Diversi ittiologi raggruppano gli Eleotridae e i Gobidi in un’unica famiglia denominata Gobiidae (divisa in sottofamiglie, quella degli Eleotridae è denominata Eleotrinae).
Per maggiore chiarezza e vista la particolarità di questi pesci preferiamo attenerci alla vecchia suddivisione in 2 famiglie specifiche.
Diffusione
Gli avvistamenti degli esemplari di questa famiglia sono riconducibili perlopiù alle acque dell’area Indo-Pacifica, anche se segnalazioni della loro presenza (in particolare riguardanti Nemateleotris magnificus) provengono da zone diverse: Mar Cinese, Australia, Nuova Caledonia e Mauritius, Kenya e coste africane orientali in generale.
Biotopo
Vivono in zone adiacenti, marginali o interne rispetto alla barriera corallina, perlopiù in corrispondenza delle coste; alcuni esemplari proliferano in zone lagunari, presso fondi sabbiosi o dove affiorano formazioni coralline solitarie.
Sono presenti in acque salmastre o addirittura in acque dolci.
A seconda della specie vivono a profondità variabili (dai 10 metri di Pt. tricolor ai 30 ed oltre di N. hellfrichi).
Caratteristiche fisiche
Caratteristiche peculiari degli esemplari di questa famiglia sono le 2 distinte pinne dorsali e le pinne ventrali nettamente separate tra esse.
Le affinità con i Gobidi sono veramente notevoli e hanno indotto vari membri della comunità scientifica, come sunnominato, ad accorpare entrambe le famiglie in una classificazione univoca.
Sussistono, tuttavia, delle differenze sostanziali che rendono la classificazione in un’unica famiglia alquanto sommaria: in primo luogo, gli Eleotridi evidenziano l’unione dell’osso pelvico con la cintura scapolare, inoltre quest’ultima presenta lo sviluppo della scapola.
Altra differenza di carattere anatomico consiste nel fatto che le pinne pelviche non sono collegate tra esse e quindi non formano una ventosa, come invece accade per i Gobidi.
Comportamento in natura
Conducono vita solitaria o in coppia e generalmente ubicano i loro nascondigli in gallerie appositamente scavate nei fondali sabbiosi o sotto rocce o diramazioni coralline.
Per rendere questi passaggi sotterranei più stabili possono rinforzarne le fondamenta mediante la collocazione di frammenti di pietre, coralli e conchiglie raccolti nelle adiacenze.
Il loro territorio di caccia è solitamente circoscritto nelle vicinanze dei suddetti rifugi, necessità che si rende tale per approvvigionarsi di cibo più facilmente ma anche al fine di sottrarsi con maggiore efficacia ad eventuali attacchi di predatori.
Alcuni Eleotridi nuotano anche più liberamente, anche se in caso di pericolo non si ritirano nei cunicoli sabbiosi eventualmente scavati ma in tane ricavate nelle ramificazioni coralline.
Determinate specie affrontano le acque libere organizzandosi in branchi più o meno numerosi, tuttavia non si spingono mai a distanze eccessive rispetto ai rifugi di appartenenza.
Nemateleotris decora – Nemateleotris magnifica (foto Roberto Sozzani)
Le specie che si accalcano sul fondo adempiono a cure parentali: il maschio può curare, con o senza l’aiuto della femmina, le uova deposte in piccoli antri marini o sotto le rocce; naturalmente la difesa dei frutti della riproduzione è a dir poco accanita e si manifesta anche all’indirizzo di esemplari costituzionalmente più massicci di loro stessi.
Nonostante si trattino di pesci sostanzialmente tranquilli, non è escluso che esemplari maschi di alcune specie (in particolare Pogonoculius zebra) adottino posizioni tese a scoraggiare eventuali avversari, come nell’occasione in cui innalzano il tentacolo.
Tale operazione viene eseguita anche nel corso di giochi amorosi: il maschio mantiene la suddetta posizione nuotando intorno alla femmina nell’attesa di essere corrisposto.
Il ciclo vitale di questi animali è proporzionale alla dimensione della specie: maggiore è la grandezza di un’esemplare e più è lunga la prospettiva vitale di quest’ultimo; in definitiva, le specie più piccole compiono una parabola evolutiva destinata a interrompersi dopo 1-3 anni, mentre quelle più grosse si rivelano decisamente più longeve.
Habitat in acquario
Generalmente sono indicati per acquari caratterizzati da pesci di temperamento tranquillo e dalla presenza di invertebrati.
A tale proposito, è opportuno non introdurre in vasca ospiti di natura vivace che rendono l’assimilazione alimentare degli Eleotridi alquanto problematica.
Gli esemplari di questa famiglia manifestano un’aggressività introspecifica, questo significa che avversano i pesci della medesima specie.
Tale ostilità può attenuarsi se alcuni requisiti ambientali e relativi alla natura dei pesci vengono rispettati: una vasca particolarmente capiente e opportunamente munita di nascondigli ben si addice alle condizioni succitate.
Alcune specie (come nel caso di Eleotriodes strigatus) seguono, anche in cattività, l’iter del processo di riproduzione.
Alimentazione
Il fabbisogno nutrizionale è garantito da piccoli invertebrati e larve di pesci che cattura nello zooplancton, nel caso delle specie più piccole, nonché pesci di varia natura e crostacei per quanto concerne quelle più voluminose.
Alimentazione in acquario
Trattasi di pesci che necessitano di essere nutriti abbondantemente per evitare che deperiscano rapidamente.
In principio accettano crostacei vivi (Mysis, Artemia, Dafnie, Cyclops) e Chironomus; in seguito, è possibile somministrare mangimi animali morti finemente tagliuzzati, come polpa di mollusco o di pesce.
Particolarità
Il nome inglese della specie, “Sleepers”, potrebbe essere tradotto in italiano “dormiglione”; tale attributo è derivante dal fatto che i loro bulbi oculari sono ricoperti da un velo, come se fossero accecati.
La velatura degli occhi è dovuta alla presenza di cristalli di guanina nella lente dell’occhio (in anatomia tale lente viene definita cristallino).
Nemateleotris
Diffusione
Oceano Indiano e Pacifico.
Breve descrizione
Tale specie è affine a Ptereleotris: il corpo dei Nemateleotridi è di conformazione fusiforme ed il primo raggio della pinna dorsale è caratterizzato da uno sviluppo decisamente prolungato.
La dentatura è piuttosto pronunciata e si sviluppa in un’unica fila disposta su entrambe le mascelle.
Altri particolari identificativi consistono nel capo assolutamente scevro di squame e nell’alto numero di raggi molli (oltre la ventina) presenti nella seconda pinna dorsale e in quella anale.
Nemateleotris magnifica
Lunghezza
Fino ad un massimo di 6 cm.
Diffusione
Risiede in una vasta area che si estende dall’Oceano Indiano (coste africane orientali, Maldive), passando per l’Arcipelago Indo Australiano e il Mar Cinese, fino all’Oceano Pacifico centrale.
Biotopo
Gli esemplari adulti vivono nella barriera corallina a profondità diverse (dai 10 ai 60 metri), mentre quelli giovani possono frequentare zone poco profonde, tra cui secche (rilievi del fondale marino che impediscono o rendono difficoltosa la navigazione).
Caratteristiche fisiche
Analogamente alla specie succitata denota una colorazione dicotomica: la metà anteriore del corpo è decorata da una tonalità giallo-rosa che ingiallisce uniformemente e si costella di piccole macchie in corrispondenza della testa; la metà posteriore è caratterizzata da una serie di sfumature che partono da un tono arancione rosato e si concludono con uno scuro rosso-marrone.
Anche gli arti evidenziano cromatismi d’indubbio impatto visivo: i primi raggi della pinna dorsale anteriore sono gialli e bordati di rosa; la seconda pinna dorsale e quella anale condividono una colorazione gialla alla base, orlata esternamente da una striscia rosso-marrone.
Comportamento in natura
E’ dedito alla scavatura di lunghi tunnel nel fondale sabbioso, che può rinforzare collocandovi frammenti di pietre, coralli e conchiglie.
Cattura cibo nelle acque aperte, principalmente crostacei e avannotti.
Gli esemplari di questa specie vivono solitari o in coppia e da giovani possono radunarsi in piccoli gruppi che nuotano nelle acque di bassa profondità.
In caso di pericolo, non esitano a ritirarsi tempestivamente nei loro nascondigli celati nella sabbia o sotto i coralli.
Habitat in acquario
Risulta abbastanza facile da allevare, ma occorre attenersi a determinati principi per la buona riuscita dell’operazione.
Per prima cosa, è necessario farlo convivere con un numero esiguo di pesci dal temperamento tranquillo o invertebrati (completamente ignorati da N. magnifica), visto che appartiene a una specie timida, in grado di “sobbalzare” a qualsiasi movimento percepito, occorrente al di fuori della vasca, come il movimento improvviso e rapido della mano verso la posizione del pesce.
A seconda del suo umore, ma anche delle condizioni chimiche-fisiche dell’acqua, la parte posteriore rossa della livrea cambia di colore, passando da una tonalità pallida rosa-rosso ad una più accesa rosso-fuoco.
E’ di rigore approntare una vasca di dimensione adeguate senza dimenticare di corredarle dei canonici nascondigli (basati su elementi naturali e non) necessari agli animali per ritirarsi da eventuali combattimenti.
Durante le dispute con altri pesci, N. magnifica può effettuare manovre di carattere intimidatorio, come innalzare repentinamente il primo raggio della pinna dorsale anteriore.
Il regime alimentare prevede la somministrazione di crostacei surgelati per quanto concerne il periodo di acclimatazione.
Successivamente si può nutrire l’esemplare allevato con piccoli pezzi di polpa di mollusco e crostaceo.
Particolarità
Gli esemplari provenienti dalle Mauritius sono affetti da un’infezione parassitaria (un crostaceo) che interessa le branchie e, talvolta, è estesa anche sotto l’opercolo branchiale.
Rispetto a N. decora e N. hellfrichi presenta una pinna dorsale dallo sviluppo verticale prolungato.
Nemateleotris decora
Lunghezza
Misura massima di 8 cm.
Diffusione
I luoghi nativi di questa specie sono ubicati nella vasta zona denominata Indo-Pacifica.
Biotopo
Cavità nella barriera corallina.
Caratteristiche fisiche
Analogamente a N. magnifica presenta una colorazione della livrea, ripartita in due parti: la metà anteriore è caratterizzata da una tonalità dorata che diventa violetta sulla sommità del capo e in corrispondenza della superficie dorsale; la metà posteriore è evidenziata da un’uniforme cromatismo grigio-brunastro.
Diverse tinte (nero, viola e rosso) decorano i primi raggi (di forma allungata) della pinna dorsale anteriore, la seconda pinna dorsale, la pinna anale e la pinna caudale (la cui forma ricorda quella di uno strumento musicale, la lira).
Come per altri Nemateleotridi, la conformazione della pinna pelvica è piuttosto allungata.
Comportamento in natura
Vive in acque piuttosto profonde (ad almeno 30 metri) e si trova a proprio agio nei tunnel che scava nel fondale sabbioso e sotto le formazioni coralline.
Quando si nutre, la pinna più grossa sbatte su e giù, in particolar modo quando cattura piccoli crostacei che unitamente a piccole larve di pesci costituiscono la fonte principale d’approvvigionamento alimentare.
Per liberarsi da eventuali parassiti cutanei può ricorrere all’ausilio di determinati gamberetti pulitori, nella fattispecie Lysmata debelius e Lysmata amboinensis.
Habitat in acquario
E’ adatto ad acquari di portata limitata a condizione che esemplari della medesima specie non convivano con esso.
Contribuiscono a rendere accogliente l’habitat in cattività anche le condizioni ottimali dell’acqua, fattore reso evidente dalla ricchezza di colori che contraddistingue la livrea di un’animale che gode di ottima salute.
Naturalmente se la vasca è di grosse proporzioni (ad esempio 3000 litri di capienza) la fisiologica avversione verso gli esemplari della stessa specie scema sensibilmente e si assiste ad uno stato di tolleranza reciproca.
Agevola ulteriormente tale tendenza la predisposizione di numerosi nascondigli di tipo preferibilmente naturale (sassi e coralli), necessari ai vari esemplari per ritirarsi dai combattimenti.
Anche in cattività N. decora può costruire dei rifugi nella sabbia, operazione che talvolta “delega” ad altri ospiti come nel caso del genere Opistognathus, il cui carattere poco bellicoso permette all’Eleotrotide di avere la meglio e quindi di entrare in possesso della tana scavata dal contendente.
Si alimenta di crostacei come Cyclops e Artemia pezzi di crostacei o mollusco.
Diffusione
Gli avvistamenti degli esemplari di questa famiglia sono riconducibili perlopiù alle acque dell’area Indo-Pacifica, anche se segnalazioni della loro presenza (in particolare riguardanti Nemateleotris magnificus) provengono da zone diverse: Mar Cinese, Australia, Nuova Caledonia e Mauritius, Kenya e coste africane orientali in generale.
Nemateleotris hellfrichi
Lunghezza
Misura massima di 8 cm.
Diffusione
L’area di distribuzione di questa specie è circoscritta alla parte centrale dell’Oceano Pacifico (Arcipelago di Tuamotu, Isole della Società e Isola di Palau).
Biotopo
Barriera corallina, in zone piuttosto profonde (sotto i 30 metri).
Comportamento in natura
Vive esclusivamente a grandi profondità, pertanto rappresenta la specie più difficile da catturare del genere Nemateleotris.
E’ dotato di un senso pericolo particolarmente spiccato che gli consente di eclissarsi rapidamente in cavità presenti nelle pietre e nei coralli.
Gli alimenti ambiti da N. hellfrichi sono piccoli crostacei e larve di pesci raccolte nello zoo-plancton.
Habitat in acquario
Consultare paragrafi analoghi inerenti le altre specie dello stesso genere.
Particolarità
Si distingue dalle altre 2 specie per la colorazione della testa (gialla) e dell’addome (violetta).
Per stanare questi pesciolini sguscianti i pescatori usano diversi metodi: impiegano un depressore per risucchiare vorticosamente gli esemplari celati nelle cavità, in questo modo ne possono essere aspirati circa 30 in un’ora; un altro sistema alquanto biasimevole è in voga presso i pescatori delle Filippine, questi stordiscono le prede con l’ausilio del cianuro di sodio.
Gli effetti deleteri provocati da tale sostanza nociva si ripercuotono sugli esemplari lentamente, quindi l’eventuale acquirente diventerà suo malgrado testimone di un’ecatombe ittica abbattutasi sull’acquario dei suoi sogni.
Questa caccia riprovevole è estesa non soltanto alle rimanenti specie del genere Nemateleotris, ma anche a famiglie di pesci piuttosto agili.
Ptereleotris
Diffusione
Oceano Indiano e Pacifico.
Breve descrizione
Tali pesci presentano una corporatura affusolata e, come Nemateleotris, denota una testa priva di squame e la seconda pinna dorsale e quella anale sono conformate in modo accentuato.
Le 2 pinne pelviche sono separate e l’efficiente vescica natatoria consente ad essi di nuotare in acque aperte senza particolare sforzo.
A differenza di altri Eleotridi, alcune specie non costruiscono (necessariamente) rifugi nel fondale sabbioso, ma trovano riparo nelle crepe e nelle incrinature tracciate nelle formazioni coralline.
Solitamente vivono in coppie, rintracciabili a basse profondità (anche in secche) e, per contro, in acque profonde fino a 70 metri.
Similmente ad altri Eleotridi, si procacciano alimenti necessari al proprio fabbisogno, predando crostacei e larve di pesciolini.
Ptereleotris grammica
Lunghezza
Fino a circa 13 cm.
Diffusione
Davvero enorme l’area di distribuzione di questa specie: si estende dall’Oceano Pacifico occidentale fino alle coste africane orientali.
Biotopo
Barriera corallina, a grandi profondità (40 metri).
Comportamento in natura
La sua fonte d’alimentazione principale è costituita da crostacei e larve di pesci; quando sono allarmati si rifugiano in cavità presenti nelle ramificazioni coralline.
Habitat in acquario
Simile a quello di altri Ptereleotris.
Particolarità
A seconda dell’ubicazione di provenienza ( ad esempio, Okinawa e Mauritius), le specie presentano differenze cromatiche nella livrea, inoltre le specie originarie dell’Oceano Indiano sono denominate P. grammica melanota.
Catturare tali pesci rappresenta un’impresa ardua per il sub che deve fare i conti con il rifornimento d’ossigeno veramente al limite e per questo motivo la scoperta di questa specie è da considerarsi relativamente recente.
Ptereleotris evides
Lunghezza
Poco più lungo di 12 cm.
Diffusione
Oceano Indiano e Pacifico.
Biotopo
acque sovrastanti la barriera corallina.
Caratteristiche fisiche
Questo pesce è poco più spesso di una penna ed è decorato da una vasta gamma di sfumature di grigio ad eccezione degli occhi che denotano una bordatura di un blu splendente.
La bocca è di forma obliqua ed è caratterizzata dalla mascella inferiore decisamente prominente.
Comportamento in natura
Nuota generalmente in coppia, in direzione della parte superiore della barriera corallina caratterizzata dalla presenza della luce e si incunea nei coralli e nelle cavità presenti nelle rocce calcaree.
Quando allarga la seconda pinna dorsale e quella anale procede a velocità elevata e sembra un torpedo che scompare alla distanza.
Conformemente ad altri Eleotridi si nutre di crostacei e di avannotti.
Habitat in acquario
Condizione prioritaria è che in vasca non siano presenti pesci aggressivi, assodata questa condizione è possibile introdurre in vasca una piccola comunità di P. evides.
E’ particolarmente sensibile a movimenti repentini percepiti nell’ambiente esterno all’acquario, in tal caso saetta a grande velocità (difficilmente seguibile a occhio nudo) e manifesta l’istinto di balzare fuori dalla vasca, pertanto è caldamente raccomandato coprire l’acquario con una lastra di vetro.
La velocità dei suoi movimenti non serve soltanto a garantirsi una via di fuga, ma anche a catturare con tempestività e precisione il cibo somministrato, operazione condotta a termine mediante la bocca (leggermente sporgente), in grado di fagocitare crostacei di grosse dimensioni.
La “dieta” alimentare si basa inizialmente sulla somministrazione di crostacei vivi e in seguito, mangimi morti (polpa di mollusco, pezzi di carne di pesce…).
Particolarità
In virtù del notevole sviluppo che caratterizza la seconda pinna dorsale e la pinna anale, la forma del suo corpo palesa una notevole similitudine con la foggia di un torpedo (siluro): somiglianza da cui trae origine il nome inglese (Fish Torpedo) con il quale vengono indicati generalmente anche gli esemplari del genere Ptereleotris.
Ptereleotris zebra
Lunghezza
Fino a circa 13 cm.
Diffusione
Oceano Indiano e Pacifico, nonché Arcipelago Indo-Australiano.
Biotopo
Cavità nella barriera corallina.
Caratteristiche fisiche
Una tonalità blu-verde contraddistingue gli esemplari di entrambi i sessi.
Sui fianchi di essi sono palesi una ventina di barre (verticali e diagonali) colorate di rosso e di rosa.
Davanti alla base della pinna pettorale è evidente una striscia verticale rossa piuttosto luminosa orlata in entrambi lati da una riga blu.
La pinna pettorale e quelle pelviche sfoggiano un cromatismo incolore mentre gli arti rimanenti sono caratterizzati da una colorazione gialla.
Le pinne anali e dorsali passano inosservate quando sono inattive e spiccano solamente quando l’animale le agita costantemente, in tal caso risalta la colorazione di questi arti: la pinna anale è orlata da una banda rossa e la dorsale denota una riga nera in corrispondenza dell’orlo esterno.
Comportamento in natura
Quando intende impressionare un avversario erige il proprio barbiglio e in segno di sfida seguita a girargli intorno.
L’ innalzamento del barbiglio è attuato (unitamente al dispiegamento costante della pinna dorsale e di quelle anali) anche nel corso di approcci amorosi: Il maschio “corteggia” la femmina che mima gli stessi movimenti in segno di approvazione.
In conformità agli altri Ptereleotridi trovano riparo in fessure incavate nei coralli e traggono sostentamento nutrizionale da crostacei e avannotti raccolti nel plancton.
Habitat in acquario
Non risulta difficile da allevare: accetta crostacei come artemia o mysis, e in seguito anche pezzi di polpa di mollusco e crostaceo.
Esemplari provenienti dallo stesso habitat naturale non hanno problemi a condividere gli spazi in ambiente acquariofilo: essi non rinunciano ad intraprendere le operazioni tipiche della loro vita allo stato brado e inoltre non sono timidi come impone il luogo comune.
A tal proposito, sfruttano le loro movenze eleganti e veloci per ghermire cibo a ospiti più massicci.
Particolarità
Si differenziano dalle altra specie di Ptereleotris per via del barbiglio che erigono in occasione di schermaglie con altri esemplari o come atto preliminare amoroso.
Ringraziamo Roberto Sozzani per le foto fornite.
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