La famiglia Discosomatidae comprende una moltitudine di specie, non tutte ancora classificate; le più conosciute si trovano nell’Oceano Indo Pacifico. Sono specie che in natura vivono in acqua anche con concentrazione di nitrati superiore ai 40 mg/l, questo li rende degli ottimi esemplari da introdurre come primo ospite in un nano reef..
Lunghezza:
Diffusione: Biotopo: Caratteristiche fisiche: La forma del disco e i colori di questo animale variano da specie a specie; il disco può essere completamente liscio, oppure ricoperto da più o meno piccole protuberanze; i colori che principalmente si trovano in commercio sono il verde, rosso, marrone, ma vi sono varietà bellissime di colore blu, viola, arancione. Si caratterizzano per un disco piatto a volte con delle piccole protuberanze come dei piccoli puntini, non sono le specie più infestanti presenti di questa famiglia. Si moltiplicano in genere dalla base del gambo; se sottoposti alla giusta illuminazione e corrente un individuo può generare molto animali figli, ma questi ovviamente saranno molto piccoli e impiegheranno del tempo prima di essere pronti per riprodursi e per avere una dimensione apprezzabile. Il disco ha un bordo tagliato di netto e non frastagliato come in altri animali di questa famiglia. Non sono dotate di difese chimiche, però sono in grado di estroflettere dall’apparato digerente dei filamenti che sono urticanti perché ricoperti di sostante acide digerenti; in questo modo possono difendersi oppure attaccare un invertebrato vicino oppure attaccare un pesce che li sta importunando.
Comportamento in natura: Se l’animale non si trova bene sul substrato è in grado di sganciarsi da esso e lasciarsi trasportare dalla corrente, fino a quando non troverà un altro posto dove attaccarsi. Questi invertebrati vengono indicati come colonizzatori di barriere coralline morte. Crescono soprattutto su scheletri di coralli duri ormai deperiti. Per il resto vale il discorso generale comune a tutti i Corallimorfari. Sono animali che in natura si spostano anche molto lentamente per cercare il posto più adatto dove vivere. Il movimento può essere continuo e lo spostamento può arrivare ad un centimetro in un anno. In natura formano colonie di molti individui che vivono gli uni vicini agli altri; è anche possibile la convivenza di varietà diverse i zone molto ristrette con giochi di colore molto belli.
Habitat nel nano reef: Al contrario gli altri Alcionacei soccombono di fronte alle difese chimiche di questi animali, o semplicemente per il fastidio provocato dal continuo toccarsi tra gli animali che così non permette ai polipi degli Alcionacei di aprirsi. In un nano reef crescono molto di più di quanto non riescano in natura, raddoppiando a volte le loro dimensioni originali. Non richiedo forte illuminazione e già sotto una lampada da 6000°k prosperano benissimo. La corrente non deve essere ne diretta, ne troppo forte; l’animale è in grado da solo di togliersi i detriti che si depositano sul disco. E’ meglio posizionarlo nei posti più calmi di un nano reef, sarà poi l’animale che si sposterà lentamente per raggiungere la posizione migliore. Se al contrario lo si mette dove la corrente è troppo forte si rischia che l’animale decida di staccarsi e di vagare quindi per la vasca trasportato dalla corrente. Il disco si apre durante il giorno nel periodo di maggiore illuminazione e si contrae la notte a luci spente. E’ di sicuro un invertebrato da inserire per i suoi colori, ma soprattutto perché abituato in natura a sopportare anche concentrazioni molto alte di nitrati; oltre i 40 mg/l. Visto il suo tipo di crescita e di riproduzione non crea troppi problemi di spazio, e questo soprattutto in nano reef ben avviati è un problema in meno da affrontare. Vive benissimo sotto diverse tipi di lampade anche se predilige le lampade al neon o le risparmio energetico (PL) perché soffre la presenza di raggi UV, che una HQI potrebbe rilasciare. Con HQI non lasciarlo sotto la luce diretta delle lampade, ma nasconderlo sotto le sporgenze o in piccole grotte che ci saranno nelle nostre rocce vive. Non sono necessarie lampade troppo fredde, già sotto lampade da 6000-6500°K l’animale si apre completamente e si moltiplica senza nessun problema. Più le lampade saranno fredde maggiore sarà la vivacità dei colori ma questo è più una impressione dell’occhio umano che una reale esigenza per questo animale; quindi lampade da 6000°k in poi vanno benissimo. Se non gradisce il tipo di illuminazione oppure la corrente che potrebbe essere troppo forte, l’animale si staccherà completamente dalla roccia e vagherà nella nostra vasca fino a quando non troverà un posto dove attaccarsi. Sarebbe meglio in questo caso prendere l’animale che rischia di non fermarsi più e di deperire. Procurarsi un piccolo sasso dalle giuste dimensioni e con una retina sintetica tipo quella dei sacchetti delle patate con maglie il più larghe possibili avvolgere il corallo e il sasso insieme. E’ necessario lasciare il disco dell’animale nella parte superiore e il più aperto possibile, il piede a contatto con la roccia entro breve, tre o quattro giorni se l’animale è sano, si attaccherà al sasso. L’operazione di collocare il sasso attaccato all’animale attraverso la retina la si può fare tranquillamente fuori dall’acqua, l’operazione non impiega più di cinque minuti e l’animale non soffre. Dopo aver confezionato questo piccolo pacco formato da sasso e invertebrato ri-inserire il tutto in acquario appoggiandolo sul fondo dove ci sia una buona corrente e illuminazione. Attenzione che durante questa operazione l’animale rilascerà del muco molto scivoloso. Solo quando l’animale sarà attaccato al nuovo substrato potremo togliere il sasso. I valori dei nitrati non sono poi così importanti, questi individui in natura vivono anche dove la concentrazione supera i 40 mg/l, quindi una vasca appena avviata non dovrebbe presentare dei valori peggiori di quanto non sia abituato in natura. Attenzione però ai valori di pH che devono essere superiori a 8.1. Sono le specie più robuste e facili da tenere in un nano reef, certamente possono essere i nostri primi ospiti subito dopo la fase di maturazione e dopo aver inserito paguri e lumache e altri animali detrivori. Alimentazione:
Alimentazione nel nano reef: E’ vero che a parte i filamenti intestinali non hanno difese chimiche, ma i loro dischi possono crescere molto di dimensioni e togliere la luce agli invertebrati posti sotto di loro nella barriera, oppure per semplice contatto danno fastidio agli invertebrati vicino e non fanno aprire i poli si pensi ad esempio alle Sinularie e ai loro piccoli polipi. Alcuni individui possono raggiungere i 20 cm di diametro del disco, questo non sono assolutamente adatti in un nano reef a meno che non si vuole fare un acquario tematico per questa specie. Convivenza con altri invertebrati. Il nuovo individuo o contiuna a vivere ai piedi dela madre oppure si stacca e vaga fino a quando non trova un posto per attaccarsi. Il loro disco può dare dei problemi ad altri invertebrati che non riescono a ricevere la luce se coperti dal disco stesso. Riproduzione: In questo caso sembra quasi che l’animale stia morendo, per una settimana no si aprirà completamente e la bocca diverrà così grossa da spezzarsi e far poi vedere il substrato sottostante. Appena diviso in due i due animali si richiuderanno su se stessi ricucendo prima la bocca e poi il disco. Avremo due esemplari identici in vasca. Altro metodo è la formazione di un animale figlio alla base del gambo che crescerà piano piano fino a diventare autonomo. In questi casi l’animale madre potrebbe staccarsi dal substrato per lasciare al figlio più possibilità di crescere su un substrato adatto a lui. . Talee nel nano reef: Il taglio deve essere netto e dividere in due parti uguali l’animale, attenzione a dividere non solo il disco, ma anche il gambo che contiene l’apparto digerente. Se il taglio è ben fatto l’animale si dividerà in due esemplari uguali, se il taglio non sarà netto, l’animale ricucirà il taglio e tornerà uguale a quello di prima. Se in vasca abbiamo batteri o virus l’animale potrebbe essere attaccato da questi ultimi e morire. Potature nel nano reef: In questi casi bisogna eliminare alcuni individui; in vasche così piccole usare iniezione di aceto, acqua calcarea o altro potrebbe essere dannoso per l’equilibrio della vasca. Si possono togliere i singoli animali staccandolo dalla roccia usando un cucchiaio, oppure usando proprio le dita. Nella maggior parte dei casi parte di tessuto rimarranno attaccati al substrato ed entro breve formeranno dei nuovi piccoli individui. Anche i tessuti tolti spesso si rigenerano se lasciati in vasca e formeranno nuovi animali. Io in genere li lascio sul fondo sabbioso della vasca, mi accorgo quali sono i tessuti sani da quelli meno sani perché dopo due giorni quelli sani hanno lo stesso colore dell’animale da cui li ho staccati. Da questi mi si formano micro invertebrati che poi cresceranno; ottimo materiale di scambio. Durante l’operazione l’animale tenterà di difendersi prima ritirandosi e poi estroflettendo i tentacoli urticanti. Temperatura: Densità: Valore pH: Foto di Nando Masciadri (particolare della bocca) e Roberto Marion. |
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