I granchi rappresentano una delle famiglie piu numerose dei crostacei, appartengono all’infraordine dei decapodi, e vivono per la maggior parte in acque salate. Sono caratterizzati perlopiù da un robusto carapace, con un addome ripiegato verticalmente e pertanto nascosto; inoltre, nella maggior parte delle specie, sono presenti due grosse chele per difesa e nutrizione con tre o quattro paia di arti per il movimento, antenne sensori, due occhi e il “baffetto” caratteristico dei crostacei. Sono prevalentemente onnivori, salvo qualche rara eccezione. La maggior parte dei granchi ha abitudini notturne, quando i potenziali pericoli per i nostri piccoli animaletti sono generalmente a riposare. Nei nostri acquari troviamo pochi esemplari di questi curiosi animali, almeno di voluti, perché il più delle volte vengono immessi involontariamente con le rocce vive o i coralli. Piu avanti vedremo come riconoscere un granchio “buono” da uno “cattivo”. Le specie commercializzate nei nostri negozi, sono perlopiù una decina: si privilegiano quelle di piccole dimensioni, poco aggressive e utili al sistema vasca, nonchè l’aspetto estetico. Partendo dai funzionali, aldilà della caratteristica di detritivori, comune a molte specie di granchi, gli unici ritenuti un valido rimedio per il controllo della crescita di alcune alghe infestanti sono il Mithrax sculptus e il Percnon Gibbesi, di cui parleremo piu avanti. Gli altri granchietti invece, sono prevalentemente granchi di abbellimento o simbionti e appartengono alla famiglia degli Xantidi. Xantide sp Trapezia E’ una fortuna trovare coralli in negozio che li ospitano, veramente merita un’ attenzione particolare a come sia il corallo che il crostaceo collaborino per il reciproco benessere. Come tutti i crostacei, vanno in muta periodicamente, e i resti possono essere scambiati per cadaveri. Non allarmatevi quindi, se non dopo averli controllati in trasparenza. Come riconoscere un granchio cattivo da uno buono?E’ un dilemma che ci viene ogni volta che troviamo un piccolo granchietto tra le rocce nuove, oppure che troviamo sps spiluccati, o sparisce qualche pesce. Per questo invito sempre ad informarsi accuratamente e ad avere prove certe che siano incompatibili con la vasca prima di metterli in sump o peggio ancora nel gabinetto. Nessuno di questi animaletti ha voluto venire nel vostro acquario, quindi almeno che abbiano una certezza di finire la loro vita in “cella” o una morte, solo quando si rivelano dannosi per altri animali dell’acquario. La soluzione migliore, per chi può, rimane comunque un refugium dedicato, dove poter osservare le mille sorprese che riservano questi intelligentissimi animali. Non è facile riconoscere se un granchio sia buono o cattivo; io ho imparato a riconoscere con una certezza del 80-90% che l’animale solitamente è un piccolo predatore quando fisicamente presenta grosse chele (esclusi gli UCA) e un carapace tozzo. Pelosità, colore scuro e occhi rossi, possono rappresentare altri indizi, anche se occorre non farsi suggestionare dal richiamo inconscio della “bestia”, che caratterizziamo con tratti a noi spaventosi. Molte volte la pericolosità dipende dal singolo individuo: per esempio, molti negozi vendono granchi ritenuti dannosi come il Polydectus cupulifer (Teddy Bear Crab), granchietto dall’aspetto di un biondo pelouche, per il quale si sono osservati sia comportamenti aggressivi, verso pesci e crostacei, che una semplice e innocua attività detritivora. Sui coralli invece, controllare sempre che i piccoli xantidi non spelucchino i polipi; la maggior parte delle volte si tratta di “difensori” e guardiani del corallo, però qualche volta il corallo viene pescato con il clandestino tra i rami che stava mangiando i polipi e lo si crede un simbionte. Le specie più comuni
Le specie sono centinaia anche se le più comuni sono indicate qui sopra. |