CAPITOLO 4
Avvio del filtro, riempimento, controlli e inserimento dei pesci
Ultimata la piantumazione provvederemo ad avviare il filtro. Sistemeremo il riscaldatore nel primo scomparto (impostando la temperatura a 2324 °C) e riempiremo il secondo con le spugne eo la lana di vetro facendo attenzione a non pressare troppo, pena una circolazione dell’acqua non ottimale. Nel terzo scomparto adageremo la reticella contenete i cannolicchi (nel caso di filtri a tre scomparti questa verrà posta prima del materiale per il filtraggio meccanico nello scomparto centrale) e per ultimo sistemeremo la pompa.
La mandata della pompa sarà orientata circa a metà della colonna d’acqua e non direttamente sulle piante. Come è già stato detto nel caso specifico il filtro utilizzato sarà un filtro interno a cartuccia; sarà sufficiente posizionarlo in un angolo nascosto, possibilmente vicino al riscaldatore. Fatto ciò potremo riempire completamente la vasca sempre col metodo del recipiente sul fondo.
Quando l’acquario sarà completamente riempito, aggiungeremo all’acqua il biocondizionatore (se avremo preparato l’acqua noi stessi non è strettamente necessario, ma molti prodotti, come abbiamo detto, oltre a legare i metalli pesanti contengono sostanze utili) e l’attivatore batterico (direttamente dentro il filtro); li doseremo secondo le istruzioni della confezione ma, in caso di dubbio, è preferibile metterne di più. concluderemo sistemando la plafoniera con le luci (vedi “fai da te”), il termometro (messo il più possibile distante dal riscaldatore) e i magneti tergivetro.
Sarà sufficiente attaccare le spine dei vari impianti per avviare l’acquario.
Controlli
Dopo 24 ore eseguiremo i primi test; ph, kh e gh. Teniamo sempre a mente che l’akadama nei primi periodi assorbe moltissimi sali e l’acqua potrebbe precipitare velocemente verso un kh=0! Per il primo mese controlleremo questi valori ogni 2 giorni e li correggeremo con le soluzioni precedentemente preparate. Il primo periodo sarà soprattutto di osservazione; terremo sotto controllo l’evoluzione della vasca, somministreremo ogni 3 giorni un pizzico di mangime per far sviluppare i batteri e correggeremo eventuali errori. Ogni settimana cambieremo il 30% dell’acqua.
Nel caso in cui dovessero comparire alghe ne asporteremo il maggior quantitativo possibile con il tergivetro o un batuffolo di lana di perlon. Dopo circa un mese i valori dovrebbero essere relativamente stabili. Quando saranno uguali a quelli prefissati (ricordiamo: ph=6,87; kh=55,5; gh=77,5) potremo iniziare a somministrare CO2 attivando l’impianto artigianale (vedi “fai da te”) e ricordando di posizionare il diffusore (porosa, artigianale o professionale che sia) il più possibile vicino all’uscita dell’acqua dal filtro in modo da far disperdere al meglio la CO2.
La fertilizzazione potrà essere iniziata dal 20° giorno, inizialmente con dosi dimezzate; se sarà necessario aumenteremo le quantità molto gradualmente onde non favorire l’insorgenza delle alghe.
Inserimento dei pesci
Se tutto procede per il meglio dopo un mesetto potremo inserire i primi pesci. I pesci non vanno inseriti subito nell’acquario, ma lasciati adattare con parsimonia e senza fretta. Si aprirà il sacchetto e i bordi verranno arrotolati fin quasi alla metà, dopodiché potremo immergerlo nell’acquario. Il sacchetto non deve far entrare l’acqua dell’acquario, ma bisogna versarne un po’ alla volta: un quarto di bicchiere ogni 5 minuti per 7 volte circa.
Questo è un calcolo del tutto approssimativo, basti sapere però che l’acqua nuova deve aver superato di quantità quella vecchia nel sacchetto. Dopo di che potremo liberare il pesce capovolgendo il sacchetto. Ogni qualvolta si inserisce un pesce nuovo aggiungeremo all’acquario del biocondizionatore e dell’attivatore batterico secondo le dosi prescritte. inizieremo con l’immissione delle Caridina japonica, nella nostra vasca ne metteremo 4 o 5 ma le Caridina più sono e meglio è, difatti hanno un impatto ecologico praticamente nullo (puliscono molto più di quanto sporcano).
Fatto ciò aspetteremo circa 10 giorni controllando costantemente lo stato della vasca. Potrà essere necessario potare qualche pianta: seguiamo il nostro senso estetico e cerchiamo di rendere tutto sempre molto naturale. Dopo questo periodo introdurremo i 4 Otocinclus. Continueremo la normale manutenzione e i controlli dei valori per altri 15 giorni circa, dopo dei quali (a condizione che i nitriti siano <0,3) inseriremo prima il maschio di Betta splendens e dopo 3 giorni la femmina (volendo si possono introdurre 2 femmine).
Potrà sembrare che questa vasca olandese sia troppo ricca di pesci ma, a meno che non si voglia un “olandese puro”, le specie introdotte (esclusi i Betta splendens beninteso) sono così discrete nell’aspetto e nel comportamento da risultare praticamente invisibili. Una volta introdotti tutti i pesci nell’acquario controlleremo i nitriti ogni giorno per 3 giorni di fila; se tutto è stato fato correttamente non ci dovrebbero essere problemi tuttavia è bene tenerli sotto controllo.