viola, che tende a scomparire quando s’inattiva.
I pesci rossi in particolare sembrano resistere anche a dosi più alte, fino a 25 mg/litro. Il permanganato di potassio è tossico in acque con elevato pH perché può precipitare nelle branchie come diossido di manganese e va quindi evitato in acquari marini.
La tossicità alla sostanza si manifesta con apatia, perdita di equilibrio, nuoto alterato e morte.
Tossicità da verde malachite
Il verde malachite è un colorante efficace nel trattamento d’infezioni fungine e di alcuni ectoparassiti. E’ tuttavia anche cancerogeno e va maneggiato con estrema attenzione. A dosi di 9 mg/litro per trenta minuti risulta già letale con i pesci rossi. La tossicità di questa sostanza cresce con alte temperature e basso pH. I giovani pesci sembrano in particolare particolarmente sensibili alla sostanza. La tossicità si manifesta soprattutto a livello respiratorio.
E’ possibile rimuovere il verde malachite con cambi di acqua e utilizzo di carbone attivo.
Tossicità da blu di metilene
Il blu di metilene è utile come trattamento anti-micotico e contro parassiti e batteri, anche come disinfettante sulle uova e per il trattamento di avvelenamento da nitriti e ammoniaca. Entro una certa dose è sicuro anche sugli invertebrati, mentre va posta molta attenzione a usarlo sulle piante, non oltre i 4 mg/litro e comunque sempre per brevi periodi.
Come per molte delle sostanze utilizzate in acquario, mancano studi scientifici per le diverse specie che indichino quale sia la reale dose efficace e tollerata. Uno studio dimostra che la dose di 3 mg/litro è ben tollerata sulle uova di Scalare ed è questa la dose che in generale viene utilizzata in acquario. Il carbone attivo è efficace nel rimuovere questa sostanza, che sembra essere più sicura della formalina e maggiormente efficace contro i batteri rispetto a trattamenti con cloruro di sodio al 3%.
Tossicità da antibiotici
L’utilizzo di antibiotici in acquario è spesso fatto utilizzando dosi inappropriate, con conseguente potenziale tossicità, poiché mancano per molte specie di pesci dati scientifici chiari a riguardo. In diverse specie sono stati documentati casi di danni renali indotti da differenti antibiotici, quali la kanamicina e la gentamicina.
Inoltre l’utilizzo di antibiotici in acquario può compromettere la funzionalità del filtro biologico con effetti negativi sulla qualità dell’acqua. Per tale motivo, se si decide comunque di utilizzarli, meglio farlo in vasche di quarantena o dopo aver tolto il filtro biologico. Cambi di acqua e l’utilizzo di carbone attivo consentono di eliminare gli antibiotici dalla vasca.
Tossicità da alghicidi
Sebbene gli alghicidi non siano direttamente tossici per i pesci, l’utilizzo di alcuni prodotti commerciali può in taluni casi portare alla morte dei pesci. Infatti, una massiccia moria di alghe causa un accumulo di sostanza organica che viene decomposta dai batteri aerobi i quali, consumando ossigeno, ne abbassano pericolosamente i livelli, specialmente in situazioni dove già vi era scarso ossigeno disciolto in acqua.
Tossicità per danni accidentali domestici
Sono diversi i possibili casi di contaminazioni dell’acquario dovute a prodotti utilizzati in casa.
Molti dei pesticidi normalmente utilizzati per uso domestico sono altamente tossici per i pesci, bisogna quindi prestare molta attenzione a mantenere chiuso l’acquario per evitare un’accidentale contaminazione, ad esempio con prodotti spruzzati nell’aria.
I segni clinici di tossicità da pesticidi sono diversi ma soprattutto di natura neurologica, con anche reazioni acute, come paralisi e morte. L’esposizione cronica a pesticidi porta anche a scarsa crescita e deformità.
La maggior parte dei detergenti utilizzati in casa sono anche molto tossici per i pesci e possono finire nell’acqua per cadute accidentali o un uso improprio. I detergenti danneggiano lo strato protettivo di muco dei pesci, facilitando l’entrata dei patogeni. Tipici segni di tossicità sono emorragie della pelle, irritazione, eccessiva produzione di muco o pelle ‘secca’.
Anche il fumo di sigaretta contiene diverse tossine, come la nicotina, che possono essere introdotte in acqua, facilitate da una pompa ad aria ad esempio. La nicotina è solubile in acqua e molto tossica per i pesci. Guppy esposti a una stanza di fumatori per un’ora sono andati incontro a un’alta mortalità. La tossicità da nicotina si manifesta con posture anomale, spasmi muscolari, colore pallido e morte, mentre un’esposizione cronica a basse dosi può portare a deformità e infertilità.
In tutti i casi esaminati, la soluzione migliore è una pronta rimozione dei pesci in acqua pulita o almeno un cospicuo cambio di acqua, accompagnato da utilizzo di carbone attivo e forte ossigenazione dell’acqua.
Tossicità dell’acqua dell’acquario e relazione con le malattie dei pesci
La riduzione della qualità dell’acqua, dovuta a una o più delle differenti tossicità esaminate, ha come conseguenza indiretta anche l’indebolimento del sistema immunitario dei pesci, che risultano quindi più vulnerabili alle malattie. Diversi agenti patogeni, come i batteri, possono sopravvivere nell’ambiente e/o nel tratto digestivo di pesci sani, fino a che non si creano le condizioni per attaccare l’organismo indebolito.
Un eccessivo accumulo di sostanza organica, per esempio per sovraffollamento, causa ridotte concentrazioni di ossigeno disciolto e crea condizioni favorevoli alla crescita di batteri patogeni o funghi (questi ultimi favoriti anche da ferite o danni allo strato protettivo di muco dei pesci). Anche molti parassiti possono manifestare la loro patogenicità in simili cattive condizioni della qualità dell’acqua o in seguito a sbalzi termici o di pH.
È quindi chiaro come una corretta gestione dell’acquario sia fondamentale per garantire una buona qualità dell’acqua e prevenire gli effetti negativi diretti e indiretti causati dai diversi fattori di tossicità che abbiamo esaminato.
– I dati riportati nell’articolo provengono da articoli scientifici pubblicati su riviste internazionali. Contattatemi se siete interessati alle fonti bibliografiche. –
La prima parte dell’articolo dedicato alla tossicità negli acquari domestici
Ivan Colaluca ha pubblicato un manuale per la preparazione e gestione di un acquario:
Canale YouTube di Ivan: Biologia in Acquario