I Cirrhitidae sono pesci generalmente piccoli e colorati che vengono localizzati in aree ubicate in corrispondenza di formazioni coralline solitarie o della barriera corallina.
La traduzione italiana di “Hawkfishes” (nome popolare della famiglia, in uso nei paesi anglosassoni) significa letteralmente “Pesce falco”, nome che risulta facilmente comprensibile quando si osserva tali animali durante le operazioni di caccia: ghermiscono la preda eseguendo movenze che rammentano il modus operandi del famoso rapace.
Oxycirrhites typus. Foto Roberto Sozzani
Classificazione
Tempo addietro I Cirrhitidae insieme ad altre famiglie affini erano classificati in un proprio ordine denominato Cirrhitiformes.
Gli ittiologi annoverano circa 35 specie distribuite in 10 generi.
Diffusione
Con l’eccezione di specie particolari che vivono nella parte tropicale dell’Oceano Atlantico (una proveniente dal Mar dei Caraibi, l’altra localizzata nelle acque costiere dell’Africa occidentale), tutti gli altri Cirrhitidae prosperano nell’Indo-Pacifico: Mauritius, Arcipelago Indo-Australiano, Filippine, Giappone, Cina, Hawaii, Golfo della California; mentre 4 specie sono segnalate nelle zone del Mar Rosso.
Biotopo
Vivono prevelentamente in acque costiere poco profonde, mentre i generi Oxycirrhites e Cyprinocirrhites sono segnalati a profondità ben più consistenti (nel caso del primo genere, fino a 100 m).
Tali pesci prosperano in zone contrassegnate fortemente dalla presenza corallina (Acropora, Stylophora, Pocillopora, Gorgonie e quant’altro), ma anche in habitat lagunari dove la diffusione dei coralli è limitata a formazioni solitarie.
Caratteristiche fisiche
La lunghezza di tali pesci varia sensibilmente in relazione alla specie: gli esemplari più piccoli misurano pochi cm, mentre gli animali più grossi si attestano su misure comprese in svariate decine di cm.
La loro corporatura è piuttosto affusolata e, risalta per voluminosità la testa, caratteristiche che li distinguono nettamente da altre famiglie similari, quali i Blennidi.
Una caratteristica singolare è riconducibili ai ciuffi o cirri, ravvisabili in corrispondenza delle membrane della pinna dorsale, e sulle punte dei raggi dorsali (sulla pinna dorsale sono situati 10 raggi duri e un numero medio di 14 raggi molli); inoltre sono presenti anche in prossimità delle cavità nasali.
Oxycirrhites typus. Foto Roberto Sozzani.
La prominenza più o meno pronunciata di tali cirri è da mettere in relazione alle diverse specie, e non è stato ancora appurato a quale funzione assolvano.
Le pinne pettorali sono composte da 14 raggi, di cui i primi 5 denotano una forma accentuata; in virtù di una membrana cutanea decisamente circoscritta, i raggi sono ben separati dall’arto pettorale.
Si segnala la mancanza della vescica natatoria, e per questo motivo non sono provetti nuotatori sulle lunghe distanze.
Comportamento in natura
Con l’ausilio dei raggi duri delle suddette pinne, i Cirrhitidae si appoggiano al fondale o si ancorano alle diramazioni delle Gorgonie o delle madrepore.
Nelle anfrattuosità coralline formano dei territori da cui perlustrano attentamente la zona circostante al fine di individuare delle prede di passaggio.
Per sorprenderle celano il proprio corpo nel substrato corallino lasciando sporgere la sola testa; quando la preda ignara transita nelle immediate vicinanze, compiono uno scatto repentino e la ghermiscono istantaneamente.
Per avere una panoramica completa non sostano perennemente nello stesso punto di osservazione, ma a intervalli regolari si trasferiscono in altre postazioni “strategiche”.
In tali territori non espletano soltanto le operazioni di caccia, ma formano “harem”, in cui il maschio (l’esemplare più grande) è attorniato da svariati esemplari femminili, con cui si accoppia periodicamente; inoltre ad esso spetta l’onere di salvaguardare la zona di appartenenza dalle intrusioni perpetrate dai pesci della stessa specie.
Habitat in acquario
Le specie più piccole risentono della concorrenza di pesci voraci che ne pregiudicano l’assimilazione alimentare, pertanto è bene, in tal caso, considerarne l’introduzione in una vasca popolata da pesci tranquilli oppure in un acquario con invertebrati.
Naturalmente la situazione varia in senso diametralmente opposto, qualora i Cirrhitidae appartengano a specie più voluminose: trattasi di predatori che cacciano inesorabilmente pesciolini o piccoli crostacei, quindi è opportuno formare la comunità ittica tenendo a mente tal particolare e comportandosi di conseguenza, pena una prevedibilissima decurtazione dei pesci in vasca
L’aggressività intraspecifica gioca un ruolo preponderante in questa famiglia ittica, specialmente se gli acquari non presentano ricche formazioni coralline – necessarie ai pesci per sottrarsi a contatti indesiderati, e espletare le proprie funzioni vitali – e sono caratterizzati da “orizzonti” limitanti.
Paracirrhites forsteri. Foto Roberto Sozzani.
In presenza di siffatte limitazioni solo il pesce riesce a creare un territorio dal quale esclude gli altri esemplari, costretti a vivere in spazi angusti e senza la dovuta tranquillità.
L’eccezione che conferma la regola è costituita da O. typus, che risiede in acquario pacificamente e fa da contraltare a C. fasciatus e P. forsteri, esemplari aggressivi e spietati cacciatori di crostacei e pesciolini, quali gli Pseudochromidi.
La riproduzione in cattività non è esclusa a priori, specialmente in acquari sensibilmente grandi, sebbene sia penalizzata da alcuni intoppi derivanti dall’allevamento delle larve, operazione che risulta difficoltosa anche a utenti esperti.
Nonostante tale precarietà, gli esemplari si adeguano all’habitat in acquario, e in presenza di condizioni particolarmente favorevoli, denotano un tasso di longevità di tutto rispetto (possono vivere dai 5 agli 8 anni).
Alimentazione in natura
Soddisfano le proprie esigenze alimentari fagocitando pesciolini, larve di pesci e piccoli crostacei, catturati nelle adiacenze dei rifugi corallini.
Alimentazione in acquario
I Cirrhitidae possono adattarsi, senza alcun inconveniente di sorta, a mangimi surgelati di provenienza commerciale (polpa di mollusco e pesce, Krill, Artemia, Chironomus, ecc), somministrati in pezzettini finemente tagliuzzati.
Riproduzione
Analogamente ai Labridi e Pomacantidi, i Cirrhitidae sono ermafroditi: quando il maschio predominante viene a mancare, la femmina più grossa si sottopone al cambio di sesso e rimpiazza l’esemplare mancante.
Il maschio vive con le femmine (generalmente dalle 2 alle 7) in un territorio che salvaguarda dalle insidie esterne.
Nel corso del giorno, il maschio ignora quasi del tutto le potenziali “concubine”, disinteresse che scema gradualmente via via che trascorre il periodo crepuscolare: il maschio inizia i rituali amorosi destando le attenzioni della femmina che da lì a poco contraccambia.
A notte inoltrata, I riproduttori nuotano in circolo verso le acque sovrastanti e rilasciano lo sperma e le uova all’apice della traiettoria.
Quando l’operazione ha avuto esito, la femmina ritorna al substrato corallino per riposare, mentre il maschio prosegue la ricerca di altre partner fino a tarda notte.
Purtroppo la documentazione riguardante lo sviluppo delle larve è quantomai esigua, ma si presuppone che richieda una gestazione piuttosto lunga e articolata.
Particolarità
Il dicromatismo sessuale (variazione del sesso in base al colore) è largamente assente, una delle poche eccezioni è rappresentata da O. typus (per i dettagli consultare la scheda dedicata a tale animale).
C. oxycephalus è suscettibile di modificare la propria colorazione, ma tale occorrenza non è subordinata al motivo summenzionato, bensì a precise esigenze dettate dall’adattamento alle condizioni ambientali prevalenti.
Cirrhitichthys
Diffusione
Mar Rosso, Oceano Pacifico e Indiano.
Diffusione
Mar Rosso, Oceano Pacifico e Indiano.
Cirrhitichthys aprinus
Cirrhitichthys aprinus. Foto Roberto Sozzani.
Lunghezza
Fino a 11 cm.
Diffusione
Oceano Pacifico occidentale, Filippine e Indonesia.
Biotopo
Barriere coralline a profondità da 12 a 20 m.
Caratteristiche fisiche
Tale specie sfoggia colorazioni che possono differire sensibilmente a seconda dell’animale: è possibile ammirare livree caratterizzate da tonalità gialle, rosse, bianche, o che contrappongono grigi luminosi a colorazioni marrone scuro.
Ogni esemplare è contraddistinto da strisce trasversali che si estendono dalla parte superiore del corpo fino alla regione ventrale; inoltre possono anche essere situate in corrispondenza del peduncolo caudale.
Tali decorazioni sono più pronunciate nelle livree luminose.
Un ocello è posizionato dietro il bulbo oculare, seguito, in posizione leggermente superiore, da un’altra macchia; quest’ultima può essere circoscritta nella prima striscia trasversale.
Comportamento in natura
C. aprinus è un pesce solitario che occupa territori di diversa grandezza, caratterizzati da una presenza di femmine alquanto ridotta.
Il maschio è solito cercare femmine mature durante le ore crepuscolari; durante la riproduzione i riproduttori nuotano all’unisono, compiendo suggestivi movimenti rotatori, da cui scaturisce, all’ apice della traiettoria, l’espulsione delle uova e dello sperma.
Il processo di schiusa delle uova e il conseguente sviluppo degli avannotti si protrae per un lungo periodo e interessa una zona pelagica piuttosto ampia.
Gli animali sono soliti stazionare in vari punti del mare aperto nell’ attesa di piccole prede da ghermire.
Habitat in acquario
Tale pesce si rivela insofferente nei confronti di esemplari della medesima specie e, talvolta, anche genere.
La sua natura di predatore lo induce ad avversare tenacemente anche pesci appartenenti ad altre famiglie e caratterizzati da piccole dimensioni, quindi è bene affiancargli pesci dotati di capacità difensive piuttosto accentuate, o contrassegnati da una grossa taglia.
Conformemente ad altri pesci tropicali necessita di un ambiente corredato di nascondigli adeguati e supportato da una illuminazione solare marcata.
Anche in cattività si alimenta di gamberi, crostacei e pesciolini catturati nelle acqua aperte, tuttavia può essere nutrito senza alcun intoppo con i classici mangimi commerciali: alimenti surgelati a base di carne ittica e di crostaceo.
Particolarità
Il maschio presenta uno sviluppo morfologico maggiore rispetto alla femmina.
C. aprinus è caratterizzato dall’ocello posizionato dietro l’occhio, decorato da un cromatismo scuro e una bordatura luminosa, inoltre una grossa macchia scura è ravvisabile in corrispondenza della prima striscia trasversale situata sopra il bulbo oculare.
Alcuni autori hanno attribuito in modo fallace il nome di C. aprinus alla specie C. oxycephalus.
Cirrhitichthys falco
Cirrhitichthys falco. Foto Marco Milanesi – Luca Santilli
Lunghezza
Misura massima di 6 cm.
Diffusione
Indo-Pacifico e Grande Barriera Corallina (Australia).
Biotopo
Barriere coralline a profondità da 10 a 20 m.
Comportamento in natura
Vive solitario in zone dominate dai coralli, e forma un territorio che difende dalle minacce esterne; in tale area il maschio protegge le femmine e insieme ad esse attua il processo di riproduzione della specie: durante le ore notturne I riproduttori compiono movimenti natatori tracciando una traiettoria circolare, al cui apice espellono le uova e lo sperma.
Il fabbisogno alimentare è garantito da pesciolini, larve di pesci e avannotti ghermiti nelle acque libere.
Habitat in acquario
Rappresenta una specie piuttosto pacifica, influenzata in misura minima dall’aggressività intraspecifica, a meno che l’habitat non si riveli eccessivamente angusto e privo di nascondigli.
Necessità di un’acqua assolutamente esente da impurità e un’illuminazione naturale adeguata, inoltre è bene ricoprire la sommità del acquario.
Accetta mangimi surgelati di provenienza commerciale (polpa di mollusco e pesce, Krill, Artemia, Chironomus, ecc), somministrati in pezzettini finemente tagliuzzati.
In seno ad un habitat accogliente tale specie denota una certa intraprendenza e produttività, al punto da riprodursi a livello periodico; purtroppo, però, l’allevamento degli avannotti risulta arduo anche per utenti esperti o smaliziati.
Particolarità
Può essere facilmente identificato dai ciuffi gialli situati sulla pinna dorsale, e dalle 2 caratteristiche strisce marroncine che si irradiano dal bulbo oculare verso il basso.
Cirrhitichthys oxycephalus
Cirrhitichthys oxycephalus. Foto Roberto Sozzani.
Lunghezza
Misura massima di 10 cm.
Diffusione
Indo-Pacifico e Mar Rosso.
Biotopo
Barriere coralline e lagune, a profondità da 10 a 25 m.
Comportamento in natura
Vive solitario e forma un territorio in cui risiede un certo numero di femmine; tale area viene salvaguardata dagli sconfinamenti di esemplari appartenenti alla medesima specie.
A differenza di C. falco, la riproduzione e la deposizione delle uova non sono circoscritte alla notte, ma avvengono durante le ore crepuscolari.
La sua alimentazione è conforme a quella delle altre specie, quindi verte principalmente su piccoli pesci e crostacei.
Habitat in acquario
L’habitat non deve essere necessariamente contraddistinto da acque libere molto ampie, dato che tale specie risiede prevalentementenel substrato corallino, inoltre è bene collocare la vasca in un punto della stanza adeguatamente irradiato dalla luce solare.
E’ necessario collocare un buon numero di nascondigli per mitigare l’aggressività intraspecifica (rivolta anche verso altri Cirrhitidae); nonostante l’ostilità si riveli praticamente nulla nei confronti di altri pesci (anche di piccole dimensioni), non è escluso a priori che, in determinati periodi, C. oxycephalus possa attaccare qualsiasi pesce presente in vasca.
Può beneficiare di un’alimentazione naturale, catturando pesciolini e crostacei nelle acque libere, oppure adattarsi senza eccessivi problemi a qualunque mangime surgelato reperibile sul mercato.
Particolarità
Tale specie sfoggia una livrea rossa disseminata di macchie arancioni.
Cirrhitops
Diffusione
Oceano Indiano e Pacifico.
Cirrhitops fasciatur
Cirrhitops fasciatur. Foto Mark Mohlmann.
Lunghezza
Misura massima di 10 cm.
Diffusione
Acque territoriali del Madagascar, Mauritius, Giappone e Hawaii.
Biotopo
Barriere coralline.
Comportamento in natura
Conforme a quanto per gli altri generi della famiglia Cirrhitidae.
Habitat in acquario
In alternativa al cibo naturale, si può alimentarlo con mangimi surgelati a base di polpa di mollusco e di pesce, ecc. i bocconi devono essere necessariamente spezzettati per favorire un’assimilazione corretta.
Tale animale denota un’aggressività che non solo è destinata verso gli esemplari della medesima specie-genere, ma può estendersi a tutta la popolazione ittica.
L’attenuazione di tale caratteristica è direttamente proporzionale alla grandezza dell’acquario e alla quantità di nascondigli insiti in esso.
Paracirrhites
Paracirrhites arcuatus
Paracirrhites arcuatus
Lunghezza
Misura massima di 14 cm.
Diffusione
Risiede in una vasta area che si estende dalle acque orientali Africane fino a raggiungere le acque territoriali Giapponesi a nord, e la nuova Caledonia a sud.
Biotopo
Barriere coralline e formazioni di coralli nelle lagune, a profondità da 1 a 33 m.
Comportamento in natura
Vive solitario nelle formazioni coralline, in particolare nelle ramificazioni esterne del genere Pocillopora, Acropora e Stilophora, scrutando meticolosamente l’ambiente circostante nell’attesa che transitino piccole prede (piccoli crostacei e pesciolini).
Habitat in acquario
Accetta mangimi surgelati di provenienza commerciale (polpa di mollusco e pesce, Krill, Artemia, Chironomus, ecc), somministrati in pezzettini finemente tagliuzzati.
L’ostilità verso gli esemplari della medesima specie-genere, nonché pesciolini generici viene stemperata a stento anche in ambienti ricchi di spazi e anfrattuosità ambientali, usate solitamente dai pesci per evitare contatti indesiderati.
Tale specie si adatta magnificamente all’habitat contrassegnato da acqua pulita e dalla presenza marcata dell’elemento corallino, prosperando per un periodo decisamente duraturo: alcuni esemplari superano i 7 anni di permanenza in cattività.
Particolarità
Tale pesce è molto comune in campo acquariofilo per via di una colorazione piuttosto particolare, spesso contraddistinta da parecchie varianti (bianca, e verde olivastro, per citarne 2), accomunate, comunque dalla decorazione arcuata (rosso-marrone, talvolta arancione, delimitata da 3 orli di colore arancio, marrone, azzurro) dietro l’occhio, dalla quale deriva il nome della specie.
La morfologia del corpo denota forti similitudini con quella di P. forsteri, sebbene sussistano le differenze del caso: P. arcuatus presenta delle fasce orizzontali di colore biancastro.
Una di queste è molto accentuata e si estende dal centro del fianco fino al peduncolo caudale.
Paracirrhites forsteri
Paracirrhites forsteri – Paracirrhites forsteri in livrea giovanile. Foto Roberto Sozzani.
Lunghezza
Misura massima di 20 cm per il maschio, mentre la femmina si attesta sui 15 cm circa.
Diffusione
Mar Rosso e Indo-Pacifico.
Biotopo
Barriere coralline e lagune con coralli a profondità da 5 a 35 m.
Comportamento in natura
Vive solitario nelle ramificazioni coralline del genere Acropora e Pocillopora e forma territori in cui la presenza femminile è ampiamente rappresentata; ogni pesce, però, nuota solitario durante le operazioni di caccia.
Esso si nasconde nelle ramificazioni coralline, da cui fa sporgere soltanto la testa al fine di scrutare attentamente l’ambiente circostante; quando una piccola preda (un pesciolino o un piccolo crostaceo) passa nelle adiacenze, P. forsteri fuoriesce repentinamente dal rifugio e la raggiunge con uno scatto fulmineo.
La documentazione riguardante la riproduzione non è ancora esauriente, tuttavia, è risaputo che la deposizione delle uova e dello sperma avviene nel corso delle ore notturne.
Habitat in acquario
Per formare un ambiente familiare al pesce, occorre collocare parecchi esemplari corallini tipici del suo habitat naturale (consultare il paragrafo “Comportamento in natura ” di questa per i chiarimenti del caso), o quantomeno formazioni e strutture affini, inoltre è bene approntare una vasca piuttosto grande (superiore ai 100 cm) per non relegare i pesci in spazi eccessivamente angusti, e ricorrere ad un’illuminazione naturale adeguata.
L’alimentazione è garantita da mangimi surgelati, nella fattispecie gamberi, polpa di mollusco e di pesce finemente spezzettata, nonchè piccoli pezzetti di lombrichi.
P. forsteri denota gli stessi istinti di P. arcuatus, pertanto avversa i pesci della stessa specie-genere e, per soddisfare il proprio fabbisogno alimentare, tipico dei predatori, non tarda a seminare carneficine in seno a comunità di pesciolini e piccoli crostacei; tuttavia la tendenza alla sopraffazione è meno accentuata rispetto alla specie di cui sopra.
Un’ulteriore punto d’incontro tra le 2 specie summenzionate è costituito dalla longevità davvero ragguardevole che esse possono raggiungere in cattività (in alcuni casi superiore ai 7 anni).
Particolarità
La colorazione di P. forsteri varia notevolmente in relazione alla sua età e all’habitat di provenienza, mentre non sembra esserci alcuna differenziazione in base al sesso.
Nel Mar Rosso, tale specie è connotata da una livrea rossiccia o marrone scura con strisce luminose in corrispondenza dei fianchi e nella pinna dorsale.
Le macchioline situate sulla testa e nella parte posteriore del corpo rappresentano una delle caratteristiche principali della specie: sono solitamente marroni scuro, ma in determinati animali sono caratterizzati da tonalità rosse.
Esemplari giovani possono sfoggiare un dorso rosso e un ventre decorato da un cromatismo uniforme scuro.
Malgrado le variazioni ascrivibili al fattore cromatico, questo pesce è anche facilmente riconoscibile per la conformazione corpulenta, sicuramente più imponente rispetto a quella di altri Cirrhitidae.
Oxycirrhites
Oxycirrhites typus
Oxycirrhites typus. Foto Roberto Sozzani
Lunghezza
Misura massima di 13 cm.
Diffusione
Indo-Pacifico, Mar Rosso, Panama, Giappone, Hawaii e Nuova Caledonia.
Biotopo
Barrriere coralline, in corrispondenza di zone soggette a forti correnti, a profondità da 10 a 100 m.
Caratteristiche fisiche
Il corpo voluminoso di questo pesce è bilanciato dalle conformazioni allungate ravvisabili in entrambe le estremità: il muso a punta e il peduncolo caudale stretto.
Una decorazione a quadretti rossi (brillanti) su sfondo bianco caratterizza l’intera superficie del corpo.
Le mascelle sono strette, quella inferiore è caratterizzata da un cromatismo biancastro.
La pinna dorsale presenta svariati aculei e viene generalmente innalzata.
Comportamento in natura
Vive solitario nelle ramificazioni di grosse Gorgonie, coralli neri e Tubastraea, specialmente in acque di profondità rilevante; in tale habitat è solito utilizzare delle postazioni per avere una panoramica completa dell’ambiente circostante: cattura piccole prede, nella fattispecie pesciolini e crostacei planctonici.
La deposizione delle uova avviene in territori circoscritti nelle acque aperte, che i riproduttori difendono tenacemente dai pesci della medesima specie.
Le uova e le larve sono planctoniche e denotano misure sensibilmente più grosse rispetto alle controparti del genere Centropyge, appartenente alla Sottofamiglia dei Pomacantidi.
Habitat in acquario
Per introdurlo in un habitat molto simile a quello naturale, occorre priviligerare le formazioni coralline, preferibilmente le tipologie summenzionate, preparare un’acqua cristallina e ricca di ossigeno, e l’illuminazione solare non deve essere eccessivamente invadente; inoltre è caldamente raccomandato non coprire l’acquario.
Come summenzionato, in natura tale specie assimila organismi planctonici, mentre in cattività accetta mangimi surgelati di provenienza commerciale (polpa di mollusco e pesce, Krill, Artemia, Chironomus, ecc), somministrati in pezzettini finemente tagliuzzati.
O. typus rappresenta la specie tra quelle del suo genere che si adatta maggiormente all’habitat in acquario, poiché, nella maggior parte dei casi, si rivela pacifica nei confronti di esemplari della stessa specie, caratteristica che riguarda addirittura animali scelti casualmente.
Le deposizione delle uova è alquanto rara, in quanto gli animali non riescono a risalire sufficientemente dalle decorazioni coralline (per usare un gergo podistico, è come se non riuscissero a prendere la rincorsa).
Tali esemplari sono importati esclusivamente da Sri Lanka, e sono difficilmente reperibili nel corso dell’intero anno.
Particolarità
La forma allungata del muso è talmente unica che risulta impossibile, anche per un novizio, confonderlo con altre specie.
Il maschio presenta un’orlatura nera in corrispondenza del ventre e della pinna caudale.
Ringraziamo Roberto Sozzani per le foto fornite ed invitiamo a visitare
il suo bellissimo sito di foto subacquee.