Vengono chiamati anche Mangiaterra, questi gioielli delle acque sudamericane. Si tratta di ciclidi di mediograndi dimensioni con dei comportamenti spettacolari e colori accesi. SistematicaNel 1791 Bloch ha descritto per la prima volta Sparus surinamensis che oggi lo conosciamo sotto il nome Geophagus surinamensis. E’ stato Heckel a inserire nel 1840 il nome Geophagus e questo è stato solamente per loro comportamento di prendere la sabbia in bocca e sputarla. Cosi venivano inclusi anche i membri delle famiglie Biotodoma e Satanoperca. I soci del complesso “Geophagus” crassilabris e del gruppo “Geophagus” brasiliensis non vengono più inseriti nel stretto gruppo dei Geophagus. Una prossima revisione da parte di ittiologi farà più chiarezza.
Per questo motivo voglio descrivere solamente i membri del genere Geophagus sensu stricto.
Attualmente sono descritte ufficialmente 18 specie diverse. Sicuramente verranno nominate ancora molte più specie. MalattieGià all’inizio voglio parlare anche un po’ di malattie.
In genere non si tratta di animali delicati. Forse l’unico problema specifico della famiglia è che si verificano ogni tanto dei piccoli granulomi sulle pinne pettorali. Possono essere di color rosso o bianco. Non si possono curare con farmaci. Non sembra però che ai pesci diano eccessivo fastidio. I soggetti di cattura possono rivelarsi più delicati. Molto spesso soffrono di parassiti e soprattutto di parassiti intestinali. Devono essere trattati assolutamente con dei farmaci specifici se non si vuole avere dei problemi più tardi. Come altri grandi Ciclidi sudamericani anche i Geophagus soffrono per acque poco pulite e ricche di nitrati. Lesioni della cute sono da mettere in conto.
La mia vasca di Geophagus
Cura nell’ acquarioImportante non avere vasche piccole. Sono pesci che,secondo la specie, possono raggiungere notevoli dimensioni di anche 30cm e hanno un comportamento molto attivo. In più si deve prendere in considerazione che i Geophagus sono animali molto socievoli e non devono essere tenuti singoli o solamente in coppia. Ideale sarebbe un gruppetto di 4-8 esemplari. Come decorazione sono ideali delle radici, specie quelle scure di torbiera. Le radice danno riparo ai Geos e un sasso piatto deve essere inserito per la deposizione di alcune specie. Piante possono essere inserite però è indispensabile fissarle molto bene sotto la sabbia perché se no vengono tirate fuori subito. Io ho avuto buonissimi risultati con delle Nymphae. Forse l’arredo più importante è il fondo. Non deve contenere dei fertilizzanti che magari possono essere ingoiati dai pesci. Sabbia fine mescolata con delle ghiaia fine è lo substrato ideale. Già come dice il nome della famiglia, i mangiaterra prendono la sabbia in bocca, la filtrano per eventuale mangime e poi la sputano di nuovo. La sabbia gli serve anche per pulire per bene le branchie.
Femmina di Geophagus spec. Rio Tapajos
Visto che mangiano tanto e di conseguenza sporcano tanto, il filtro deve essere ben dimensionato con una buona corrente. La maggior parte delle specie vive in acque tenere o mediodure. Però possono essere allevati anche con valori più alti. Io personalmente consiglio un Gh non più alto di 15 e un ph ideale di 5,5-7. Devo però ammettere che la mia acqua dell’acquedotto ha un ph di 8 e i miei pesci non hanno mai manifestato dei problemi. Magari sulla fertilità o riproduzione si potrebbero avere risultati migliori con un ph più basso. La temperatura oscilla tra i 27-30 gradi. In estate spengo il riscaldatore e la temperature scende e sale secondo il tempo. Ai pesci fa molto bene, succede questo anche in natura.
I cambi dell’acqua devono essere molto abbondanti e frequenti. Io cambio 80% dell’acqua ogni settimana. I colori sono molto più accesi e nessuno dei pesci miei manifesta problemi cutanei. I Geophagus sono pesci molto socievoli e pacifici. Si possono abbinare con tanti altri pesci se l’acquario è abbastanza grande. Personalmente ho tenuto Geophagus insieme a diverse specie di Pterophyllum, Heros, Symphysodon, Myleus, Metynnis, Astronotus, Crenicichla e Mesonauta e mai avuto dei problemi. Importante che le dimensioni dei pesci siano più o meno uguali, cioè non mettere un Geophagus di 5cm insieme a degli Astronotus di 30cm. Una convivenza pacifica con degli Anostomus non mi era possibile. I caracidi mangiano molto volentieri i lunghi filamenti. Chiaramente si possono inserire diversi Loricaridi e Corydoras con i Geophagus in acquario. Caracidi non troppo piccoli vanno anche bene.
Geophagus spec. Aeroes
AlimentazionePer una lunga e sana vita i Geophagus hanno bisogno di una buona dieta.
Principalmente offro mangime congelato come Mysis, Artemia, Larve di zanzara rossa/bianca/nera, Latterine e Benker’s Garnelenmix (ottimo). Come mangime commerciale do scaglie miste (specialmente a base vegetale) e poco granulato della Tropical, Hikari e della Sera. Raramente passo dei lombrichi e ogni tanto delle mosche. Sempre a disposizione hanno delle foglie di Catappa terminalia di cui mangiano spesso dei pezzettini. RiproduzioneDistinguere maschio e femmina nella maggior parte delle specie è molto difficile se non impossibile. Filamenti lunghi o taglia più grande sono magari fattori di un soggetto singolo e non è un parametro generalizzabile. Si possono distinguere tre tipi diversi di comportamento di riproduzione: Incubazione orale delle uova (Ovophil mouth breeder)
Tali specie prendono solamente le uova in bocca. La femmina depone su uno substrato (sasso piatto) delle uova che vengono subito fecondate dal maschio. Poi vengono prese in bocca ed incubate, spesso da tutti e due i genitori. Si parla di cura biparentale. A seconda della specie e della temperatura, i piccoli si schiudono dopo ca 8-12 giorni e vengono curati dai genitori.
In caso di pericolo li prendono ancora per breve tempo in bocca. Incubazione orale delle larve (Larvophil mouth breeder)
Queste specie prendono esclusivamente i piccoli in bocca. Secondo la temperatura i piccoli si schiudono dopo 24-48 ore e vengono prese in bocca all’istante. La prole viene curata da entrambi i sessi e si parla di nuovo di cura biparentale. Dopo ca 8-12 giorni le larve possono iniziare a nuotare e vengono rilasciate pian piano dalla bocca dei genitori. In tutto il periodo riproduttivo in genitori sono abbastanza nervosi e aggressivi verso altri inquilini. Deposizione ed incubazione convenzionale
Le uova vengono deposte su un sasso e curate dai genitori. Di solito la femmina cura le uova e il maschio difende da possibili nemici. Dopo 3-4 giorni si schiudono i piccoli e dopo 8-10 giorni nuotano liberi. I piccoli delle specie che hanno quest’ultimo tipo di riproduzione sono molto più numerosi però sono anche molto più piccoli e la alimentazione con mangime adeguato può causare dei problemi.
Geophagus spec. Aeroes
Le specie:Geophagus abalios
Specie molto bella che raggiunge notevoli dimensioni. Vive in Venezuela e Colombia. E’ un incubatore orale ovophilo biparentale. Non si trova spesso in commercio. Geophagus altifrons
Specie che si adatta molto facilmente che però raggiunge notevoli dimensioni (fino a 30cm). Ha un area di diffusione molto grande ed è molto importante sapere la locazione esatta per evitare che si mescolano le diverse popolazioni. Forse in futuro alcune di tali popolazioni verranno assegnate a specie diverse.
Si tratta di un incubatore orale ovophilo ed in genere anche solo maternale. Geophagus sp aff. Altifrons o Geophagus cf altifrons
Assomiglia molto alla specie precedente e si distingue solo per pochi criteri, come per esempio la colorazione della coda e la grande macchia nera laterale. La maggior parte dei soggetti che vengono commercializzati come G. altifrons fanno parte invece di G.sp aff altifrons.
Si tratta di un incubatore orale ovophilo biparentale
Maschio WILD di Geophagus spec Rio Tapajos
Geophagus harreri
Specie molto rara che vive in Surinam in acque non molto calde con temperature intorno 26-28gradi.
Si tratta probabilmente di un depositore convenzionale. Geophagus megasema
Specie rara della Bolivia ma abbastanza facile da tenere. Si tratta di un incubatore orale larvophilo biparentale. Geophagus parnaibae
Specie non molto colorata che non diventa tanto grande. Ho fatto però l’esperienza che si tratta di una specie abbastanza aggressiva. Vive in Brasile. Si tratta di un incubatore orale ovophilo. Interessante però che la prima settimana le uova le prende in bocca solamente il maschio. Geophagus argyrostictus
Specie molto bella e molto rara. Si tratta però di una specie aggressiva che ha bisogno di tanto spazio, un acquario da 2m e di almeno 700l lo ritengo il minimo. Specie endemica del rio Xingù in Brasile.
Depositore convenzionale.
Giovane altifrons.Si vede come la sabbia esce dalle branchie
Geophagus brachybranchus
Raggiunge i 25cm e vive in Brasile, Guyana, Venezuela e Colombia. Incubatore orale larvophilo. Geophagus brokopondo
Endemico in un lago e fiume nel distretto Brokopondo in Suriname. Probabilmente incubatore orale larvophilo biparentale Geophagus camopoensis
Vive in Guyana francese e Brasile è un specie rara che preferisce temperature sui 30gradi. Incubatore orale larvophilo biparentale Geophagus dicrozoster
Specie molto bella e di corpo allungato vive spesso insieme al G. abalios in Venezuela. Negli ultimi tempi è stata riprodotta in acquario parecchie volte. Incubatore orale larvophilo biparentale.
Maschio WILD di Geophagus spec Rio Tapajos
Geophagus gottwaldi
Per ora si sa solo di popolazioni nel rio Sipapo e rio Atabapo in Venezuela. Probabilmente un depositore convenzionale. I miei esemplari non hanno manifestato una grande colorazione. Geophagus Grammepareius
Vive in Venezuela e ufficialmente non è mai stato importato fin ora. Non si hanno notizie di riproduzioni in acquario. Geophagus proximus
È una specie molto bella e spesso viene nominata in libri specializzati. Purtroppo si trova solo raramente in commercio e grandi importazioni di esemplari selvatici non sono state effettuate negli ultimi anni. Vive in Brasile e gran parti del Perù. Incubatore orale larvophilo biparentale. Geophagus surinamensis
La specie raggiunge ca 25cm e vive, come lo dice già il nome, nel Suriname. Il “vero” surinamensis si trova solo molto raramente in acquario. Incubatore orale larvophilo biparentale. Geophagus taenipareius
Specie bella che rimane abbastanza piccola ma si tratta di una specie molto aggressiva che deve essere tenuta assolutamente in più esemplari. Depositore convenzionale del Venzuela Geophagus winemilleri
G. sp “Stripetail” e G. sp “Rio Negro” fanno anche parte della specie G. winemilleri. Forse anche G “Rio Branco” fanno parte de questa specie e si deve ancora verificare quanto la specie sia diffusa anche in Brasile oltre al Venezuela. Si tratta di una specie facile da allevare che negli ultimi anni è diventata una delle specie più comuni in commercio. Incubatore orale larvophilo biparentale Geopahgus sp “Maicuru”
Si tratta di una specie dal Brasile ed è un depositore convenzionale. Geophagus sp “Orange Head”
Specie molto bella e conosciuta. Esistono diversi popolazioni che dimostrano più rosso o più arancione in testa. Purtroppo gli esemplari di allevamento perdono tanto del fascino della bella colorazione. Importazioni dirette dal Brasile sono rare e i soggetti costano parecchio in più di quelli di allevamento.
Incubatore orale larvophilo biparentale. E’ stata la prima specie che ho riprodotto.
Giovane esemplare di Geophagus spec. Cameta
Geophagus sp “Pindare”
Specie brasiliana che raggiunge solamente 18cm. Incubatore orale larvophilo biparentale Geophagus sp “Porto Franco”
Specie brasiliana che è un depositore convenzionale. Geophagus sp. “Cameta”
Specie molto rara che come G abalios è un incubatore orale larvophilo biparentale. Gephagus sveni
Proveniente del Rio Tocantins.Il Paratypo più grande ha una taglia (senza coda) di 167mm. In totale misura allora sui 20cm e fa già parte dei Geofagini di grande taglia. E’ senza segni scuri sulla testa.
Il nome proviene ad onore del ittiologo Sven O.Kullander. Specie apparentemente già importata. Geophagus neambi
Proveniente dal Tocantis, Maranhao e Goiàs. Il Paratypo più grande misura 153,5mm (senza coda).La macchia nera del corpo è abbastanza piccola e molto evidente sono le labbra azzurre. Il nome proviene dal Nùcleo de Estudos Ambientais (Neamb),Universidade Federal do Tocantins. Specie apparentemente già importata. |
Leggo: “io cambio l’80% dell’acqua ogni giorno”. Immagino sia una svista…
Sarei comunque curioso di avere una conferma.