Le difese Questo è un argomento molto interessante per l’introduzione degli Alcionacei in un acquario per più di un motivo, in una vasca gli Alcionacei possono avere altre funzioni oltre a quella estetica, e non sempre sono innocui con gli altri ospiti della vasca. Gli Alcionacei pur essendo ricchi di sostanze nutritive come carboidrati, grassi e proteine, subiscono pochi attacchi da parte di predatori perché hanno imparato a difendersi in vari modi: secernono sostanze tossiche oppure, producono piccoli aghi di carbonato di calcio CaCO3, oppure approfittando della loro grande capacità nel ritirare velocemente i polipi all’interno della colonia. Vediamo ora il metodo di difesa ad “arma bianca”: piccoli aghi di carbonato di calcio che risultano pericolosi per i pesci e le lumache. La Sinularia ad esempio presenta soprattutto questi aghi alla base, questi si vanno diradando mano a mano che si procede verso l’alto, essi cambiano anche di dimensioni crescendo procedendo dall’alto verso il basso. Questi aghi negli Alcionacei non hanno solo una funzione di difesa, ma sostengono anche la colonia infatti ne costituiscono infatti lo scheletro portante. Altro tipo di difesa è la capacità di ritrarre all’interno i polipi, questa è più sviluppata in quegli Alcionacei in cui le altre difese sono meno efficaci come nei Sarcophyton.
La difesa migliore per gli Alcionacei è rappresentata dalla loro capacità di produrre sostanze tossiche e chimiche: infatti sono anche in grado di sinterizzare delle sostanze chimiche abbastanza elementari che però svolgono diverse funzioni che ancora oggi non sono state individuate completamente. E’ per questa loro capacità di produrre sostanze elementari e poi combinarle che l’industria chimica e farmaceutica ha incominciato studi approfonditi su di loro. Le sostanze prodotte infatti prese singolarmente non hanno alcun effetto oppure hanno un effetto scarso, invece se si combinano con altre sostanze sempre prodotte dagli stessi Alcionacei possono diventare efficacissime. Le funzioni che le sostanze chimiche possono compiere sono quella di difendere l’animale dai predatori, di inibire la crescita delle alghe, di facilitare l’inseminazione delle uova da parte dello sperma, e di riuscire a bloccare la crescita di altri Antozoi. Principalmente la produzione di sostanze tossiche è fatta per difendere lo spazio vitale della colonia, spesso questo è fatto a scapito di altri Alcionacei, ma a volte chi ci rimette di più sono Antozoi di sottoclassi differenti. La difesa del territorio può avvenire in due modi: uno possiamo definirlo a distanza, infatti ad esempio vi sono alcune specie di Lobophytum e di Sinularia che se messe vicino a colonie di esacoralli quali Pavona cautus e Porites andrewsi ne possono causare la morte anche se i due coralli distano circa 30 cm o poco più, questo deve essere tenuto in considerazione durante l’allestimento delle vasche. L’altro metodo invece si può definire a contatto ravvicinato, infatti ad esempio alcune specie di Xenia non creano alcun problema ai coralli duri Porites andrewsi fino a quando non entrano in contatto tra di loro. Le sostanze tossiche che emettono le Lobophytum hedleyi e Sinularia flexibilis hanno un effetto devastante su Acropora formosa e Porites cylindrica perché questi composti chimici inducono ad espellere i nematocisti e le alghe zooxanthellae e quindi l’Acropora e la Porites si trova senza possibilità di ottenere il nutrimento e muoiono. A volte la lotta per difendere il territorio è fatta anche combattendo le planule di altri antozoi in modo tale che queste non si instaurino vicino ad essi.. Ad esempio la Xenia come detto inibisce la crescita e la nascita di altri antozoi vicino a lei, ma permette alle planule di Acropora di mettere le radici e di crescere oppure più probabilmente non è in grado di contrastarne lo sviluppo. Vi sono alcuni Alcionacei che invece di impegnarsi in una lotta chimica preferiscono spostarsi lentamente per evitare qualsiasi contatto con i possibili competitori nello sfruttamento dello spazio; ad esempio le Nephthea species.
Per ultimo citiamo la possibilità che sembra che possano avere alcuni Alcionacei della specie Erythropodium caribaeorum le quali quando vengono a contatto con un altro antozoo incominciano una trasformazione dei tentacoli dei polipi che perdono i loro piccoli filamenti e diventano sempre più lunghi in questo modo abbracciano l’altro animale e in breve tempo questo viene portato alla morte. |
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