La scelta dei pesci da inserire in un acquario può dipendere da molti fattori. Personalmente come basi di scelta penso alla grandezza della vasca che ho a disposizione e alla lettura degli articoli sulle riviste specializzate delle varie specie. Una volta però il percorso di scelta è stato diverso; dalla lettura di un libro, l’anello di re Salomone di Lorenz, il mio interesse si è rivolto verso il genere Hemichromis per tutte quelle osservazioni narrate nel libro. Tra i pesci appartenenti alla famiglia dei Ciclidi, il genere c è sicuramente fra i più interessanti sia per il comportamento intra/interspecifico che per il rapporto con l’ambiente. Ormai però ero deciso a provare l’allevamento e la riproduzione di questi pesci, così in una sortita dal mio negoziante notai in una vasca dei giovani di H. ; avevano una lunghezza di circa 4/5 cm con colorazione argentata percorsa da puntini di un blu intenso (per il negoziante H. lifalili). Preparazione della vascaCercai di realizzare una vasca dedicata a questa specie di pesci, seguendo le indicazioni di alcuni articoli che ne descrivevano la caratteristiche comportamentali rispetto l’ambiente in cui vivevano. La vasca aveva una capacità di 120 litri lordi con filtro biologico incorporato. L’acqua utilizzata, ottenuta miscelando acqua di rubinetto con demineralizzata, con valori a stabilità ottenuta di pH 6.8, dGH 10, dKH 4, temperatura 25 gradi. Per l’arredamento utilizzai ghiaino di fondo con granulometria superiore ai 3 mm, gusci di noci di cocco e un paio di tegole, mentre come piante ho utilizzato Elodea densa e Microsorium. L’attenzione posta nel pensare e realizzare l’arredamento era fondamentale. Sono pesci territoriali, e vista la dimensione della vasca, era pensabile che per un maschio dominante adulto il territorio doveva essere grande quasi come la vasca che sarebbe dovuta essere facilmente perlustrabile e difendibile senza ostacoli. A sostegno, e a riprova, di questa mia tesi piantai un ciuffo di Elodea in una zona un po’ centrale della vasca per eventuali osservazioni. Arrivano finalmentePreparata la vasca andai ad acquistare i giovani H. Dopo un’attenta osservazione, scelsi tre individui di taglia pressoché simile ma, chiaramente, dal sesso indefinibile perché con livrea ancora giovanile. Dopo un primo normale periodo di ambientamento, si rivelarono pesci vivaci per niente timorosi, con un buon appetito (mangime a scaglie integrato con chironomidi surgelati) e a loro agio nella vasca così realizzata. OsservazioniI rapporti gerarchici che si instaurarono furono presto chiari. Avevo un maschio dominante, il più grande con livrea rossa puntinata di blu, che controllava l’intera vasca, mentre gli altri due esemplari, ugualmente sottomessi, presentavano comportamenti identici a prescindere dal sesso. La livrea del maschio sottomesso era meno evidente ma distinguibile comunque dalla femmina. Il maschio dominante gradiva la disposizione dell’arredamento ma, come pensavo, ben presto sdradicò il ciuffo di Elodea nella zona centrale perché limitava la visuale in quella zona della vasca. Gli altri due esemplari, in caso di attacco, si rifugiavano spesso nella parte alta della vasca protetti dai ciuffi di Elodea. In generale comunque la situazione era gestibile e senza particolari problemi; anche durante i pasti non vi erano problemi. RiproduzionePer stimolare la riproduzione alzai la temperatura a 28 gradi e i risultanti non si fecero attendere. In breve tempo notai che l’interesse da parte del maschio dominante verso la femmina cresceva e variavano i comportamenti di entrambi. Non più attacchi ma un corteggiamento fatto di rapidi incroci di traiettorie, sfregamenti, parate e prove di deposizione. L’altro maschio invece era oggetto di forti attacchi dapprima solo dal maschio della coppia, poi da entrambi, questo comportamento mi costrinse ad allontanarlo dalla vasca. Avvenuta la schiusa i piccoli furono spostati nella buca e in un tempo medio di circa 6 giorni furono in grado di perlustrare la vasca in compagnia dei genitori. All’inizio i genitori si dimostrarono ostili ma con il tempo accettarono tale metodo; per il resto i comportamenti osservati con la prole sono stati quelli ampiamente descritti dalla letteratura di questa specie (utilizzo pinne ventrali a scatto come messaggio di pericolo, bocca utilizzata per prelevare piccoli che si allontanano dal gruppo, andamento del nuoto ecc.). I piccoli sono cresciuti rapidamente e sono diventati molto vivaci; notai però che il maschio diventò per primo insofferente nei confronti della prole rispetto alla femmina, diminuendo le sue cure parentali e nutrendosi di qualche piccolo. Infatti, allontanati i piccoli, la coppia dopo un periodo di pausa, ha rideposto; seguendo questo schema ho ottenuto diverse deposizioni. La mia esperienza potrebbe pertanto dimostrare che con pochi accorgimenti e un po’ di attenzione, anche pesci definibili “caratteriali” possono riservare molte soddisfazioni e regalarci molte osservazioni dal punto di vista comportamentale, con in più il vantaggio di ospitare pesci esteticamente belli e facilmente riproducibili. BibliografiaAlcock, J. Etologia Un approccio evolutivo. Zanichelli, Bologna, 2001; |