Il Pelvicachromis Pulcher è un bellissimo ciclide dell’Africa occidentale, che abita gli stagni e i corsi d’acqua della Nigeria, sia in acque stagnanti e scure rifugiandosi fra i rami caduti, che in acque correnti e limpide fra le vallisneria e le nynphaea, con un ph compreso fra 5 e 7,5 a seconda del tipo di ambiente, ma con una durezza sempre molto bassa a volte neanche misurabile. Al primo approccio potrebbe sembrare un pesce molto difficile, visti i valori dell’acqua, invece, almeno secondo le mie esperienze, certi valori ‘estremi’ per fortuna non sono essenziali. L’acquario che allestii per il loro allevamento era lungo circa un metro (vanno bene anche molto più piccoli per una coppia), arredato con ghiaia molto fine, radici di torbiera, anubias barteri sia sul fondo che incastrate fra i rami e, cosa essenziale, diverse noci di cocco forate che vengono utilizzate come rifugio e come luogo di deposizione delle uova.
I valori dell’acqua, miscelando acqua di rubinetto con acqua molto tenera proveniente da un’altra fonte, erano i seguenti: ph 6.5 (mantenuto con un po’ di torba nel filtro) gh circa 7-8 e kh circa 4-5. Con questi valori ho sempre avuto ottimi risultati sia per l’accrescimento di questi pesci che per la loro riproduzione. Insieme a una coppia di P.pulcher inserii anche una coppia di Anomalochromis Thomasi, un altro bellissimo esponente della fauna ittica dell’africa occidentale,e infine un piccolo gruppo di rasbora eteromorpha. I cambi dell’acqua venivano effettuati una volta alla settimana nella misura di circa il 10-15% e come alimentazione ho usato mangimi granulari di buona qualità e chironomus surgelati. Un acquario di questo tipo, oltre ad essere a mio avviso davvero molto bello esteticamente, è anche adatto a questo pesce che, una volta raggiunta la taglia adulta non tarderà a riprodursi, mostrando dei bellissimi colori ed un comportamento affascinante con continui colpi di coda da parte della femmina per attirare il maschio, il quale di tanto in tanto interrompe questa sorta di ‘danza’ per andare a scacciare gli intrusi troppo intraprendenti. Dopo pochi giorni vidi che la femmina aveva perso la bellissima colorazione da riproduzione e che, sotto di lei, davanti alla noce che aveva scelto per deporre le uova (quella con l’entrata più stretta), c’era una nuvola di piccolissimi pesci che la madre teneva insieme aiutandosi con la bocca.
Nutrii gli avannotti con un mangime apposito, sciolto nell’acqua e somministrato con una siringa per il primo mese circa, poi passarono al mangime granulare tritato finemente e, dopo circa tre mesi, la prole (circa 40 esemplari, la vasca pullulava) avevano raggiunto la taglia che avevano i genitori al momento dell’acquisto, a quel punto li portai ai negozianti con i quali mi ero accordato in precedenza. Una cosa va sottolineata: il P.Pulcher si riproduce anche in acqua alcalina, ma in quel caso i maschi saranno in netta maggioranza; visto che i negozianti preferiscono un numero maggiore di femmine, tenete sempre un pH acido in modo da non ritrovarvi l’acquario pieno di maschi che nessuno vi vuole ritirare.
Concludendo, consiglio a tutti questo pesce, specialmente a coloro che vogliono iniziare ad allevare ciclidi, visto che è molto robusto e senza particolari esigenze, è sufficiente avere le nozioni di base dell’acquariologia. Buon divertimento. Luca Neri |
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