Nome: Laetacara thayeri Famiglia: ciclidi Origine: Bacino amazzonico in Brasile e Perù, vive nel fiume e nelle zona periodicamente allagate dalle piene stagionali. Dimensioni massime: maschio 15 cm, femmina 8-10 cm Vasca: minimo 120x40x30 (140 litri circa) per una coppia Substrato sabbioso soffice, arredata con abbondanti legni e alcune rocce tondeggianti, sulle quali depongono di preferenza. Temperatura: 22 – 28° C pH Range: da 6,2 a 7,0 Durezza: da 2 a 10° dGH
AlimentazioneAccettano cibo granulare di buona qualità senza particolari difficoltà, ma è consigliabile alternarlo con cibo vivo o congelato (chironomus o artemia) almeno un paio di volte alla settimana per ottenere una buona crescita e colorazione. CompatibilitàPesce abbastanza pacifico e timido, diventa estremamente aggressivo durante il periodo riproduttivo e non esita ad attaccare e ferire compagni di vasca anche molto più grandi di lui. Le potenti mascelle di entrambe i genitori possono infliggere gravi danni. Compagni relativamente sicuri sono i piccoli e veloci caracidi, i corydoras ed i loricaridi di una certa dimensione, come peckoltia e panaque; gli otocinclus corrono il rischio di essere uccisi. Dimorfismo sessuale: il dimorfismo diventa evidente quando la taglia supera i 6-7 centimetri, in quanto il maschio sviluppa pinne dorsale ed anale molto più grandi ed appuntite e cresce molto più velocemente della femmina, che rimane più piccola e grigia. Durante il corteggiamento e la deposizione la femmina cambia livrea in modo sorprendente, coprendosi di striature verticali nere e gialle; il maschio inscurisce e l’iridescenza azzurra sugli opercoli branchiali si fa più evidente.
RiproduzioneNon è difficile riprodurre questi bellissimi ciclidi, basta solo assicurarsi che possano farlo in tranquillità. La femmina dopo alcuni giorni di corteggiamento molto vistoso depone dalle 200 alle 400 piccolissime uova su un substrato solido (legno o roccia) e le ventila alternandosi con il maschio per i 4-5 giorni necessari alla schiusa. Dopo la schiusa entrambi i genitori prestano cure parentali e spostano le larve in alcune conche precedentemente scavate nel terreno finchè non sono in grado di nuotare autonomamente In questo stadio i piccoli vanno alimentati con naupli di artemia più volte al giorno. |
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