Il Botia pagliaccio, Chromobotia macracanthus, è sicuramente uno dei pesci d’acquario più amati e diffusi in tutto il mondo. Anche da noi, in Italia, diverse specie di Cobitidi, in prima linea il Botia pagliaccio, vengono offerte regolarmente sul mercato. Purtroppo tante specie vengono allevate in maniera sbagliata ed inadeguata. Per prevenire questo fatto e dare un po’ più di informazioni su questi bellissimi ed interessantissimi pesci ho scritto questo articolo. Sistematica: Il sottordine dei Cobitoidei fa parte dell’ordine dei Cypriniformes. Lo dividiamo in due famiglie,i Cobitidae e i Botiidae. In tutti i membri troviamo delle spine sotto gli occhi. Anche i Noemacheilinae e i Gastromyzonini fanno parte di questo grande gruppo. Il Botia pagliaccio è stato descritto per la prima volta dal medico olandese Bleeker nel 1852. Veniva chiamato Cobitis macracanthus. Più tardi la specie è stata trasferita nella famiglia Botia. Il nome Botia proviene dal indiano “Bottia”, dove tutti i pesci che vivono sul fondo vengono chiamati cosi. Perciò sarebbe più corretto pronunciare Botia e non Bozia, come sarebbe corretto se fosse latino. Nel anno 2004 Kottelat ha trasferito la specie nel genere Chromobotia per via dei colori cosi differenti dalle altre specie.
Specie: Chromobotia macracanthus Si tratta della specie più comune e sicuramente anche più appariscente di tutto il gruppo. In natura può raggiungere più di 30cm, in acquario invece difficilmente supera i 25cm. La maggior parte dei Botia allevati in acquario raggiungono una taglia intorno ai 17-20cm. Considerando però che si tratta di un pesce molto robusto di corporatura, una femmina di 25cm supera alla grande il peso di 1kg. I luoghi di origine del macracanthus sono le isole Sumatra e Borneo. Mentre gli esemplari della prima isola sono molto accesi di colori, gli esemplari del Borneo sono molto più scuri con poco rosso/arancione nelle pinne, che anzi sono spesso quasi nere. Infatti quasi tutti gli esemplari che noi teniamo nelle nostre vasche provengono da Sumatra. Prima o poi forse qualche ittiologo li dichiarerà due specie diverse, chissà? Gli esemplari adulti vivono nei grandi fiumi nella giungla. Per deporre le uova migrano lungo i fiumi, anche piccoli, nelle zone inondate. Gli avannotti restano nelle zone inondate dove trovano facilmente mangime a base di piccoli insetti. Man mano che l’acqua si ritira,con una taglia media di 3cm i piccoli passano nei piccoli fiumi dove possono crescere in esemplari semiadulti. Essendo ormai abbastanza forti, migrano nei fiumi grandi dove hanno più possibilità di trovare cibo adeguato. Non si conosce con esattezza l’età nella quale depongono la prima volta in natura. Osservando gli esemplari in acquario, si pensa che raggiungono la maturità sessuale intorno ai 2 anni e con una taglia di 12-15cm. Purtroppo ancora non si riesce a riprodurre questo bel pesce regolarmente in acquario. Solo dopo iniezioni di ormoni si ottengono delle deposizioni. Riproduzioni naturali nell’acquario sono molto rare. Per questo motivo tutti i macracanthus che si trovano nelle nostre vasche sono di cattura naturale.
Esemplari adulti sono protetti dal governo e non possono essere esportati. I soggetti più piccoli, di solito delle misure di 2-3cm, vengono catturati specialmente di sera con delle stecche di bambù. Le stecche vengono depositate nell’acqua poco sotto la vegetazione della riva. Con pochi cm di diametro riescono entrare solo i pesci di taglia piccola. Lungo il fiume Slungai Pijoan a Sumatra vivono più o meno 40 famiglie che vivono delle pesca della macracanthus. Nel periodo della pioggia l’acqua è molto torbida con un ph di 6,5 e nei fiumi più grandi sale pure su ph 7. Nel periodo secco il ph scende intorno ai 5.La temperatura è intorno ai 25-27gradi. Visto che ogni anno vengono catturati in grande quantità questi pesci, la popolazione naturale sta diminuendo e di conseguenza i pescatori guadagnano di meno. Per questo motivo ormai catturano di notte i piccoli avannotti appena schiusi che galleggiano nell’acqua aperta. Sicuramente catturando gli avannotti si salvano molti più esemplari rispetto a quando devono vedersela da soli con i predatori naturali. Sono necessari alcuni mesi per raggiungere la taglia di 2/3cm, poi vengono venduti a grossisti in Cina o, spesso, a Singapore. I piccolini sono molto delicati e hanno bisogno di acque molto pulite di una temperatura intorno ai 27gradi. Sono molto sensibili agli attacchi di Ichtyphtirius, ovvero la malattia dei puntini bianchi, anche perché, come tutti i Botia, hanno pelle delicata e priva di squame. Dalla città di Jambi a Sumatra, la capitale dell’esportazione dei Botia, vengono esportati ogni anno intorno ai 3 milioni di esemplari in tutto il mondo. Viaggi lunghi, mangimi non adeguati e acquari non molto puliti dai grossisti o negozianti indeboliscono molto il piccolo corpo di questo pesce e cosi spesso arrivano molto magri e esausti nel acquario del cliente finale. Anche li spesso non trova condizioni ideali per vivere bene:temperature troppo basse, acque pieno di germi e concorrenza da altri pesci. Una quantità enorme di Chromobotia muoiano cosi ogni anno. Nell’età giovanile è un pesce che ama la compagnia, vuol dire che preferisce a vivere in un gruppo di almeno 5-6 esemplari. Da adulto diventa un po’ più territoriale e ogni soggetto chiede un suo proprio nascondiglio. Considerando le notevoli dimensioni che raggiungono, acquari non inferiori ai 300litri sono necessari come alloggio fisso. Come alimentazione mangiano molto volentieri larve di zanzare rosse/bianche/nere, Mysis, Artemia e gamberetti di vari tipi. Anche scaglie di buona qualità e pastiglie da fondo integrano la dieta. Verdura come piselli, zucchine e peperoni rossi possono arricchire la dieta e cosi si evita che vengono danneggiate le piante. Salute: Tutti i membri della famiglia sono molto delicati contro ectoparassiti. Spesso portano Ichtyophtyrius, comunemente chiamato la malattia dei puntini bianchi. La cura deve essere fatta con attenzione e prolungata nel tempo per evitare recidive. Inoltre, essendo sempre specie di cattura, portano spesso dei parassiti interni. Altre specie che si possono trovare in commercio: Botia almorhae(Botia lohachata) Botia dario
Botia histrionica Botia striata Botia rostrata Botia udomritthiruji
Yasuhikotakia modesta Yasuhikotakia morleti “Yasuhikotakia” nigrolineata
“Yasuhikotakia “ sidthimunki |
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