Mi chiamo Ferdinando Bertazzini ( sul forum Wurdy) e sono acquariofilo marino da oltre 15 anni. La mia avventura è iniziata quasi per caso; un mio amico dovette trasferirsi in un’altra città e mi lasciò in eredità una piccola vaschetta artigianale da 80 lt. già allestita, della quale, essendo sempre stato affascinato dal mondo marino, decisi di prendermi cura. Quella qui presentata è la mia terza vasca che ho allestito circa tre anni fa. La vasca misura 120x60x60h per un totale di 432 lt lordi ed è fatta con vetro di spessore 12 mm. Ha 2 vetri in extrachiaro mentre gli altri sono in float normale. E’ una vasca artigianale che ho fatto costruire a misura secondo le misure che preferivo, aperta e che poggia su una struttura in alluminio “porsa”. Attorno alla struttura ho fatto realizzare da un falegname un mobile in legno laccato nero.
Internamente la sump e di 60x50x38h in vetro da 8 mm senza scomparti mentre la vasca di rabbocco dell’acqua osmotica è 50x20x45h Vasca e Sump
Il sistema che seguo è il berlinese classico senza variazioni e quindi il filtraggio è affidato ad un buon numero di rocce vive (circa 75 kg) di diversa provenienza e ad uno skimmer performante (Bubble Magus BM200 con pompa Sicce Psk2500 e girante ad aghi). Secondo la mia esperienza è una buona macchina che svolge bene il suo lavoro, a patto di assecondare la sua caratteristica, comune a molti schiumatoi di questa marca, di schiumare abbastanza bagnato. Occasionalmente sul tubo di caduta in sump monto un sacchetto filtrante a maglie fini per qualche giorno, con la funzione di filtro meccanico per trattenere il particolato in eccesso. Illuminazione
L’illuminazione è data da una plafoniera Aqua-medic aquasunlight NG 2X250 Hqi + 2 neon T5 da 54W e una luce lunare a Led blu. I bulbi che uso attualmente sono delle 12000K Plusrite che trovo siano un ottimo compromesso tra la luce bianca che necessitano i coralli e la componente azzurrina che è così gradevole all’occhio. I tubi T5 sono degli ATI Bluplus che trovo davvero ottimi e utilizzo anche per le fasi di alba e tramonto, all’accensione e spegnimento delle luci.
Il fotoperiodo che ho impostato è di 10 ore per le luci blu T5 e 8 ore per le Hqi e il tutto è comandato da una centralina elettronica che comanda separatamente 3 canali per accensione e spegnimento. Movimento
Il movimento è affidato ad una Vortech MPW40 2 generazione della quale sono estremamente soddisfatto e ritengo che, se la disposizione delle rocciata è idonea, consente un ottimo movimento, molto dolce ma molto potente in tutte le zone della vasca, coprendo abbondantemente i 120cm di lunghezza. La pompa è dotata, come tutte le Vortech, di un controller elettronico per le regolazioni del flusso e delle varie rampe di accelerazione e decellerazione per la simulazione di una corrente il più simile possibile a quella naturale. Con la funzione notturna, per 10 ore durante la notte, il flusso rallenta di molto, lasciando meglio riposare i pesci. Integrazione del calcio
Per l’integrazione del calcio, utilizzo un reattore, il Bubble Magus C120; completano il sistema la bombola di CO2 da 2 Kg e il riduttore di pressione. Non utilizzo la sonda Phmetro con l’elettrovalvola, ma utilizzo più semplicemente il contabolle. Il reattore è caricato con corallina di pezzatura grossa e riesce a mantenere i livelli di calcio e Kh senza problemi. Molto saltuariamente, per eventuali integrazioni utilizzo dei buffer in polvere che doso direttamente in sump.
Altri accessori
Come risalita utilizzo una pompa Ehiem compact 2000 che alla prevalenza di 145 cm circa mi da una portata di 750 lt/h; che sono sufficienti a garantire un buono scambio vasca/sump. Utilizzo 2 riscaldatori da 300W, uno comandato da termostato a doppia soglia per il funzionamento normale, tarato a 24,5 gradi e uno d’emergenza se dovesse guastarsi il “principale”. Come raffreddamento utilizzo una ventola tangenziale e/o un refrigeratore Hilea HC300A (in funzione del periodo dell’anno) che scattano a 27,5 gradi, sempre comandati dal termostato doppia soglia.
Ho un filtro a letto fluido a lento scorrimento che utilizzo solo eccezionalmente per le resine anti Po4 qualora ce ne fosse necessità. Il rabbocco dell’acqua osmotica è controllato e comandato da un sistema artigianale con pompa e doppio galleggiante che mi sono autocostruito.
In caso di assenza di corrente ho un sistema (realizzato da un amico) che con un cellulare collegato ad un relè, mi avvisa sul mio telefono in caso di black-out. Fondo
Non ho nessun fondo, anche se esteticamente una spolverata di sabbia mi piacerebbe molto in quanto trovo che sia un bell’impatto estetico, ma non mi sono ancora deciso ad inserirla, forse prima o poi lo farò. Integrazioni e alimentazione
La conduzione è estremamente semplice e banale: per i coralli non integro nulla, né come oligoelementi né come cibo, fatta ovviamente eccezione per il calcio kh e magnesio che sono garantiti dal funzionamento corretto del reattore di calcio. Non utilizzo nemmeno nessun sistema a proliferazione batterica.
I coralli trovano nutrimento unicamente dagli scarti dei pesci; solo molto sporadicamente, circa un paio di volte al mese, doso qualche cibo per coralli in piccole dosi, e lievito di birra. Al contrario, i pesci sono alimentati abbondantemente ed in modo molto vario, cercando di assecondare le naturali inclinazioni alimentari di ciascuna specie. Doso sia mangime secco in granuli, che in fiocchi, artemia liofilizzata arricchita, mangime congelato come mysys, polpa di cozze, krill, pezzi di calamaro alghe secche e spirulina. Animali ospitati:
Zebrasoma veliferum
Paracanthurus hepatus
Chelmon rostratus
3 Pterapogon kauderni (coppia + figlio)
2 Amphirion ocellaris (coppia)
Cantigasther valentini
Ecsenius bicolor
2 Synchiropus splendidus (coppia) 2 Stenopus hyspidus (coppia)
2 Lysmata amboinensis (coppia)
Calcinus bicolor Coralli molli, Lps e Sps in quantità che non sto ad elencare, per circa una settantina di pezzi allevati complessivamente. Manutenzione
Effettuo cambi d’acqua nella misura di 30 lt ogni tre settimane circa in concomitanza del cambio effettuo una sifonatura del fondo e delle rocce, aspirando eventuali cianobatteri e residui vari.
Saltuariamente utilizzo una piccola dose di carbone attivo che lascio in vasca per circa 1 mese per poi rimuoverlo.
L’unico consiglio che mi sento di dare agli amici neofiti appassionati di questo splendido hobby è che l’equilibrio e la stabilità sono due valori fondamentali in una vasca di barriera e che meno cambiamenti si attuano e soprattutto meno frequentemente si “mettono le mani in vasca” più è facile ottenere dei buoni risultati. Un’altra cosa che ho capito negli anni e che tengo sempre presente, è che tutti i cambiamenti che portano miglioramenti alla vasca sono visibili molto lentamente, mentre invece tutti i cambiamenti che portano malesseri agli animali e peggioramento alla vasca, avvengono molto rapidamente e quindi, la pazienza è la virtù principale di ogni buon acquariofilo.
Ringraziamenti
Ringrazio tutti gli amici del forum di Aquaportal che senza di loro non sarei arrivato a questo, se pur modesto, risultato. In particolare ringrazio Sandro (Sjoplin) senza il quale non potrei andare in vacanza sereno, in quanto gli affido con tranquillità la vasca nei periodi d’assenza, Cristian (Abra) per tutti gli aiuti che mi ha dato nell’allestimento e nelle modifiche fatte e Marco (Perry) per la rocciata fatta insieme e le tante chiacchierate. Per chi mi volesse contattare: wurdy@libero.it |