Il metodo SPSDifficile parlare di gestione nel nano sps e del suo allestimento. Difficile perché fin dal principio mi si sono presentate difficoltà imponenti e anche pregiudizi affrettati su questo esperimento così estremo. A me piace molto sperimentare e questa era la strada giusta. Sono partito con un nano con metodo naturale e pian piano ho imparato ad accudire i miei ospiti al meglio e questo mi ha spinto ad andare oltre…..e ho scelto gli sps. Una breve introduzione….. Gli sps sono i cosiddetti coralli duri a scheletro calcareo costruttori di barriera ( cioè quelli che in pratica vediamo nei vari reef corallini sparsi per il mondo) dai colori spesso sgargianti.
Diciamo che i parametri fondamentali per una corretta crescita sono la luce, il calcio, la durezza carbonatica e la minor concentrazione possibile di inquinanti disciolti in acqua. Infine la luce, componente fondamentale per la crescita e la colorazione di questi splendidi animali. La luce disponibile con normali sistemi di illuminazione (lampade PL o neon t5) risulta spesso insufficiente o poco efficace. Ecco perché l’illuminazione da preferire è quella data dalle lampade ad alogenuri metallici anche se risultati soddisfacenti si ottengono tranquillamente con lampade t5 ( a patto di montarne in quantità sufficiente). Insomma…..le difficoltà sono tante ma tutte sono facilmente aggirabili conoscendo le basi dell’acquariofilia moderna e con un po’ di sano fai da te. La mia vasca è stata modificata nell’illuminazione posizionando un faretto industriale alogeno dopo averlo opportunamente modificato per ospitare le lampade hqi. Nello specifico ho scelto una hqi da 150w poiché risultano di più facile reperibilità rispetto alle 70w (molto più care e spesso introvabili). Le lampade hqi di wattaggio superiore vanno preferibilmente lasciate ad acquari più grandi con necessità di illuminazione maggiori. Detto questo è ovvio che una lampada del genere oltre a indiscussi vantaggi comporti anche molteplici svantaggi come il surriscaldamento della vasca e una lenta acclimatazione degli animali per via del rilascio di raggi ultravioletti nei primi giorni di utilizzo. Per il primo problema ho risolto montando due semplici ventole da pc a 12v, opportunamente saldate a dei supporti a bordo vasca e collegate ad un timer che ne gestisce il funzionamento in totale automatismo. D’estate qui si sono raggiunti i 38 gradi all’ombra e la mia vasca riusciva a stare sui 28 gradi con accensione perenne delle ventole per tutto il fotoperiodo giornaliero e anche oltre. In inverno il timer fa funzionare le ventole per circa 30 min ogni ora e ottengo sempre una temp costante di circa 25 gradi. Il problema temperatura quindi è risolvibile in modo semplicissimo. Il problema dei raggi UV invece è risolvibile utilizzando un vetro di protezione lampada di tipo temprato da 5 mm (fornito di serie col faretto) oppure montando un vetro borosilicato da 3 mm (costoso e poco reperibile). Per il primo mese di utilizzo della lampada è consigliabile tenere la lampada a circa 35-40 cm dal bordo vasca e abbassare gradualmente la luce fino ad arrivare a 15-20 cm di distanza dal livello acqua. Veniamo ora ai problemi connessi ai valori dell’acqua. Abbastanza semplice: per il calcio utilizzo un preparato artigianale di sodio cloruro per modificare il valore di calcio assoluto (per incrementarlo a mio piacimento) e per mantenere poi questo valore costante uso un preparato commerciale facilmente reperibile. Questo preparato oltre a mantenere il valore di calcio da me scelto mi permette di mantenere anche il valore di kh poiché si tratta di un prodotto già bilanciato e che non richiede attenzioni particolari. Il dosaggio è giornaliero e la quantità varia in base alle richieste della vasca (al numero di animali e al loro metabolismo).
Ecco quindi che la manutenzione del mio nano è giornaliera ma non richiede più di qualche decina di secondi per svolgere questo tipo di reintegri. Un altro evidentissimo problema è la gestione dell’evaporato. Visto che la vasca con illuminazione hqi deve essere necessariamente aperta, l’evaporazione giornaliera è altissima. Sui miei 23 litri netti osservo anche 3 litri di evaporazione giornaliera nel periodo estivo. Questo non permette soluzioni alternative se non un impianto di rabbocco automatico, costituito da un galleggiante in vasca e da una tanica di rabbocco contenente l’acqua dolce (che finisce in vasca tramite una pompa collegata al galleggiante). Questo mi permette di dimenticarmi completamente della gestione rabbocchi in quanto l’osmoregolatore gestisce automaticamente tutto il reintegro. Il mio compito è solo quello di non far mancare acqua nella tanica. Se non viene montato un osmoregolatore il problema si fa abbastanza grave poiché ripetute e forti escursioni di salinità sono un fattore sfavorevole alla crescita e alla salute del corallo. Ricordate inoltre che il galleggiante è sensibilissimo alla variazione di livello e quindi gestisce quasi 10 rabbocchi giornalieri nel periodo estivo, cosa non fattibile manualmente se non stando davanti alla vasca 24/24h. Per non far diventare un hobby una fatica, questo accessorio a mio avviso è d’obbligo. Altra caratteristica da ricercare è il forte movimento in vasca. Spesso infatti i coralli molli non hanno bisogno di correnti elevate mentre i coralli sps gradiscono un grande ricircolo interno. Le pompe allora ricopriranno un ruolo primario nell’allevamento dei coralli sps poiché dovranno avere portate elevate e un fascio preferibilmente allargato in modo da distribuirsi su ampi spazi d’acqua e non in flussi laminari fastidiosi per gli animali. Putroppo le pompe commerciali non ci aiutano in questo visto che le normali pompe per nano reef hanno sia basse portate che un fascio molto stretto e fastidioso. Ultimamente sono uscite sul mercato delle pompe con fascio largo dai costi contenuti ma il loro volume è imponente e non sempre integrabile in vasche così piccole. Così ci si riduce a modificare l’uscita delle piccole pompe di cui disponiamo con tubi e raccordi in pvc opportunamente lavorati a caldo in modo da far coprire alla pompa la maggior superficie possibile. Questo problema è forse quello più difficile da risolvere secondo la mia esperienza in quanto manca l’attrezzatura studiata per questo tipo di vasche (comprensibile visto che i nano sps si contano sulle dita di una mano). Un altro accorgimento utile è sicuramente lo scambio gassoso superficiale. Lo si può ottenere montando le pompe vicino alla superficie dell’acqua in modo che provochino molte increspature superficiali così da incorporare molto ossigeno (l’o2 aiuta a mantenere alto il valore ph in vasca) L’allestimento della rocciata è una nota dolente del mio sistema. L’inesperienza mi ha fatto posizionare una roccia piatta sul fondo e questo fa si che si accumuli una gran quantità di sporco sotto di essa, rendendo la pulizia del fondo difficoltosa e spesso incompleta. Consiglio quindi di evitare accuratamente di posizionare alla base della rocciata dei massi piatti e di lasciare proprio le rocce piatte a ricoprire la parte alta della massicciata per avere più punti di appoggio possibili. Le rocce da posizionare sul fondo saranno quelle spigolose e con punti d’appoggio puntiformi, così da lasciare ampio ricambio d’acqua nelle loro insenature. Proprio il ricircolo dell’acqua infatti aiuta ad evitare zone di accumulo difficilmente sifonabili. L’optimum sarebbe avere dei grandi punti di appoggio sulla parte alta della rocciata e nella parte bassa simulare la discesa del reef verso il fondale oceanico, in modo da poter posizionare in queste zone eventuali coralli molli colorati che non gradiscono molta luce. Grotte, anfratti e zone d’ombra sono ideali per i coralli molli in vasche con hqi mentre per gli sps la luce non basta mai. Gli animali adatti al nano sps sono i coralli duri appunto. Ovviamente vanno inseriti in numero limitato e la loro scelta deve essere ponderata. Per iniziare sicuramente le montipore risultano essere adatte vista la loro relativa semplicità di allevamento. Poi incrementando l’esperienza si possono inserire delle acropore o delle pocillopore se tutto procede al meglio. Da evitare sicuramente i coralli lps (duri a polipo lungo) poiché spesso posseggono tentacoli urticanti e in spazi così stretti si rischiano pesanti bruciature agli animali vicini. Il mio consiglio è quello di dedicarsi prevalentemente agli sps mantenendo le giuste distanze di sicurezza e di inserire poi qualche corallo molle non urticante nelle zone basse della barriera in modo da proteggere gli animali più delicati. Consiglio inoltre di non inserire alcun pesce nei primi mesi di avvio e solo se il litraggio supera i 45 litri è possibile introdurne 1 . Questo consente di mantenere ottimi valori dell’acqua, cosa impossibile in un nano da 25 litri senza skimmer con pesce al suo interno. Esattamente come negli altri metodi ci sono delle regole da rispettare per il corretto allevamento degli ospiti. Allestimento vasca con metodo SPSLa vasca è un Mirabello 30 completamente modificato. E’ stato scoperchiato fin da subito ed è stato rimosso tutto il filtro interno: ho tenuto solo i vetri. I litri netti sono 23 circa In vasca sono presenti 3 pompe (2 da 400 l/h e una 300 l/h), un riscaldatore da 50w, un termometro e il galleggiante per il rabbocco automatico (tanica da 3 litri) Illuminazione della vasca fatta con plafoniera Disano 1130 mod. punto modificata per HQI. Lampada HQI BLU da 150w. Le pompe funzionano continuamente 24 ore su 24 ore risultano appena sufficienti. Non ho possibilità di aumentare la portata per mancanza di spazio (coralli cresciuti troppo) Reintegro manualmente il calcio con Kent Tech a+b e Turbo Calcium artigianale per il kh uso un buffer artigianale (sia il calcio che il kh sono consumati in forti quantità), alimento i gamberi con pastiglie per pesci da fondo e i coralli con Kent phyto e zooplex Molluschi ospitati nella vasca:
Invertebrati non sessili ospitati sono:
Gli invertebrati sessili ospitati sono molti coralli duri sps e alcuni coralli molli nella zona bassa della rocciata |