Anche questo è un momento lungo dell’allestimento. Almeno che non abbiate un rubinetto vicino ed un tubo a portato di mano, dovete farvi un po’ di viaggi con i secchi.
Ci siamo quasi! Come vedete la pentola, essendo di metallo, resta immobile sul fondo e ci permette di versare l’acqua tranquillamente. Evitate quindi di usare recipienti di plastica per questo scopo, altrimenti ve li troverete in superficie appena l’acqua li supera in altezza.
L’acquario è stato riempito e adesso è il momento di mettere le pietre e i legni. Una cosa molto importante è quella di bollire a lungo le pietre che raccogliamo sulla spiaggia, mentre quelle che compriamo in negozio è sufficiente una sola bollitura. Anche i legni vanno bolliti a lungo per far sì che rilascino molte di quelle sostanze che poi tenderanno a colorare l’acqua. Se non lo fate (non dite che non vi ho avvertito!!) vi ritroverete nel giro di una notte l’acqua tutta di un colore ambrato-giallognolo. Va precisato, però, che alcuni inseriscono proprio dei legni per rendere l’acqua di questo colore, dato che in natura, soprattutto in Sudamerica, molti biotopi hanno l’acqua scura e cioè ambrata, appunto. Quindi decidete voi cosa fare, io ho preferito l’acqua limpida e chiara 🙂
Quello che vedete in foto è uno dei due neon con sopra un riflettore. Quest’ultimo serve per far aumentare la luce all’interno dell’acquario. Una cosa fondamentale, infatti, è quella di avere sempre una luce adeguata alle dimensioni della vasca. Solitamente è consigliabile almeno mezzo watt per litro se vogliamo coltivare piante anche un po’ delicate o bisognose di molte luce. Nel mio caso ho due neon di 30 watt, più i riflettori che aumentano almeno di un terzo la loro luminosità, quindi bene o male ci siamo 😉