I sali testati nella prova comparativa:
Nelle pagine seguenti sono riportati in ordine di test i sali che sono stati oggetto della nostra prova comparativa.
Oltre alla fotografia che testimonia la confezione inviata dal produttore e/o distributore nazionale è presente una breve descrizione del packaging comprensivo di un sunto di quanto riportato su di esso con particolare riguardo ad eventuali valori chimici comunicati dal produttore.
Oltre a questo si trova poi una sommaria analisi macroscopica del sale ad occhio nudo. Qualche dettaglio in più circa la granulometria e la composizione di questa ci è stata data dall’impiego di una lente d’ingrandimento.
Si passa poi alle impressioni raccolte al momento della solubilizzazione del sale, impressioni che sono state divise in due momenti diversi della preparazione della soluzione salina.
Il primo momento coincide con la cessazione dell’agitazione manuale tramite paletta aereatrice (utensili utilizzati comunemente per l’arieggiamento dei mosti); mentre il secondo corrisponde al momento in cui si spegne la pompa di agitazione e si procede all’effettuazione dei test, ovvero dopo 24 ore esatte dalla preparazione della soluzione stessa.
Wave — Optimum Sea Salt:
Il sale Wave Optimum Sea ci perviene in una confezione in cartone da 2 kg, all’interno della quale si trovano due sacchetti perfettamente sigillati dal peso di 1 kg cad. La scelta di dividere il contenuto della confezione in due sacchetti probabilmente è stata effettuata dal produttore pensando ad una migliore conservazione.
Il produttore riporta sulla confezione alcuni dati che l’acquariofilo dovrebbe ritrovare nella soluzione salina ottenuta con il proprio sale. Questi sono un pH compreso tra 8.2/8.5, un KH di 8° e la totale assenza di nitrati e fosfati, sempre il produttore sulla confezione ricorda che nel sale sono presenti 70 oligoelementi.
Macrospicamente il sale si presenta come un sottilissimo granulato bianco, guardando con una lente d’ingrandimento la polvere, questa appare composta da due frazioni, la prima è costituita da cristalli traslucidi bianchi opalescenti dalla forma rotendeggiante di dimensioni comprese entro i 2 mm, la seconda frazione invece è composta da cristalli bianchi cangianti, di irregolare forma, opachi, dalle dimensioni comunque comprese entro i 2/3 mm.
Il sale una volta posto a contatto con l’acqua d’osmosi presenta da subito un’elevata solubilità alla sola agitazione con una paletta, una volta inserita la pompa, la soluzione, che inizialmente appare torbida diventa rapidamente (meno di 10 minuti di movimentazione) limpida.
Spegnendo la pompa si può notare come il sale sia effettivamente tutto sciolto, nessun residuo è presente nel contenitore, nemmeno negli angoli.
AquaMar — Salt Pro:
In questa prova comparativa abbiamo il piacere di testare in anteprima un nuovo prodotto che sarà commercializzato durante questo 2010. Si tratta del sale AquaMar Salt Pro che ci viene inviato non in una confezione destinata alla vendita ma all’interno di un piccolo barattolo con sul quale è attaccato l’adesivo del sale in esso contenuto.
Il campione di sale che ci perviene, del peso di 1,2 kg appare macroscopicamente come una sottile polvere bianca, perfettamente asciutta e priva di umidità, all’interno della quale si possono rinvenire cristalli ialini rotondeggianti della dimensione di poco superiore al millimetro. Non si riconoscono, neppure dopo aver utilizzato la lente d’ingrandimento altre forme predominanti o cristalli di diverso colore.
Una volta effettuata la pesatura, la polvere mescolata all’acqua si scioglie pressoché immediatamente dopo pochi colpi di paletta, tanto che nei pochi minuti che passano tra l’agitazione manuale e l’introduzione della pompa di movimento l’acqua appare già perfettamente trasparente e sul fondo del recipiente non vi è la presenza di alcun residuo insoluto.
Da quanto si legge sull’etichetta, il Salt Pro di Aqua Mar contiene più di 70 oligoelementi, e una volta portato in soluzione dovrebbe assicurare la formazione di una soluzione salina con un contenuto di calcio superiore ai 430 mg/lt e totalmente priva di nitrati e fosfati. Il produttore, sempre sull’etichetta che ci ha fornito riporta un valore di pH finale compreso tra 8.2 e 8.4
Aquaconnect — Deep Blue:
Per la nostra prova ci viene inviato un campione di sale del peso di circa 2,7 kg presumibilmente prelevato da una confezione commerciale più grande.
Il sale è contenuto direttamente in un secchiello di plastica sigillato con del nastro da carrozzieri. Il sale non ha risentito di questo e si presenta macroscopicamente perfettamente asciutto e privo di umidità.
All’esame con la lente d’ingrandimento il sale appare come una polvere bianca, di granulometria molto uniforme e molto sottile (compresa entro il millimetro/millimetro e mezzo).
In prevalenza si notano due componenti cristalline, la prima fatta di cristalli rotondeggianti opalescenti, la seconda è invece costituita da cristalli di forma più irregolare, tendenzialmente piatti, bianchi opachi.
Questo tipo di cristalli si rinvengono in maniera però davvero molto esigua anche di dimensioni più grandi (3/4 millimetri).
Nel momento della dissoluzione si nota da subito come il sale sia estremamente solubile, bastano meno di 30 secondi di agitazione con la paletta per avere una soluzione già perfettamente limpida, inutile dire, alla luce di questo che non è presente sul fondo nessun tipo di cristallo insoluto nonostante l’esiguo tempo di agitazione, si procede come solito all’agitazione della soluzione ottenuta per 24 ore tramite pompa.
La confezione inviata, del tutto prima di adesivi o di riferimenti non ci permette di inserire qualche dato “di targa” in più, inserito di prassi dal produttore e presente solitamente sulle confezioni destinate alla commercializzazione.
Acquarium Coral Reef — Reefsea Profy Salt:
Per la prova comparative, Acquarium Coral Reef distributore del sale Reefsea Profy Salt ci invia un campione di 5 kg contenuto in un secchiello perfettamente sigillato da nastro adesivo. Il sale non è posto in un ulteriore sacchetto ma bensì direttamente nel secchiello, nonostante questo, all’apertura il sale si presenta perfettamente asciutto e non è presente la benché minima traccia di umidità.
Il produttore di questo sale, (che macroscopicamente ci appare come una sottile polvere bianca composta nella sua quasi totalità da cristalli bianchi traslucidi e da pochissimi cristalli bianchi dalle dimensioni più grandi e comunque comprese entro i 3 mm) non riporta in etichetta valori chimici dettagliati che il sale fornirà una volta portato in soluzione, ma bensì segnala in maniera più generica che il sale ha un grado di purezza di poco inferiore al 100% e che contiene tutti gli oligoelementi di cui hanno bisogno coralli ed invertebrati.
Sempre sull’etichetta è riportato che il sale è totalmente privo di additivi sintetici e che una volta portato in soluzione non apporterà nitrati, fosfati e silicali alla soluzione salina appena preparata.
Per quanto riguarda la dissoluzione, il Reefsea Profy Salt una volta agitato per pochi minuti con l’apposita paletta fornisce già una soluzione perfettamente limpida e per nulla lattiginosa, da segnalare che dopo alcuni minuti di riposo sul fondo si rinvengono alcuni granelli non disciolti che dopo 24 ore di movimentazione con una piccola pompa sono del tutto scomparsi.
Il produttore suggerisce di pesare 33 grammi di sale ogni litro d’acqua per ottenere una soluzione con una corretta salinità e pronta per l’uso, noi, come per tutti gli altri sali abbiamo pesato 40 grammi per litro d’acqua d’osmosi.
Aqua Medic — Reef Salt:
Ci viene inviato un campione di Aqua Medic Reef Salt del peso di 2 kg, il campione una volta aperta la confezione esterna in cartone il sacchetto interno contenente il sale appare come un unico blocco di sale, tanto duro che si fatica ad estrarre il sacchetto in nylon dalla scatola.
Procediamo per prima cosa ad un’accurata ispezione del sacchetto in cerca di rotture o buchi responsabili di questo assorbimento di umidità da parte del sale, ispezione che risulta, anche quando condotta con la lente d’ingrandimento, del tutto negativa.
Si procede allora alla pesatura e alla dissoluzione del sale nell’acqua d’osmosi.
Per poter pesare accuratamente il sale occorre battere più volte il pacco da 2 kg contro la tavola, tanto era duro il campione.
Foto N°1. Particolare del sacchetto da 2 kg contenente il sale Aqua Medic. Si noti come appare prendere perfettamente la forma della scatola esterna, segno evidente dell’assorbimento dell’umidità in primis e successivamente dell’indurimento del contenuto in un unico blocco. |
Nonostante le “percosse” che abbiamo riservato al pacco di sale, il campione pesato si presenta come una polvere umida al tatto, formata esclusivamente da cristalli bianchi, ialini e traslucidi della dimensione compresa abbondantemente entro i 2 mm. Questi cristalli però, a causa dell’umidità assorbita spesso sono raggruppati in grumi di sale di dimensioni anche superiori al centimetro e mezzo.
La prima parte della dissoluzione del sale, che viene eseguita tramite una paletta di plastica evidenzia una certa difficoltà nella solubilizzazione del sale.
La soluzione formatasi dopo 5 minuti di agitazione risulta essere lattiginosa con depositi sul fondo di un discreto numero di cristalli, si procede come uso all’agitazione meccanica tramite pompa per 24 ore, alla fine delle quali otterremo una soluzione limpida, non si notano sul fondo cristalli di sale non disciolti.
Il produttore riporta sulla scatola, oltre che a tutti gli elementi traccia presenti nel sale (dichiarati ed elencati ben 94 elementi), che una volta ottenuta una soluzione con salinità di 35 ppm il sale fornirà una soluzione con 420 mg/lt di ioni calcio, 1200 Mg/lt di ioni magnesio, 350 mg/lt di ioni potassio e 16 mg/lt di ioni stronzio.
Sempre da quanto riportato sulla confezione l’acquariofilo che impiega questo sale dovrebbe ritrovarsi con una soluzione salina del tutto priva di nitrati e fosfati, oltre che una soluzione del tutto priva di agenti chelanti, non impiegati a detta del produttore nella formulazione di questo sale.
Tropic Marin — Bio Actif Salt:
Il Tropic Marin Bio Actif Salt ci perviene in una confezione di cartone da 4 kg la quale al suo interno non contiene il solito sacchetto di nylon a cui siamo abituati ma un particolare sacchetto di carta tipo “tetra-pak” che fa tutt’uno con l’involucro di cartone esterno.
Le alette dell’involucro esterno dovrebbero in teoria, una volta piegate come da istruzioni, funzionare da chiusura ermetica per lo stesso sacchetto interno, nonostante questa “chicca” credo comunque che il trasferimento del sale in un recipiente decisamente più a tenuta sia doveroso.
Una volta trasferito nel recipiente di pesata il sale si presenta perfettamente asciutto e privo di umidità, al breve esame macroscopico condotto con lente d’ingrandimento, si evidenza come il Tropic Marin Bio Actif risulti essere un sale composto da minuscoli granelli bianchi opalescenti, granelli che a stento raggiungono il millimetro. Guardando nell’insieme il campione pesato prima del dissolvimento pare che questo presenti anche dei riflessi azzurri.
Più che un sale il Bioactif assomiglia più ad una polvere, la dissoluzione del sale è pressoché immediata, basta meno di un minuto di agitazione ed il sale è perfettamente sciolto, la soluzione così formatasi è leggermente opalescente, ma leggendo sulla confezione il produttore riporta che questo è del tutto normale ed è dato dall’attivazione delle sostanze bioattive presenti nel sale.
Dopo 24 ore dalla preparazione, la soluzione salina appare perfettamente limpida, anche dopo aver spento la pompa di movimento sul fondo del recipiente non si nota alcun genere di deposito o residuo di sale insoluto.
Leggendo quanto riportato sulla scatola si apprende come questo sale possa rappresentare una novità nel panorama dei sali marini, in quanto a detta del produttore esso dovrebbe contenere non meglio specificati elementi bioattivi marini.
Non sono riportate sulla confezione ulteriori informazioni relativamente al quantitativo di elementi forniti o a valori chimici che si dovrebbero misurare una volta preparata la soluzione salina.
ELOS — Sale:
ELOS ci fa pervenire il campione del suo sale in una busta di alluminio molto spesso del peso di 900 gr circa. Sulla busta il produttore non dichiara alcun valore chimico che il sale fornirà una volta portato in soluzione, elenca però tutti gli oligoelementi e gli elementi traccia presenti nel suo sale, in questo scopriamo essere presenti anche molte vitamine e aminoacidi.
Il produttore riporta sul retro della confezione l’avvertenza di movimentare l’acqua ottenuta sciogliendo il sale con una piccola pompa per almeno 3-4 giorni per permettere la completa stabilizzazione dei valori, noi come per tutti i sale testati nella nostra prova effettuiamo un periodo di movimentazione dell’acqua preparata per 24 ore.
Apriamo la confezione, ed il sale ELOS ci appare come una polvere con granulometria molto varia, con l’aiuto di una lente di ingrandimento vediamo cristalli bianchi, ialini e rotondeggianti di piccole dimensioni (contenute entro i 2 mm) e scaglie per lo più piatte di colore bianco cangiante anch’esse di dimensioni molto contenute.
Oltre a questi si vanno poi ad aggiungere moltissimi agglomerati formati dall’unione di più cristalli. Questi hanno dimensioni varie che vanno da qualche millimetro ad agglomerati che arrivano a sfiorare anche il centimetro come dimostra la foto sottostante.
Foto N°2. Campione pesato e pronto per la dissoluzione di sale ELOS, si notino gli agglomerati presenti. |
Dopo 24 ore di agitazione il sale è perfettamente sciolto, la soluzione limpida e in fondo al recipiente non è presente alcun tipo di deposito.
HW-Wiegandt — Marinemix Reefer.
Riceviamo il sale HW-Wiegandt nella versione Marinemix Reefer in un sacchetto termosaldato del peso di 1850 gr alla quale è stata applicata l’etichetta riportante la tipologia di sale.
E’ evidente che non si tratta di una confezione destinata alla vendita e che il campione di sale con buone probabilità sia stato prelevato da una confezione più grande. Nonostante questo il sale appare perfettamente asciutto al tatto e non presenta, anche dopo esame con lente d’ingrandimento agglomerati che facciano presagire un assorbimento di umidità.
Sotto l’esame della lente d’ingrandimento il sale appare come una polvere bianca composta da più formazioni cristalline. Se ne distinguono almeno di quattro tipi. La prima, e più rappresentativa è la parte più sottile formata da polvere di pochi decimi di millimetro, bianca opaca e dalla granulometria rotondeggiante regolare.
La seconda frazione è composta da cristalli più grandi, di forma irregolare, biancastri e traslucidi di dimensioni superiori al millimetro.
Le restanti due parti sono composte più che da cristalli veri e propri da scaglie, le prime e più numerose sono bianche opache cangianti, molto luminose e con dimensioni più contenute rispetto alle seconde (1/3 mm) che invece appaiono come scaglie bianche opache, traslucide con dimensione variabile dal millimetro fino ad arrivare ai 4/5 mm.
La confezione che ci è pervenuta non ci permette, di riportare dati e annotazioni fornite dal produttore, passiamo dunque direttamente alle impressioni date al momento della solubilizzazione che appare da subito molto buona.
Il sale si scioglie rapidamente e completamente con poche mescolate formando una soluzione lattiginosa biancastra, soluzione che diverrà perfettamente trasparente dopo pochi minuti di agitazione con pompa. Alla fine delle 24 ore di agitazione nessun deposito è presente nel fondo del contenitore e la soluzione appare perfettamente limpida e trasparente.
Prodac — Ocean Fish:
Prodac ci invia il suo sale Ocean Fish in una confezione di cartone da 4 kg, confezione che rappresenta la pezzatura minima di vendita di questo sale che stando a quanto riportato sulla scatola è interamente “made in Italy”.
Leggendo quando riportato sulla confezione non si rintracciano informazioni su valori chimici che il sale fornirà una volta portato in soluzione, ma semplicemente si trovano elencate una serie di indicazioni per la corretta preparazione della soluzione salina.
Lo stesso produttore, benché dia per possibile l’immediato utilizzo della soluzione in acquario, consiglia di aspettare almeno 12 ore per ottenere una stabilizzazione della soluzione.
Macroscopicamente, una volta aperto il sacchetto sigillato interno, il sale appare come una sottilissima polvere, dove ad occhio nudo è difficile se non del tutto impossibile scorgere differenze tra i cristalli componenti il sale.
Solamente con l’aiuto di una lente d’ingrandimento 3.5X si possono notare meglio le diverse tipologie di cristalli che compongono il sale.
La maggior parte sono rotondeggianti, bianchi opalescenti, di dimensioni molto contenute e mai superiori al millimetro; oltre a questi si rinvengono cristalli sempre rotondeggianti, bianchi, traslucidi, a bordi leggermente più irregolari. Si scorgono poi pochi cristalli di dimensioni ancora più ridotte, bianchi, molto brillanti.
Al momento della solubilizzazione il sale si comporta in maniera egregia. Dopo pochi colpi di paletta il sale è già perfettamente disciolto e la soluzione già perfettamente limpida, di conseguenza impossibile trovare anomalie dopo 24 ore di agitazione meccanica tramite pompa.
N.B. Per questo sale, visto il basso contenuto di calcio non è stato possibile eseguire il test dello stronzio in quanto nella prima titolazione il viraggio al blu della soluzione è avvenuto prima del dosaggio minimo previsto dal produttore del test.
Sera — Meersalz:
Il campione di sale inviato per la nostra prova è contenuto in una scatola di cartone del peso di 1,3 kg all’interno della quale si trovano due sacchetti in nylon perfettamente sigillati del peso di 650 gr cadauno, sufficienti, secondo il produttore, all’ottenimento di 20 lt di soluzione salina.
I due pacchetti appaiono già da prima dell’apertura contenere un sale umido; infatti la consistenza che si palpa dal sacchetto è quella di un sale estremamente umido, impressione che non viene fugata una volta aperto e pesato il sale necessario alla nostra prova.
Il sale appare di colore bianco, quasi tendente all’azzurro, molto umido tanto che tastandolo con le mani queste rimangono quasi bagnate. Il sale se compattato con le dita si impacca e diventa quasi “modellabile” come si trattasse di neve molto bagnata.
Anche con la lente d’ingrandimento non si riescono a distinguere le forme dei singoli cristalli e viene confermata ulteriormente l’impressione di trovarsi di fronte ad un sale estremamente umido.
Sulla scatola il produttore non specifica nessun valore chimico che il sale fornirà una volta portato in soluzione. Vi sono però riportare le istruzioni per una corretta miscelazione, dove si raccomanda l’agitazione della soluzione ottenuta per almeno 24 ore tramite una potente pompa prima di essere impiegata in acquario.
Quando portiamo in soluzione il sale con la paletta dapprima otteniamo una soluzione bianca lattiginosa che diventa totalmente limpida già dopo pochi minuti dopo l’accensione della pompa.
Dopo le consuete 24 ore di agitazione la soluzione è perfettamente limpida e priva di qualsiasi deposito.
N.B. Per questo sale, visto il basso contenuto di calcio non è stato possibile eseguire il test dello stronzio in quanto nella prima titolazione il viraggio al blu della soluzione è avvenuto prima del dosaggio minimo previsto dal produttore del test.
Matuta — TIMO Reef Salt Premium:
Il campione di sale Matuta ci perviene chiuso in un doppio sacchetto di quelli abitualmente utilizzati dai negozianti per il trasporto di pesci o coralli all’interno dei quali si trovano circa 2 kg (1970 gr) di sale TIMO Reef Salt Premium e un foglio verosimilmente ottenuto fotografando un contenitore da 20 kg del sale in oggetto.
Da questo non si riescono a reperire precise informazioni circa il quantitativo dei vari elementi che l’acquariofilo si ritroverà ad avere una volta ricomposta la soluzione salina da impiegarsi in acquario, ma si riescono a scorgere sommarie indicazioni per la preparazione della soluzione salina oltre che alcuni cenni alla composizione del sale stesso, che in virtù dei componenti di qualità farmaceutica impiegati si rende idoneo all’impiego anche in vasche con all’interno animali particolarmente delicati e/o sensibili.
All’occhio il sale Matuta appare come un sale perfettamente asciutto e privo di umidità, di granulometria molto sottile, impressione che viene confermata anche dopo aver impugnato la consueta lente d’ingrandimento.
Il sale appare composto prevalentemente da cristalli bianchi ialini, rotondeggianti, della dimensione molto ridotta (1/1,5 mm massimo). Presenti, anche se in misura molto minore, cristalli bianchi opalescenti, quasi cangianti tendenti all’azzurro, anch’essi di dimensioni molto ridotte.
Notevole la solubilità del sale, già durante il travaso dal recipiente di pesata a quello dove poi la soluzione salina avrebbe riposato per un giorno intero mossa da una pompa; il sale era già completamente sciolto solo grazie al movimento della paletta, senza che fosse necessario impiegare la pompa.
Questa è stata comunque impiegata per uniformare la prova di questo sale a tutti gli altri benché non ve ne fosse motivo reale.
Dopo circa un minuto la soluzione era perfettamente limpida e senza alcun sedimento apprezzabile. Dopo 24 ore di movimentazione della soluzione con la consueta pompa la soluzione finale appare perfettamente limpida e priva di qualsiasi deposito.
Aquafim — Meersalz:
Il campione di sale Aquafim da 1,4 kg ci perviene all’interno di un barattolo in plastica perfettamente chiuso dal sigillo di sicurezza. Una volta rimosso quest’ultimo e svitato il tappo un ulteriore tappo di plastica trasparente assicura un’ulteriore protezione dall’umidità per il sale contenuto che appare perfettamente asciutto.
Sulla confezione sono riportate solo brevi descrizioni per la corretta miscelazione e alcuni cenni sulla composizione del sale stesso, il tutto rigorosamente in lingua tedesca.
Non vi sono riportate indicazioni circa valori chimici che il sale, una volta disciolto dovrebbe fornire.
Ad occhio nudo esso appare come una polvere bianca di granulometria molto sottile, anche con l’ausilio della lente d’ingrandimento viene confermata questa prima impressione. I cristalli che compongo il sale sono tutti di dimensioni molto ridotte e abbondantemente al di sotto del millimetro. Si repertano solo pochissimi agglomerati che vanno a formare cristalli più grandi (di dimensioni comunque comprese entro i 2/3 mm).
Molto difficile definire una forma del singolo cristallo vista la sua ridotta dimensione; in linea di massima ci troviamo di fronte a cristalli bianchi, rotondeggianti, traslucidi.
La dissoluzione del campione di sale pesato per la nostra prova è assai rapida e già dopo aver dato pochi colpi di paletta oltre che essersi completamente sciolto e non aver lasciato residui sul fondo, il sale Aquafim ha dato origine ad una soluzione salina del tutto trasparente.
Alla luce di questo, appare scontato che dopo le 24 ore di agitazione meccanica tramite pompa non vi siano residui sul fondo e che la soluzione formata sia perfettamente limpida.
Preis – Meersalz:
Il campione di sale Preis ci perviene all’interno di un contenitore plastico chiuso con del nastro adesivo da carrozzieri. E’ evidente che il sale contenuto (2 kg netti) proviene verosimilmente da una confezione commerciale più grande.
Ne consegue che il packing del tutto anonimo ci rende del tutto impossibile riportare note o eventuali valori chimici indicativi delle confezioni destinate alla vendita.
Macroscopicamente il sale si presenta ben asciutto, di granulometria molto fine. Visto nel contenitore inviatoci il Meersalz di Preis appare di un colore bianchissimo, quasi tendente all’azzurro.
Con l’ausilio della lente di ingrandimento andiamo ad analizzare la granulometria più da vicino. Questa è composta sostanzialmente da tre frazioni. La prima di colore bianco opaco può essere considerata, viste le ridottissime dimensioni, come polvere più che come cristalli veri e propri.
La seconda frazione è invece costituita da cristalli bianchi opalescenti di forma molto regolare, pressoché sferici.
La restante parte è composta invece da cristalli bianchi cangianti di forma per lo più irregolare ed appiattita. Va sicuramente segnalato che nel suo insieme, la granulometria formante il sale Preis non supera il millimetro.
Si procede dopo l’analisi allo scioglimento del campione di sale in acqua osmotica. Questo avviene rapidamente e già dopo pochi colpi di paletta il sale è perfettamente sciolto, dando però origine ad una soluzione leggermente opalescente. Questa torbidità svanisce del tutto già dopo pochi minuti di funzionamento della pompa.
Dopo 24 ore dalla preparazione la soluzione salina appare perfettamente limpida e priva di sedimenti apprezzabili ad occhio nudo o con lente d’ingrandimento.
Aquarium System — Reef Crystal:
Il campione di sale Aquarium System ci perviene nel tuo taglio commerciale più piccolo, ovvero nella confezione da 2 kg.
L’involucro esterno, in spesso cartone, contiene un secondo involucro costituito da un robusto sacchetto di nylon contenente il sale vero e proprio.
Sull’involucro esterno il produttore non riporta dati specifici circa i valori chimici che il sale, una volta correttamente disciolto, dovrebbe fornire in soluzione, ma si limita a ribadire che il sale Reef Crystal è stato in assoluto il primo sale sintetico per acquari ad essere integrato con vitamine, oligoelementi, elementi traccia, oltre che a rivoluzionari chelanti per i metalli pesanti eventualmente presenti nell’acqua d’osmosi.
Sempre sulla confezione in cartone viene riportato che il sale non apporterà, una volta disciolto, ne nitrati ne fosfati.
Sono inoltre presenti sommarie indicazioni per la dissoluzione del sale. Il produttore consiglia di sciogliere 33 gr di sale ogni litro d’acqua. Noi ovviamente “ignoriamo” questo consiglio e sciogliamo gli abituali 40 gr/lt.
Analizzando ad occhio nudo il sale, questo appare come una polvere di fine granulometria, perfettamente asciutta e priva di umidità. La lente d’ingrandimento infine ci aiuta meglio a capire la composizione del sale dal punto di vista fisico.
Il sale è composto nella stragrande maggioranza da cristalli ialini, opalescenti, rotondeggianti, di dimensioni molto ridotte e nella maggior parte di essi contenute entro1-2 mm. Sono presenti davvero pochi cristalli dello stesso tipo che eccedono da questa misura.
Un’altra componente del sale è rappresentata da pochi cristalli anch’essi rotondeggianti, bianchi cangianti a superficie più irregolare rispetto ai primi.
Questi sono in numero davvero esiguo rispetto ai primi e da un rapido sguardo, privo di pretese analitiche crediamo che non arrivino ad rappresentare l’uno percento dell’intero sale.
La risposta all’incontro con l’acqua è del tutto favorevole. Dopo poche agitazioni manuali il sale è perfettamente sciolto dando origine ad una soluzione da subito limpida e priva di sedimenti di qualsiasi tipo.
Ne consegue che anche dopo 24 ore di agitazione meccanica la soluzione salina si presenti perfettamente limpida e priva di qualsiasi deposito.
Marine Enterprises — Crystal Sea Marinemix:
Per la nostra prova comparativa ci viene inviato il pacco da 6,6 kg del sale interamente “Made in USA” prodotto e distribuito da Marine Enterprises.
Il sale è contenuto in una robusta confezione in plastica, confezione che nella sua parte superiore presenza una chiusura rapida di sicurezza che dovrebbe garantire la perfetta conservazione anche una volta che il pacco è stato aperto.
Sulla confezione sono riportare utili indicazioni per la preparazione della soluzione salina, indicazioni però presenti in sola lingua inglese (oltre che cinese).
Vi è riferimento solo ad un valore chimico che dovremo aspettarci una volta disciolto il sale, questo è il pH. Leggendo sulla busta il sale americano presenta un esclusivo sistema tampone che dovrebbe assicurare un pH costante di 8,3.
Sempre sulla busta vi è riportato che il sale è stato arricchito per quanto concerne di calcio e che non contiene EDTA; una volta portato in soluzione questo fornirà una soluzione priva di fosfati, nitrati e silicati.
Macroscopicamente nella busta il sale Crystal Sea appare come una polvere asciutta, bianca, tendente quasi all’azzurrognolo. Sotto il controllo della lente d’ingrandimento il sale appare composto da più frazioni.
La prima, quella più rappresentativa, è costituita da una polvere bianca, microscopica con granulometria ampiamente inferiore al millimetro. Oltre a questa sono presenti molti cristalli bianchi traslucidi, rotondeggianti, di dimensioni contenute entro 1-2 mm.
Si rinvengono anche pochi cristalli bianchi, opalescenti, di forma irregolare, di dimensioni leggermente superiori alla precedente tipologia.
Al momento della solubilizzazione in acqua d’osmosi il sale si scioglie prontamente. Già dopo pochi colpi di paletta non sono apprezzabili residui di alcun tipo, la soluzione tuttavia è ancora lattiginosa.
Occorrerà aspettare qualche ora di mescolamento con la pompa per trovarci di fronte ad una soluzione perfettamente limpida, soluzione che alla luce di questo sarà perfettamente limpida e priva di sedimenti anche dopo le 24 ore di agitazione mezzo pompa.
Brightwell — Neomarine:
Per la nostra prova comparativa ci perviene chiuso ermeticamente in un sacchetto di naylon un campione di 2 kg del sale Brightwell Neomarine.
Visto il pack si deduce facilmente che il sale contenuto in esso provenga da una confezione più grande. Oltre all’etichetta non compare nessun altro dato. Di conseguenza non possiamo spendere due parole circa il confezionamento e le eventuali indicazioni presenti sulla confezione di vendita.
Passiamo dunque subito alla nostra analisi visiva. Il sale Neomarine appare come una polvere bianca, perfettamente asciutta e priva di umidità. Con l’ausilio di una lente d’ingrandimento possiamo notare come il sale sia composto nella sua quasi totalità da piccolissimi cristalli biancastri, trasludici a forma molto regolare, rotondeggianti di dimensioni che solo sporadicamente riescono a superare il mm.
Oltre a questa tipologia di cristalli si rintracciano sparute scaglie bianche opache, di dimensioni superiori ma comunque comprese entro i 2 mm.
Da un sale con una granulometria così ridotta ci si aspetta una elevata solubilità, ma sarà in effetti così?
La prima impressione è buona, infatti già dopo pochi colpi di paletta il sale è pressoché tutto sciolto, formando però una soluzione lattiginosa.
Mettiamo in funzione la pompa di movimento e aspettiamo un paio d’ore.
Trascorso questo tempo anche gli ultimi cristalli di sale che non si erano sciolti inizialmente sono del tutto spariti. Non del tutto scomparso, seppur ridotto in maniera molto evidente invece, l’aspetto lattiginoso della soluzione.
Prima di procedere ai nostri test, dopo 24 ore di movimentazione della soluzione, anche la minima traccia di torbidità è del tutto sparita facendoci trovare di fronte ad una soluzione perfettamente limpida.
Dupla Marin — Premium salt:
Il campione di sale Dupla Marin ci viene fornito nella confezione in cartone da 4 kg, all’interno della quale si trovano due robusti sacchetti di nylon contenenti ciascuno 2 kg di sale.
Sulla confezione sono presenti poche e sommarie informazioni. Il produttore riporta che il sale deriva da materie prime di purezza farmaceutica e di conseguenza assicura la formazione, una volta disciolto, di una soluzione totalmente priva di nitrati.
Sempre sulla confezione è riportato che il sale è arricchito di oligoelementi e che grazie a la sua formulazione completa e ricca rappresenta l’ideale per l’impiego in acquari con coralli.
Anche dal piccolo foglietto illustrativo contenuto nella confezione non si evince nulla di più; vi è solo la raccomandazione di cambiare il 5/10% d’acqua dell’acquario ogni 14 giorni, ma nulla di più. Nessun cenno a valori chimici che il sale, una volta portato in soluzione, dovrebbe fornire.
Dopo la pesata analizziamo brevemente la polvere che appare perfettamente asciutta e priva di umidità. Molto sottile la granulometria che anche al tatto appare più assomigliare ad una polvere piuttosto ad un sale.
Con l’ausilio di una lente d’ingrandimento apprezziamo che il sale Dupla è composto, almeno visivamente, da due parti. La prima è costituita da una polvere vera e propria, molto sottile e di granulometria inferiore al millimetro.
La seconda parte è costituita invece da cristalli a forma per lo più rotondeggiante, bianchi traslucidi. Anche la granulometria di questi è molto ridotta, fatto salvo per sporadici cristalli che potremo dire di contare sulle dita di una mano; questi sono di grandezza inferiore al millimetro.
Al momento della solubilizzazione il sale Dupla si scioglie prontamente dopo pochi colpi di paletta. Ancor prima di accendere la pompa la soluzione appare già perfettamente trasparente e priva di sedimenti sul fondo.
Di conseguenza anche dopo 24 ore di agitazione meccanica ci ritroveremo con una soluzione perfettamente limpida e senza depositi.
Grotech — Easymix:
Il campione di sale Grotech ci perviene all’interno di un sacchetto trasparente in nylon termosaldato del peso di 1750 gr. Come si nota dalla foto si può capire come il campione pervenuto non sia una confezione destinata alla vendita.
Alla luce di questo ci risulta del tutto impossibile fornire una minima descrizione del pack di vendita e di eventuali informazioni e/o valori riportati su questo.
Il sale, una volta aperto il sacchetto, appare perfettamente asciutto, di una colorazione bianca con riflessi quasi traslucidi. Tra le dita si apprezza come il sale sia di granulometria molto ridotta, impressione che viene confermata anche analizzando da più vicino la polvere.
I cristalli che costituiscono il sale sono di due tipologie. Il primo, che rappresenta anche la parte più corposa, è di forma prevalentemente rotondeggiante, traslucido, leggermente biancastro. Solo qualche sparuto cristallo di questi supera i 2 mm mentre la maggior parte non arriva a misurare nemmeno un millimetro.
Il secondo cristallo che si rintraccia nel sale Grotech è costituito da piccoli cristalli bianchi opachi, per lo più a forma di scaglia, le cui dimensioni si fermano ampiamente entro i 2 mm.
Alla base di queste due tipologie di cristallo vi è una polvere sottilissima che per certi versi ricorda la farina.
Il nome del prodotto “Easymix” fa presupporre una elevata solubilità del sale, ma sarà davvero così? Per una volta il nome non trae in inganno. Appena si aggiunge all’acqua, il sale si scioglie immediatamente dopo un paio di colpi di paletta.
Dando un tempo a questo, possiamo dire che già dopo qualche secondo il sale è passato completamente in soluzione. Questa però non è del tutto trasparente, ma rimane leggermente torbida.
La torbidità scompare del tutto già dopo pochi minuti di agitazione con pompa. Anche al termine delle consuete 24 ore ci ritroveremo con una soluzione perfettamente limpida e priva di depositi di qualsiasi tipo.
Tetra — Marine Sea Salt:
Per la prova comparativa ci viene inviato un campione da 2 kg di sale Tetra, contenuto all’interno di una robusto sacchetto in plastica, il quale presenta nella sua parte superiore la chiusura facilitata, la quale avrà il compito di preservare il sale dall’umidità dopo il primo utilizzo.
Sul sacchetto sono riportate tutta una serie di informazioni generiche circa la quantità di sale da impiegare pro litro a seconda che si possegga un acquario di soli pesci o di pesci ed invertebrati. Nel primo caso il produttore consiglia di tenere una densità molto più bassa rispetto a quella che consiglia per acquari popolati di pesci ed invertebrati.
Sinceramente non abbiamo capito il senso di questo suggerimento. Sempre sul retro della confezione è riportato che nella sua formulazione il sale Marine Sea Salt utilizza prodotti di elevata qualità e totalmente privi di fosfati e nitrati.
Dopo aver pesato il nostro campione procediamo ad una sommaria analisi macroscopica. Il sale appare ben asciutto e totalmente privo di umidità.
All’occhio nudo il sale appare bianco, tendente quasi all’azzurro; da segnalare inoltre il particolare odore che emana il sale Tetra, odore difficile da descrivere ma molto pungente.
Sotto alla lente d’ingrandimento il sale Tetra appare di granulometria tutt’altro che sottile, in particolare la presenza di alcuni cristalli bianco traslucidi di dimensioni prossime ai 4 mm per 2 ci fa propendere per una sua scarsa solubilità.
Al momento di portare in soluzione il sale questa nostra convinzione viene in fretta allontanata. Dopo pochi colpi di paletta il sale è completamente sciolto senza lasciare residui sul fondo. Da subito la soluzione appare del tutto trasparente e priva di qualsiasi tipo di opacità.
Ne consegue che anche dopo 24 ore di agitazione meccanica con pompa il risultato non sarà affatto cambiato. La soluzione salina risulta del tutto limpida e trasparente e anche l’odore pungente che caratterizzava il sale al momento della pesatura non si riscontra più.
Kent — Sea Salt:
Il campione di sale prodotto dall’americana Kent ci perviene all’interno di un robusto sacco in nylon del peso di 6,350 Kg che corrisponde alla confezione di vendita più piccola del sale americano.
Il sacco, di robusta fattezza, presenta inoltre sulla sua sommità una chiusura facilità che dovrebbe preservare il sale residuo dall’umidità e dagli agenti esterni fino al successivo utilizzo.
Questa chiusura si presenta davvero robusta e una volta chiusa (con qualche difficoltà a dire la verità) presenta una tenace resistenza alle aperture accidentali. L’intento del produttore, almeno nel caso del campione in nostro esame, è stato centrato.
Sulla confezione sono riportare molte informazioni (tutte in lingua inglese, fatta eccezione per l’etichetta autoadesiva che si vede anche nella foto) ma di queste in realtà poche attirano la nostra attenzione.
Ai nostri occhi balza subito all’occhio il fatto che il produttore segnala in modo molto vistoso che il suo sale, non conterrà, una volta disciolto ne fosfati ne nitrati. Sempre dall’involucro si rintracciano inoltre altre informazioni circa la composizione del sale che da quanto si evince esso, oltre a contenere i maggiori elementi, è stato preventivamente arricchito di elementi traccia, di stronzio, di iodio e di vitamine.
Altre informazioni non se ne ricavano a parte la calda raccomandazione ad impiegare il sale solamente dopo 24 ore dalla sua solubilizzazione, anche se in realtà nella riga subito sopra si legge che il sale può essere da subito impiegato nell’acquario.
Passiamo ora alla nostra consueta analisi visiva del sale. Ad occhio nudo questo ci appare come una polvere di sottilissima granulometria; al tatto perfettamente asciutta e priva di umidità, di colore bianco cangiante.
Dopo il consueto sguardo sotto la lente d’ingrandimento trova conferma l’impressione di trovarci di fronte ad un sale caratterizzato da una granulometria molto ridotta. Al contrario di molti altri Sali, il Kent Sea Salt appare più come una polvere piuttosto di un’insieme di cristalli di diverso tipo.
Del tutto impossibile distinguere con una comune lente d’ingrandimento 3,5X i vari componenti. Segnaliamo solamente la sparuta presenza di cristalli di forma irregolare, opalescenti che a stento raggiungono il millimetro di lunghezza.
Per quanto riguarda le impressioni di solubilità, queste sono del tutto positive. Il sale già dopo pochi colpi di agitazione con la paletta era perfettamente sciolto e la soluzione solo leggermente opalescente. Questa torbidità svanisce del tutto dopo pochi minuti di funzionamento della pompa di agitazione.
Anche dopo le solite 24 ore non abbiamo sorprese. Il sale è perfettamente sciolto e sul fondo del nostro recipiente non sono presenti depositi o sedimenti.
Perfettamente limpida infine la soluzione salina ottenuta.
Prodac — Ocean Reef:
Il campione di sale Prodac Ocean Reef ci viene inviato nella confezione di vendita da 4 kg. Il pack è formato da una scatola esterna in robusto cartone ondulato contenente all’interno il sacchetto di nylon pieno del sale che rappresenta il “top di gamma” per l’italiana Prodac.
Sulla scatola esterna si possono leggere alcune sommarie informazioni relativamente al sale; in particolare il produttore vuole sottolineare la totale assenza di nitrati e fosfati e la purezza prossima al 100% del sale Ocean Reef.
Completano la parte descrittiva tutta una serie di indicazioni su come sciogliere e dopo quanto utilizzare la soluzione salina ottenuta. Nessun riferimento concreto ai valori chimico-fisici che l’acquariofilo dovrebbe aspettarsi di avere utilizzando questo tipo di sale.
Passiamo ora alla consueta breve analisi circa le caratteristiche macroscopiche del sale. Già da quando si prende in mano il sacchetto si percepisce che la granulometria è particolarmente ridotta. Questa sensazione è confermata una volta che analizziamo da più vicino il sale.
Anche utilizzando una lente d’ingrandimento non si scorgono, se non in maniera del tutto irregolare cristalli di dimensioni degne di nota; il sale Prodac dunque assomiglia più ad una polvere che ad un sale vero e proprio.
Al tatto il sale appare perfettamente asciutto e privo di umidità, il colore è bianco con riflessi quasi azzurri. Curiosa infine la presenza di microcristalli dall’aspetto metallico. Giusto per rendere più facilmente l’idea, pare che nel sale siano stati dispersi qua e là alcuni frammenti di “glitter”.
La prova della solubilità viene superata molto bene dal sale Prodac; la solubilità è pressoché istantanea e già dopo pochi colpi di paletta il sale appare del tutto sciolto e la soluzione già perfettamente limpida.
Anche dopo le 24 ore di agitazione tramite pompa la soluzione non presenta differenze rispetto a come l’avevamo lasciata 24 ore prima.
Korallen Zucht — Reef Best Salt:
Il sale della tedesca Korallen Zucht ci viene inviato in un sacchetto di nylon termosaldato del peso di 1700 gr. E’ evidente, visto l’anonimo pack che il sale in esso contenuto proviene da una confezione più grande dalla quale è stato trasferito.
Di conseguenza non possiamo riassumere come siamo soliti fare le caratteristiche principali riportate dal produttore sulla confezione di vendita; ci limiteremo dunque alla consueta analisi macroscopica e alle impressioni che il sale ci dà in termini di solubilità.
Il sale si presenta ad occhio nudo come una polvere fine, asciutta al tatto di colore bianco tendente quasi all’azzurro.
Sotto la lente d’ingrandimento il sale conferma l’impressione data ad occhio nudo, ovvero quella di essere più paragonabile ad una polvere piuttosto che ad un insieme di cristalli.
La granulometria della polvere è fine, ampiamente contenuta entro il millimetro. Solo sporadicamente si segnalano elementi più grandi, a forma di scaglia di colore bianco cangiante, opalescenti. Anche le dimensioni di questi sono comunque contenute e mai superiori ai 2 mm.
Ci prepariamo a disciogliere il sale nel nostro recipiente. Man mano che aggiungiamo il sale questo si scioglie rapidamente sotto i colpi della paletta, dopo alcuni minuti il sale è perfettamente sciolto ma la soluzione ottenuta è ancora opalescente.
Si procede all’agitazione meccanica tramite pompa. Dopo poche ore dando una rapida sbirciata alla soluzione possiamo notare come essa sia diventata del tutto limpida.
Al termine delle 24 ore di movimentazione la soluzione appare perfettamente limpida e sul fondo del recipiente non è presente alcun residuo insoluto.
Tropic Marin – Sea Salt:
L’entry level di Tropic Marin per quanto riguarda la sua gamma di Sali ci perviene all’interno di una robusta scatola di cartone con al suo interno 2 kg di sale.
Anche in questo caso all’interno della confezione in cartone non è presente il consueto sacchetto di nylon ma bensì un contenitore in tetrapak che fa un tutt’uno con la scatola vera e propria. L’intento è quello di preservare al meglio il sale dopo l’apertura della confezione.
Sulla scatola il produttore elenca molti dei pregi di questo sale, come ad esempio il contenere 70 elementi traccia ed essere privo di fosfati e nitrati. Non vi è però alcuna menzione ai valori chimici che esso dovrebbe fornire una volta portato in soluzione.
Chiudono questo aspetto sommarie indicazioni per la solubilizzazione del sale, la quale avviene in breve tempo dopo l’agitazione con paletta senza lasciare residui insoluti sul fondo. La soluzione però formatasi è lattiginosa e opalescente; serviranno almeno un paio d’ore di funzionamento della pompa di movimento per far tornare l’acqua perfettamente limpida. Nessun precipitato è presente nel recipiente dopo le 24 ore di agitazione con pompa.
Per quanto riguarda la nostra consueta analisi macroscopica notiamo che il sale Tropic Marin appare come una polvere di granulometria fine perfettamente asciutta al tatto, bianca opaca.
Sotto la lente d’ingrandimento il sale appare composto in prevalenza da cristalli rotondeggianti, bianchi, opalescenti e di dimensione contenuta entro il millimetro.
Si rintracciano nel sale alcuni agglomerati di dimensioni più significative (al massimo 3-4 mm), piatti, bianchi cangianti con riflessi verdi, il loro numero è comunque molto contenuto.
Sera — Reef Salt:
Il campione di sale Sera Reef Salt ci viene mandato all’interno di uno dei sacchetti in nylon comunemente utilizzati per il trasporto del vivo nel tragitto “negoziante-casa”.
All’interno di questo sono presenti 940 gr di sale, che alla luce del pacchetto proviene da una confezione di pezzatura più grande destinata alla vendita.
Come conseguenza al tipo di confezionamento ci è del tutto impossibile stilare la nostra consueta analisi del packing di vendita e di eventuali notizie riportate su di essa.
Ci limitiamo dunque all’analisi macroscopica del sale e alle impressioni che esso ci dà una volta che viene sciolto nell’acqua osmotica.
Il sale appare già da un primo sguardo ad occhio nudo di media granulometria, il sale al tatto si presenta perfettamente asciutto nonostante il sacchetto con cui è stato spedito fosse chiuso da un semplice elastico.
Sotto la lente d’ingrandimento vengono confermate le prime impressioni a caldo, la granulometria è degna di nota e anche i cristalli più piccoli si possono misurare con un righello.
Per quanto riguarda la composizione si distinguono due fazioni, la prima e la più rappresentata è formata da cristalli bianchi opachi, di forma irregolare di grandezza variabile da 1 a 3 mm.
La seconda fazione è invece costituita da scaglie bianche, anch’esse della dimensioni suddette.
Si sono ritrovati anche un paio di agglomerati di dimensioni superiori ma questi, una volta analizzati da vicino altro non sono che un’unione delle due precedenti formazioni.
Per quanto riguarda infine le impressioni di solubilità, da un sale con una granulometria tutt’altro che fine ci si aspetterebbe una certa difficoltà alla sua completa dissoluzione. Nulla di più sbagliato. Il sale Sera si scioglie in maniera pressoché istantanea, bastano infatti pochissimi colpi di paletta ed il sale è già sciolto senza lasciare depositi o cristalli insoluti.
La soluzione ottenuta è leggermente torbida ma bastano pochi minuti di funzionamento della pompa di movimento che la soluzione torna ad essere perfettamente limpida.
Anche dopo le 24 ore di agitazione non si ritrovano sorprese, l’acqua è perfettamente limpida e sul fondo non è presente alcun tipo di deposito.
Red Coral — Red Coral Salt:
Il campione di sale Red Coral ci viene inviato nella confezione destinata alla vendita al pubblico da 2 kg. Il sacchetto di nylon è molto robusto; nella parte anteriore spicca da subito l’indicazione che il sale è totalmente privo di nitrati e fosfati.
Nella breve descrizione che il produttore propone in moltissime lingue sul retro e sui fianchi della confezione si evince come il sale Red Coral sia formulato applicando i risultati più recenti della scienza zoo tecnologica.
Il Red Coral viene segnalato dal produttore come un sale che una volta disciolto assicura l’ottenimento di una soluzione del tutto identica all’acqua marina.
Chiudono il breve paragrafo sommarie indicazioni su come e in che quantità miscelare il sale all’acqua osmotica.
Apriamo la confezione e dopo aver pesato il campione e procediamo alla nostra analisi macroscopica. Il sale appare come una polvere bianca opaca, perfettamente asciutta, sia visivamente che al tatto.
Guardando la polvere più da vicino possiamo notare come essa sia composta da un solo tipo di cristallo. Questo appare essere di forma irregolare, bianco opaco, in media dalle dimensioni contenute entro 1/1.5 mm.
In maniera del tutto irregolare si ritrovano agglomerati di svariate pezzature di questi cristalli, i più grandi arrivano anche ai 4 mm ma nei nostri 200 gr di sale pesato per la dissoluzione se ne contano al massimo una decina.
Passando alle impressioni di solubilizzazione notiamo fin dai primi colpi di paletta come il sale Red Coral al suo dissolvimento lasci dietro di sé una soluzione fortemente torbida. Giusto per rendere l’idea, appena posizionata sul fondo (ricordiamo che stiamo miscelando 5 lt d’acqua) la pompa di movimento neppure si vede.
Bastano però poco più di 10 minuti perché la soluzione sia tornata quasi del tutto trasparente e priva di torbidità.
Dopo un giorno interno di agitazione meccanica la soluzione appare perfettamente limpida, sul fondo non si notano depositi o precipitati di alcun genere.
Visto l’elevato valori di fosfati di questo sale si è deciso di ritestare il campione dopo aver testato tutti gli altri sali. Anche la seconda prova ha confermato il tasso elevato di fosfato.
Red Sea — Red Sea Salt:
Il campione di sale Red Sea ci viene inviato nella sua confezione più piccolo destinata alla vendita al pubblico, ovvero la confezione da 2 kg. Il sale è contenuto all’interno di un robusto sacchetto in nylon sul quale il produttore riporta solamente sommarie informazioni relative al suo prodotto.
Queste riguardano più che altro la miscelazione del sale. Il produttore dà indicazione di pesare 33 grammi si sale Red Sea Salt per ogni litro d’acqua; noi come solito ne pesiamo 40 per uniformare questo prodotto ai restanti sali testati in questa prova.
Il produttore si raccomanda inoltre di agitare vigorosamente il sale fino a che la soluzione ottenuta non abbia un pH di 8.2/8.4. Questo è l’unico valore chimico riportato sulla confezione, nessun cenno è fatto ad altri parametri che l’acquariofilo si dovrebbe aspettare di avere utilizzando questo sale.
Macroscopicamente il sale appare come una polvere bianca opalescente, perfettamente asciutta al tatto. Guardandola sotto la lente d’ingrandimento possiamo notare come essa appaia composta da una polvere bianca, sottilissima, che rappresenta la parte più significativa del sale.
Oltre a questa si ritraccia un’importante parte di cristalli bianchi traslucidi, di forma irregolare. Molto ridotta la granulometria di questi, infatti nel campione pesato a fatica si rintracciano cristalli di dimensioni superiori al millimetro.
Per quanto riguarda le impressioni di solubilità, diciamo che dalla granulometria viene spontaneo aspettarsi una certa propensione al facile discioglimento. Effettivamente questa impressione è confermata dai fatti.
Già dopo pochi colpi di paletta il sale è perfettamente sciolto senza lasciare residui sul fondo, solo una leggera torbidità accompagna questa prima fase. Una volta immersa e accesa la pompa di movimento bastano pochi minuti per veder sparire anche quest’ultima.
Anche dopo le 24 ore di movimentazione non si ritrovano sorprese e il sale appare essere perfettamente sciolto e la soluzione salina perfettamente limpida.
Red Coral — Coral Fish Sea:
Il campione di sale della Cinese RedCoral Acquatech ci viene inviato nel formato da 4 kg. Il sale è contenuto all’interno di un sacchetto di nylon ben diverso rispetto a quello del sale Red Coral Salt distribuito sempre da Red Coral.
In questo caso il sacchetto appare tutto tranne che robusto, tanto che manovrandolo per leggere le indicazioni riportate dal produttore ha ceduto per circa 1 cm nella sua parte inferiore creando così un piccolo pertugio.
Sul sacchetto, il breve paragrafo descrittivo è presente in diverse lingue, tra cui il cinese e il giapponese. Manca l’italiano.
Traducendo sommariamente dall’inglese capiamo come il Coral Fish Sea sia un sale raccomandato dal produttore soprattutto per quegli acquari che ospitano solamente pesci e non coralli o invertebrati.
Il sale vuole ricreare, secondo le intenzioni del produttore, le condizioni presenti nei mari e negli oceani in natura, il tutto con componenti di primissima qualità che assicurano, una volta sciolto in acqua d’osmosi, la totale assenza di nitrati e fosfati.
Passando all’analisi macroscopica possiamo apprezzare come il Coral Fish Sea sia un sale dalla granulometria molto ridotta. Al tatto il sale appare perfettamente asciutto e privo di umidità e viene ancor più confermata l’impressione data inizialmente circa la sua granulometria.
La lente d’ingrandimento conferma quanto detto in precedenza. Il sale Coral Fish Sea è formato da una polvere molto sottile, di pochi decimi di millimetro, bianca. Non sono presenti cristalli ne altre formazioni più grossolane all’interno del campione pesato per la prova.
Al momento della solubilizzazione apprezziamo come il sale si sciolga immediatamente, lasciando però l’acqua fortemente torbida. Non è sufficiente l’agitazione con la paletta per rischiarirla almeno un po’; conseguentemente a questa elevata torbidità è del tutto impossibile apprezzare sul fondo eventuali depositi.
Si procede pertanto ad agitazione tramite pompa di movimento, la quale impiega almeno un paio di ore per far tornare perfettamente limpida la soluzione. Al termine del consueto periodi di agitazione della soluzione ci ritroviamo con una soluzione salina perfettamente limpida e priva di qualsiasi deposito.
Blau Aquaristic — Reef Salt:
Il sale Blau Reef Salt ci viene inviato nel suo formato più piccolo di vendita, ovvero il sacco da 4 kg sufficiente, a detta del produttore, per ottenere 120 lt d’acqua salata.
Il sacchetto si presenta costituito da un robusto nylon sul quale il produttore stampiglia diverse indicazioni. Vediamo quali sono le più importanti.
Il produttore sul fronte della confezione tende a sottolineare come il suo prodotto sia totalmente privo di nitrati, fosfati e silicati e come esso sia stato arricchito con tutti i microelementi necessari per l’allevamento delle specie più delicate nei moderni acquari di barriera.
Girando il sacchetto sul retro sono presenti diverse indicazioni (in svariate lingue) come ad esempio la massima purezza del sale, ottenuta utilizzando materie prime di elevata purezza.
Chiudono questo capitoletto diverse indicazioni su come sciogliere al meglio il sale e ulteriori indicazioni sui microelementi aggiunti, che raggiungono la ragguardevole cifra di 70.
Sempre qui si evince che la solubilità di questo sale dovrebbe, secondo il produttore, essere altissima visto che tutti i componenti si trovano in forma preidratata. Ma sarà effettivamente così?
Dopo aver pesato il nostro campione procediamo con la solubilizzazione che è sì immediata ma che però lascia l’acqua torbidissima, di un bianco paragonabile in tutto e per tutto a quello del latte.
Impossibile valutare se sono presenti residui insoluti. Immergiamo la pompa che nonostante lo scarso quantitativo d’acqua sparisce nella soluzione lattiginosa.
Basta poco più di un’ora di funzionamento e la soluzione è perfettamente limpida; sul fondo del recipiente non si apprezzano cristalli non sciolti o precipitati. Questo verrà confermato anche dopo le consuete 24 ore di movimentazione.
Per quanto riguarda invece l’abituale analisi macroscopica il sale Blau appare come un sale con una ridotta granulometria, perfettamente asciutto e privo di umidità.
Sotto la lente d’ingrandimento notiamo come esso sia composto da due fazioni. La prima, la più rappresentativa, è data da cristalli rotondeggianti, bianchi traslucidi di dimensioni ampiamente inferiori al millimetro.
La seconda parte è invece formata da cristalli di forma più irregolare, talvolta a forma di scaglia vera e propria, anch’essi di dimensioni molto ridotte e contenute al di sotto del millimetro.
Wave — Optimum Sea Professional:
Il secondo campione di sale Wave, ovvero la versione “professional” del sale Optimun Sea presenta una pack molto simile alla versione entry level del sale.
Da questa differisce unicamente per la colorazione rossa della scatola, mentre rimane inalterato il confezionamento interno, ovvero la divisione in due pacchetti da kg del sale contenuto.
Sulla confezione, come per l’altro sale della casa il produttore riporta alcuni tra i più importanti valori chimici che l’acquariofilo si dovrebbe aspettare di misurare nella soluzione salina.
Tra questi spiccano gli elevati valori di calcio e magnesio promessi (rispettivamente 440 e 1300 mg/lt) gli 8° di durezza carbonatica e un pH compreso tra 8.2 e 8.5.
Sempre sulla confezione è riportato come il sale sia formulato con materie prime estremamente pure, il che si concretizza nella totale assenza di nitrati e fosfati.
Dopo una prima occhiata che evidenza come il sale sia perfettamente asciutto al tatto prendiamo la nostra lente d’ingrandimento per condurre un’esame più approfondito.
La granulometria è molto ridotta, si distinguono almeno due componenti cristalline, la prima, la più rappresentativa è costituita da cristalli rotondeggianti, bianchi traslucidi, di dimensioni contenute entro il millimetro.
Una seconda componente è costituita da piccolissimi cristalli di forma irregolare di colore bianco opaco. Anche le dimensioni di questi sono comprese abbondantemente entro il millimetro.
Alla base di queste due componenti si apprezza una polvere molto sottile, la quale, per i mezzi a disposizione non è possibile definirla maggiormente.
Al momento dello scioglimento il sale fa notare una certa affinità con l’acqua… Infatti bastano pochissimi colpi di paletta per aver come risultato un sale completamente disciolto e una soluzione che appare appena torbida.
Questa lieve torbidità scompare in breve tempo, dopo pochi minuti di agitazione con pompa infatti la nostra soluzione appare del tutto limpida e priva di depositi.
Aquarium System — Istant Ocean:
Il campione di sale Istant Ocean ci perviene all’interno della sua confezione di vendita più piccola, ovvero quella da 2 kg.
La scatola esterna è di un robusto cartone, nella quale è inserito il sacchetto in robusto nylon contenente il sale. Sulla scatola non vengono riportate particolari informazioni; il produttore si limita a dare alcuni suggerimenti per la corretta miscelazione del sale e alcune raccomandazioni di carattere generale.
Non è riportato alcun valore chimico che ci dovremo attendere impiegando questo sale, sulla parte anteriore della scatola è solo citato che il sale non contiene né nitrati né fosfati.
Dopo la pesatura del campione analizziamo brevemente lo stesso. Dapprima ad occhio nudo esso ci appare come una polvere perfettamente asciutta al tatto, di granulometria medio/fine.
Dando uno sguardo più da vicino con la lente d’ingrandimento possiamo notare come il sale sia prevalentemente composto da tre tipologie di cristallo.
La prima, la più rappresentativa, è costituita da un cristallo rotondeggiante, bianco traslucido della dimensione comprese entro il millimetro. La seconda frazione è composta da cristalli con caratteristiche simili a quelli precedenti, dalla quale però differiscono per la forma. Infatti questi sono di forma cubica con margini ben definiti e netti, sovrapponibili anche le dimensioni. Infine, l’ultima tipologia di cristallo che si può rintracciare è data da formazioni bianco opache, con riflessi quasi azzurri, questi di dimensioni più importanti rispetto ai precedenti, dimensioni che mediamente si aggirano tra i 2/3 mm.
Venendo alla consueta prova di solubilità il sale Istant Ocean si fa apprezzare subito per una buona risposta già all’agitazione con paletta. Bastano pochi colpi perché il sale sia completamente sciolto; al termine della consueta agitazione con paletta la soluzione risulterà essere solamente leggermente torbida, ma questa torbidità scomparirà in breve tempo dopo l’accensione della pompa di movimento.
Dopo le 24 ore di agitazione non si rintracciano sul fondo depositi o precipitati di alcun tipo, la soluzione infine appare del tutto limpida.
Red Sea — Coral Pro Salt:
Il campione di Coral Pro Salt ci viene inviato nel suo taglio di vendita al pubblico più piccolo, ovvero il bidone in plastica da 7 kg. All’interno del contenitore esterno in robusta plastica è contenuto il sacchetto, chiuso con una robusta fascetta in plastica.
Sopra al sacchetto troviamo una piccola brochure, peraltro molto completa, che illustra brevemente le caratteristiche del sale. Prima fra tutte ad essere segnalata è la provenienza del sale stesso che viene raccolto direttamente nel Mar Rosso dopo evaporazione dell’acqua. Il sale viene poi naturalmente arricchito di con minerali altamente raffinati.
Oltre alle solite indicazioni di massima si trova una tabella dove è riportato il quantitativo di sale da pesare in correlazione alla densità desiderata. Per ottenere la salinità di 35 ppm il produttore indica di sciogliere 38.2 gr/Lt di sale; noi come al solito procediamo a pesare i nostri consueti 40 gr/Lt.
Sempre nella brochure interna è riportato il valore di pH (8.2/8.4) e di alcalinità (2.2/2.5 meq/Lt) mentre sul secchio in plastica sono riportati i valori di calcio (450 mg/Lt) e di magnesio (1320 mg/Lt). Tutti questi valori secondo il produttore li dovremo misurare nell’acqua preparata con il sale Coral Pro Salt.
Passando all’analisi macroscopica possiamo apprezzare come il sale Red Coral appaia perfettamente asciutto e privo di umidità al tatto, la granulometria non è delle più fini.
Sotto la lente d’ingrandimento il sale appare composto in prevalenza da cristalli di forma e dimensioni irregolari, bianchi opalescenti. Le dimensioni variano da nemmeno un millimetro a 2/3 mm.
Presenti anche piccoli cristalli, anch’essi di forma irregolare del tutto trasparenti di dimensioni molto contenute che non arrivano al millimetro.
Chiude la formulazione di questo sale, almeno da quello che si può apprezzare con una comune lente d’ingrandimento, una sottile polvere bianca.
Al momento dello scioglimento in acqua d’osmosi il sale si comporta bene, nonostante la presenza di cristalli di dimensioni di certo non contenuto.
Bastano pochi colpi di paletta perché il sale sia completamente sciolto completamente, la soluzione appare lievemente torbida, torbidità che scompare dopo alcuni minuti di funzionamento della pompa.
Sia dopo l’agitazione manuale che dopo le 24 ore di agitazione meccanica non si rintracciano sul fondo depositi o cristalli insoluti.
Tropic Marin — Pro Reef:
L’ultimo campione di sale Tropic Marin ci perviene all’interno della confezione in cartone da 4 kg. Il Pro Reef vuole porsi a metà tra il sale Bio Actif ed il Sea Salt. Con questi divide la particolarità della confezione (leggasi scatola di cartone con involucro in tetra-pack interno) e gran parte delle informazioni riportate sull’involucro esterno.
Primo fra tutti salta all’occhio l’infinito elenco dei 70 elementi traccia presenti nel sale, oro compreso. Dalla parte anteriore della scatola si può leggere della purezza farmaceutica il che dovrebbe essere sinonimo di un’acqua estremamente povera o del tutto priva di elementi inquinanti.
All’analisi macroscopica ad occhio nudo si apprezza come il sale Tropic Marin Pro Reef si presenti perfettamente asciutto e privo di umidità, molto fine la granulometria, tanto da rendere il prodotto più simile ad una polvere che ad un sale vero e proprio.
Anche prendendo in mano la lente d’ingrandimento si conferma questa impressione. Del tutto impossibile differenziare le varie parti costituenti il sale, che appare come una polvere bianca con riflessi che in certi momenti paiono essere azzurri.
Al momento della solubilizzazione del campione pesato per la nostra prova possiamo apprezzare come il sale Pro Reef si sciolga prontamente già dopo pochissimi colpi di paletta; sul fondo non sono presenti precipitati o cristalli insoluti. La soluzione così ottenuta appare leggermente torbida, torbidità che scompare già dopo pochi minuti dall’accensione della pompa di movimento.
Dopo le consuete 24 ore di movimentazione non si hanno sorprese; la soluzione è perfettamente limpida e nessun precipitato o cristallo insoluto è presente sul fondo del recipiente di preparazione.
HW-Wiegandt — Marinemix Professional:
Il campione di sale HW ci viene inviato nel formato in sacco da 2 kg. Il sacchetto di plastica che contiene il sale è robusto e la presenza di una maniglia ne facilita il trasporto.
Sull’involucro stesso andiamo a ricercare la presenza di eventuali indicazioni da parte del produttore che possano essere degne di nota. Nel breve paragrafo il produttore riporta il fatto che il sale è messo a punto seguendo gli ultimi ritrovati della ricerca, in modo da fornire, una volta sciolto, una soluzione quanto più simile possibile all’acqua marina.
Oltre a questo il produttore segnala che il sale è arricchito con elementi traccia ed oligoelementi. Chiudono il paragrafo le classiche indicazioni per una preparazione ottimale della soluzione salina.
Una volta pesato il campione osserviamo il sale HW e possiamo da subito notare come la sua granulometria sia di dimensioni tutto tranne che ridotte.
Già ad occhio nudo si possono apprezzare scaglie e cristalli abbastanza grossolani.
Prendendo in mano la lente d’ingrandimento notiamo come il sale sia composto da più elementi cristallini.
Si distinguono cristalli di forma per lo più a parallelepipedo, bianchi, traslucidi, di dimensioni che variano da 1 a 3 mm. Oltre a questi cristalli se ne rintracciano altri di forma rotondeggiante di dimensioni decisamente inferiori, abbondantemente comprese entro il millimetro.
Si notano poi delle scaglie di forma irregolare, bianche opache, di dimensioni variabili da nemmeno un millimetro a 3-4 mm. Si nota inoltre una polvere molto sottile, indefinibile come forma ed aspetto.
La granulometria piuttosto grossolana del sale fa propendere ad una sua scarsa solubilità. Nulla di più falso. Infatti lo scioglimento del sale è pressoché istantaneo alla sua aggiunta a pioggia nel recipiente. Dopo pochi colpi di paletta, il sale oltre ad essersi perfettamente sciolto e non aver lasciato residui sul fondo ha dato origine ad una soluzione perfettamente limpida e priva di qualsiasi torbidità.
Anche dopo le 24 ore di agitazione meccanica con pompa la soluzione si presenta perfettamente limpida. Nel contenitore di preparazione infine non si rintracciano depositi o residui non sciolti.
ATI — Coral Ocean Plus:
Il campione di sale ATI, nuovo prodotto del 2010, ci perviene all’interno di un secchio di plastica; al suo interno, una volta aperto il coperchio, si trovano direttamente al suo interno i 7 kg di sale.
Sulla confezione di vendita il produttore spende pochissime parole per descrivere il suo sale; in due brevi paragrafetti in inglese e tedesco oltre ad essere elencate le raccomandazioni di non sciogliere direttamente il sale in vasca e di far arieggiare la soluzione ottenuta per almeno 6/8 ore, si limita a riportare il fatto che il sale Coral Ocean Plus è composto da Sali di purezza farmaceutica e che una volta portato in soluzione questa sarà totalmente priva di nitrati, fosfati e silicati.
Pesato il campione diamo la nostra solita occhiata alla polvere che ci appare di granulometria fine e al suo interno presenta in maniera del tutto occasionale qualche cristallo di diversa tipologia e dimensione.
Il sale ci appare perfettamente asciutto e privo di umidità al tatto, questo a conferma dell’ottima chiusura ermetica del secchiello, tale da non rendere necessario un’ulteriore sacchetto interno.
Sotto la lente d’ingradimento si ha la conferma che il sale ATI ha una granulometria molto sottile e che fondamentalmente è assimilabile più ad una polvere che ad un sale vero e proprio.
Come già visto ad occhio nudo si rintracciano in maniera del tutto occasionale cristalli più grandi, di diversa tipologia. Nella nostra breve analisi ne abbiamo ritrovati di bianchi opachi, rotondeggianti, a forma di parallelepipedo, come pure abbiamo rintracciato anche scagliette vere e proprie, bianche cangianti.
Tutte le formazioni cristalline sono comunque di dimensioni contenute e nel peggiore dei casi queste a stento raggiungono i 2 mm.
Al momento dello scioglimento il sale si comporta molto bene; dopo alcuni colpi di paletta non vi è più traccia di cristalli insoluti, la soluzione resta sì opalescente, ma bastano 15 minuti di funzionamento della pompa di movimento che la soluzione salina torna ad essere perfettamente limpida.
Anche dopo le 24 ore di agitazione meccanica con pompa non si rinvengono sorprese di alcun genere. Il sale è perfettamente sciolto e sul fondo del recipiente non sono presenti depositi o cristalli non sciolti, perfettamente limpida infine la soluzione ottenuta.
Seachem — Reef Salt:
Il campione di sale Seachem ci viene inviato nel suo formato da 6,3 kg. Il sale è contenuto all’interno di un robusto sacco di nylon sul quale il produttore riporta molti dati interessanti circa i valori chimici che il sale apporterà al nostro acquario.
La soluzione preparata utilizzando il Reef Salt di Seachem fornirà secondo il produttore una concentrazione di calcio compresa tra 380 e 430 mg/Lt e di magnesio compresa tra i 1200 ed i 1350 mg/Lt. I dati vengono presentati con questa forbice perché la concentrazione di calcio e magnesio (come del resto per tutti gli altri elementi) varia in base alla salinità della soluzione.
Sono riportati inoltre sul retro della confezione anche il valore di bromuro (65 mg/Lt) di stronzio (812 mg/Lt) e dell’alcalinità totale (4.0/5.0 meq/Lt).
Sulla parte anteriore della confezione sono invece riassunte le doti più salienti del sale come ad esempio l’estrema solubilità e la totale assenza di nitrati e fosfati.
Dopo la pesatura del campione, quanto riportato dal produttore riguardo alla solubilità sulla parte anteriore del sacco viene confermato dalla pratica. Il sale è estremamente solubile. Pochi colpi di paletta ed il sale è perfettamente sciolto lasciando solamente la soluzione leggermente torbida. Torbidità che scompare del tutto dopo pochi minuti dall’accensione della pompa di movimento.
Dopo le 24 ore di agitazione meccanica la soluzione oltre che risultare perfettamente limpida non presenta alcun sedimento o deposito sul fondo del recipiente di miscelazione.
Per quanto riguarda invece la nostra consueta analisi macroscopica possiamo apprezzare già ad occhio nudo come il sale risulti essere di granulometria molto ridotta. La polvere che compone il sale appare tra le dita perfettamente asciutta e priva di umidità.
Analizzando da più vicino il sale possiamo notare come la sua composizione sia essa più assoggettabile ad una polvere piuttosto che ad un’insieme di cristalli di diversa tipologia.
Solo in maniera del tutto irregolare si rinvengono piccolissimi cristalli di forma per lo più rotondeggiante, bianchi traslucidi aventi dimensioni contenute ampiamente entro il millimetro.
Tunze — Reef Excel Lab Marine Salt:
Il sale Tunze ci viene inviato nel suo formato in sacco da 8 kg; la plastica che costituisce l’unico involucro appare robusta e adeguata a “sopportare” il peso degli 8 kg di sale.
Sul lato posteriore del pacco il produttore elenca sommariamente i pregi del sale, come la totale assenza di nitrati e fosfati e la formulazione con materie prime di eccellente purezza.
Non vengono riportati dati relativi a valori chimici che dovremo aspettarci essere presenti nella soluzione costituita dopo lo scioglimento del sale Reef Excel Lab Marine Salt.
Spicca però il richiamo che il produttore fa al fatto che la formulazione del sale e la produzione (questo lo si evince da una piccola scritta sul lato anteriore) è stata curata da HW (HW-Wiegandt).
Pesato il nostro campione diamo una rapida occhiata alla polvere che costituisce il sale. Questa ci appare già ad occhio nudo con una granulometria importante, infatti si apprezzano cristalli di dimensioni anche molto generose.
Sotto l’occhio della lente d’ingrandimento distinguiamo la polvere bianca che fa da base a scaglie di forma per lo più irregolare, bianche opache, con riflessi quasi azzurri. Queste sono di dimensioni significative; non è raro infatti trovare scaglie che raggiungono anche i 4 mm.
Presenti poi cristalli bianchi traslucidi di dimensioni comprese entro i 2/3 mm; questi presentano forma per lo più regolare assoggettabile ad un parallelepipedo.
Al momento della solubilizzazione del sale rimaniamo piacevolmente sorpresi per l’elevata solubilità del sale, solubilità pressoché istantanea. Infatti dopo pochi colpi di paletta il sale è perfettamente sciolto e non vi sono in fondo al contenitore cristalli non sciolti o depositi di alcun genere.
La soluzione è già perfettamente limpida dopo il mescolamento manuale, e anche dopo le 24 ore di agitazione con pompa meccanica non si evincono differenze rispetto a come avevamo lasciato la soluzione al momento dell’accensione della pompa.