Non sperate di risparmiare rispetto all’acquisto di un acquario in negozio, se la costruzione artigianale della vasca non e’ dettata solo dalla vostra voglia di “fai da te” e dalla soddisfazione personale correte in negozio e ordinatela. Dovrete avere un bel piano di lavoro dove poter lasciare il vostro “manufatto” varie giornate in una stanza ben areata e un luogo adatto per il collaudo dove un’eventuale fallimento non porti a danni se non psicologici. Non siamo professionisti quindi esponiamo solo la nostra limitata esperienza magari con tremila cose inutili o sbagliate, e comunque ci saranno altri moltissimi piccoli accorgimenti, se ne conoscete, mandateci una mail e li aggiungiamo. Ovviamente non ci prendiamo alcuna responsabilit? per eventuali danni, i nostri sono solo consigli, una vi ha fatto l’altra l’avete sposata ed e’ giusto se la prendano con voi! a noi basta e avanza l’Anna. Considerazioni sulla scelta delle misure: Se non ci sono esigenze particolari usate misure standard, il classico rettangolo con altezza e profondita’ uguali e lunghezza doppia, (per lo scambio dei gas). Poi considerate lo spazio occupato dal sistema di illuminazione, (se non e’ una vasca aperta), circa 8 centimetri fra il pelo dell’acqua e il coperchio della vasca. Infine il peso, la vasca a regime e’ circa una volta e mezzo piu’ pesa dei litri d’acqua che contiene e se conterra’ acqua salata anche di piu’ quindi per grandi vasche considerate oltre al peso che dovra’ sostenere il supporto anche il peso sul solaio di casa… Misure lastre della vasca: Decise le misure, ci servono minimo cinque vetri: Se volete infine realizzare anche un coperchio in vetro in due pezzi scorrevole, vi serviranno altre 4 lastrine di spessore adeguato per le guide e i due semicoperchi da 1/3 e 2/3 della profondita’ e lunghi: Primo semicoperchio (1/3) = lastra frontale meno spessore lastre laterali meno un millimetro o due (non devono incastrarsi) Filtro interno Si puo’ costruire un filtro interno, ma le scocche-filtro di plastica da agganciare sono comode e costano poco e se ne mettete due potete pulirle alternativamente con meno scompensi al filtraggio, o potete autocostruirvi un un filtro economico descritto sempre in queste pagine. I fori di ingresso dell’acqua da 25mm e saranno chiusi con i tappini a griglia (da acquistare nel negozio di acquari sulle 1/2.000 l’uno) per evitare che i pesci entrino nel filtro, io ne ho disegnati tre ma saranno in relazione alla dimensione della vasca, minimo 2 cosi’ se una foglia ostruisce il primo foro il filtro non si svuota, e sempre uno a filo del livello dell’acqua per togliere dal pelo dell’acqua l’eventuale patina superficiale. Il foro di uscita del tubo della pompa sara’ da 15mm a filo del livello dell’acqua per rompere l’eventuale patina superficiale e per l’ossigenazione. Varie lastre serviranno da separatori interni, di numero adeguato allo spazio a disposizione ma comunque sempre minimo due creeranno le 3 zone da adibire a ingresso acqua e al riscaldatore, ai materiali di filtraggio e alla pompa. Nello schemino i cannolicchi occupano una piccola zona, in realta’ dovrebbero estendersi fino sotto la pompa e occupare il maggior spazio possibile. Altri vani potranno essere inseriti per eventuali carboni attivi, ossigenatori e se abbiamo spazio si puo’ pensare di creare due filtri speculari con una o piu’ pompa/e centrale, semplicemente accoppiando due filtri fatti come quello descritto sopra. I vani ricavati dovranno essere minimo di 10cm di lato, per la dimensione della pompa e del volume dei materiali di filtraggio, ovviamente piu’ saranno grandi megio sara’ anche per la loro eventuale pulizia. Spessore dei vetri La vasca conterra’ acqua che premera’ contro le pareti, per resistere dovranno essere dimensionate in maniera da non rompersi, per scegliere lo spessore adatto, ho trovato in giro una tabellina, ovviamente contiene solo vasche con misure standard (altezza e profondita’ uguali e lunghezza doppia): Lunghezza (in cm) Spessore (in mm) Silicone da utilizzare Per incollare le lastre fra loro si utilizza il silicone, la marca da utilizzare penso sia indifferente, prendetelo di qualita’ e evitate quelli in svendita, visto che da quello che ho sentito in giro sul newsgroup il silicone non “fresco” perde molte delle sue caratteristiche sia in fase di lavorazione che in asciugatura e soprattutto in tenuta (al limite provatelo con vetri di scarto prima di iniziare), ci sono anche vari colori, trasparente si vede meno, nero e’ meno attaccato nei pori da alghe, poi ancora azzurro, bianco ecc… scegliete voi e …magari prendetene una confezione in piu’ di quello che avete stimato (…nassamai!). Accorgimenti per la siliconatura lastre Pulizia delle lastre prima di iniziare con l’alcol per sgrassarle e fare aderire meglio il silicone, e poi durante la lavorazione per non sporcarle usare guanti di lattice. Fra le lastre bisogna lasciare uno spessore di silicone, ci sono vari metodi: Evitando di premere troppo le lastre una volta fatte aderire Per tenere in squadra le lastre vi serviranno degli appoggi o dei morsetti a 90° mentre per vasche grandi bisognera’ costruire in legno o metallo delle dime. Siliconatura lastre Ecco i passi per unire le lastre, tenete conto che fra un’operazione e l’altra dovrete far asciugare il silicone (o almeno farlo reticolare), per facilitare la spiegazione chiamiamo: 1 – Stendere su A in corrispondenza di dove appoggera’ B un “cordone” di silicone omogeneo poi unire le due lastre e tenere B in posizione con qualche supporto 2 – Stendere su A e B in corrispondenza di dove appoggera’ D il silicone e appoggiare D a A in posizione e raddrizzando D farlo aderire a B e tenerlo in posizione con il morsetto a 90° o altri supporti 3 – Ripetere la procedura di siliconatura di D per il lato E 4 – Stendere su A, D e E il silicone poi appoggiare la base di C su A e premere contro D e E raddrizzando C in sede e tenere il tutto con due morsetti a 90° o altri supporti L’eventuale filtro interno va’ eseguito fra i passi 2 e 3 Collaudo vasca Da eseguire minimo 2 o 3 giorni dopo aver ultimato la vasca si esegue riempendo con 1/3 di acqua al giorno fino ad arrivare a superare il livello dell’acqua che la vasca avrà a regime, per controllare con la pressione dell’acqua le eventuali imperfezioni, se ci dovessero essere problemi, vuotare la vasca e risolvere il problema senza sottovalutare nessuna imperfezione che potrebbe causare un disastro quando la vasca sarà a regime piena d’acqua e di esseri viventi senza contare l’arredo di casa. Finitura vasca Per migliorare l’estetica del tutto si acquista la carta adesiva coprente e si incollano due striscie (da rifinire poi con il tagliabalsa) per mascherare da sopra in giu’ fino a sotto il pelo dell’acqua per coprire lo stesso e le luci e da sotto un tre/quattro centimetri per mascherare il fondo in modo da lasciarne visibile solo pochi centimetri e non vedere un eventuale strato di torba o altri substrati per le piante. La carta adesiva usata di solito e’ quella nera che riproduce le venature simil-legno ma se volete creare qualcosa di piu’ originale con quella colorata, le potete acquistare in qualche ferramenta o (solo nera e di solito un po’ piu cara) anche nei negozi di acquari Posa vasca Prima di metterla in posa definitiva per eliminare le tensioni del vetro della base mettete sempre uno spessore fra la vasca e il supporto utilizzando a seconda del supporto piu’ o meno regolare o del cartone o un tappetino di neoprene (quelli da palestra) o un foglio di polistirolo Speriamo di esservi stati utili….
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