CAPITOLO 3
Pulizia delle piante e piantumazione
Dopo qualche concetto sull’arredamento vediamo insieme come comportarci con le piante appena acquistate. queste vengono vendute, in genere, in due collocazioni: in un vasetto di plastica, con le radici inserite in lana di roccia, e in gruppi di steli, tenuti insieme da fascette di stagno o piombo.
In generale, è meglio non inserire mai le piante così come vengono acquistate, nelle vasche; è sempre opportuno pulirle sotto un getto di acqua corrente dato che, spesso, racchiudono tra le foglie e le radici le uova di chiocciole che non tutti amano avere in acquario oltre alla presenza di forti composti fertilizzanti utilizzati nella coltura idroponica.
Le piante a fusto vendute con la fascetta devono essere liberate e la fascetta gettata. Quelle in vasetto, devono essere liberate delicatamente dalla lana di roccia, aiutandovi con un getto moderato d’acqua fresca e le radici accorciate, con una forbice ben affilata, fino a lasciare circa 2-3 centimetri di radici.
Fate ben attenzione che le radici siano sode e bianche; in caso contrario, state per trapiantare una pianta malaticcia. A seconda della pianta, poi, dovrete ottenere dal fascio che acquistate, un certo numero di pianticelle più piccole che laverete sotto un getto di acqua corrente fresca, ma non fredda. È possibile disinfettare le piante in un bagno o di permanganato di potassio(KmnO4) o di allume di rocca (la stessa sostanza che si usa per bloccare le emorragie prodotte dalla rasatura ).
Del primo, usatene quanto basta per ottenere una soluzione intensamente colorata in viola (attenzione perché il prodotto tende a colorare tutto ciò con cui viene a contatto. Usate guanti in gomma e fate molta attenzione quando lo maneggiate; è tossico) mentre del secondo dovrebbe bastare un cucchiaio da tavola per litro d’acqua. Basterà tenerle in una di queste soluzioni per un’oretta e risciacquarle bene prima di metterle in vasca.
Foglie vecchie ed ingiallite vanno tolte prima di piantarla e per avere un buon effetto visivo dalle vostre piante, tenetele raggruppate. si inizierà con l’introduzione delle piante più grandi lungo le pareti per finire man mano con le piante sempre più piccole, terminando il lavoro con quelle piante più o meno minuscole che devono formare il prato per il primo piano. Le piante devono essere introdotte nel terreno singolarmente. Solo in casi eccezionali (piante particolarmente minuscole o prive di radici) si possono anche piantare due o tre esemplari contemporaneamente.
La distanza fra una pianta e l’altra non dipende tanto dall’effetto che si ottiene al momento dell’arredamento quanto dal futuro sviluppo della pianta. In altre parole per specie che notoriamente aumentano notevolmente la loro “mole” entro breve tempo si dovrà lasciare uno spazio maggiore rispetto a quelle che hanno un accrescimento molto lento. Non si possono dare a questo proposito delle indicazioni molto precise.
Generalizzando si potrebbe dire che, una volta completato l’arredamento, la vegetazione dovrà essere compatta, pur lasciando un minimo spazio libero fra una pianta o un gruppo di piante e l’altro. Infatti anche una introduzione troppo sparpagliata potrebbe compromettere oltre l’effetto estetico, anche la possibilità di sviluppo delle piante. Si è potuto infatti constatare che l’introduzione di una certa quantità di piante fin dall’inizio dell’arredamento non solo garantisce un buon sviluppo di tutta la vegetazione (anche qui sembra che l’unione faccia la forza) ma soprattutto evita il problema dello sviluppo di certe alghe per via della cosiddetta concorrenza alimentare.
Posizionate le piante della stessa specie a “macchia” e risulteranno ancora più belle nel vostro acquario. Se le piante a stelo sono troppo alte, tagliate le cime e ripiantatele sullo strato di fondo e nuove radici si svilupperanno molto in fretta. Utilizzando una comune pinzetta (quelle che il gentil sesso utilizza per regolare le sopracciglia) o un analogo strumento, è possibile inserire senza problemi le radici delle piante (o i fusti, per le piante che ne sono prive) nel substrato senza procurare danni alle stesse. Inoltre, con questo metodo, è possibile piantare anche i fusti delle piante a stelo ravvicinati tra loro, operazione quasi impossibile se effettuata con le sole mani.
Una volta posizionata la pianta, basta spostare un po’ della ghiaia intorno, in modo da coprire bene le radici. In alcuni casi è bene lasciare scoperta una piccola porzione superiore del fascio radicale. Nel caso di piante con rizoma (es. le Anubias) è bene inserire il rizoma inclinato, in modo che l’estremità da cui spuntano le foglie resti fuori dal terreno per almeno un centimetro e che l’altra estremità sia ben sotterrata. Infine, le piante a bulbo. F
ate attenzione che gli “occhi” presenti nel bulbo siano posizionati verso l’alto, per dar modo alla nuova pianta di sbucare dal substrato senza problemi. Anche per motivi di estetica non si dovrebbe esagerare nell’accostamento e nel numero delle specie di piante da introdurre nella vasca. Più piccolo è l’acquario meno specie di piante si dovrebbero usare per l’allestimento. Nel sistemare le piante nel materiale di fondo, si dovrà prestare attenzione ad alcuni fattori di notevole importanza.
Prima di tutto va considerato che una pressione esercitata sul “cuore” delle piante che formano delle rosette o sul fusto può provocare un danno ai tessuti compromettendo seriamente il loro futuro sviluppo. A volte piante con fogliame molto grande hanno inizialmente una certa spinta “positiva”, cioè una volta piantate tendono a staccarsi dal fondo e a portarsi alla superficie dell’acqua. Non è assolutamente consigliabile, per evitare questo inconveniente, piantarle più profondamente, coprendo con la sabbia parte del fusto o delle foglie.
Sarà invece opportuno, almeno per i primi giorni, appesantire il terreno circostante con qualche sasso che comunque non deve toccare il fusto stesso della pianta. Anche l’impiego di qualche “forcella di plastica autocostruita, può servire per fissare la pianta nei primi giorni . Dopo alcuni giorni la pianta avrà attecchito nel terreno, così si potranno eliminare questi oggetti spesso antiestetici.