“Acquario, ultima frontiera! Eccovi i viaggi diretti all’esplorazione di strani mondi, alla scoperta di nuove forme di vita marina, fino ad arrivare là, dove nessun Pelmo è mai giunto prima“.In tema goliardico, ho adattato questa celebre frase di una serie televisiva al mio modo di vedere l’acquariofilia, per raccontarvi l’inizio di questa ultima avventura, che speriamo non abbia mai fine. Il tutto parte dall’idea di un trasloco in una nuova abitazione da sistemare in base alle nuove necessità e perché no . . . anche da ristrutturare in base ai gusti personali. Naturalmente non potevamo non prendere in considerazione la realizzazione di un nuovo acquario e non avendo problemi di carichi di solaio e di spazio, nel limite del decoroso, abbiamo valutato l’idea di una vasca, al piano terra, più grande della precedente. La mia idea iniziale era quella di realizzare di un acquario dedicato solo ai pesci, pastinache comprese, per un volume di circa 8.000/10.000 litri, ma alla fine non volendo abbandonare il percorso iniziale di allevare coralli SPS, LPS e molli, naturalmente facili, abbiamo optato per la realizzazione dell’attuale vasca. Sono sempre stato convinto che l’acquario, inteso non solo come habitat marino, debba essere costruito come elemento complementare a tutto ciò che vi gravita attorno, arredi compresi, divenendo esso stesso un pezzo che arreda. L’idea era quella di fare un lavoro definitivo, oltre che staticamente sicuro e piacevole alla vista, che potesse ben inserirsi nel contesto abitativo desiderato. Dopo aver abbattuto un muro per ampliare il soggiorno, abbiamo trovato lo spazio in cui localizzare l’acquario. Si parte con la realizzazione della struttura su cui posare la vasca, ed avendo già le idee chiare è stato facile progettare e realizzare sei pilastri di varie dimensioni in cemento armato su cui l’acquario avrà sede; predisponendo gli spazi giusti per movimentare anche in un futuro ciò che detto vano dovrà ospitare. Si parte con i fori nel vecchio pavimento in cui avrà sede la struttura in cemento armato:
La struttura in legno che darà forma ai sei pilastri, alti cm.104, è stata preventivamente sagomata in modo tale che su di essa si vada a posizionare una struttura in acciaio inox, larga cm.206 e profonda cm.116. Detta struttura in acciaio inox è stata realizzata con profili di spessore cm.4 x cm.6, incastrata nei pilastri fino alla loro sommità e nel muro portante posteriore per cm.10. L’opera muraria con le colonne in cemento consentirà la realizzazione di tre porte, cm.67×104, realizzate in legno e senza cerniere per l’immediata apertura ed ispezione. Per la chiusura del vano stesso, dette porte appoggiano direttamente a terra e si sostengono con dei magneti che si attaccano alla struttura metallica. Si è pensato alla disposizione della sump e del contenitore di acqua R.O. con pompa / osmoregolatore, per cui in fase di opere murarie sono state disposte le varie spine elettriche e la condotta di scarico dell’acqua nel giardino. Sempre in tale fase si è disposta una doppia linea elettrica dedicata alla vasca, una diretta al quadro generale ed una alla linea ordinaria con predisposizione per il futuro gruppo di continuità / UPS. Considerato e non escluso il problema di una potenziale muffa sui muri, in special modo su di quelli posteriori alla vasca, tale da creare forte disagio e difficoltà per la futura rimozione, abbiamo optato per la realizzazione di un mio personale sogno estetico, ovvero la posa in opera di piastrelle sui muri; creando un effetto estetico gradevole ed eliminando il problema degli intonaci che si staccano, fanno bolle e danno origine alla muffa indesiderata. Naturalmente la posa delle piastrelle è stata arricchita da listelli in olivo verniciato con vernice flatting. Terminata la posa in opera delle piastrelle e della tinteggiatura, sono stati effettuati nr.4 fori con tasselli da 8 mm. per sostenere la plafoniera da realizzarsi. A struttura pronta si passa alla copertura della stessa con pannello in multistrato marino da 20mm, trattato con quattro mani di apposita vernice flatting per imbarcazioni, delle dimensioni di cm. 208x108x2, con scanalature per passaggio tubi ed areazione sump.
Nel vano sottostante, prima della posa del pannello in legno e della vasca, è stato posizionato il contenitore di 150 litri per l’acqua osmosi R.O. ed un vecchio acquario dalle misure di 120x60x60x1,2 cm., che appositamente modificato è stato trasformato in sump / criptica. A tale acquario è stato modificato una parte del vetro frontale abbassandolo da 60 a 45cm per un più agevole lavoro, è stato inserito un vetro per separare il vano sump (85x60x45) dalla criptica (42x60x58) ed infine è stato realizzato un foro di troppo pieno / scarico. Detto foro ha la funzione di far defluire l’acqua dalla sump al giardino e non allagare la casa in caso di avaria della pompa dell’osmoregolatore ed inoltre pensato anche come via di scarico per i periodici cambi di acqua. Quest’ultimo accorgimento per evitare di dover trasportare numerose taniche di acqua di scarto durante i cambi mensili. Refrigeratore e sotto le piastrelle il tubo di scarico che parte dalla sump. Per la realizzazione della vasca, questa volta mi sono rivolto ad un professionista ed ho richiesto la realizzazione di una vasca da 190x90x58. Ho utilizzato vetri da 15mm., il frontale ed uno di lato in extrachiaro. Fatti fare 3 fori da 50 per lo scarico ed 2 da 25 per il carico. Per maggiore sicurezza ho fatto posizionare tiranti superiori ed inferiori per i soli lati da 190 cm. Gli scarichi ed i carichi sono da me stati assemblati utilizzando raccordi in PVC.
Per la realizzazione della plafoniera eccoci arrivati finalmente a vedere la luce presentando la mia 7^ Plafo Led. Prima di tutto devo ringraziare Kevin per avermi consentito di illuminare la vasca in attesa della realizzazione della mia plafoniera a led, che per la sua riuscita devo ringraziare Roberto per la sua disponibilità e competenza elettronica, senza cui non sarei mai riuscito a realizzare questa plafoniera dimmerabile con alba/tramonto. Ora vi presento l’ultima, in tutti i sensi, realizzazione (avevo detto così anche con la 6^ plafoniera . . .) La plafoniera al termine della realizzazione ha una misura di 178x69x2,5. Per la dispersione del calore ho utilizzato 6 dissipatori in alluminio da 17,5x85x2,4 nella cui parte sottostante sono stati realizzati fori filettati in cui avvitare le viti in inox per bloccaggio dei multichip led della Cree, previa posa di pasta termoconduttiva. Si era pensato in origine di ordinare 3 dissipatori lunghi 170 cm., ma il timore, poi confermato dalla ditta, che in fase di anodizzazione si potessero deformare, ci ha fatto modificare il progetto facendoli diventare sei, (tre per lato) che per poterli assemblare ho dovuto costruire un telaio in alluminio anodizzato su cui posizionare i dissipatori stessi. Fra i tre dissipatori ho posizionato due profili in alluminio che ospitano i vari driver.
Non ho predisposto una copertura integrale della plafoniera, sia per una questione di costi, viste le misure totali della plafoniera, sia per una maggiore dissipazione passiva considerando che la copertura stessa limita il contatto dell’aria con il dissipatore; pertanto ho deciso per la copertura del singolo multichip di usare il metacrilato a taglio laser di misure cm. 12x7x0,7 composto da una cornice di 4 mm ed una lastra di 3 mm incollati ed avvitati alla scocca con viti inox .
LED: Usati multichip della Cree suddivisi in quattro canali SPECIFICHE LED: Model Name: CREE XP-E XT-E/SemiLEDs DRIVER: nr. 24 driver MeanWell LDD700H, ogni driver pilota nr.12 led. CONTROLLER: consente la gestione indipendente di 4 canali in on-off con alba-tramonto, gestione della percentuale (%) di luminosità separata per ogni canale ed accensione/spegnimento di nr.6 lunari da 5mm. Inoltre la presenza di una sonda termica gestisce l’erogazione di potenza e di conseguenza abbassa la percentuale di illuminazione per ridurre il surriscaldamento dei led. (la foto verrà pubblicata successivamente)
Di seguito la parte tecnica dell’acquario che ho progettato:
-LETTO FLUIDO: Deltec, che all’occorrenza alimento con carbone e resine antifosfati;
-Quadro elettrico; La vasca è stata avviata nel mese di Luglio 2015, dopo un trasloco reef to reef, eseguito a distanza di circa trenta chilometri in pieno caldo, che ha causato la perdita di alcuni coralli ed il danneggiamento irreversibile di molti altri, che alla data odierna si sono ripresi benissimo seppur mostrando le lesioni subite. Ora vi sono evidenti segni di crescita, i colori non sono il massimo desiderabile ma appagano la mia filosofia ed il mio modo di vedere l’acquariofilia. Resto sempre dell’idea che non rischio l’animare per tirar fuori colori stratosferici, chi si accontenta gode.
Eeccovi alcune foto attuali che, dopo il deperimento iniziale dovuto al trasloco, mi lasciano ben pensare per il futuro della vasca.
Un ringraziamento a mia moglie per la pazienza, a Kevin, Roberto ed Irwin per il loro supporto ed a tutti coloro che mi hanno a vario titolo aiutato nella realizzazione. |